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Teresa Imbriani – Senzadistanza
Si inaugura sabato 28 marzo 2015, alla Galleria Gallerati di Roma, senzadistanza, una mostra personale di Teresa Imbriani a cura di Carlo Garzia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Teresa Imbriani
senzadistanza
28 marzo - 24 aprile 2015
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): sabato 28 marzo 2015, ore 19.00 - 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare senzadistanza, una mostra personale di Teresa Imbriani a cura di Carlo Garzia.
Ancora un profondo e coinvolgente lavoro intimistico: questa volta, secondo uno dei filoni prediletti dalla galleria, autoritratti di donna. Teresa Imbriani riprende e esibisce con timida circospezione parti e momenti di sé, nel dichiarato tentativo di annullare ogni distanza da tutto ciò che le è estraneo. In mostra venticinque fotografie monocromatiche di piccolo formato in edizione di soli tre esemplari, stampate su carta rag e confezionate manualmente da Teresa secondo personalissime soluzioni in tecnica mista che ne fanno oggetti di raro gusto. I cataloghi, anch’essi realizzati artigianalmente, sono altrettanti pezzi unici: uno per ciascuna delle immagini presentate. L’evento si spinge oltre la semplice esposizione delle opere, diventando anche performance: con l’artista che, nell’occasione del vernissage, si offre discretamente agli obiettivi dei visitatori, sia in pose singole che assieme a chiunque di essi desideri condividere per un attimo il ruolo di interprete.
“Quale senso può produrre l’offerta allo sguardo di un corpo ‘puro’, privato cioè di ogni connotazione psicologica ed esistenziale tranne quelle che il tempo e il vissuto lasciano su di esso come geroglifici da decifrare? Il corpo è limite, misura, guaina, fodero, corazza che dispone di uno spazio corto, ridotto, limitato da un numero sufficientemente inadeguato di arti. Esso semplicemente si dà come esistente ‘per sé’, come esistono indistintamente tutte le cose della natura, ma tende a ritornare continuamente ‘in sé’, a quella unione originaria di maschile e femminile di cui già parla Platone nel Simposio. Da oggetto misurabile solo per sottrazione e per differenze, quasi come un suono, il corpo si sforza di posizionarsi ‘senzadistanza’, di tornare cioè a con/fondersi con la totalità, con l’essenza. Teresa si è rifatta spesso non a caso al mito classico, Antigone ed Eos essenzialmente, ed è, miticamente, madre di due gemelli. La totalità mancata potrà così aprirsi alla dialettica del doppio, ripresa nella modernità dalle avanguardie, dagli specchi e le sfere di Florence Henry, Lucia Moholy e il Bauhaus o sprofondata nell’immoralismo polimorfo di Molinier, Roberte, Kiki, Tina, Merit, Gala, Nusch. Questa disponibilità assoluta e quasi neutra del proprio corpo diventa sacrificio e martirio in artisti come Gina Pane, Orlan, Abramovic, Schwarzkogler e nel gesto risolutore di Francesca Woodman che quella stessa distanza aveva cercato di ridurre con modalità sempre nuove e sempre più disperate. Per presentare il lavoro di Teresa si è scelto di costruire con non molte immagini un percorso che parte dalla fotografia di un ‘temps perdu’, un interno familiare damascato e sovraccarico e, attraverso l’esplorazione progressiva del suo corpo, di gesti, allusioni e indizi, arriva alla figura conclusiva di una fuga, una forma indistinta, quasi ectoplasmatica, l’unica a colori, che corre senza meta apparente tra i boschi alla ricerca di un dio o di un senso che non potranno mai rivelarsi.” (Carlo Garzia)
Teresa Imbriani è nata nel Salento nel 1972, vive e lavora a Bari. Dopo essersi interessata alla pittura in età giovanile, da alcuni anni si dedica alla fotografia, prima con un cellulare e ora con una macchina fotografica. Esperienza molto forte e intensa, diretta all’inizio soprattutto verso l’esterno, verso la strada, la gente, il mondo, per avvicinarsi poi a un'altra ricerca più intima, mediante l’autoscatto. senzadistanza è un tentativo di descrivere le ‘intermittenze del cuore’ e i segreti del desiderio e della paura del conoscersi, del farsi conoscere, dell’avvicinarsi, dell’unione e della fusione. È un meditato esperimento nell’indagare le soglie di quello che la prossemica definisce come spazio mentale e virtuale che separa o che unisce l’altro, l’altrui, l’altrove.
Teresa Imbriani
senzadistanza
A cura di Carlo Garzia
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: sabato 28 marzo 2015, ore 19.00-22.00
Fino a venerdì 24 aprile 2015 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 93, 310; metro: linea B, fermata Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati (ufficiostampa@galleriagallerati.it)
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, http://teresaimbriani.wordpress.com
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it
senzadistanza
28 marzo - 24 aprile 2015
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): sabato 28 marzo 2015, ore 19.00 - 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare senzadistanza, una mostra personale di Teresa Imbriani a cura di Carlo Garzia.
