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Sylvia Mair – Raw Material
Anziché avvalersi della simbologia, mutuandola magari dall’iconografia tradizionale, Sylvia Mair preferisce servirsi di un nuovo alfabeto
Comunicato stampa
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Le immagini, i simboli, i miti, non sono creazioni irresponsabili della psiche; essi
rispondono a una necessità e adempiono una funzione importante: mettere a nudo le
modalità più segrete dell’essere. Ne consegue che il loro studio ci permette di
conoscere meglio l’uomo, l’uomo tout court, quello che non è ancora sceso a patti
con le condizioni della storia.
(Mircea Eliade – Immagini e simboli. Saggi sul simbolismo magico-religioso)
(...) Ci sono due estremi nell’arte che solo raramente si congiungono. Da una parte,
l’arte tradizionale (...) formalmente evolutiva, ma strutturalmente e
contenutisticamente legata a concetti trascendentali e simboli imperituri,
dall’altra l’arte occidentale, evolutiva per definizione, sia sul piano formale e
stilistico, che su quello dei significati che intende esprimere.
In certi artisti – e Sylvia Mair è tra questi – si realizza una mediazione tra i due
termini, l’indagine simbolica e il segno dei tempi si sovrappongono fino a
confondersi l’uno nell’altro.
(...) Anziché avvalersi della simbologia, mutuandola magari dall’iconografia
tradizionale, Sylvia Mair preferisce servirsi di un nuovo alfabeto, riattualizzare
il processo di lettura dei simboli senza sottrarsi alle urgenze e ai richiami del
nostro tempo.
Nel pensiero di Sylvia Mair, la poetica della trascendenza e del superamento dei
limiti si rafforza nella considerazione dell’artista come uomo archetipico, immerso
nel mondo dei simboli. In tal senso, l’artista è un soggetto oltraggioso perché
travalica l’intendere comune. Oltraggiare significa, infatti, andare contro una
regola, un principio, per solito stabilito dalla morale corrente. Ecco perché è
pericoloso e talvolta controproducente parlare liberamente di ricerca simbolica
nell’arte contemporanea, dove la dittatura delle immagini superficiali sarebbe
minata dal carattere rivoluzionario ed eversivo del simbolo.
rispondono a una necessità e adempiono una funzione importante: mettere a nudo le
modalità più segrete dell’essere. Ne consegue che il loro studio ci permette di
conoscere meglio l’uomo, l’uomo tout court, quello che non è ancora sceso a patti
con le condizioni della storia.
(Mircea Eliade – Immagini e simboli. Saggi sul simbolismo magico-religioso)
(...) Ci sono due estremi nell’arte che solo raramente si congiungono. Da una parte,
l’arte tradizionale (...) formalmente evolutiva, ma strutturalmente e
contenutisticamente legata a concetti trascendentali e simboli imperituri,
dall’altra l’arte occidentale, evolutiva per definizione, sia sul piano formale e
stilistico, che su quello dei significati che intende esprimere.
In certi artisti – e Sylvia Mair è tra questi – si realizza una mediazione tra i due
termini, l’indagine simbolica e il segno dei tempi si sovrappongono fino a
confondersi l’uno nell’altro.
(...) Anziché avvalersi della simbologia, mutuandola magari dall’iconografia
tradizionale, Sylvia Mair preferisce servirsi di un nuovo alfabeto, riattualizzare
il processo di lettura dei simboli senza sottrarsi alle urgenze e ai richiami del
nostro tempo.
Nel pensiero di Sylvia Mair, la poetica della trascendenza e del superamento dei
limiti si rafforza nella considerazione dell’artista come uomo archetipico, immerso
nel mondo dei simboli. In tal senso, l’artista è un soggetto oltraggioso perché
travalica l’intendere comune. Oltraggiare significa, infatti, andare contro una
regola, un principio, per solito stabilito dalla morale corrente. Ecco perché è
pericoloso e talvolta controproducente parlare liberamente di ricerca simbolica
nell’arte contemporanea, dove la dittatura delle immagini superficiali sarebbe
minata dal carattere rivoluzionario ed eversivo del simbolo.
09
febbraio 2005
Sylvia Mair – Raw Material
Dal 09 febbraio al 09 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA OBRAZ
Milano, Via Lazzaro Palazzi, 8, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Palazzi, 8, (Milano)
Orario di apertura
mercoledì e giovedì 15-19 e su appuntamento
Vernissage
9 Febbraio 2005, ore 18,30
Autore
Curatore