Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Symbolica
La pittura delle tele esposte è di carattere ludico, informale, surreale, costruita ed elaborata, talvolta, con materiali di recupero
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo aver ospitato le opere di trenta pittori realisti, con la mostra Realtà ed emozione (Omaggio a Camille Corot), le sale dell’Imbarcadero del Castello Estense, dal 19 al 27 Novembre 2005, accoglieranno le espressioni d’arte di Symbolica. L’intento degli organizzatori della mostra, l’Associazione Ferrara Pro Art, è quello di ampliare e approfondire la conoscenza delle complesse simbologie contemporanee omaggiando Ferrara, città dalle fondamenta intrise di affascinanti simbolismi.
Mentre si cammina per le vie della città, infatti, non è difficile notare sulle porte delle abitazioni più antiche il sigillo di San Bernardino da Siena, un monogramma che assume a Ferrara una particolare importanza poiché considerato un vero e proprio talismano contro il male.
Ma una complessa simbologia, di difficile interpretazione, è presente anche all’interno del programma scultoreo della facciata del Duomo, nonché negli affreschi di Palazzo Schifanoia, in modo particolare nella fascia astrologica che, pare, abbia trovato in Pellegrino Prisciani, astrologo alla corte estense, il suo vero ideatore.
Ovunque, a Ferrara, si scoprono i motti e le imprese della grande dinastia degli Este, marchi e simboli indelebili che, nel loro silenzio, accompagnano, deliziano e inquietano, da secoli, il girovagare dei visitatori.
Le immagini di Symbolica vogliono essere anelli di congiunzione tra il passato, la storia magica della città e il presente, per avviare, così, una familiarizzazione con uno dei concetti più dibattuti nella storia della cultura occidentale: quello, appunto, di simbolo.
Nel simbolo si rivela la complessità dello spirito dell'uomo moderno che ha bisogno di esprimersi attraverso idonei mezzi stilistici atti a sondare gli aspetti nascosti e latenti della realtà; i segreti del cosmo e della vita, sembrano risiedere, soprattutto nei suoi aspetti più difficili e inspiegabili, nei meandri dell’ordinario. Conseguentemente, la traduzione di tale complessità ha bisogno di simboli, di un alfabeto segnico, dalle proprietà evocative, chiavi nascoste dell'essere, per scoprire, nel particolare, l'universale, nel visibile, l'invisibile.
E l’arte è sempre stata luogo privilegiato per il simbolo, unione di dati sensoriali e spirituali, lente del mondo sensibile e di quello invisibile, sintesi tra spirito e sensi.
La pittura delle tele esposte è di carattere ludico, informale, surreale, costruita ed elaborata, talvolta, con materiali di recupero. Gli artisti aspirano alla trascendenza proponendo un raffinamento dei procedimenti dell’arte fino all’estenuazione, creando, di conseguenza, un nuovo e intrigante paesaggio simbolico.
Alla mostra partecipano artisti provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’ Estero, tra cui Massimo Bardi, autodidatta, dedito all’arte figurativa e paesaggistica; Pino Valenti, autore di opere in legno naturale; Massimo Luini, pittore che elegge la forma astratta dai forti cromatismi; Fabrizio Pavan, amante degli oggetti che richiamano il passato; Maria Luisa Franchin, pittrice, con l’olio su tela ottiene effetti particolari di colori e di luce; Cinzia Morini, pittrice, predilige i colori acrilici e materiale vario; Laura Rondini, scultrice di opere in terracotta; Elena Fontanesi, pittrice di realtà trasfigurate dal sogno e dalla fantasia; Stefania Sbarbati, maestro d’arte, vincitrice della II° Biennale 2004 organizzata da Pro Art; Aziz Elhihi, pittore nato in Marocco che vive in Svizzera, autodidatta, espone le sue opere in mostre personali e collettive anche all’Estero; Luciano Schiavi, sperimentatore di diverse tecniche e materiali; e ancora Laura Casini, versatile in tutti i campi della pittura; Isabella Bai, la pittrice degli alberi; Freeman (Franca e Matteo), che lavorano entrambi su uno stesso tema offrendo diverse interpretazioni; Gaspare Gisone, abile modellatore di lamiere d’oro; Deisa Centazzo, pittrice e stilista; Tina Lupo, insegnante di scultura, arti visive e scultrice; Maurizio Fini, amante e conoscitore della cultura orientale. Ad essi si aggiungono Angelo Magnabosco, scultore dalle multiformi opere e la straordinaria pittura di Michela Ianese e Ferruccio Mora.
La mostra, che sarà patrocinata dal Comune e dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara vede un comitato scientifico composto da: Michele Govoni, Francesca Mariotti, Paolo Orsatti, Simona Bergami e Matteo Andreolini e sarà completata dalla pubblicazione di un catalogo che raccoglierà, oltre ai testi critici, le opere e i dettagli di ogni artista partecipante.
