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Szymon Oltarzewski – Alienante
La serata ha lo scopo di presentare l’ultima produzione dello scultore polacco, che vede il marmo come protagonista indiscusso. Durante la presentazione avrà luogo anche una performance del musicista Andrea Lovo dal titolo “Alienazioni Sonore”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’ultima produzione dello scultore polacco Szymon Oltarzewski mantiene un nesso con
quella precedente nella sostanza, ma muta nella forma. Il marmo è sempre il protagonista
indiscusso dei suoi lavori. Le opere venute alla luce dai grandi blocchi portano l’eco di
forme organiche; ricordano cellule, corpi e alludono ad essi, con movenze morbide e
superfici lucide, garantite anche dalla levigatezza del materiale. Oltarzewski racconta la
storia dell’evoluzione di questi corpi, per loro natura soggetti a caducità, tramite un materiale
che invece caduco non è, quasi trasformando i suoi pezzi in piccoli monumenti
moderni. I soggetti rappresentati costituiscono un repertorio che spazia dal mondo cellulare
a quello umano e lo sorpassa, in un continuo dialogo tra microcosmo e macrocosmo,
tra forme di vita semplici e organismi complessi, che giocano tra loro in un regime di corrispondenze
ed equivalenze, come se ogni pezzo avesse valore sia come soggetto unico,
sia come parte del tutto. I suoi ultimi lavori, che verranno presentati in mostra, hanno quasi
un fascino architettonico, tanto da apparire come scheletri di strutture complesse o di
forme di vita che non appartengono al mondo conosciuto. Da questo assunto nasce il
titolo della mostra, “Alienante”. La parola si vuole in questo caso avvalere di un duplice
significato: da un lato rimanda all’alieno, visto non solo come organismi provenienti da un
pianeta diverso dal nostro, ma anche inteso nel suo senso etimologico più stretto, cioè di
“altro, estraneo al nostro quotidiano”. Dall’altro si vuole riportare lo spettatore ad una
dimensione di alienazione, intesa come condizione dell’estraniarsi da sé, come tappa
necessaria del divenire dell’essere e dello spirito.
Szymon Oltarzewski nasce nel 1977 a Lesko, in Polonia. Dopo il suo apprendistato
presso lo scultore Marek Spiewla, nel 2002 si laurea all’Università di Opole in Ingegneria
Ambientale. Nel 2003 si trasferisce in Italia, a Pietrasanta e frequenta l’Accademia di Belle
Arti di Carrara. Fra le sue collaborazioni si ricorda quella con Antonio Luchinelli per “Forma
Studio”. Nel 2009 ha inizio la sua collaborazione con Aria Art Gallery.
Il progetto è presentato in collaborazione con Robot City, che l’artista ringrazia. Azienda di
imprenditoria legata al marmo, Robot City, punta sulla collaborazione fra le nuove tecnologie
e la secolare abilità degli artisti e dei creativi che utilizzano il marmo nella produzione
dei loro pezzi.
Durante la serata saranno esposte anche delle piccole opere dello scultore che si avvalgono
dell’utilizzo di una tecnica innovativa per la produzione di oggetti in marmo: la tecnica
del Marbizo.
quella precedente nella sostanza, ma muta nella forma. Il marmo è sempre il protagonista
indiscusso dei suoi lavori. Le opere venute alla luce dai grandi blocchi portano l’eco di
forme organiche; ricordano cellule, corpi e alludono ad essi, con movenze morbide e
superfici lucide, garantite anche dalla levigatezza del materiale. Oltarzewski racconta la
storia dell’evoluzione di questi corpi, per loro natura soggetti a caducità, tramite un materiale
che invece caduco non è, quasi trasformando i suoi pezzi in piccoli monumenti
moderni. I soggetti rappresentati costituiscono un repertorio che spazia dal mondo cellulare
a quello umano e lo sorpassa, in un continuo dialogo tra microcosmo e macrocosmo,
tra forme di vita semplici e organismi complessi, che giocano tra loro in un regime di corrispondenze
ed equivalenze, come se ogni pezzo avesse valore sia come soggetto unico,
sia come parte del tutto. I suoi ultimi lavori, che verranno presentati in mostra, hanno quasi
un fascino architettonico, tanto da apparire come scheletri di strutture complesse o di
forme di vita che non appartengono al mondo conosciuto. Da questo assunto nasce il
titolo della mostra, “Alienante”. La parola si vuole in questo caso avvalere di un duplice
significato: da un lato rimanda all’alieno, visto non solo come organismi provenienti da un
pianeta diverso dal nostro, ma anche inteso nel suo senso etimologico più stretto, cioè di
“altro, estraneo al nostro quotidiano”. Dall’altro si vuole riportare lo spettatore ad una
dimensione di alienazione, intesa come condizione dell’estraniarsi da sé, come tappa
necessaria del divenire dell’essere e dello spirito.
Szymon Oltarzewski nasce nel 1977 a Lesko, in Polonia. Dopo il suo apprendistato
presso lo scultore Marek Spiewla, nel 2002 si laurea all’Università di Opole in Ingegneria
Ambientale. Nel 2003 si trasferisce in Italia, a Pietrasanta e frequenta l’Accademia di Belle
Arti di Carrara. Fra le sue collaborazioni si ricorda quella con Antonio Luchinelli per “Forma
Studio”. Nel 2009 ha inizio la sua collaborazione con Aria Art Gallery.
Il progetto è presentato in collaborazione con Robot City, che l’artista ringrazia. Azienda di
imprenditoria legata al marmo, Robot City, punta sulla collaborazione fra le nuove tecnologie
e la secolare abilità degli artisti e dei creativi che utilizzano il marmo nella produzione
dei loro pezzi.
Durante la serata saranno esposte anche delle piccole opere dello scultore che si avvalgono
dell’utilizzo di una tecnica innovativa per la produzione di oggetti in marmo: la tecnica
del Marbizo.
30
aprile 2016
Szymon Oltarzewski – Alienante
Dal 30 aprile all'undici giugno 2016
arte contemporanea
Location
ARIA ART GALLERY
Firenze, Borgo Santi Apostoli, 40, (Firenze)
Firenze, Borgo Santi Apostoli, 40, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a sabato 10:30-13:30 e 15:30-19:30. Domenica su appuntamento.
Vernissage
30 Aprile 2016, ore 18:30
Autore
Curatore