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Teodosio Magnoni – Abitare lo spazio
In mostra alcune opere significative degli anni 80, un lavoro del 2013, i disegni preparatori e un testo di Simonetta Lux, per mettere in luce la complessità concettuale di uno dei grandi artisti contemporanei, la sua ossessione per il concetto di spazio, e il rapporto tra scultura e l’osservatore.
Comunicato stampa
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Una mostra che riunisce alcune opere significative degli anni 80 di Teodosio Magnoni, un lavoro più recente del 2013, i loro disegni preparatori, una poesia di Jesper Svenbro (che scrive nella dedica: A Teo / questo tentativo di portare la geometria della superfice piana - non nella dimensione dello spazio ma nella dimensione del tempo) e un testo critico di Simonetta Lux, che riprende in parte un suo intenso scritto di presentazione di un progetto ambientale dell’artista del 1999, Fare spazio. Una mostra che si propone di mettere in luce la complessità concettuale di uno dei grandi artisti contemporanei, che ha saputo trasformare un’ossessione creativa per il concetto di spazio in opera d’arte, grazie a una geometria propria e a una propria poeticità. Io sono lo spazio dove io sono scrive Noël Arnaud ed il verso sarà usato da Magnoni in alcuni lavori, come a disvelare la viva trama spaziale e l’identificazione dell’artista con essa.
Le tre grandi sculture in mostra, nel reciproco rapportarsi tra loro, con chi le abita e con lo spazio stesso della galleria, finiscono col creare un’opera unica di grande suggestione. Si tratta di Dimorare nella scultura e Costruire-abitare i luoghi del 1981 e del più recente Immagine Spazio 2 del 2013, accompagnati dai disegni preparatori. I singoli elementi che compongono le opere (segmenti, poligoni, archi) sembrano estratti in questo caso dalla materia chiamata spazio, rivelazioni frammentarie della sua trama.
Scrive Simonetta Lux: “Questo squadernamento, come un disossamento della geometria, è un fatto molto importante nella storia particolare di questo scultore: serve cioè a capire che senso avrà il suo concetto di scultura e di conseguenza il fine delle sue installazioni… gesti pseudo-costruttivi che sono in verità gesti di frattura, di distorsione, di frammentazione, di perdita di unitarietà del linguaggio, combinazioni di figure astratte … A qual pro? perché la scultura risponda di nuovo a quella totale esigenza di comunicazione tra uomini, persa tra le pieghe della simbolicità e ritrovabile nella problematicità di ogni evento conoscitivo, ritrovabile nella scultura concepita come modello di comportamento, anzi come processo di conoscenza dell'intorno (dello spazio, dell'ambiente) e simultaneamente delle incertezze ed inconcludenze del sé.”
Fotografie del catalogo di Giorgio Benni
Le tre grandi sculture in mostra, nel reciproco rapportarsi tra loro, con chi le abita e con lo spazio stesso della galleria, finiscono col creare un’opera unica di grande suggestione. Si tratta di Dimorare nella scultura e Costruire-abitare i luoghi del 1981 e del più recente Immagine Spazio 2 del 2013, accompagnati dai disegni preparatori. I singoli elementi che compongono le opere (segmenti, poligoni, archi) sembrano estratti in questo caso dalla materia chiamata spazio, rivelazioni frammentarie della sua trama.
Scrive Simonetta Lux: “Questo squadernamento, come un disossamento della geometria, è un fatto molto importante nella storia particolare di questo scultore: serve cioè a capire che senso avrà il suo concetto di scultura e di conseguenza il fine delle sue installazioni… gesti pseudo-costruttivi che sono in verità gesti di frattura, di distorsione, di frammentazione, di perdita di unitarietà del linguaggio, combinazioni di figure astratte … A qual pro? perché la scultura risponda di nuovo a quella totale esigenza di comunicazione tra uomini, persa tra le pieghe della simbolicità e ritrovabile nella problematicità di ogni evento conoscitivo, ritrovabile nella scultura concepita come modello di comportamento, anzi come processo di conoscenza dell'intorno (dello spazio, dell'ambiente) e simultaneamente delle incertezze ed inconcludenze del sé.”
Fotografie del catalogo di Giorgio Benni
26
ottobre 2017
Teodosio Magnoni – Abitare lo spazio
Dal 26 ottobre al 14 novembre 2017
arte contemporanea
Location
LA NUBE DI OORT
Roma, Via Principe Eugenio, 60, (Roma)
Roma, Via Principe Eugenio, 60, (Roma)
Orario di apertura
fino a 7 novembre: da martedì a venerdì 17.30 - 19.30 e per appuntamento (+39 3383387824) /
fino a 14 novembre: per appuntamento (+39 3383387824)
Vernissage
26 Ottobre 2017, h 18.00
Autore
Curatore