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Tafadzwa Tega – Zumabani
La prima mostra personale in Italia dell’artista Tafadzwa Tega, originario dello Zimbabwe, presenta una serie di tele di grandi dimensioni che creano un percorso personale sui macro temi riguardanti la condizione umana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Mimmo Scognamiglio è lieta di ospitare Zumbani, la prima mostra personale in Italia dell’artista Tafadzwa Tega. Per l’occasione, l’artista originario dello Zimbabwe, presenta una serie di tele di grandi dimensioni nelle quali troviamo quasi esclusivamente ritratti di famigliari dell’artista. Un percorso personale che si allarga a macro temi riguardanti la condizione umana quali la memoria culturale, la religione, la politica e la tradizione.
Il nome Zumbani si riferisce letteralmente a un tipo di erba che cresce naturalmente nella terra d’origine dell’artista, la quale viene considerata, fin da tempi remoti, una pianta dai poteri curativi e molto spesso raccolta come amuleto porta fortuna.
L’erba assume nel lavoro dell’artista un valore simbolico, diviene testimone di speranza ma anche oggetto di difesa durante la pandemia globale in atto. Come elemento sociale, Zumbani appartiene contemporaneamente al mondo del mito e del reale trasferendo proprietà magiche e scientifiche a chi ne detiene le conoscenze.
La tradizione viene qui utilizzata dall’artista come pretesto per esplorare la connessione con le proprie origini famigliari radicate nella narrazione del mito. Storie che l’artista non analizza esclusivamente con senso nostalgico ma dalle quali riesce a prendere le giuste distanze per percepirne i confini.
Nella serie qui esposta si mescolano differenti linguaggi dai colori sempre vivaci che aprono una profonda conversazione tra i suoi soggetti, le loro storie e l’ambiente multiculturale di cui fa parte l’artista. Un uso analogo dei colori che ci rivela l’ardente passione con la quale Tega si confronta con i suoi legami: i protagonisti vengono invitati in studio, molto spesso vestiti per la domenica di festa e fotografati in posa per poi essere studiati e dipinti. Un metodo che Tega utilizza per consolidare le storie personali di ciascuno dei suoi soggetti e per dare contemporaneamente inizio a nuove narrazioni.
Questi lavori esplorano storie di migrazione, di rivendicazione del successo e del suo ruolo nella società africana. Il senso di fallimento e paura che ne conseguono dall’uscita dai confini territoriali d’appartenenza e il legame che prende forma dalla tradizione delle proprie origini lasciate alle spalle. Racconti che nascondono una preoccupazione collettiva e rivelano allo stesso tempo la spinta al superamento delle narrazioni prefissate. I suoi soggetti sembrano sospesi in tensione tra l’incertezza del futuro e una forte speranza di cambiamento, in una celebrazione del presente.
BIOGRAFIA
Tafadza Tega (1985, Harare, Zimbabwe) attualmente vive e lavora in Sudafrica, dove si è trasferito nel 2008. La sua carriera artistica ha inizio all’età di 10 anni, ispirato dallo zio e dal fratello anch’essi artisti. Tega ha studiato alla National Gallery dello Zimbawe, dove ha esposto per la prima voltale sue opere. Dal 2012 ha mostrato i suoi lavori personali in diverse gallerie del Sudafrica e i suoi dipinti sono stati acquisiti in numerose e importanti collezioni, sia private che pubbliche, tra le quali la Spier Foundation e l’Università di Cape Town in Sudafrica, la Fundacion AMMA in Messico e la Fundaciòn Canaria para el Desarrollo de la Pintura (FCDP) in Las Palmas, Gran Canaria, Spagna.
Il nome Zumbani si riferisce letteralmente a un tipo di erba che cresce naturalmente nella terra d’origine dell’artista, la quale viene considerata, fin da tempi remoti, una pianta dai poteri curativi e molto spesso raccolta come amuleto porta fortuna.
L’erba assume nel lavoro dell’artista un valore simbolico, diviene testimone di speranza ma anche oggetto di difesa durante la pandemia globale in atto. Come elemento sociale, Zumbani appartiene contemporaneamente al mondo del mito e del reale trasferendo proprietà magiche e scientifiche a chi ne detiene le conoscenze.
La tradizione viene qui utilizzata dall’artista come pretesto per esplorare la connessione con le proprie origini famigliari radicate nella narrazione del mito. Storie che l’artista non analizza esclusivamente con senso nostalgico ma dalle quali riesce a prendere le giuste distanze per percepirne i confini.
Nella serie qui esposta si mescolano differenti linguaggi dai colori sempre vivaci che aprono una profonda conversazione tra i suoi soggetti, le loro storie e l’ambiente multiculturale di cui fa parte l’artista. Un uso analogo dei colori che ci rivela l’ardente passione con la quale Tega si confronta con i suoi legami: i protagonisti vengono invitati in studio, molto spesso vestiti per la domenica di festa e fotografati in posa per poi essere studiati e dipinti. Un metodo che Tega utilizza per consolidare le storie personali di ciascuno dei suoi soggetti e per dare contemporaneamente inizio a nuove narrazioni.
Questi lavori esplorano storie di migrazione, di rivendicazione del successo e del suo ruolo nella società africana. Il senso di fallimento e paura che ne conseguono dall’uscita dai confini territoriali d’appartenenza e il legame che prende forma dalla tradizione delle proprie origini lasciate alle spalle. Racconti che nascondono una preoccupazione collettiva e rivelano allo stesso tempo la spinta al superamento delle narrazioni prefissate. I suoi soggetti sembrano sospesi in tensione tra l’incertezza del futuro e una forte speranza di cambiamento, in una celebrazione del presente.
BIOGRAFIA
Tafadza Tega (1985, Harare, Zimbabwe) attualmente vive e lavora in Sudafrica, dove si è trasferito nel 2008. La sua carriera artistica ha inizio all’età di 10 anni, ispirato dallo zio e dal fratello anch’essi artisti. Tega ha studiato alla National Gallery dello Zimbawe, dove ha esposto per la prima voltale sue opere. Dal 2012 ha mostrato i suoi lavori personali in diverse gallerie del Sudafrica e i suoi dipinti sono stati acquisiti in numerose e importanti collezioni, sia private che pubbliche, tra le quali la Spier Foundation e l’Università di Cape Town in Sudafrica, la Fundacion AMMA in Messico e la Fundaciòn Canaria para el Desarrollo de la Pintura (FCDP) in Las Palmas, Gran Canaria, Spagna.
11
febbraio 2022
Tafadzwa Tega – Zumabani
Dall'undici febbraio al 15 aprile 2022
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Orario di apertura
da Lunedì al venerdì ore 10.00 - 19.00
Vernissage
10 Febbraio 2022, 18.30
Autore