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Tavole imbandite dagli Etruschi al Rinascimento
Un tema capace di unire trasversalmente tutte le civiltà, dalle più antiche a quelle contemporanee, e che riserva interessanti spunti di lettura anche nel modo stesso di approntare il luogo deputato alla consumazione del cibo: la tavola
Comunicato stampa
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Rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 28 agosto 2005, la mostra “TAVOLE IMBANDITE DAGLI ETRUSCHI AL RINASCIMENTO”, curata dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana e dalla Fondazione Ivan Bruschi ed ospitata nelle sale della Casa Museo Bruschi (corso Italia – Arezzo).
Ormai da alcuni anni la Direzione Generale per i Beni Archeologici invita tutte le Soprintendenze ad organizzare una mostra intorno ad un tema di comune interesse e quest'anno la scelta è caduta sull'Alimentazione e particolarmente su “Cibi e sapori nel mondo antico”.
Un tema capace di unire trasversalmente tutte le civiltà, dalle più antiche a quelle contemporanee, e che riserva interessanti spunti di lettura anche nel modo stesso di approntare il luogo deputato alla consumazione del cibo: la tavola.
L’esposizione allestita nella Casa Museo Bruschi e curata da Giuliana Guidoni e Simona Rafanelli, seguendo un percorso cronologico molto ampio, vuol proporre un’ambientazione legata al modo di imbandire la tavola e di suggerire al visitatore - attraverso gli odori e i colori dell’epoca - suggestioni conosciute già dai nostri progenitori.
Questo ambizioso progetto costituisce, quindi, un’occasione per proporre al pubblico una selezione di opere molto ampia, provenienti in gran parte dalla Casa Museo Bruschi e dalle Collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Nelle varie sezioni si illustrano, oltre alle abitudini alimentari degli antichi - i cibi, i condimenti e le bevande, con particolare riguardo ai metodi usati per la loro conservazione e cottura – anche gli usi conviviali, con rappresentazioni e citazioni sul banchetto ed il simposio.
La Mostra si articola in quattro sezioni.
La prima è dedicata alla tavola etrusca con una grande raffigurazione di banchetto, rappresentata dal coperchio del cinerario di Montescudaio, databile al VII sec. a.C; tra gli oggetti esposti una splendida anfora, proveniente dalla Casa Museo Bruschi, ed altri materiali che illustrano inoltre la varietà e la ricchezza dei servizi da mensa, degli oggetti di arredo e degli utensili da fuoco impiegati dalle aristocrazie etrusche nei banchetti cerimoniali.
La sezione dedicata alla tavola dell’età più tarda, fra Etruschi ed Italici illustra il cambiamento del modo di mangiare, che segue la moda orientale del “mangiare sdraiati”. Servizi in ceramica ed in bronzo sono adibiti al consumo delle bevande, ed in particolare del vino, filtrato nelle brocche mediante i colini bronzei e, quindi, versato nelle coppe per bere.
Nel Medioevo – tema della terza tavola – nel banchetto cominciano ad apparire, negli ambienti più ricchi, i primi bicchieri in vetro ed in metallo, mentre nelle classi meno abbienti le stoviglie sono ancora in legno.
La tavola rinascimentale, infine, è un tripudio di colori e di motivi ornamentali, ben rappresentati nella ceramica di Luca della Robbia. E’ cambiato il modo di consumare il cibo a tavola: appare il piatto singolo per ogni commensale e l’utilizzo di uno strumento appuntito (non più il coltello) per prendere il cibo.
Un excursus storico, di impatto emotivo oltre che di piacevole visione, così come viene sottolineato a due voci.
“Questa mostra rappresenta davvero un esempio illuminante di archeologia viva – sostiene Giuseppina Carlotta Cianferoni, Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana -: reperti vivificati dalla loro attualità, grazie all’utilizzo legato al grande fil rouge della storia dell’Umanità: la tavola e la condivisione del cibo”.
