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TEMPORALITÀ SERIALI E CICLICITÀ SERIALI
DI SERIE IN SERIE: ANNI DI MOLTEPLICI LUNE
(QUINTO ATTO)
Comunicato stampa
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In mostra vengono presentati alcuni lavori eseguiti dai due artisti a quattro mani, in cui si confrontano le vivaci frantumazioni di Carla Accardi con le ironiche e paradossali ricomposizioni di Francesco Impellizzeri. Abituati come siamo a qualificare le polifonie dell’arte sulla base di presupposti stilistici, non deve stupire trovare uniti in una consapevole relazione d’affetto due artisti diversi e contrapposti: una lunga e tenace amicizia li ritrova qui riuniti in un fragile, quanto tenace contrappunto. F.Impellizzeri e C.Accardi danno insieme vita e vigore ad un confronto che si pone come proposta e come dialogo, come omaggio e come riconoscimento, sin quasi ad arrivare persino ad una ipotetica affiliazione .....
Le opere di Maurizio Cannavacciuolo descrivono su accesi fondi arabescati tipologie di narrazioni diverse sulle criticità della civiltà contemporanea cui corrispondono spesso le più sorprendenti degenerazioni. Tuttavia, come in tutto il suo percorso poetico, proprio l’eccesso di ricorso alla figurazione, rappresenta una sorta di volontà di azzeramento narrativo per farsi più ampia e corrosiva riflessione sul sistema stesso della pittura. Ed è proprio la corrosività di questa ironia, di questo disincantato sguardo sul mondo, a fare dell’operazione artistica di M.Cannavacciuolo una sorta di grande pretesto per passare disinvoltamente da campi diversi a stili diversi, con il coraggio e la fierezza del puro azzardo in nome di un piacer dell’aver tutto provato, senza censure, oltre i limiti stessi della pittura .….
Un autore di consolidata e maturata esperienza, come Rodolfo Fiorenza, pur nell’arco della sua breve esistenza, proprio all’interno dello specifico mondo della fotografia, ha sempre coltivato e affiancato sue particolari sperimentazioni se non predilezioni nei confronti del mondo dell'arte. Nella pluralità dei lavori presenti in mostra sembra pertanto evidente il suo aver sempre perseguito, nella propria poetica un filo rosso di continuità, concentrandosi su un costante denominatore rappresentato proprio dalla stessa città di Roma, anche quando la stessa non sia stata direttamente portata a presenza …..
Di Myriam Laplante vengono presentati in mostra alcuni grandi lavori, in cui si stagliano le reiterazioni di inquietanti alambicchi e di distorsioni fisiognomiche. Si tratta di una selezione di alcuni cicli di opere realizzate agli inizi del nuovo Millennio che, pur nella loro parzialità, alludono a un tentativo dell’artista di costruire una sorta di parodia del Mondo. Se negli anni precedenti della sua ricerca, l’artista aveva portato avanti questo stesso progetto, realizzandolo con installazioni e performances come puntuali riflessioni sul funzionamento stesso del Mondo, ora ne struttura invece una più privata e misurata riformulazione proprio attraverso un più circoscritto lavoro di appunti, come si trattasse di un lavoro diari stico più intimo …..
Vengono oggi proposti in questa mostra alcune opere di Fabio Mauri, vere e proprie riflessioni da lui ripensate alla soglia del nuovo Millennio, legate a sue precedenti elaborazioni del 1976. Opere dal titolo “Dramophone. La voce del padrone”, in cui l’artista interpretava il Mondo come disco già inciso, ma anche e sopratutto nei suoi orrori, che nelle nuove versioni, pur caratterizzate da impreviste nuove illuminazioni cromatiche certo non vengono ne attenuati ne stemperati. Anche in queste opere, nella stessa immagine riproposta in “La voce del padrone” è evidenziato il riferimento al simbolo del cane che ascolta la voce del padrone senza vederlo. Si tratta allora come oggi di simboli terrificanti legati all’idea che il potere cerca, ove possibile, di non mostrarsi mai direttamente in faccia …..
Il corpus di disegni di Alessandro Mendini qui presentato, apre uno squarcio sulla nascita del Neomodernismo all’inizio degli anni ’70, dimostrando come quel fenomeno, meglio del più tardo Postmodernismo, rilanciato a livello planetario dalla Strada Novissima di Paolo Portoghesi alla Biennale di Venezia, nel 1980, facesse tesoro più che degli orpelli di una storia ridotta a bricolage, di una puntuale rilettura della Modernità, vista non tanto nei suoi aspetti aulici ed accademici, quanto piuttosto nei suoi aspetti più intimisti, continuando quel paziente lavoro avviato dal design “radicale” prima e dal design “banale” poi …..
