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Tatiano Maiore – Da Nuoro a Macomer via Siniscola
Troppo spesso banalizzata da un’iconografia pubblicitaria e stereotipata, l’immagine che la Sardegna offre di sé al di qua e al di là dei suoi naturali confini fisici, non è certo rappresentativa di una terra ricca di storia e di civiltà quale essa invece è.
Comunicato stampa
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Accanto alle indiscutibili bellezze naturali, l'Isola possiede un patrimonio sociale, storico e umano che non può essere trascurato o dimenticato, ma che anzi deve essere valorizzato nei suoi aspetti più significativi per contribuire ad un ulteriore arricchimento culturale del territorio e dei suoi abitanti.
La complessità del tessuto sociale della Sardegna, la coesistenza di culture diverse, da quella metropolitana a quella rurale, la dimensione lavorativa, la ricchezza delle tradizioni, offrono una molteplicità di stimoli e spunti ad una riflessione che può essere condotta non solo a livello linguistico ma anche iconografico, quando l'attività del fotografo sia finalizzata ad una conoscenza e ad una rappresentazione obbiettiva e fedele, per quanto personalizzata, delle sue sfaccettate realtà.
Sta in questo il senso di una rassegna di mostre fotografiche che ha per tema il reportage nelle sue diverse declinazioni - società, lavoro, tradizioni e ritualità collettive - firmate sia da fotografi che nell'Isola sono nati e cresciuti, che da altri che in Sardegna sono arrivati per visitarla e conoscerla.
Ciò in considerazione anche del fatto che l'orientamento della comunicazione a produrre immagini sempre più patinate e sofisticate ha condotto al progressivo abbandono dell'utilizzo di quel linguaggio fotografico - il reportage - che, per primo, in maniera semplice e diretta permetteva la lettura della realtà, avendo come unico filtro l'obbiettivo di una macchina fotografica.
Ancora oggi il reportage, linguaggio fotografico dalle finalità precipuamente documentaristiche e sociali, si distingue dalle più recenti forme di produzione iconografica proprio per una innegabile capacità di rappresentazione oggettiva della realtà: la macchina fotografica diventa, infatti, una naturale estensione dell'occhio del fotografo che registra, in maniera istintiva ed automatica, i più diversi aspetti della realtà circostante.
Recuperare tale linguaggio diventa, pertanto, importante, in quanto permette, nell'ambiguità dell'odierno contesto comunicativo mass-mediale, di riappropriarsi di una dimensione più autentica dell'uomo e del mondo contemporaneo.
Il progetto espositivo consiste in una rassegna itinerante dedicata al reportage documentario dal titolo Reportages - fotografi per un'isola, curata dal critico d'arte Giannella Demuro per conto della Fondazione Banco di Sardegna, che comprende cinque mostre di cui quattro personali di fotografi dal curriculum consolidato e una collettiva di dieci fotografi sardi. La rassegna ha avuto inizio a Carloforte nel maggio del 2003 per proseguire poi a Oristano (ottobre), Sassari (novembre), Olbia (dicembre) e concludersi, infine, a Nuoro nel luglio 2004.
Tutti i fotografi in mostra hanno percorso il sentiero del reportage esplorandone le diverse tematiche. Due dei fotografi prescelti per le mostre personali sono sardi - Salvatore Ligios (Villanova Monteleone) e Tatiano Maiore (La Maddalena) -, due italiani peninsulari - Francesco Cito (Milano) e Nevio Doz (Abbazia, Istria). I fotografi della mostra collettiva sono tutti sardi: Marina Anedda (Cagliari), Nanni Angeli (Palau), Gian Paolo Catogno (Alghero), Antonio Mannu (Sassari), Anna Marceddu (Cagliari), Gigi Olivari (Sassari), Sebastiano Piras (Sassari), Priamo Tolu (Cagliari), Donato Tore (Nuoro), Daniela Zedda (Cagliari).
Cinque i centri nei quali sono state esposte, in sedi istituzionali o comunque prestigiose, le varie mostre della rassegna: Carloforte, Oristano, Sassari, Olbia, Nuoro.
Le mostre, sono accompagnate da relativo catalogo con apparato critico e iconografico.
Il quinto appuntamento della rassegna è a Nuoro a luglio 2004 negli spazi della Casa Ruiu, con Da Nuoro a Macomer via Siniscola, la mostra di Tatiano Maiore realizzata in collaborazione con l'Amministrazione Provinciale di Nuoro, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro, la Camera di Commercio e la Confcommercio di Nuoro.
