Tredici artisti molto differenti tra di loro, per anagrafe, esperienze, interessi, evoluzione, aspettative. E non può non essere che così. Accanto ad artisti locali degni di grande rispetto e attenzione per la loro dedizione continua e per la costanza della ricerca, giovani di grande speranza, che si muovono guardando con cognizione agli insegnamenti dl passato. E ancora artisti con un campo d'azione più vasto, aperto a un livello internazionale, grossi nomi che operano primariamente in grandi realtà metropolitane. Quindi un raffronto tra territori differenti che vuole essere apertura alla presentazione di modelli e di esperienze diverse ma altrettanto preziose e necessarie per una crescita culturale sincronica .
La presenza dell'opera di Dennis Oppenheim merita una menzione speciale in quanto costituisce anche un omaggio all'artista, uno dei più grandi rappresentanti della Land Art mondiale, purtroppo recentemente scomparso. L'esposizione mira, dunque, alla sincronica presenza di pittura, scultura e installazione, alla coesistenza di opere di più artisti, non necessariamente coeve, che, come dice il curatore Raffaele Gemma, “comunicheranno al fruitore il senso di un'attualità capace di rinnovarsi continuamente al di là delle dinamiche temporali convenzionali, privilegiando invece i concetti di flusso temporale in generale e di flusso artistico in particolare, come spinta creativa incessante capace di ispirare ogni singola coscienza artistica in maniera valida e propositiva”.
L'arricchimento culturale sarà senz'altro reciproco e scaturirà dal confronto privo di ogni necessità di primato, per privilegiare piuttosto una linea di umiltà e di socializzazione tra le singole personalità, capace di favorire altri modelli e altre forze espressive al di là di ogni possibile aspettativa.


Claudia Pellegrino