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Taisuke Koyama – Waves and Particles
Waves and particles si compone come una selezione e allestimento site-specific di opere dell’artista giapponese, frutto di una ricerca sul comportamento della luce e del colore tra fenomeni naturali e ambienti digitali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura venerdì 31 maggio la mostra personale di Taisuke Koyama, allestita negli spazi
di Metronom fino al 27 luglio 2019.
Waves and particles si compone come una selezione e allestimento site-specific di opere
dell’artista giapponese, frutto di una ricerca sul comportamento della luce e del colore tra
fenomeni naturali e ambienti digitali. Le due parole che compongono il titolo, "waves"
(onde) e "particles" (particelle), indicano l'essenziale e doppia proprietà della luce e,
insieme, ne esprimono perfettamente l’essenza e la natura chimica.
Basandosi su una formazione nel campo della biologia e degli studi ambientali, Koyama
ha avviato la sua indagine sui supporti fotografici digitalizzati a partire da modelli di
arcobaleni artificiali, intitolati Rainbow Form, realizzati catturando i primi piani di alcuni
manifesti pubblicitari multicolore, situati nei pressi di diversi distributori automatici di
Tokyo. Da questa prima operazione, Koyama ha poi realizzato altre cinque varianti,
usando sempre Rainbow Form come matrice: Pico e Pico-Infinity sono gli ultimi esiti della
serie, dove il tentativo di isolamento del colore viene ottenuto tramite scanner, prima
isolando i pixel monocromatici, per poi ingrandirli di 1500 volte, dando forma alla infinita
possibilità di generazione della particella originaria, il pixel appunto. Le opere della serie
Lightfield sono il raggiungimento di un obiettivo, l’astrazione in fotografia, che non
prende però avvio da una immagine esistente, portata all’astratto attraverso interventi e
manipolazioni, ma dal processo stesso di utilizzo e registrazione della luce attraverso
l’utilizzo di scanner, con il quale interpreta il processo fotografico e artistico per forzarne i
limiti tecnici oltre decisamente a quelli concettuali.
La sperimentazione di Koyama non si limita all’ambito della generazione dell’immagine,
ma attraverso un progetto coerente e rigoroso, si allarga all’ambito della resa formale.
Non più limitato alla modalità bidimensionale della stampa fotografica, Koyama progetta
delle strutture che sostengono e rendono visibile uno sviluppo a ‘roll’ della stampa
fotografica, che occupa l’ambiente e obbliga a inconsuete modalità di lettura.
Con Waves and Particles Koyama presenta un allestimento che consente di leggere lo
sviluppo della sua ricerca recente e di esplorare le possibilità di impiego e di fruizione
della fotografia contemporanea.
Taisuke Koyama Tokyo (1978), vive e lavora Tokyo.
Diplomato in biologia, si dedica alla fotografia dal 2003. Ha esposto in mostre personali e bipersonali presso Seen Fifteen, Londra (2018); Daiwa Foundation Japan House Gallery, Londra
(2016); Sunday Gallery, Zurigo (2015); METRONOM (2013); Hasselblad Japan Gallery, Tokyo
(2013); G/P Gallery, Tokyo; Kyoto Art Center (2012); Gallery 9.5, Kyoto (2011); Museum of
Contemporary Art (Foyer), Tokyo (2010); Spiral Garden, Tokyo (2009); Gallery Rocket, Tokyo
(2008); No.12 Gallery Tokyo (2007). Ha partecipato a numerose mostre collettive come Moving
the Image: photography and its actions, Camberwell Space, Londra (2019); Red Bull
Music Festival Tokyo 2019, Spiral Garden, Tokyo (2019); Illumintaing Graphics,
Creation Gallery G8, Tokyo (2019); #005 PHOTO PLAYGROUND, GINZA SONY PARK,
Tokyo (2019); Seen Without a Seer | Radical Reversibility, Looiersgracht 60, Amsterdam (2018);
ANTOLOGIA, Metronom, Modena; The King and I, Palazzo Reale, Milano (2017). Ha ottenuto una
residenza presso la Setouchi Triennale a Shodoshima JP (2013) e ha vinto il premio del 15° Japan
Media Arts Festival di Tokyo (2012). Nel 2018 ha preso parte con il solo show Waves and
Particles, a Paris Photo nella sezione Prismes e a Seul Photo Festival.
di Metronom fino al 27 luglio 2019.