Ancora un profondo e coinvolgente lavoro intimistico: questa volta, secondo uno dei filoni prediletti dalla galleria, autoritratti di donna. Teresa Imbriani riprende e esibisce con timida circospezione parti e momenti di sé, nel dichiarato tentativo di annullare ogni distanza da tutto ciò che le è estraneo. In mostra venticinque fotografie monocromatiche di piccolo formato in edizione di soli tre esemplari, stampate su carta rag e confezionate manualmente da Teresa secondo personalissime soluzioni in tecnica mista che ne fanno oggetti di raro gusto. I cataloghi, anch’essi realizzati artigianalmente, sono altrettanti pezzi unici: uno per ciascuna delle immagini presentate. L’evento si spinge oltre la semplice esposizione delle opere, diventando anche performance: con l’artista che, nell’occasione del vernissage, si offre discretamente agli obiettivi dei visitatori, sia in pose singole che assieme a chiunque di essi desideri condividere per un attimo il ruolo di interprete.
“Quale senso può produrre l’offerta allo sguardo di un corpo ‘puro’, privato cioè di ogni connotazione psicologica ed esistenziale tranne quelle che il tempo e il vissuto lasciano su di esso come geroglifici da decifrare? Il corpo è limite, misura, guaina, fodero, corazza che dispone di uno spazio corto, ridotto, limitato da un numero sufficientemente inadeguato di arti. Esso semplicemente si dà come esistente ‘per sé’, come esistono indistintamente tutte le cose della natura, ma tende a ritornare continuamente ‘in sé’, a quella unione originaria di maschile e femminile di cui già parla Platone nel Simposio. Da oggetto misurabile solo per sottrazione e per differenze, quasi come un suono, il corpo si sforza di posizionarsi ‘senzadistanza’, di tornare cioè a con/fondersi con la totalità, con l’essenza. Teresa si è rifatta spesso non a caso al mito classico, Antigone ed Eos essenzialmente, ed è, miticamente, madre di due gemelli. La totalità mancata potrà così aprirsi alla dialettica del doppio, ripresa nella modernità dalle avanguardie, dagli specchi e le sfere di Florence Henry, Lucia Moholy e il Bauhaus o sprofondata nell’immoralismo polimorfo di Molinier, Roberte, Kiki, Tina, Merit, Gala, Nusch. Questa disponibilità assoluta e quasi neutra del proprio corpo diventa sacrificio e martirio in artisti come Gina Pane, Orlan, Abramovic, Schwarzkogler e nel gesto risolutore di Francesca Woodman che quella stessa distanza aveva cercato di ridurre con modalità sempre nuove e sempre più disperate. Per presentare il lavoro di Teresa si è scelto di costruire con non molte immagini un percorso che parte dalla fotografia di un ‘temps perdu’, un interno familiare damascato e sovraccarico e, attraverso l’esplorazione progressiva del suo corpo, di gesti, allusioni e indizi, arriva alla figura conclusiva di una fuga, una forma indistinta, quasi ectoplasmatica, l’unica a colori, che corre senza meta apparente tra i boschi alla ricerca di un dio o di un senso che non potranno mai rivelarsi.” (Carlo Garzia)
Teresa Imbriani è nata nel Salento nel 1972, vive e lavora a Bari. Dopo essersi interessata alla pittura in età giovanile, da alcuni anni si dedica alla fotografia, prima con un cellulare e ora con una macchina fotografica. Esperienza molto forte e intensa, diretta all’inizio soprattutto verso l’esterno, verso la strada, la gente, il mondo, per avvicinarsi poi a un'altra ricerca più intima, mediante l’autoscatto. senzadistanza è un tentativo di descrivere le ‘intermittenze del cuore’ e i segreti del desiderio e della paura del conoscersi, del farsi conoscere, dell’avvicinarsi, dell’unione e della fusione. È un meditato esperimento nell’indagare le soglie di quello che la prossemica definisce come spazio mentale e virtuale che separa o che unisce l’altro, l’altrui, l’altrove.
Teresa Imbriani
senzadistanza
A cura di Carlo Garzia
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: sabato 28 marzo 2015, ore 19.00-22.00
Fino a venerdì 24 aprile 2015 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 93, 310; metro: linea B, fermata Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati (ufficiostampa@galleriagallerati.it)
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, http://teresaimbriani.wordpress.com
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it
28
marzo 2015
Teresa Imbriani – Senzadistanza
Dal 28 marzo al 24 aprile 2015
fotografia
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA GALLERATI
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Vernissage
28 Marzo 2015, ore 19.00-22.00
Autore
Curatore