Tatiano Maiore nasce a La Maddalena (SS) nel 1943. Inizia l'attività di fotogiornalista nel 1973, dividendosi fra Roma e Milano con frequenti viaggi all'estero. Nel 1983/84 realizza un reportage fotografico nella provincia di Nuoro, sviluppando i temi del cambiamento nella società e nel territorio, reportage che verrà pubblicato, a dispense, con scritti di studiosi e giornalisti, sul quotidiano La Nuova Sardegna. Nel 1986 collabora, per la RAI, al programma Mixer. A partire dal 1994 inizia a pubblicare libri fotografici, da Stazzi di Gallura nel tempo un libro su ciò che resta di una realtà socio economica del Nord Sardegna, a Baratz, uno studio sull'unico lago naturale della Sardegna, al volume della Storia d'Italia edito dall'Einaudi dedicato alla Sardegna.
Nel 2000, per conto del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, realizza un reportage sulle fortificazioni presenti nelle isole e nel 2001/02, per conto del Ministero di Grazia e Giustizia, tiene un corso di fotografia con minori a rischio e ne cura la mostra e il catalogo promossi dalla Fondazione Banco di Sardegna.
Ha collaborato e pubblicato sui più importanti quotidiani e periodici italiani, da La Stampa a Il Manifesto, La Repubblica, Il Giorno, Il Messaggero, L'Unità, Paese Sera, Momento Sera, La Nuova Sardegna, Il Corriere della Sera, Le Matin, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Mattino di Padova, L'Unione Sarda, da Il Mondo a L'Espresso, L'Europeo, Panorama, Epoca, Vie Nuove, Pace e Guerra, Pagina, Noi Donne, Linus, Ichnusa, Il Lavoro Italiano, Cane Caldo, Il Male, Figidaire, Umanità, Regione Informazione, Il Messaggero Sardo e su prestigiose testate straniere quali Time, Veja, Istoè, Fin de Siglo.
Numerose le mostre personali in Italia e all'estero e le pubblicazioni di libri fotografici.
Da Nuoro a Macomer via Siniscola, che si terrà a Nuoro nel mese di luglio 2004, è una raccolta di scatti realizzati nel corso del decennio che va dal 1974 al 1984 durante vari soggiorni in diverse località della provincia di Nuoro: il viaggio nella memoria, nel cuore della Sardegna, di un fotografo che ha tentato di rappresentare la vita di una provincia fra gli anni '70 e gli anni '80. La vita è: scuola, religione, rapporti di produzione, fatica, nuove e vecchie generazioni, luoghi, impresa, artigianato, feste e amori. La mostra intende stimolare lo sguardo su un territorio generoso, a volte ingannato, una testimonianza che offre la possibilità di rivedere un momento della storia dell'isola troppo spesso dimenticata.
Testi in catalogo di Giannella Demuro e Marcello Fois.
La complessità del tessuto sociale della Sardegna, la coesistenza di culture diverse, da quella metropolitana a quella rurale, la dimensione lavorativa, la ricchezza delle tradizioni, offrono una molteplicità di stimoli e spunti ad una riflessione che può essere condotta non solo a livello linguistico ma anche iconografico, quando l'attività del fotografo sia finalizzata ad una conoscenza e ad una rappresentazione obbiettiva e fedele, per quanto personalizzata, delle sue sfaccettate realtà.
Sta in questo il senso di una rassegna di mostre fotografiche che ha per tema il reportage nelle sue diverse declinazioni - società, lavoro, tradizioni e ritualità collettive - firmate sia da fotografi che nell'Isola sono nati e cresciuti, che da altri che in Sardegna sono arrivati per visitarla e conoscerla.
Ciò in considerazione anche del fatto che l'orientamento della comunicazione a produrre immagini sempre più patinate e sofisticate ha condotto al progressivo abbandono dell'utilizzo di quel linguaggio fotografico - il reportage - che, per primo, in maniera semplice e diretta permetteva la lettura della realtà, avendo come unico filtro l'obbiettivo di una macchina fotografica.
Ancora oggi il reportage, linguaggio fotografico dalle finalità precipuamente documentaristiche e sociali, si distingue dalle più recenti forme di produzione iconografica proprio per una innegabile capacità di rappresentazione oggettiva della realtà: la macchina fotografica diventa, infatti, una naturale estensione dell'occhio del fotografo che registra, in maniera istintiva ed automatica, i più diversi aspetti della realtà circostante.
Recuperare tale linguaggio diventa, pertanto, importante, in quanto permette, nell'ambiguità dell'odierno contesto comunicativo mass-mediale, di riappropriarsi di una dimensione più autentica dell'uomo e del mondo contemporaneo.
Il progetto espositivo consiste in una rassegna itinerante dedicata al reportage documentario dal titolo Reportages - fotografi per un'isola, curata dal critico d'arte Giannella Demuro per conto della Fondazione Banco di Sardegna, che comprende cinque mostre di cui quattro personali di fotografi dal curriculum consolidato e una collettiva di dieci fotografi sardi. La rassegna ha avuto inizio a Carloforte nel maggio del 2003 per proseguire poi a Oristano (ottobre), Sassari (novembre), Olbia (dicembre) e concludersi, infine, a Nuoro nel luglio 2004.