“Sono particolarmente lieto di questa collaborazione tra la Fondazione Ivan Bruschi e la Soprintendenza Archeologica della Toscana grazie alla quale è nata la mostra Tavole imbandite agli Etruschi al Rinascimento – dichiara il Presidente di BancaEtruria Elio Faralli - . Un’esposizione che si colloca al meglio negli ambienti della Casa Museo, dove accanto ai preziosi reperti offerti dal Museo Archeologico di Firenze, fanno mostra di sé alcuni pezzi delle collezioni Bruschi. Un ringraziamento particolare va ad Aboca e aBusatti per aver arricchito la mostra con la loro opera ed i preziosi materiali forniti, e a tutti gli altri sostenitori che, insieme a BancaEtruria, impegnata nella duplice veste di amministratrice della Fondazione e di sponsor principale dell’iniziativa, hanno reso possibile tutto questo”.
Una importante presenza ospite è quella di Aboca Museum che, proponendosi di avvicinare il pubblico alla cultura delle piante medicinali, mette in evidenza, accanto alle qualità alimentari della tradizione culinaria, le proprietà curative e di prevenzione. La presenza a questa mostra ha, quindi, lo scopo di evidenziare le proprietà terapeutiche dell’olio di oliva, più facilmente associato al cibo ed alla tavola, piuttosto che all’uso salutare e cosmetico che sempre ne è stato fatto nella medicina tradizionale.
La mostra ha trovato la convinta adesione collaborativa di importanti partner economici, quali BancaEtruria, Confartigianato Arezzo, l’azienda tessile Busatti, Aboca Museum e l’associazione culturale Arte-mide.
Da segnalare, infine, i prestigiosi patrocini di cui gode l’esposizione: quello della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo a cui si unisce quello della FAO che, proprio quest’anno per il sessantesimo anniversario della sua fondazione prevede particolari iniziative che avranno per splendida cornice proprio le iniziative che in Toscana sono legate al grande tema di “Cibi e sapori nel mondo antico”.
Ormai da alcuni anni la Direzione Generale per i Beni Archeologici invita tutte le Soprintendenze ad organizzare una mostra intorno ad un tema di comune interesse e quest'anno la scelta è caduta sull'Alimentazione e particolarmente su “Cibi e sapori nel mondo antico”.
Un tema capace di unire trasversalmente tutte le civiltà, dalle più antiche a quelle contemporanee, e che riserva interessanti spunti di lettura anche nel modo stesso di approntare il luogo deputato alla consumazione del cibo: la tavola.
L’esposizione allestita nella Casa Museo Bruschi e curata da Giuliana Guidoni e Simona Rafanelli, seguendo un percorso cronologico molto ampio, vuol proporre un’ambientazione legata al modo di imbandire la tavola e di suggerire al visitatore - attraverso gli odori e i colori dell’epoca - suggestioni conosciute già dai nostri progenitori.
Questo ambizioso progetto costituisce, quindi, un’occasione per proporre al pubblico una selezione di opere molto ampia, provenienti in gran parte dalla Casa Museo Bruschi e dalle Collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Nelle varie sezioni si illustrano, oltre alle abitudini alimentari degli antichi - i cibi, i condimenti e le bevande, con particolare riguardo ai metodi usati per la loro conservazione e cottura – anche gli usi conviviali, con rappresentazioni e citazioni sul banchetto ed il simposio.
La Mostra si articola in quattro sezioni.
La prima è dedicata alla tavola etrusca con una grande raffigurazione di banchetto, rappresentata dal coperchio del cinerario di Montescudaio, databile al VII sec. a.C; tra gli oggetti esposti una splendida anfora, proveniente dalla Casa Museo Bruschi, ed altri materiali che illustrano inoltre la varietà e la ricchezza dei servizi da mensa, degli oggetti di arredo e degli utensili da fuoco impiegati dalle aristocrazie etrusche nei banchetti cerimoniali.