Waves and particles si compone come una selezione e allestimento site-specific di opere
dell’artista giapponese, frutto di una ricerca sul comportamento della luce e del colore tra
fenomeni naturali e ambienti digitali. Le due parole che compongono il titolo, "waves"
(onde) e "particles" (particelle), indicano l'essenziale e doppia proprietà della luce e,
insieme, ne esprimono perfettamente l’essenza e la natura chimica.
Basandosi su una formazione nel campo della biologia e degli studi ambientali, Koyama
ha avviato la sua indagine sui supporti fotografici digitalizzati a partire da modelli di
arcobaleni artificiali, intitolati Rainbow Form, realizzati catturando i primi piani di alcuni
manifesti pubblicitari multicolore, situati nei pressi di diversi distributori automatici di
Tokyo. Da questa prima operazione, Koyama ha poi realizzato altre cinque varianti,
usando sempre Rainbow Form come matrice: Pico e Pico-Infinity sono gli ultimi esiti della
serie, dove il tentativo di isolamento del colore viene ottenuto tramite scanner, prima
isolando i pixel monocromatici, per poi ingrandirli di 1500 volte, dando forma alla infinita
possibilità di generazione della particella originaria, il pixel appunto. Le opere della serie
Lightfield sono il raggiungimento di un obiettivo, l’astrazione in fotografia, che non
prende però avvio da una immagine esistente, portata all’astratto attraverso interventi e
manipolazioni, ma dal processo stesso di utilizzo e registrazione della luce attraverso
l’utilizzo di scanner, con il quale interpreta il processo fotografico e artistico per forzarne i
limiti tecnici oltre decisamente a quelli concettuali.
La sperimentazione di Koyama non si limita all’ambito della generazione dell’immagine,
ma attraverso un progetto coerente e rigoroso, si allarga all’ambito della resa formale.
Non più limitato alla modalità bidimensionale della stampa fotografica, Koyama progetta
delle strutture che sostengono e rendono visibile uno sviluppo a ‘roll’ della stampa
fotografica, che occupa l’ambiente e obbliga a inconsuete modalità di lettura.
Con Waves and Particles Koyama presenta un allestimento che consente di leggere lo
sviluppo della sua ricerca recente e di esplorare le possibilità di impiego e di fruizione
della fotografia contemporanea.
Taisuke Koyama Tokyo (1978), vive e lavora Tokyo.
Diplomato in biologia, si dedica alla fotografia dal 2003. Ha esposto in mostre personali e bipersonali presso Seen Fifteen, Londra (2018); Daiwa Foundation Japan House Gallery, Londra
(2016); Sunday Gallery, Zurigo (2015); METRONOM (2013); Hasselblad Japan Gallery, Tokyo
(2013); G/P Gallery, Tokyo; Kyoto Art Center (2012); Gallery 9.5, Kyoto (2011); Museum of
Contemporary Art (Foyer), Tokyo (2010); Spiral Garden, Tokyo (2009); Gallery Rocket, Tokyo
(2008); No.12 Gallery Tokyo (2007). Ha partecipato a numerose mostre collettive come Moving
the Image: photography and its actions, Camberwell Space, Londra (2019); Red Bull
Music Festival Tokyo 2019, Spiral Garden, Tokyo (2019); Illumintaing Graphics,
Creation Gallery G8, Tokyo (2019); #005 PHOTO PLAYGROUND, GINZA SONY PARK,
Tokyo (2019); Seen Without a Seer | Radical Reversibility, Looiersgracht 60, Amsterdam (2018);
ANTOLOGIA, Metronom, Modena; The King and I, Palazzo Reale, Milano (2017). Ha ottenuto una
residenza presso la Setouchi Triennale a Shodoshima JP (2013) e ha vinto il premio del 15° Japan
Media Arts Festival di Tokyo (2012). Nel 2018 ha preso parte con il solo show Waves and
Particles, a Paris Photo nella sezione Prismes e a Seul Photo Festival.
31
maggio 2019
Taisuke Koyama – Waves and Particles
Dal 31 maggio al 27 luglio 2019
arte contemporanea
Location
METRONOM
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Orario di apertura
martedì-sabato 14-19 e su appuntamento
Vernissage
31 Maggio 2019, h 18
Autore