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Tano Siracusa – Notturni
Più di sessanta scatti in luoghi altri del mondo
Comunicato stampa
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Tano Siracusa nasce ad Agrigento nel 1949. Fotografa dalla metà degli anni ’80.
La sua produzione, prevalentemente orientata verso una polemica ricognizione delle periferie del mondo, svolge anche un versante più intimo e diaristico che ha per sfondo la sua città.
Dal 1992 al 1995 è stato vicedirettore del trimestrale Suddovest e dal 1999 è direttore del periodico bimestrale Fuorivista. Su entrambe le riviste ha curato un ampio spazio destinato al racconto fotografico d’autore.
Qualcuno ha definito la fotografia una forma di scrittura attraverso la luce. Definizione impropria se si pensa al carattere convenzionale e simbolico del linguaggio verbale e a quello “naturale” e mimetico della fotografia. Ma anche suggestiva e perfino utile per riconoscere nel “notturno fotografico” una specie di ossimoro.
Se la fotografia è infatti intrinsecamente connessa alla luce (e lo è), la fotografia notturna, al buio, sarebbe una impossibilità tecnica, implicherebbe una contraddizione essenziale.
Non è così, e non solo per l’uso del flash: le nostre notti cittadine sono infatti striate dalle luci artificiali, oppure, ancora oggi per milioni di uomini nelle savane e nelle foreste, rischiarate dai fuochi.
Le une e le altre sono tuttavia luci scialbe o brillantissime, emerse e racchiuse, assediate, dal buio della notte, dal nulla fotografico del suo nero.
Le conseguenze tecniche sulle riprese notturne dei fotografi che vogliono rinunciare alla luce raggelante dei flash sono note: diaframmi aperti, tempi lunghi di esposizione, gran lavoro poi in camera oscura.
Le loro stampe non saranno più il riflesso speculare di ciò che avevano visto nel mirino, ma immagini di un mondo sul punto di disgregarsi, di sfaldarsi, al limite o oltre il limite della riconoscibilità.
Questa tendenza a spezzare il nesso visione-immagine fotografica, a sostituire alla rappresentazione del mondo quella del linguaggio, è oggi diventata per molti fotografi una maniera.
Un fenomeno analogo avveniva poco meno di un secolo fa sulle tele dei pittori. Ma mentre l’astrattismo e l’informale avrebbero costituito una via d’uscita alla crisi in cui proprio i fotografi avevano spinto i pittori, la stessa prospettiva appare sbarrata alla crisi che investe oggi il linguaggio della fotografia. E ciò per una ragione che da sempre mi appare decisiva: con la fotografia diviene per la prima volta possibile una illusionistica sovrapposizione della visione, fugace, temporale, alla permanenza dell’immagine: il clic del fotografo permette il ritorno della visione, di un atomo di tempo, di realtà passata, che sarebbe altrimenti un semplice e puro nulla.
La perdita del primato riproduttivo e mimetico dell’immagine fotografica ad opera del cinema e della televisione e, oggi, delle tecnologie digitali che hanno enormemente massificato e banalizzato il gesto fotografico, spiegano ma non autorizzano l’attuale deriva ‘artistica’ della fotografia: oltre un certo limite di non coincidenza fra visione e immagine, di irriconoscibilità dell’evento fotografato, la fotografia non è oltre la sua crisi ma oltre se stessa.
Quelle immagini sono altro, saranno arte, non fotografia.
Il problema, teorico e pratico, è allora quello del limite, del confine che separa la realtà dalla sua rappresentazione, implicato nell’attuale tramonto della modernità.
Sono passati solo 40 anni da quando De Biasi veniva criticato per l’uso del mosso in una fotografia ‘notturna’ scattata, mi pare a Berlino, senza il flash. Ma eravamo allora in piena modernità e il fotogiornalismo costituiva un importantissimo strumento di informazione, di comunicazione visiva, di rappresentazione ‘vera’ dei fatti.
Nell’attuale tramonto della modernità, di smarrimento dei confini fra la realtà e i suoi doppi iconografici, il ‘notturno fotografico’ è insieme occasione per saggiare il limite estremo del linguaggio fotografico e metafora fin troppo adeguata di quel tramontare. (t. s.)
15
dicembre 2006
Tano Siracusa – Notturni
Dal 15 al 30 dicembre 2006
fotografia
Location
L’ALTRO ARTE CONTEMPORANEA
Palermo, Via Torremuzza, 6, (Palermo)
Palermo, Via Torremuzza, 6, (Palermo)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
15 Dicembre 2006, ore 18.30
Autore