Tutti i fotografi in mostra hanno percorso il sentiero del reportage esplorandone le diverse tematiche. Due dei fotografi prescelti per le mostre personali sono sardi - Salvatore Ligios (Villanova Monteleone) e Tatiano Maiore (La Maddalena) -, due italiani peninsulari - Francesco Cito (Milano) e Nevio Doz (Abbazia, Istria). I fotografi della mostra collettiva sono tutti sardi: Marina Anedda (Cagliari), Nanni Angeli (Palau), Gian Paolo Catogno (Alghero), Antonio Mannu (Sassari), Anna Marceddu (Cagliari), Gigi Olivari (Sassari), Sebastiano Piras (Sassari), Priamo Tolu (Cagliari), Donato Tore (Nuoro), Daniela Zedda (Cagliari).
Cinque i centri nei quali sono state esposte, in sedi istituzionali o comunque prestigiose, le varie mostre della rassegna: Carloforte, Oristano, Sassari, Olbia, Nuoro.
Le mostre, sono accompagnate da relativo catalogo con apparato critico e iconografico.
Il quinto appuntamento della rassegna è a Nuoro a luglio 2004 negli spazi della Casa Ruiu, con Da Nuoro a Macomer via Siniscola, la mostra di Tatiano Maiore realizzata in collaborazione con l'Amministrazione Provinciale di Nuoro, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro, la Camera di Commercio e la Confcommercio di Nuoro.
Tatiano Maiore nasce a La Maddalena (SS) nel 1943. Inizia l'attività di fotogiornalista nel 1973, dividendosi fra Roma e Milano con frequenti viaggi all'estero. Nel 1983/84 realizza un reportage fotografico nella provincia di Nuoro, sviluppando i temi del cambiamento nella società e nel territorio, reportage che verrà pubblicato, a dispense, con scritti di studiosi e giornalisti, sul quotidiano La Nuova Sardegna. Nel 1986 collabora, per la RAI, al programma Mixer. A partire dal 1994 inizia a pubblicare libri fotografici, da Stazzi di Gallura nel tempo un libro su ciò che resta di una realtà socio economica del Nord Sardegna, a Baratz, uno studio sull'unico lago naturale della Sardegna, al volume della Storia d'Italia edito dall'Einaudi dedicato alla Sardegna.
Nel 2000, per conto del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, realizza un reportage sulle fortificazioni presenti nelle isole e nel 2001/02, per conto del Ministero di Grazia e Giustizia, tiene un corso di fotografia con minori a rischio e ne cura la mostra e il catalogo promossi dalla Fondazione Banco di Sardegna.
Ha collaborato e pubblicato sui più importanti quotidiani e periodici italiani, da La Stampa a Il Manifesto, La Repubblica, Il Giorno, Il Messaggero, L'Unità, Paese Sera, Momento Sera, La Nuova Sardegna, Il Corriere della Sera, Le Matin, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Mattino di Padova, L'Unione Sarda, da Il Mondo a L'Espresso, L'Europeo, Panorama, Epoca, Vie Nuove, Pace e Guerra, Pagina, Noi Donne, Linus, Ichnusa, Il Lavoro Italiano, Cane Caldo, Il Male, Figidaire, Umanità, Regione Informazione, Il Messaggero Sardo e su prestigiose testate straniere quali Time, Veja, Istoè, Fin de Siglo.
Numerose le mostre personali in Italia e all'estero e le pubblicazioni di libri fotografici.
Da Nuoro a Macomer via Siniscola, che si terrà a Nuoro nel mese di luglio 2004, è una raccolta di scatti realizzati nel corso del decennio che va dal 1974 al 1984 durante vari soggiorni in diverse località della provincia di Nuoro: il viaggio nella memoria, nel cuore della Sardegna, di un fotografo che ha tentato di rappresentare la vita di una provincia fra gli anni '70 e gli anni '80. La vita è: scuola, religione, rapporti di produzione, fatica, nuove e vecchie generazioni, luoghi, impresa, artigianato, feste e amori. La mostra intende stimolare lo sguardo su un territorio generoso, a volte ingannato, una testimonianza che offre la possibilità di rivedere un momento della storia dell'isola troppo spesso dimenticata.
Testi in catalogo di Giannella Demuro e Marcello Fois.
10
luglio 2004
Tatiano Maiore – Da Nuoro a Macomer via Siniscola
Dal 10 al 31 luglio 2004
fotografia
Location
CASA RUIU
Nuoro, Via Aspromonte, 55, (Nuoro)
Nuoro, Via Aspromonte, 55, (Nuoro)
Orario di apertura
h. 10-13 // 17-21
Vernissage
10 Luglio 2004, ore 19,00
Curatore