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Tarshito – Beatitudine
“Beatitudine”.
L’happening di Tarshito a Lecce nell’ambito del progetto espositivo nazionale, “Aliens – le forme alienanti del contemporaneo”.
Comunicato stampa
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L’estate leccese è a regola d’arte contemporanea con E-lite studiogallery e la collettiva Aliens, il progetto espositivo nazionale ideato da Sergio Curtacci – direttore del magazine milanese Frattura Scomposta -, presentata il 20 luglio a Palazzo Vernazza e presso la sede della galleria in Corte San Blasio. Venerdì 2 agosto, nell’ambito degli appuntamenti performativi correlati alla mostra, sarà la volta dell’artista barese, di fama internazionale, Tarshito con l’happening “Beatitudine”, che già dal titolo si propone al pubblico come un’esperienza artistica dal forte carattere spirituale.
L’appuntamento è dalle ore 20 alle ore 24 in Corte san Blasio (alle spalle del cinema Massimo), presso E-lite studiogallery, dove i visitatori avranno la straordinaria possibilità di prendere parte in prima persona all’happening, interagendo in maniera attiva con l’artista, “per costruire un’Opera che sia al tempo stesso momento artistico e sociale, aspetto d’Amore e di Unità”. Tarshito si sofferma sul significato dell’atto performativo, dell’happening, come “strada relazionale”, come possibilità di entrare in contatto con le proprie personali qualità e con la propria realtà, al di là delle maschere che indossiamo nella nostra quotidianità e affida all'arte il compito di essere un respiro nuovo, un respiro più profondo, più ampio, più gioioso, più aperto, più collegato al Trascendente.
Spiega l’artista: “L'intervento non è solo di ricerca visiva ed estetica, ma vuole essere anche uno stimolo alla ricerca interiore attivata attraverso il senso dell’udito, della vista e dell’olfatto e perseguita nell’incontro tra me e la singola persona. Vivo le quattro ore dell’happening accogliendo singolarmente tutti i presenti, in una ritualità semplice e avvolgente che viene ripetuta per 108 volte, per sancire con la sacralità che appartiene a questo numero la consapevolezza delle qualità proprie della nostra Essenza, l'immortalità, la conoscenza e la beatitudine. Ed ecco il perché del titolo, un titolo che vuole essere un buon augurio per le persone, per tutte le creature, per me stesso, affinché si possa sentire e riconoscere questa nostra attitudine alla beatitudine”.
BIOGRAFIA TARSHITO
Tarshito (in sanscrito Sete di Dio) è il nome che Osho, suo maestro spirituale, ha dato a Nicola Strippoli. Nasce in Puglia nel 1952. Architetto, artista, docente di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Tarshito crea ambienti e opere per la nuova umanità attraverso la meditazione.
Nei primi anni ’80 fonda a Bari la Galleria Speciale, insieme a Shama. L’esperienza dura fino al 1987 coinvolgendo progettisti e artisti di fama (Alessandro Mendini, Mario Merz, Nanda Vigo) o anche ignoti, purché interessati all’esperienza/progettazione di momenti e oggetti di ‘nuova ritualità’. Nel 1990 l’esperienza di Speciale viene documentata con una Grande Mostra al Groninger Museum della città di Groningen, in Olanda, conclusiva di una trilogia che il suo direttore Frans Hacks volle dedicare al design italiano degli anni Ottanta (uniche esperienze documentate nella stessa trilogia: quella di Ettore Sottsass ovvero Memphis e di Alessandro Mendini ovvero Alchimia).
Gli anni ’90 vedono Tarshito protagonista di mostre collettive e personali e sempre più creativamente impegnato sull’archetipo del Guerriero d’Amore.
Con la grande personale The Gold and the Clay (2001), curata da Daniela Bezzi e da Jyotindra Jain al Crafts Museum di New Delhi, il suo percorso artistico si espande e al tempo stesso si focalizza nell’entusiasmante pratica di collaborazione con gli artigianati dell’India.
La sete di sperimentazione delle varie tradizioni indiane e le sempre nuove relazioni di ‘condivisione creativa’ non conoscono sosta, mentre si fa strada il desiderio di dipingere in proprio, di provarsi con il segno del pennello sulla tela con gesto proprio. Il risultato è l’infinita serie dei Vasi, grandi, enormi oppure piccoli, su carta, tessuto o in sculture di grandi dimensioni, che sono il più eloquente Manifesto della sua poetica: l’Opera di Tarshito si esprime nell’atto dell’accogliere e riempirsi, e quindi traboccare. Un travaso concettuale ed emotivo che avviene nella relazione con la forma/materia dell’artigiano, o guidando sedute particolarissime di meditazione, o progettando opere che possono considerarsi monumenti a un tipo completamente nuovo e al tempo stesso antico e purissimo di Arte sacra: quella in cui l’artista si propone come umile canale di trasmissione, di una creatività che essendo già in se stessa ‘dono’, potrà solo gioiosamente condividersi, anche autorialmente, con altri.