La sezione dedicata alla tavola dell’età più tarda, fra Etruschi ed Italici illustra il cambiamento del modo di mangiare, che segue la moda orientale del “mangiare sdraiati”. Servizi in ceramica ed in bronzo sono adibiti al consumo delle bevande, ed in particolare del vino, filtrato nelle brocche mediante i colini bronzei e, quindi, versato nelle coppe per bere.
Nel Medioevo – tema della terza tavola – nel banchetto cominciano ad apparire, negli ambienti più ricchi, i primi bicchieri in vetro ed in metallo, mentre nelle classi meno abbienti le stoviglie sono ancora in legno.
La tavola rinascimentale, infine, è un tripudio di colori e di motivi ornamentali, ben rappresentati nella ceramica di Luca della Robbia. E’ cambiato il modo di consumare il cibo a tavola: appare il piatto singolo per ogni commensale e l’utilizzo di uno strumento appuntito (non più il coltello) per prendere il cibo.
Un excursus storico, di impatto emotivo oltre che di piacevole visione, così come viene sottolineato a due voci.
“Questa mostra rappresenta davvero un esempio illuminante di archeologia viva – sostiene Giuseppina Carlotta Cianferoni, Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana -: reperti vivificati dalla loro attualità, grazie all’utilizzo legato al grande fil rouge della storia dell’Umanità: la tavola e la condivisione del cibo”.
“Sono particolarmente lieto di questa collaborazione tra la Fondazione Ivan Bruschi e la Soprintendenza Archeologica della Toscana grazie alla quale è nata la mostra Tavole imbandite agli Etruschi al Rinascimento – dichiara il Presidente di BancaEtruria Elio Faralli - . Un’esposizione che si colloca al meglio negli ambienti della Casa Museo, dove accanto ai preziosi reperti offerti dal Museo Archeologico di Firenze, fanno mostra di sé alcuni pezzi delle collezioni Bruschi. Un ringraziamento particolare va ad Aboca e aBusatti per aver arricchito la mostra con la loro opera ed i preziosi materiali forniti, e a tutti gli altri sostenitori che, insieme a BancaEtruria, impegnata nella duplice veste di amministratrice della Fondazione e di sponsor principale dell’iniziativa, hanno reso possibile tutto questo”.
Una importante presenza ospite è quella di Aboca Museum che, proponendosi di avvicinare il pubblico alla cultura delle piante medicinali, mette in evidenza, accanto alle qualità alimentari della tradizione culinaria, le proprietà curative e di prevenzione. La presenza a questa mostra ha, quindi, lo scopo di evidenziare le proprietà terapeutiche dell’olio di oliva, più facilmente associato al cibo ed alla tavola, piuttosto che all’uso salutare e cosmetico che sempre ne è stato fatto nella medicina tradizionale.
La mostra ha trovato la convinta adesione collaborativa di importanti partner economici, quali BancaEtruria, Confartigianato Arezzo, l’azienda tessile Busatti, Aboca Museum e l’associazione culturale Arte-mide.
Da segnalare, infine, i prestigiosi patrocini di cui gode l’esposizione: quello della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo a cui si unisce quello della FAO che, proprio quest’anno per il sessantesimo anniversario della sua fondazione prevede particolari iniziative che avranno per splendida cornice proprio le iniziative che in Toscana sono legate al grande tema di “Cibi e sapori nel mondo antico”.
28
maggio 2005
Tavole imbandite dagli Etruschi al Rinascimento
Dal 28 maggio al 28 agosto 2005
arte antica
Location
CASA MUSEO BRUSCHI
Arezzo, Corso Italia, 14, (Arezzo)
Arezzo, Corso Italia, 14, (Arezzo)
Biglietti
€ 3 (intero), € 2 (ridotto)
Orario di apertura
10-13 e 15-19 (chiuso il lunedì)
Sito web
www.cibiesapori.it
Curatore