La mostra, curata da Roberto Pinto, si avvale di un catalogo in cui è raccolto gran parte del materiale visivo prodotto da Tania Bruguera, nel quale il curatore spiega che: “Il suo lavoro, si interroga e interroga gli altri. Ragiona sul ruolo e sul fascino del potere, sul valore dell’utopia, ma senza abbandonare, neanche per un solo istante, la propria fisicità, il proprio corpo, la propria emotività, la propria condizione di donna che respira, si nutre, fa l’amore, gioisce, soffre, ride, piange.”

Tania Bruguera (nata a l’Avana nel 1968) è un’artista interdisciplinare che lavora principalmente in arte del comportamento, performance, istallazione e video.
Ha partecipato a Documenta XI (Kassel, Germania), ed a numerose altre Biennali come Venezia, Johannesburg, San Paolo, Istanbul, L’Avana, Santa Fé.
I suoi lavori sono stati esposti in moltissimi musei tra cui ricordiamo: The New Museum of Contemporay Art (USA), Boijmans van Beuningen Museum (Olanda), Helsinki Art Museum (Finlandia), The Whitechapel (UK), Centro Wifredo Lam (Cuba). Ha realizzato performance in spazi come la Kunstahalle di Vienna o lo Stedjlick Museum. Nel 2000 ha ricevuto il Prince Claus Award.
Sue mostre e performance sono state recensite da giornali come: New York Times, The Village Voice, Newsweek, Chicago Tribune, Los Angeles Times, Il Sole 24 ore; e da riviste come: Art News, Artforum, Flash Art, Art Nexus, The Nordic Art Review, Performance Research, Kunstforum, Tema Celeste. In Italia suoi lavori sono stati esposti in occasione della Biennale di Venezia 2001, Short Stories (Fabbrica del Vapore, Milano), 2001 Arte all’arte (Poggibonsi) 2000.