Le opere di Maurizio Cannavacciuolo descrivono su accesi fondi arabescati tipologie di narrazioni diverse sulle criticità della civiltà contemporanea cui corrispondono spesso le più sorprendenti degenerazioni. Tuttavia, come in tutto il suo percorso poetico, proprio l’eccesso di ricorso alla figurazione, rappresenta una sorta di volontà di azzeramento narrativo per farsi più ampia e corrosiva riflessione sul sistema stesso della pittura. Ed è proprio la corrosività di questa ironia, di questo disincantato sguardo sul mondo, a fare dell’operazione artistica di M.Cannavacciuolo una sorta di grande pretesto per passare disinvoltamente da campi diversi a stili diversi, con il coraggio e la fierezza del puro azzardo in nome di un piacer dell’aver tutto provato, senza censure, oltre i limiti stessi della pittura .….
Un autore di consolidata e maturata esperienza, come Rodolfo Fiorenza, pur nell’arco della sua breve esistenza, proprio all’interno dello specifico mondo della fotografia, ha sempre coltivato e affiancato sue particolari sperimentazioni se non predilezioni nei confronti del mondo dell'arte. Nella pluralità dei lavori presenti in mostra sembra pertanto evidente il suo aver sempre perseguito, nella propria poetica un filo rosso di continuità, concentrandosi su un costante denominatore rappresentato proprio dalla stessa città di Roma, anche quando la stessa non sia stata direttamente portata a presenza …..
Di Myriam Laplante vengono presentati in mostra alcuni grandi lavori, in cui si stagliano le reiterazioni di inquietanti alambicchi e di distorsioni fisiognomiche. Si tratta di una selezione di alcuni cicli di opere realizzate agli inizi del nuovo Millennio che, pur nella loro parzialità, alludono a un tentativo dell’artista di costruire una sorta di parodia del Mondo. Se negli anni precedenti della sua ricerca, l’artista aveva portato avanti questo stesso progetto, realizzandolo con installazioni e performances come puntuali riflessioni sul funzionamento stesso del Mondo, ora ne struttura invece una più privata e misurata riformulazione proprio attraverso un più circoscritto lavoro di appunti, come si trattasse di un lavoro diari stico più intimo …..
Vengono oggi proposti in questa mostra alcune opere di Fabio Mauri, vere e proprie riflessioni da lui ripensate alla soglia del nuovo Millennio, legate a sue precedenti elaborazioni del 1976. Opere dal titolo “Dramophone. La voce del padrone”, in cui l’artista interpretava il Mondo come disco già inciso, ma anche e sopratutto nei suoi orrori, che nelle nuove versioni, pur caratterizzate da impreviste nuove illuminazioni cromatiche certo non vengono ne attenuati ne stemperati. Anche in queste opere, nella stessa immagine riproposta in “La voce del padrone” è evidenziato il riferimento al simbolo del cane che ascolta la voce del padrone senza vederlo. Si tratta allora come oggi di simboli terrificanti legati all’idea che il potere cerca, ove possibile, di non mostrarsi mai direttamente in faccia …..
Il corpus di disegni di Alessandro Mendini qui presentato, apre uno squarcio sulla nascita del Neomodernismo all’inizio degli anni ’70, dimostrando come quel fenomeno, meglio del più tardo Postmodernismo, rilanciato a livello planetario dalla Strada Novissima di Paolo Portoghesi alla Biennale di Venezia, nel 1980, facesse tesoro più che degli orpelli di una storia ridotta a bricolage, di una puntuale rilettura della Modernità, vista non tanto nei suoi aspetti aulici ed accademici, quanto piuttosto nei suoi aspetti più intimisti, continuando quel paziente lavoro avviato dal design “radicale” prima e dal design “banale” poi …..
21
ottobre 2024
TEMPORALITÀ SERIALI E CICLICITÀ SERIALI
Dal 21 ottobre 2024 al 31 gennaio 2025
arte contemporanea
Location
FFMAAM | Fondo Francesco Moschini A.A.M. Architettura Arte Moderna
Roma, Via dei Banchi Vecchi, 61, (RM)
Roma, Via dei Banchi Vecchi, 61, (RM)
Orario di apertura
da Lunedì a Venerdì, orario d'apertura 15.00-19.00
Vernissage
21 Ottobre 2024, 15.00-19.00
Sito web
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