Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tema libero
Quattro artisti “liberi” di tenersi ancorati al contatto materiale con la pellicola e attraverso questa, alla vita, perché i processi, le manipolazioni, gli acidi, agiscono sulla pellicola come i fatti della vita agiscono sulla nostra anima e la nostra pelle
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tema libero per la mostra con cui S'Umbra inaugura il suo "anno fotografico". Niente berrette nè ermellini, come nelle inaugurazioni dell'anno accademico e dell'anno giudiziario, ma Tema Libero. Come quello che il maestro (unico o non), potrebbe dare a scuola. Alle elementari (e forse in qualche caso anche più avanti) si corre il rischio, davanti al tema libero, di restare a fissare le righe del foglio intonso, invocando disperatamente un'idea che possa riempirle. Non è quel che accade a Luisa Siddi, Carlo Cioglia, Stefano Oliverio, Erika Cuscusa. Sono i 4 soci "operativi", di S'Umbra, l'associazione nata da poco più di due anni con l'insana speranza di contribuire a riconoscere alla fotografia la stessa dignità espressiva delle altre arti visive, così come accade del resto nel resto del mondo.
Libero il tema, libera l'associazione. E liberi loro di esprimersi. Liberi nel formato. Liberi anche nella scelta, voluta, di non fare un allestimento comune, se non quel sottile filo rosso che testimonia il coraggioso percorso di S'Umbra, tra le mille difficoltà personali, economiche, gestionali derivanti dalla scelta di reggersi solo sul volontariato dei soci. Eppure in due anni S'Umbra ha organizzato una ventina di esposizioni fotografiche e resta uno dei pochissimi, se non l'unico spazio cagliaritano esclusivamente dedicato alla fotografia. Liberi di sognare quindi. E liberi di non usare il digitale. Per ottenere quella qualità tattile che è caratteristica non solo del lavoro finito, ma dell'intero processo. Liberi di tenersi ancorati al contatto materiale con la pellicola e attraverso questa, alla vita.. Perché i processi, le manipolazioni, gli acidi, agiscono sulla pellicola come i fatti della vita agiscono sulla nostra anima e la nostra pelle. Perché le emozioni passano a chi guarda con tutta la bellezza che risiede nell'imperfezione della materia. Non è romanticismo. E' convinzione che lì, nel segno imperfetto, si entra in contatto con i segni che incidono la vita di ognuno di noi.
E così ogni stampa, anche se ricavata dal medesimo negativo, è in un certo senso, unica e irripetibile, non fosse altro per quel granello di polvere finito sul negativo che prima non c'era e ora c'è.
Già, il negativo, che non si cancella come una foto digitale appena scattata che non piace. Il negativo che si processa e resta a costituire una memoria cui si potrà sempre attingere un domani, anche se all'epoca dello scatto sembrava imperfetto.
"L'imperfezione è il nostro paradiso" scriveva Wallace Stevens. E io sottoscrivo. E l'imperfezione, aggiungo, l'imperfezione di una vita fatta di ricerca e scalate, di cadute e conquiste, di luce e di ombre, produce, come in questo caso, immagini vere di natura, di visi, di cose di tutti i giorni di questo piccolo, immenso, orribile e stupendo paradiso che è la nostra vita.
Stefano Raccis
Libero il tema, libera l'associazione. E liberi loro di esprimersi. Liberi nel formato. Liberi anche nella scelta, voluta, di non fare un allestimento comune, se non quel sottile filo rosso che testimonia il coraggioso percorso di S'Umbra, tra le mille difficoltà personali, economiche, gestionali derivanti dalla scelta di reggersi solo sul volontariato dei soci. Eppure in due anni S'Umbra ha organizzato una ventina di esposizioni fotografiche e resta uno dei pochissimi, se non l'unico spazio cagliaritano esclusivamente dedicato alla fotografia. Liberi di sognare quindi. E liberi di non usare il digitale. Per ottenere quella qualità tattile che è caratteristica non solo del lavoro finito, ma dell'intero processo. Liberi di tenersi ancorati al contatto materiale con la pellicola e attraverso questa, alla vita.. Perché i processi, le manipolazioni, gli acidi, agiscono sulla pellicola come i fatti della vita agiscono sulla nostra anima e la nostra pelle. Perché le emozioni passano a chi guarda con tutta la bellezza che risiede nell'imperfezione della materia. Non è romanticismo. E' convinzione che lì, nel segno imperfetto, si entra in contatto con i segni che incidono la vita di ognuno di noi.
E così ogni stampa, anche se ricavata dal medesimo negativo, è in un certo senso, unica e irripetibile, non fosse altro per quel granello di polvere finito sul negativo che prima non c'era e ora c'è.
Già, il negativo, che non si cancella come una foto digitale appena scattata che non piace. Il negativo che si processa e resta a costituire una memoria cui si potrà sempre attingere un domani, anche se all'epoca dello scatto sembrava imperfetto.
"L'imperfezione è il nostro paradiso" scriveva Wallace Stevens. E io sottoscrivo. E l'imperfezione, aggiungo, l'imperfezione di una vita fatta di ricerca e scalate, di cadute e conquiste, di luce e di ombre, produce, come in questo caso, immagini vere di natura, di visi, di cose di tutti i giorni di questo piccolo, immenso, orribile e stupendo paradiso che è la nostra vita.
Stefano Raccis
28
novembre 2008
Tema libero
Dal 28 novembre all'undici dicembre 2008
fotografia
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE S’UMBRA
Cagliari, Via San Giuseppe, 17, (Cagliari)
Cagliari, Via San Giuseppe, 17, (Cagliari)
Orario di apertura
dalle 18 alle 21
Vernissage
28 Novembre 2008, ore 20
Autore