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Tano D’Amico – Al tempo di Comiso
Comiso, i missili Cruise e il 1982 nella Niscemi del M.U.O.S. e del 2013; una mostra e un ritorno al Sud, un reportage con il quale Tano D’AMICO torna a “vivere” la storia dove, e mentre, questa semplicemente accade; intanto oggi, per “qualcuno”, il tempo pare essere passato invano.
Comunicato stampa
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“Al tempo di Comiso” è una mostra fotografica organizzata e allestita dalla Nisi Event con il patrocinio del Comune di Niscemi e in collaborazione con la Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone. L'esposizione racconta la rivolta pacifista della città di Comiso, nel 1982, per dire NO ai 112 missili nucleari Cruise; intorno l'Italia di quegli anni. Ventidue immagini in una mostra itinerante che toccherà diverse città d’Italia; fotografie originali in bianco e nero stampate, titolate e firmate a cura dell’autore. Il
viaggio parte da Niscemi, dove il fotoreporter chiuderà la sua carriera con un servizio che darà un ultimo abbraccio a chi, ancora oggi, resiste al potere: gli attivisti NO MUOS, proprio come i giovani del “Campo internazionale per la
pace” - l’IMAC , l’International Meeting against Cruise – allestito a Comiso, nell’estate del 1983.
Tano D'AMICO, (Filicudi ME, 1942) Fotografo siciliano, Docente del Corso di reportage, del Master di fotografia e di storia del reportage presso il Centro Sperimentale di Fotografia di Roma.
Nel 1967, nel clima della contestazione, si sposta a Roma e si accosta quasi per caso alla fotografia.
Inizia una lunga collaborazione con lotta continua e con potere operaio. I primi reportage sono dedicati al sud, in Sicilia e in Sardegna. Ma viaggia anche all’estero per “Il mondo” va nell’lrlanda della guerra civile, nella guerra dei colonnelli in Grecia. Poi nella spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina. Negli anni Ottanta e Novanta andrà in Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti.
Protagonista di numerose mostre fotografiche, Tano D’AMICO è autore di molti libri: “Con il cuore negli occhi Palestina”, “Gli anni ribelli”, “Randagi”, “Espulsi”, “È il 77”, “Il Giubileo nero degli zingari”. Il suo sguardo si distingue subito da quello degli altri fotografi. Non gli interessano i fatti di cronaca quanto piuttosto le ragioni che li producono. Segue da vicino il movimento studentesco e operaio lungo tutto il suo percorso, attraversando per intero gli anni Settanta, con immagini che vanno – come dirà – “oltre il cliché della violenza”. È vicino agli operai, ai minatori, alle femministe. Fotografa le carceri, le caserme, i manicomi. Lavora anche con gli zingari che cerca di raccontare più con immagini di gioia che con quelle della povertà e del dolore. D’AMICO è il fotografo dei senza potere, dei vinti, di cui riesce a cogliere la bellezza umana del disagio sociale. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta e che vengono rappresentati con complicità, simpatia, partecipazione, facendo del bianco e nero e dell’obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica.
viaggio parte da Niscemi, dove il fotoreporter chiuderà la sua carriera con un servizio che darà un ultimo abbraccio a chi, ancora oggi, resiste al potere: gli attivisti NO MUOS, proprio come i giovani del “Campo internazionale per la
pace” - l’IMAC , l’International Meeting against Cruise – allestito a Comiso, nell’estate del 1983.
Tano D'AMICO, (Filicudi ME, 1942) Fotografo siciliano, Docente del Corso di reportage, del Master di fotografia e di storia del reportage presso il Centro Sperimentale di Fotografia di Roma.
Nel 1967, nel clima della contestazione, si sposta a Roma e si accosta quasi per caso alla fotografia.
Inizia una lunga collaborazione con lotta continua e con potere operaio. I primi reportage sono dedicati al sud, in Sicilia e in Sardegna. Ma viaggia anche all’estero per “Il mondo” va nell’lrlanda della guerra civile, nella guerra dei colonnelli in Grecia. Poi nella spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina. Negli anni Ottanta e Novanta andrà in Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti.
Protagonista di numerose mostre fotografiche, Tano D’AMICO è autore di molti libri: “Con il cuore negli occhi Palestina”, “Gli anni ribelli”, “Randagi”, “Espulsi”, “È il 77”, “Il Giubileo nero degli zingari”. Il suo sguardo si distingue subito da quello degli altri fotografi. Non gli interessano i fatti di cronaca quanto piuttosto le ragioni che li producono. Segue da vicino il movimento studentesco e operaio lungo tutto il suo percorso, attraversando per intero gli anni Settanta, con immagini che vanno – come dirà – “oltre il cliché della violenza”. È vicino agli operai, ai minatori, alle femministe. Fotografa le carceri, le caserme, i manicomi. Lavora anche con gli zingari che cerca di raccontare più con immagini di gioia che con quelle della povertà e del dolore. D’AMICO è il fotografo dei senza potere, dei vinti, di cui riesce a cogliere la bellezza umana del disagio sociale. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta e che vengono rappresentati con complicità, simpatia, partecipazione, facendo del bianco e nero e dell’obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica.
03
agosto 2013
Tano D’Amico – Al tempo di Comiso
Dal 03 al 10 agosto 2013
fotografia
Location
BIBLIOTECA COMUNALE MARIO GORI
Niscemi, Via IV Novembre, 27, (Caltanissetta)
Niscemi, Via IV Novembre, 27, (Caltanissetta)
Orario di apertura
tutti i giorni, 8.00 - 14.00 16.00 - 22.00
Vernissage
3 Agosto 2013, ore 21.00
Autore
Curatore