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Teatro dei Prodigi
Marina Gasparini, Serena Piccinini e Silvia Urbini si propongono di animare gli oggetti del Museo di Palazzo Poggi rendendoli protagonisti di nuove storie. Opere, testi, e video delle artiste si insinuano nella trama dei simulacri che abitano da sempre il luogo potenziando la loro immagine, moltiplicando la loro identità, facendo da cassa di risonanza a emozioni dimenticate, antiche, perturbanti
Comunicato stampa
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Il TEATRO DEI PRODIGI è un progetto corale realizzato a tre voci, quelle di Marina Gasparini, Serena Piccinini e Silvia Urbini, che si propone di animare gli oggetti del Museo di Palazzo Poggi rendendoli protagonisti di nuove storie. Opere, testi, e video delle artiste si insinuano nella trama dei simulacri che abitano da sempre il luogo potenziando la loro immagine, moltiplicando la loro identità, facendo da cassa di risonanza a emozioni dimenticate, antiche, perturbanti.
Nella Sala del Museo di Ulisse Aldrovandi le piante incise sulle matrici xilografiche della collezione del grande studioso naturalista si risvegliano e si trasfigurano nei fiori ricamati da Marina Gasparini per l’installazione Atlas x costituita da 46 elementi filati in cotone. Come in un giardino sospeso, piante di numerose varietà pendono dalla volta della Sala restituite nel loro aspetto come appaiono miniate nei codici erbari del medioevo e del rinascimento, oppure ricavate dal cinquecentesco hortus siccus, l’erbario di piante essiccate, di Aldrovandi. Da ogni specie si estrae un pigmento, e di questo colore si tinge il corrispettivo disegno tessile, a simboleggiare in maniera quasi araldica il frutto delle proprie fibre.
L’intervento di Serena Piccinini mette a confronto la storia delle idee e la storia delle scienze e si compone di due parti. La prima è una grande installazione ambientale e modulare realizzata nella Sala di Davide che si affianca alla collezione di coralli raccolti da Luigi Ferdinando Marsili: Madrepora (Con)Dominio è composta da sottili strisce di carta bianca e dorata arrotolata a mano e assemblata insieme per creare le cavità proprie delle scogliere madreporiche. La seconda parte del progetto è un esercizio di entomologia fantastica dal titolo Il giardino della vita immobile, una collezione di piccolissimi insetti, piante, e fiori unici realizzate con carte colorate pregiate che danno vita a un giardino introvabile nella Sala di Mosè del Museum diluvianum dell’Istituto delle Scienze.
Come un sottofondo unificante, nella Sala di Susanna Silvia Urbini costruisce delle “favole vere” con un montaggio video di immagini e parole che racconta, mischiando le carte della storia, dell’arte e del romanzo, le molte possibili vite degli oggetti di un Museo delle scienze. All’interno di un visionario armadio-wunderkammer, l’opera Teatro delle Cere mette in scena un viaggio immaginifico dell’eterno femminino dai gabinetti anatomici agli atelier degli artisti.
Nella Sala del Museo di Ulisse Aldrovandi le piante incise sulle matrici xilografiche della collezione del grande studioso naturalista si risvegliano e si trasfigurano nei fiori ricamati da Marina Gasparini per l’installazione Atlas x costituita da 46 elementi filati in cotone. Come in un giardino sospeso, piante di numerose varietà pendono dalla volta della Sala restituite nel loro aspetto come appaiono miniate nei codici erbari del medioevo e del rinascimento, oppure ricavate dal cinquecentesco hortus siccus, l’erbario di piante essiccate, di Aldrovandi. Da ogni specie si estrae un pigmento, e di questo colore si tinge il corrispettivo disegno tessile, a simboleggiare in maniera quasi araldica il frutto delle proprie fibre.
L’intervento di Serena Piccinini mette a confronto la storia delle idee e la storia delle scienze e si compone di due parti. La prima è una grande installazione ambientale e modulare realizzata nella Sala di Davide che si affianca alla collezione di coralli raccolti da Luigi Ferdinando Marsili: Madrepora (Con)Dominio è composta da sottili strisce di carta bianca e dorata arrotolata a mano e assemblata insieme per creare le cavità proprie delle scogliere madreporiche. La seconda parte del progetto è un esercizio di entomologia fantastica dal titolo Il giardino della vita immobile, una collezione di piccolissimi insetti, piante, e fiori unici realizzate con carte colorate pregiate che danno vita a un giardino introvabile nella Sala di Mosè del Museum diluvianum dell’Istituto delle Scienze.
Come un sottofondo unificante, nella Sala di Susanna Silvia Urbini costruisce delle “favole vere” con un montaggio video di immagini e parole che racconta, mischiando le carte della storia, dell’arte e del romanzo, le molte possibili vite degli oggetti di un Museo delle scienze. All’interno di un visionario armadio-wunderkammer, l’opera Teatro delle Cere mette in scena un viaggio immaginifico dell’eterno femminino dai gabinetti anatomici agli atelier degli artisti.
29
gennaio 2016
Teatro dei Prodigi
Dal 29 gennaio al 28 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
MUSEO DI PALAZZO POGGI
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Biglietti
gratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna) | intero € 5,00 - ridotto € 3,00
Orario di apertura
Orari ART CITY: venerdì 29 gennaio h 10.00 - 20.00, sabato 30 gennaio 10.30 - 24.00, domenica 31 gennaio 10.30 - 20.00. Orari ordinari: martedì - venerdì 10.00 - 16.00, sabato, domenica e festivi 10.30 - 17.30, lunedì (non festivo) chiuso
Vernissage
29 Gennaio 2016, h 18
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