L’appuntamento è dalle ore 20 alle ore 24 in Corte san Blasio (alle spalle del cinema Massimo), presso E-lite studiogallery, dove i visitatori avranno la straordinaria possibilità di prendere parte in prima persona all’happening, interagendo in maniera attiva con l’artista, “per costruire un’Opera che sia al tempo stesso momento artistico e sociale, aspetto d’Amore e di Unità”. Tarshito si sofferma sul significato dell’atto performativo, dell’happening, come “strada relazionale”, come possibilità di entrare in contatto con le proprie personali qualità e con la propria realtà, al di là delle maschere che indossiamo nella nostra quotidianità e affida all'arte il compito di essere un respiro nuovo, un respiro più profondo, più ampio, più gioioso, più aperto, più collegato al Trascendente.
Spiega l’artista: “L'intervento non è solo di ricerca visiva ed estetica, ma vuole essere anche uno stimolo alla ricerca interiore attivata attraverso il senso dell’udito, della vista e dell’olfatto e perseguita nell’incontro tra me e la singola persona. Vivo le quattro ore dell’happening accogliendo singolarmente tutti i presenti, in una ritualità semplice e avvolgente che viene ripetuta per 108 volte, per sancire con la sacralità che appartiene a questo numero la consapevolezza delle qualità proprie della nostra Essenza, l'immortalità, la conoscenza e la beatitudine. Ed ecco il perché del titolo, un titolo che vuole essere un buon augurio per le persone, per tutte le creature, per me stesso, affinché si possa sentire e riconoscere questa nostra attitudine alla beatitudine”.
BIOGRAFIA TARSHITO
Tarshito (in sanscrito Sete di Dio) è il nome che Osho, suo maestro spirituale, ha dato a Nicola Strippoli. Nasce in Puglia nel 1952. Architetto, artista, docente di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Tarshito crea ambienti e opere per la nuova umanità attraverso la meditazione.
Nei primi anni ’80 fonda a Bari la Galleria Speciale, insieme a Shama. L’esperienza dura fino al 1987 coinvolgendo progettisti e artisti di fama (Alessandro Mendini, Mario Merz, Nanda Vigo) o anche ignoti, purché interessati all’esperienza/progettazione di momenti e oggetti di ‘nuova ritualità’. Nel 1990 l’esperienza di Speciale viene documentata con una Grande Mostra al Groninger Museum della città di Groningen, in Olanda, conclusiva di una trilogia che il suo direttore Frans Hacks volle dedicare al design italiano degli anni Ottanta (uniche esperienze documentate nella stessa trilogia: quella di Ettore Sottsass ovvero Memphis e di Alessandro Mendini ovvero Alchimia).
Gli anni ’90 vedono Tarshito protagonista di mostre collettive e personali e sempre più creativamente impegnato sull’archetipo del Guerriero d’Amore.
Con la grande personale The Gold and the Clay (2001), curata da Daniela Bezzi e da Jyotindra Jain al Crafts Museum di New Delhi, il suo percorso artistico si espande e al tempo stesso si focalizza nell’entusiasmante pratica di collaborazione con gli artigianati dell’India.
La sete di sperimentazione delle varie tradizioni indiane e le sempre nuove relazioni di ‘condivisione creativa’ non conoscono sosta, mentre si fa strada il desiderio di dipingere in proprio, di provarsi con il segno del pennello sulla tela con gesto proprio. Il risultato è l’infinita serie dei Vasi, grandi, enormi oppure piccoli, su carta, tessuto o in sculture di grandi dimensioni, che sono il più eloquente Manifesto della sua poetica: l’Opera di Tarshito si esprime nell’atto dell’accogliere e riempirsi, e quindi traboccare. Un travaso concettuale ed emotivo che avviene nella relazione con la forma/materia dell’artigiano, o guidando sedute particolarissime di meditazione, o progettando opere che possono considerarsi monumenti a un tipo completamente nuovo e al tempo stesso antico e purissimo di Arte sacra: quella in cui l’artista si propone come umile canale di trasmissione, di una creatività che essendo già in se stessa ‘dono’, potrà solo gioiosamente condividersi, anche autorialmente, con altri.
02
agosto 2013
Tarshito – Beatitudine
02 agosto 2013
performance - happening
Location
E-LITE STUDIO GALLERY
Lecce, Corte San Blasio, 1/c, (Lecce)
Lecce, Corte San Blasio, 1/c, (Lecce)
Orario di apertura
dalle 20 alle 24
Vernissage
2 Agosto 2013, ore 20.00
Autore