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Tancredi – Feltre
Con un totale di oltre 100 opere e documenti originali, è articolata in diverse sezioni in dialogo con le opere e gli spazi della Galleria Carlo Rizzarda, grande protagonista delle arti figurative di inizio secolo, creando un continuo rimando di assonanze e correspondances tra questi due feltrini rappresentanti della cultura del 20° secolo.
Comunicato stampa
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Un disperato entusiasmo per la pittura e le immagini: torna Tancredi, forse il più eclettico e straordinario pittore italiano degli anni cinquanta e sessanta, con una vita e una vicenda professionale unica, che già all’ epoca lo contraddistinsero come il genio e l’enfant prodige della nuova pittura italiana.
È a Tancredi, artista noto ai grandi musei e agli addetti ai lavori, che Feltre – sua città natale, dove nacque il 25 settembre del 1927 - dedica una nuova e significativa mostra: una grande manifestazione che restituisce con un occhio contemporaneo tutte le vicende e le sperimentazioni del suo percorso creativo, dallo Spazialismo informale con le sue note Primavere, ai fatidici e ricchissimi anni sessanta, con la straordinaria invenzione di nuovi dipinti e dei personaggi delle sue Facezie. Ne emerge una figura eccezionale, immediatamente riconosciuta dai grandi collezionisti e galleristi italiani, ma anche da Peggy Guggenheim e dai grandi musei stranieri. Con un innovativo taglio di indagine, la mostra restituisce la sua straordinaria vicenda, in cui biografia e pittura si intrecciano in un percorso che appare tanto più attuale quanto più è visto con gli occhi dell’oggi.
La mostra, curata da Luca Massimo Barbero è promossa dal Comune di Feltre, sostenuta dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Belluno e dalla Fondazione Cariverona, e si avvale di un importante comitato scientifico composto da Gabriella Belli, Pier Giovanni Castagnoli, Maria Vittoria Marini Clarelli.
Con un totale di oltre 100 opere e documenti originali, è articolata in diverse sezioni in dialogo con le opere e gli spazi della Galleria Carlo Rizzarda, grande protagonista delle arti figurative di inizio secolo, creando un continuo rimando di assonanze e correspondances tra questi due feltrini rappresentanti della cultura del 20° secolo.
Si inizia infatti con La figura come mondo della biografia che restituisce, con un’ampia selezione di opere prevalentemente su carta e di piccole dimensioni, un’immagine intima del vissuto dell’artista attraverso i volti dei “compagni di strada e d’avventura” e una serie di autoritratti; Il pensiero concreto del dipingere con rare prove giovanili nello stile definito “concreto neoplastico” e le prime sperimentazioni su carta del 1950-1951, in dialogo con una ricca selezione di documentazione.
Primavera riunisce una selezione importante di dipinti dallo stesso titolo, la ricerca svolta nei primi anni ’50 e le opere su carta che segnano l’incontro cruciale con la collezionista Peggy Guggenheim: con la mecenate americana Tancredi instaura un rapporto di particolare sintonia, che lo porta ad essere un suo protégé tanto da essere l’unico artista ad avere uno studio a Palazzo Venier dei Leoni, mentre lei diffonde le sue opere presso i grandi musei e collezionisti americani. Questo significativo legame è presentato in mostra grazie allo straordinario nucleo di lavori provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim, che apre L’avventura internazionale: Tancredi con Carlo Cardazzo e Peggy Guggenheim, sezione che propone l’opera matura e include alcune dei principali lavori dello spazialismo tancrediano e altre prove altissime del suo esercizio multiforme.
L’Europa e il mondo comprende i nuovi dipinti dal 1955, anno dell’invito alla mostra Tendances Actuelles di Berna, al 1959, con la serie di opere intitolate “A proposito di Venezia”;la mostra presenta anche esempi di artisti che furono in continuo dialogo con il percorso di Tancredi sia perchè amici sia perchè rappresentavano per lui un riferimento stilistico: Mario Deluigi, Lucio Fontana, Hans Hartung, Georges Mathieu, Mark Tobey, Wols, Jean-Paul Riopelle.
“Degli scherzi accorati…con tanto di ridicolo” raggruppa le opere artistiche delle ‘facezie’ ed alcuni dei dipinti sino al 1961; la presentazione di opere come i “Diari paesani” e i “Fiori dipinti da me e da altri al 101%”, dipinti tra il 1962 e il 1963, vera rivelazione della mostra, rappresentano prove straordinarie di grande felicità creativa.
Infine “Io non so scrivere, forse riuscirò a dipingere quello che sento” propone riunite per la prima volta in così grande quantità i disegni visionari, i protagonisti ossessivi e sognati: piccole prove su carta di altissima figurazione eseguite negli ultimi anni dell’avventurosa biografia dell’autore conclusasi tra Milano e Roma nel 1966.
La mostra è corredata da una ricca monografia, sempre curata da Luca Massimo Barbero, edita da Silvana Editoriale.
