Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Teodor M. Dumitrescu / Jeff Faerber
doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Teodor M. Dumitrescu [1980, vive e lavora a Moreno Valley, CA USA.]
E’ il male del ritorno, dal greco nostos-algos, ad affligere le fantasmatiche presenze dei fogli candidi e lievemente ricamati dal rumeno Teodor M. Dumitrescu.
Elude la narrazione, si affranca dal dramma, con assoluta lievità tratteggia una linea temporale decisamente fittizia, appena sbozzata e illustrata con piglio fiabesco.
Ad ogni capoverso un rimando al nulla, ad ogni riga le immagini si dilatano, il tempo si disfa, dando vita a segni organici, paesaggi, presenze, restituite soltanto a tratti nel loro venir meno rispetto alla vita. Singhiozzi di durata che non saranno mai tempo, non quello della scrittura almeno, tanto meno quello della vita.
Ogni illustrazione è un effimero gioco di sindoni , un vortice esistenziale dove i corpi, o meglio, le anime vaganti sono malate, malate dentro e rincorrono la morte con la passione mai sopita dei loro desideri infantili.
Jeff Faerber [1973, vive e lavora a Brooklyn, NY USA.]
Lo sfaldarsi del colore su maltrattati imballi postali. Una sorta di disconnesso sketchbook, le cui pagine appaiono dissimili, stracciate con forza. A far da collante le anatomie ricorrenti, i visi raccontati con la forza espressiva d’impronta tutta novecentesca. Vibrazioni innestate su un realismo tendente al grottesco, in alcuni casi quasi caricaturale.
Una pittura di genere, semplicemente quotidiana declinata però in elaborazioni fortemente autoriali, suggerendo il dispiegarsi di una biografia parcellizzata tra segni e valori, tra indizi e fisiognomiche.
Dalla scelta del supporto, forzatamente d’accatto, agli improvvisi sbalzi fiamminghi tra le curate lumeggiature dell’autoritratto, all’uso infine di una tavolozza piuttosto scarna, ogni micro-elemento non aggiunge nulla che sia definitivo o epocale, bensì nobile nel suo essere caratterialmente volubile.
E’ il male del ritorno, dal greco nostos-algos, ad affligere le fantasmatiche presenze dei fogli candidi e lievemente ricamati dal rumeno Teodor M. Dumitrescu.
Elude la narrazione, si affranca dal dramma, con assoluta lievità tratteggia una linea temporale decisamente fittizia, appena sbozzata e illustrata con piglio fiabesco.
Ad ogni capoverso un rimando al nulla, ad ogni riga le immagini si dilatano, il tempo si disfa, dando vita a segni organici, paesaggi, presenze, restituite soltanto a tratti nel loro venir meno rispetto alla vita. Singhiozzi di durata che non saranno mai tempo, non quello della scrittura almeno, tanto meno quello della vita.
Ogni illustrazione è un effimero gioco di sindoni , un vortice esistenziale dove i corpi, o meglio, le anime vaganti sono malate, malate dentro e rincorrono la morte con la passione mai sopita dei loro desideri infantili.
Jeff Faerber [1973, vive e lavora a Brooklyn, NY USA.]
Lo sfaldarsi del colore su maltrattati imballi postali. Una sorta di disconnesso sketchbook, le cui pagine appaiono dissimili, stracciate con forza. A far da collante le anatomie ricorrenti, i visi raccontati con la forza espressiva d’impronta tutta novecentesca. Vibrazioni innestate su un realismo tendente al grottesco, in alcuni casi quasi caricaturale.
Una pittura di genere, semplicemente quotidiana declinata però in elaborazioni fortemente autoriali, suggerendo il dispiegarsi di una biografia parcellizzata tra segni e valori, tra indizi e fisiognomiche.
Dalla scelta del supporto, forzatamente d’accatto, agli improvvisi sbalzi fiamminghi tra le curate lumeggiature dell’autoritratto, all’uso infine di una tavolozza piuttosto scarna, ogni micro-elemento non aggiunge nulla che sia definitivo o epocale, bensì nobile nel suo essere caratterialmente volubile.
21
settembre 2006
Teodor M. Dumitrescu / Jeff Faerber
Dal 21 al 30 settembre 2006
arte contemporanea
Location
ZELLE ARTE CONTEMPORANEA
Palermo, Via Matteo Bonello, 19, (Palermo)
Palermo, Via Matteo Bonello, 19, (Palermo)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17-20
Vernissage
21 Settembre 2006, ore 19
Autore