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Teresa Merolla – Guardami allo specchio
Privarsi della vergogna e vestirsi di sete di scoperta, per liberare fino al limite l’indiscrezione nei confronti di sé stessi. Capire che essere significa prima di tutto essere odore, sapore, corpo in ogni sua forma e prospettiva, allora iniziare a scrutarlo, con meticolosa ma tenera distanza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Magnolia, spazio espositivo della Casa Internazionale delle Donne ospita le opere della giovane pittrice romana teresa Merolla.
Privarsi della vergogna e vestirsi di sete di scoperta, per liberare fino al limite l’indiscrezione nei confronti di sé stessi. Capire che essere significa prima di tutto essere odore, sapore, corpo in ogni sua forma e prospettiva, allora iniziare a scrutarlo, con meticolosa ma tenera distanza.
Teresa Merolla dipinge quasi ossessivamente corpi. Il proprio, quello di provocanti e ambigui trans, di amiche, modelle e donne incontrate per strada. Ma più diretta e inesorabile l’artista indaga sé stessa, nella forma mutevole e prospettica, nell’essenza celata e fragile.
La pittrice ci provoca, vuole raggiungere il confine del nostro imbarazzo, non accetta di moderare i soggetti, né di astrarre il suo figurativo esplicito e irriverente. Anzi, deliberatamente si spinge quasi fino al pornografico per sfida, per portare all’eccesso l’eterno dualismo femminile carne-spirito.
La sensualità e la nudità sono i mezzi con cui Teresa svela la propria storia, registra la vita data, la vita presa, sperata e risanata, senza nascondere la sua preponderante natura istintiva. Il racconto è un racconto di rottura volontaria degli schemi, di sesso esibito per ascoltare, finalmente, il proprio piacere o vendicarne la profanazione.
Questa ricerca della consapevolezza di sé passa, nella vita dell’artista, attraverso la conoscenza diretta del mondo musulmano, che segna e evolve la sua pittura. La Merolla trascorre un periodo della sua vita in Marocco, dove indossa il velo, estremizza l’esperienza della non libera accettazione del piacere femminile e paradossalmente le sue opere si alleggeriscono, diventano sussurro di veli, mistero e non-corpo. Non è la sua scelta, ma un passaggio che la libera nuovamente.
Nel mondo di Teresa Merolla l’ipocrisia e il timore che nascondono le voglie più istintive sono annullati e, raggiunta questa libertà, lei può affermare con forza disarmante: “Io sono questa…e nei vostri specchi, voi, cosa vedete?”.
Melania Rossi
Privarsi della vergogna e vestirsi di sete di scoperta, per liberare fino al limite l’indiscrezione nei confronti di sé stessi. Capire che essere significa prima di tutto essere odore, sapore, corpo in ogni sua forma e prospettiva, allora iniziare a scrutarlo, con meticolosa ma tenera distanza.
Teresa Merolla dipinge quasi ossessivamente corpi. Il proprio, quello di provocanti e ambigui trans, di amiche, modelle e donne incontrate per strada. Ma più diretta e inesorabile l’artista indaga sé stessa, nella forma mutevole e prospettica, nell’essenza celata e fragile.
La pittrice ci provoca, vuole raggiungere il confine del nostro imbarazzo, non accetta di moderare i soggetti, né di astrarre il suo figurativo esplicito e irriverente. Anzi, deliberatamente si spinge quasi fino al pornografico per sfida, per portare all’eccesso l’eterno dualismo femminile carne-spirito.
La sensualità e la nudità sono i mezzi con cui Teresa svela la propria storia, registra la vita data, la vita presa, sperata e risanata, senza nascondere la sua preponderante natura istintiva. Il racconto è un racconto di rottura volontaria degli schemi, di sesso esibito per ascoltare, finalmente, il proprio piacere o vendicarne la profanazione.
Questa ricerca della consapevolezza di sé passa, nella vita dell’artista, attraverso la conoscenza diretta del mondo musulmano, che segna e evolve la sua pittura. La Merolla trascorre un periodo della sua vita in Marocco, dove indossa il velo, estremizza l’esperienza della non libera accettazione del piacere femminile e paradossalmente le sue opere si alleggeriscono, diventano sussurro di veli, mistero e non-corpo. Non è la sua scelta, ma un passaggio che la libera nuovamente.
Nel mondo di Teresa Merolla l’ipocrisia e il timore che nascondono le voglie più istintive sono annullati e, raggiunta questa libertà, lei può affermare con forza disarmante: “Io sono questa…e nei vostri specchi, voi, cosa vedete?”.
Melania Rossi
27
novembre 2008
Teresa Merolla – Guardami allo specchio
Dal 27 novembre al 18 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Orario di apertura
da martedi a venerdi ore 14-18
Vernissage
27 Novembre 2008, ore 19
Autore
Curatore