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Tamburo di latta
‘Il tamburo di latta’ è un famoso libro pubblicato nel 1959 dello scrittore tedesco Günter Grass -Premio Nobel per la letteratura nel 1999-. Dal libro e dalla successiva versione cinematografica di Volker Schlöndorff uscita 20 anni dopo, nel 1979, prende ispirazione la mostra.
Comunicato stampa
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TAMBURO DI LATTA è il titolo della prima mostra che inaugura la stagione espositiva 2011/2012 del nuovo spazio della ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA sito al 17° piano del grattacielo Baccari a Latina.
'Il tamburo di latta' è un famoso libro pubblicato nel 1959 dello scrittore tedesco Günter Grass -Premio Nobel per la letteratura nel 1999-. Dal libro e dalla successiva versione cinematografica di Volker Schlöndorff uscita 20 anni dopo, nel 1979, prende ispirazione la mostra. E’ il racconto della vita di Oskar, un bambino nato a Danzica negli anni ’20 del secolo scorso e che, alla tenera età di 3 anni, in maniera autonoma e consapevole, prende una decisione esistenziale drastica: procurarsi un incidente domestico per causare l’interruzione della propria crescita, una scelta dettata dall’osservazione disincantata dei comportamenti negativi degli adulti e dal netto rifiuto di diventare come loro.
Al momento della nascita, la madre gli promette un particolare regalo, un tamburo di latta da donargli proprio al suo terzo compleanno, oggetto che diventerà inseparabile compagno di vita, unico elemento di contatto col mondo esterno e che scandirà il ritmo delle sue giornate.
Ambientata nel periodo dell’ascesa e caduta del regime nazista e della tragedia della Seconda Guerra Mondiale, la storia riporta le profonde riflessioni e i pensieri del bambino Oskar, in contrasto con l’unico elemento fonetico in suo possesso, la propria voce, che utilizzerà in modo “primitivo”, solo per emettere delle tremende urla in grado di frantumare vetri e lampadine. Ed è proprio questa la sua esistenza terrena, una continua battaglia in difesa della propria dignità umana, contro l’assurdità della vita adulta, agli occhi del bimbo violenta e ipocrita.
Le opere allestite nello spazio della ROMBERG nascono da questi spunti sviluppandosi in un percorso che i cinque artisti affrontano delineando le tematiche che meglio rappresentano il complesso mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, per certi versi dai contorni indefiniti, per altri strutturato su esigenze vitali e di primaria importanza.
Il piccolo Oskar diventa così l’emblema del fragile equilibrio che governa i pensieri, le emozioni, le nuove scoperte che quotidianamente accompagnano e conducono il bambino nel cammino verso l’età della ragione e della consapevolezza:
PAURA, psicologia delle fantasie, dei desideri, dei timori: l’uomo nero, il buio, la solitudine, il dolore, l’incubo, il sentimento di abbandono.
Nicola VINCI.
FIDUCIA, rapporto con il mondo esterno: i coetanei, i familiari, gli adulti, l’ambiente circostante, gli eventi storici.
Antonio CERVASIO.
GIOCO, svago, la convivialità, la spensieratezza: la cameretta dei giochi, il possesso degli oggetti, la costruzione di un mondo fantastico e l’identificazione in personaggi inventati.
Vincenzo MARSIGLIA.
CRISI, crescita, consapevolezza, conoscenza di sé e responsabilità sociali: la sessualità, il lavoro, la quotidianità, la sopravvivenza.
Guido PECCI.
RICORDO, l’adulto/bambino, il rapporto con il passato e le ripercussioni sul presente: la maturità e la memoria dell’infanzia perduta.
Fernando ZUCCHI.
'Il tamburo di latta' è un famoso libro pubblicato nel 1959 dello scrittore tedesco Günter Grass -Premio Nobel per la letteratura nel 1999-. Dal libro e dalla successiva versione cinematografica di Volker Schlöndorff uscita 20 anni dopo, nel 1979, prende ispirazione la mostra. E’ il racconto della vita di Oskar, un bambino nato a Danzica negli anni ’20 del secolo scorso e che, alla tenera età di 3 anni, in maniera autonoma e consapevole, prende una decisione esistenziale drastica: procurarsi un incidente domestico per causare l’interruzione della propria crescita, una scelta dettata dall’osservazione disincantata dei comportamenti negativi degli adulti e dal netto rifiuto di diventare come loro.
Al momento della nascita, la madre gli promette un particolare regalo, un tamburo di latta da donargli proprio al suo terzo compleanno, oggetto che diventerà inseparabile compagno di vita, unico elemento di contatto col mondo esterno e che scandirà il ritmo delle sue giornate.
Ambientata nel periodo dell’ascesa e caduta del regime nazista e della tragedia della Seconda Guerra Mondiale, la storia riporta le profonde riflessioni e i pensieri del bambino Oskar, in contrasto con l’unico elemento fonetico in suo possesso, la propria voce, che utilizzerà in modo “primitivo”, solo per emettere delle tremende urla in grado di frantumare vetri e lampadine. Ed è proprio questa la sua esistenza terrena, una continua battaglia in difesa della propria dignità umana, contro l’assurdità della vita adulta, agli occhi del bimbo violenta e ipocrita.
Le opere allestite nello spazio della ROMBERG nascono da questi spunti sviluppandosi in un percorso che i cinque artisti affrontano delineando le tematiche che meglio rappresentano il complesso mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, per certi versi dai contorni indefiniti, per altri strutturato su esigenze vitali e di primaria importanza.
Il piccolo Oskar diventa così l’emblema del fragile equilibrio che governa i pensieri, le emozioni, le nuove scoperte che quotidianamente accompagnano e conducono il bambino nel cammino verso l’età della ragione e della consapevolezza:
PAURA, psicologia delle fantasie, dei desideri, dei timori: l’uomo nero, il buio, la solitudine, il dolore, l’incubo, il sentimento di abbandono.
Nicola VINCI.
FIDUCIA, rapporto con il mondo esterno: i coetanei, i familiari, gli adulti, l’ambiente circostante, gli eventi storici.
Antonio CERVASIO.
GIOCO, svago, la convivialità, la spensieratezza: la cameretta dei giochi, il possesso degli oggetti, la costruzione di un mondo fantastico e l’identificazione in personaggi inventati.
Vincenzo MARSIGLIA.
CRISI, crescita, consapevolezza, conoscenza di sé e responsabilità sociali: la sessualità, il lavoro, la quotidianità, la sopravvivenza.
Guido PECCI.
RICORDO, l’adulto/bambino, il rapporto con il passato e le ripercussioni sul presente: la maturità e la memoria dell’infanzia perduta.
Fernando ZUCCHI.
01
ottobre 2011
Tamburo di latta
Dal primo ottobre al 20 novembre 2011
arte contemporanea
Location
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Orario di apertura
lunedì 16/20 – dal martedì al sabato 10/13 – 16/20
Vernissage
1 Ottobre 2011, h 18-21
Autore
Curatore