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Tensioni Superficiali. Five Young artists in Venice
Una mostra sulle ricerche dei giovani artisti più promettenti della scena veneziana inaugura il programma autunnale di SPARC* – Spazio Arte Contemporanea. Protagonisti Angela Grigolato, Elena Della Corna, Giulia Milani, Noemi Durighello e Stefano Cescon.
Comunicato stampa
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Ecco perché il sasso può rimbalzare sul pelo dell'acqua, perché la goccia ha la forma di una sfera perfetta, perché l'insetto cammina sulla superficie dello stagno.
La società è liquida. Se fai lavorare le superfici con la giusta dose di tensione, possono emergere dei controintuitivi punti d'appoggio. Angela Grigolato, Elena Della Corna, Giulia Milani, Noemi Durighello e Stefano Cescon sono dei giovani artisti che non hanno mai conosciuto una società solida.
Nati negli anni Novanta (ad eccezione di Cescon, che è del 1989), lavorano a Venezia, città che vive nello scollamento tra il luogo reale e il luogo comune dello stereotipo (ancora altre superfici/immagini materiali o virtuali da incorporare). Ma proprio nello spazio dialettico di questo iato la città trova il modo di vivere, ovvero di trasformarsi, senza restare inchiodata alla propria immobilità. Nessuno di loro è veneziano di origine, il che introduce un elemento di eccentricità coerente con il rimescolamento, l’eterogeneità, la contiguità, il rovesciamento alto/basso, la tensione solido/liquido, oriente/occidente, che da sempre sostanzia la storia di Venezia. Nessuno di loro assume Venezia come soggetto della propria pratica. Però le stratificazioni, le epidermidi, le transizioni figura/sfondo, le sedimentazioni, le concrezioni, i distacchi, la mutevole grana visiva dei loro lavori traduce qualcosa che la città ha depositato nella pratica di ciascuno.
Angela Grigolato impiega lo scanner come mezzo ipnotico, attraverso cui l’occhio fotografico azzera la distanza ottica applicandosi a materiali organici e inorganici per contatto – quasi a volerli abbracciare, leccare.
Elena Della Corna manipola le colle dell’imprimitura della tela e i pigmenti come materiale scultoreo, che si addensa in pelli, piccole masse biomorfe, tracce solide – e anche i lavori su tela marcano una fase che non precede, ma piuttosto segue, l’estroflessione dalla bidimensionalità.
Giulia Milani dipinge figure umane o frammenti di corpo (piedi, mani, pancia, volto) senza mai attingere a uno stato di messa a fuoco che definisca il volume, la posizione, l’attimo. Il suo sguardo si sofferma sulla pelle del soggetto, una superficie sbavata, per tentare di contenere un’identità elusiva.
Noemi Durighello abita la tela e la carta con collisioni permanenti tra forme che proiettano uno spazio e il gesto/colore che lo nega, sbarrando l’illusione di accesso non mediato agli oggetti della quotidianità, o viceversa ricucendone la prossimità nei quaderni a inchiostro del periodo di confinamento.
Stefano Cescon ha trovato nella cera, nella stearina e nella paraffina gli strumenti metamorfici per impostare un processo sedimentario di colori e transizioni tonali che non è mai interamente programmabile, benché soggetto alle deterministiche leggi della fisica.
Insieme costruiscono tensioni superficiali.
La società è liquida. Se fai lavorare le superfici con la giusta dose di tensione, possono emergere dei controintuitivi punti d'appoggio. Angela Grigolato, Elena Della Corna, Giulia Milani, Noemi Durighello e Stefano Cescon sono dei giovani artisti che non hanno mai conosciuto una società solida.
Nati negli anni Novanta (ad eccezione di Cescon, che è del 1989), lavorano a Venezia, città che vive nello scollamento tra il luogo reale e il luogo comune dello stereotipo (ancora altre superfici/immagini materiali o virtuali da incorporare). Ma proprio nello spazio dialettico di questo iato la città trova il modo di vivere, ovvero di trasformarsi, senza restare inchiodata alla propria immobilità. Nessuno di loro è veneziano di origine, il che introduce un elemento di eccentricità coerente con il rimescolamento, l’eterogeneità, la contiguità, il rovesciamento alto/basso, la tensione solido/liquido, oriente/occidente, che da sempre sostanzia la storia di Venezia. Nessuno di loro assume Venezia come soggetto della propria pratica. Però le stratificazioni, le epidermidi, le transizioni figura/sfondo, le sedimentazioni, le concrezioni, i distacchi, la mutevole grana visiva dei loro lavori traduce qualcosa che la città ha depositato nella pratica di ciascuno.
Angela Grigolato impiega lo scanner come mezzo ipnotico, attraverso cui l’occhio fotografico azzera la distanza ottica applicandosi a materiali organici e inorganici per contatto – quasi a volerli abbracciare, leccare.
Elena Della Corna manipola le colle dell’imprimitura della tela e i pigmenti come materiale scultoreo, che si addensa in pelli, piccole masse biomorfe, tracce solide – e anche i lavori su tela marcano una fase che non precede, ma piuttosto segue, l’estroflessione dalla bidimensionalità.
Giulia Milani dipinge figure umane o frammenti di corpo (piedi, mani, pancia, volto) senza mai attingere a uno stato di messa a fuoco che definisca il volume, la posizione, l’attimo. Il suo sguardo si sofferma sulla pelle del soggetto, una superficie sbavata, per tentare di contenere un’identità elusiva.
Noemi Durighello abita la tela e la carta con collisioni permanenti tra forme che proiettano uno spazio e il gesto/colore che lo nega, sbarrando l’illusione di accesso non mediato agli oggetti della quotidianità, o viceversa ricucendone la prossimità nei quaderni a inchiostro del periodo di confinamento.
Stefano Cescon ha trovato nella cera, nella stearina e nella paraffina gli strumenti metamorfici per impostare un processo sedimentario di colori e transizioni tonali che non è mai interamente programmabile, benché soggetto alle deterministiche leggi della fisica.
Insieme costruiscono tensioni superficiali.
26
settembre 2020
Tensioni Superficiali. Five Young artists in Venice
Dal 26 settembre al 29 novembre 2020
arte contemporanea
Location
SPARC* – SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA
Venezia, Campo Santo Stefano, 2828A, (Venezia)
Venezia, Campo Santo Stefano, 2828A, (Venezia)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato, 10:00 - 18:00
Vernissage
26 Settembre 2020, h 10:00 - 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Produzione organizzazione