Mentre si cammina per le vie della città, infatti, non è difficile notare sulle porte delle abitazioni più antiche il sigillo di San Bernardino da Siena, un monogramma che assume a Ferrara una particolare importanza poiché considerato un vero e proprio talismano contro il male.
Ma una complessa simbologia, di difficile interpretazione, è presente anche all’interno del programma scultoreo della facciata del Duomo, nonché negli affreschi di Palazzo Schifanoia, in modo particolare nella fascia astrologica che, pare, abbia trovato in Pellegrino Prisciani, astrologo alla corte estense, il suo vero ideatore.
Ovunque, a Ferrara, si scoprono i motti e le imprese della grande dinastia degli Este, marchi e simboli indelebili che, nel loro silenzio, accompagnano, deliziano e inquietano, da secoli, il girovagare dei visitatori.
Le immagini di Symbolica vogliono essere anelli di congiunzione tra il passato, la storia magica della città e il presente, per avviare, così, una familiarizzazione con uno dei concetti più dibattuti nella storia della cultura occidentale: quello, appunto, di simbolo.
Nel simbolo si rivela la complessità dello spirito dell'uomo moderno che ha bisogno di esprimersi attraverso idonei mezzi stilistici atti a sondare gli aspetti nascosti e latenti della realtà; i segreti del cosmo e della vita, sembrano risiedere, soprattutto nei suoi aspetti più difficili e inspiegabili, nei meandri dell’ordinario. Conseguentemente, la traduzione di tale complessità ha bisogno di simboli, di un alfabeto segnico, dalle proprietà evocative, chiavi nascoste dell'essere, per scoprire, nel particolare, l'universale, nel visibile, l'invisibile.
E l’arte è sempre stata luogo privilegiato per il simbolo, unione di dati sensoriali e spirituali, lente del mondo sensibile e di quello invisibile, sintesi tra spirito e sensi.
La pittura delle tele esposte è di carattere ludico, informale, surreale, costruita ed elaborata, talvolta, con materiali di recupero. Gli artisti aspirano alla trascendenza proponendo un raffinamento dei procedimenti dell’arte fino all’estenuazione, creando, di conseguenza, un nuovo e intrigante paesaggio simbolico.
Alla mostra partecipano artisti provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’ Estero, tra cui Massimo Bardi, autodidatta, dedito all’arte figurativa e paesaggistica; Pino Valenti, autore di opere in legno naturale; Massimo Luini, pittore che elegge la forma astratta dai forti cromatismi; Fabrizio Pavan, amante degli oggetti che richiamano il passato; Maria Luisa Franchin, pittrice, con l’olio su tela ottiene effetti particolari di colori e di luce; Cinzia Morini, pittrice, predilige i colori acrilici e materiale vario; Laura Rondini, scultrice di opere in terracotta; Elena Fontanesi, pittrice di realtà trasfigurate dal sogno e dalla fantasia; Stefania Sbarbati, maestro d’arte, vincitrice della II° Biennale 2004 organizzata da Pro Art; Aziz Elhihi, pittore nato in Marocco che vive in Svizzera, autodidatta, espone le sue opere in mostre personali e collettive anche all’Estero; Luciano Schiavi, sperimentatore di diverse tecniche e materiali; e ancora Laura Casini, versatile in tutti i campi della pittura; Isabella Bai, la pittrice degli alberi; Freeman (Franca e Matteo), che lavorano entrambi su uno stesso tema offrendo diverse interpretazioni; Gaspare Gisone, abile modellatore di lamiere d’oro; Deisa Centazzo, pittrice e stilista; Tina Lupo, insegnante di scultura, arti visive e scultrice; Maurizio Fini, amante e conoscitore della cultura orientale. Ad essi si aggiungono Angelo Magnabosco, scultore dalle multiformi opere e la straordinaria pittura di Michela Ianese e Ferruccio Mora.
La mostra, che sarà patrocinata dal Comune e dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara vede un comitato scientifico composto da: Michele Govoni, Francesca Mariotti, Paolo Orsatti, Simona Bergami e Matteo Andreolini e sarà completata dalla pubblicazione di un catalogo che raccoglierà, oltre ai testi critici, le opere e i dettagli di ogni artista partecipante.
19
novembre 2005
Symbolica
Dal 19 al 27 novembre 2005
arte contemporanea
Location
CASTELLO ESTENSE
Ferrara, Largo Castello, (Ferrara)
Ferrara, Largo Castello, (Ferrara)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9,30 alle 17
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 17
Ufficio stampa
MNEMOSYNE
Autore