È a Tancredi, artista noto ai grandi musei e agli addetti ai lavori, che Feltre – sua città natale, dove nacque il 25 settembre del 1927 - dedica una nuova e significativa mostra: una grande manifestazione che restituisce con un occhio contemporaneo tutte le vicende e le sperimentazioni del suo percorso creativo, dallo Spazialismo informale con le sue note Primavere, ai fatidici e ricchissimi anni sessanta, con la straordinaria invenzione di nuovi dipinti e dei personaggi delle sue Facezie. Ne emerge una figura eccezionale, immediatamente riconosciuta dai grandi collezionisti e galleristi italiani, ma anche da Peggy Guggenheim e dai grandi musei stranieri. Con un innovativo taglio di indagine, la mostra restituisce la sua straordinaria vicenda, in cui biografia e pittura si intrecciano in un percorso che appare tanto più attuale quanto più è visto con gli occhi dell’oggi.
La mostra, curata da Luca Massimo Barbero è promossa dal Comune di Feltre, sostenuta dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Belluno e dalla Fondazione Cariverona, e si avvale di un importante comitato scientifico composto da Gabriella Belli, Pier Giovanni Castagnoli, Maria Vittoria Marini Clarelli.
Con un totale di oltre 100 opere e documenti originali, è articolata in diverse sezioni in dialogo con le opere e gli spazi della Galleria Carlo Rizzarda, grande protagonista delle arti figurative di inizio secolo, creando un continuo rimando di assonanze e correspondances tra questi due feltrini rappresentanti della cultura del 20° secolo.
Si inizia infatti con La figura come mondo della biografia che restituisce, con un’ampia selezione di opere prevalentemente su carta e di piccole dimensioni, un’immagine intima del vissuto dell’artista attraverso i volti dei “compagni di strada e d’avventura” e una serie di autoritratti; Il pensiero concreto del dipingere con rare prove giovanili nello stile definito “concreto neoplastico” e le prime sperimentazioni su carta del 1950-1951, in dialogo con una ricca selezione di documentazione.
Primavera riunisce una selezione importante di dipinti dallo stesso titolo, la ricerca svolta nei primi anni ’50 e le opere su carta che segnano l’incontro cruciale con la collezionista Peggy Guggenheim: con la mecenate americana Tancredi instaura un rapporto di particolare sintonia, che lo porta ad essere un suo protégé tanto da essere l’unico artista ad avere uno studio a Palazzo Venier dei Leoni, mentre lei diffonde le sue opere presso i grandi musei e collezionisti americani. Questo significativo legame è presentato in mostra grazie allo straordinario nucleo di lavori provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim, che apre L’avventura internazionale: Tancredi con Carlo Cardazzo e Peggy Guggenheim, sezione che propone l’opera matura e include alcune dei principali lavori dello spazialismo tancrediano e altre prove altissime del suo esercizio multiforme.
L’Europa e il mondo comprende i nuovi dipinti dal 1955, anno dell’invito alla mostra Tendances Actuelles di Berna, al 1959, con la serie di opere intitolate “A proposito di Venezia”;la mostra presenta anche esempi di artisti che furono in continuo dialogo con il percorso di Tancredi sia perchè amici sia perchè rappresentavano per lui un riferimento stilistico: Mario Deluigi, Lucio Fontana, Hans Hartung, Georges Mathieu, Mark Tobey, Wols, Jean-Paul Riopelle.
“Degli scherzi accorati…con tanto di ridicolo” raggruppa le opere artistiche delle ‘facezie’ ed alcuni dei dipinti sino al 1961; la presentazione di opere come i “Diari paesani” e i “Fiori dipinti da me e da altri al 101%”, dipinti tra il 1962 e il 1963, vera rivelazione della mostra, rappresentano prove straordinarie di grande felicità creativa.
Infine “Io non so scrivere, forse riuscirò a dipingere quello che sento” propone riunite per la prima volta in così grande quantità i disegni visionari, i protagonisti ossessivi e sognati: piccole prove su carta di altissima figurazione eseguite negli ultimi anni dell’avventurosa biografia dell’autore conclusasi tra Milano e Roma nel 1966.
La mostra è corredata da una ricca monografia, sempre curata da Luca Massimo Barbero, edita da Silvana Editoriale.
08
aprile 2011
Tancredi – Feltre
Dall'otto aprile al 28 agosto 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA CARLO RIZZARDA
Feltre, Via Paradiso, 8, (Belluno)
Feltre, Via Paradiso, 8, (Belluno)
Biglietti
Intero 7,00 Euro
Ridotto 5,00 Euro – per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni
Ridotto speciale 3,00 Euro – per studenti delle scuole elementari, medie e superiori, disabili.
Gratuito – per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, accompagnatori di disabili, due insegnanti accompagnatori per classe
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica: 10.00 – 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00)
Chiuso il lunedì
Aperture straordinarie
Lunedì 25 aprile e 15 agosto
Sito web
www.mostratancredi.feltre.eu
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore