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Teresa Noto – Dall’essere duale all’essere cosmico
Noto Teresa. Opere 2007- 2014
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra patrocinata dal Comune di Molfetta vuole testimoniare l’ultimo
percorso creativo della pittrice Teresa Noto, che nella sua trentennale attività
artistica ha partecipato a importanti mostre nazionali ed internazionali, come, tra le
altre, la54° Biennale d’Arte di Venezia, il Premio Internazionale LimenArte di
Vibo Valentia, la XIV Biennale d’Arte Sacra , Museo Stauros, di Isola di
S.Michele, e, su invito, a illustrare la Divina Commedia per la Casa di Dante in
Abruzzo, Pescara, inoltre ha curato mostre personali in prestigiose Gallerie
Pubbliche a Spoleto,Sondrio, Pietrasanta, Mantova, Carmagnola (Torino),
Rapallo,Ferrara, Chiavenna, ecc., presentate da eminenti storici dell’Arte. La
mostra inizia con le opere nelle quali Vittorio Sgarbi riscontra che “ l’arte della
Noto è un modo di intendere la materia come fonte primaria. Tutto parte dalla
materia, la legge, la interpreta, stabilisce un rapporto vitale con essa, senza mai
dimenticarsi di considerarla come “ Grande-madre”. Il catalogo contiene i testi di
Gianfranco Ferlisi e di Giorgio Di Genova che ricorda come “Teresa da anni si è
abbandonata alle pulsioni del suo io profondo per attingere alle proprie energie
interiori e così riuscire a superare le tenebre del chaos primordiale e sprigionare la
luce che guida la sua incessante ricerca pittorica. Costantemente tesa a inseguire un
personale fiat lux, ella ha individuato nella Shakti, cioè l’energia divina che
secondo le dottrine orientali pervade ogni donna e ogni essere vivente, quale il
traguardo della sua pittura. Per tale motivo la densa materia delle sue paste
pittoriche ora si condensano nella luce bianca, che è appunto la somma di tutti i
colori, ora s’incendiano in rossi che ardono come fiamme per simboleggiare la vis
energetica della Shakti. In tale personale descensus ad inferos l’artista ripercorre
le vie simboliche, recuperando le essenze dell’inconscio collettivo. Ecco perché
nella sua produzione riaffiorano di volta in volta le epifanie della croce, della
spirale, dell’ascensionalità ignica, del labirinto, dell’intreccio, dell’Ombra insieme
ai mandala del quadrato, del cerchio che talora si fa cielo, tutti aspetti proiettivi dei
propri mantra, talvolta collusi per significare l’inscindibile convivenza di animus e
anima.Il discorso aniconico di Teresa Noto, ancorchè espresso attraverso connubi
di materismo e gestualismo del lessico neo informale, si carica di un prepotente
simbolismo che ben restituisce la continua espansione dell’energia vitale e
immaginale insita in lei.”
percorso creativo della pittrice Teresa Noto, che nella sua trentennale attività
artistica ha partecipato a importanti mostre nazionali ed internazionali, come, tra le
altre, la54° Biennale d’Arte di Venezia, il Premio Internazionale LimenArte di
Vibo Valentia, la XIV Biennale d’Arte Sacra , Museo Stauros, di Isola di
S.Michele, e, su invito, a illustrare la Divina Commedia per la Casa di Dante in
Abruzzo, Pescara, inoltre ha curato mostre personali in prestigiose Gallerie
Pubbliche a Spoleto,Sondrio, Pietrasanta, Mantova, Carmagnola (Torino),
Rapallo,Ferrara, Chiavenna, ecc., presentate da eminenti storici dell’Arte. La
mostra inizia con le opere nelle quali Vittorio Sgarbi riscontra che “ l’arte della
Noto è un modo di intendere la materia come fonte primaria. Tutto parte dalla
materia, la legge, la interpreta, stabilisce un rapporto vitale con essa, senza mai
dimenticarsi di considerarla come “ Grande-madre”. Il catalogo contiene i testi di
Gianfranco Ferlisi e di Giorgio Di Genova che ricorda come “Teresa da anni si è
abbandonata alle pulsioni del suo io profondo per attingere alle proprie energie
interiori e così riuscire a superare le tenebre del chaos primordiale e sprigionare la
luce che guida la sua incessante ricerca pittorica. Costantemente tesa a inseguire un
personale fiat lux, ella ha individuato nella Shakti, cioè l’energia divina che
secondo le dottrine orientali pervade ogni donna e ogni essere vivente, quale il
traguardo della sua pittura. Per tale motivo la densa materia delle sue paste
pittoriche ora si condensano nella luce bianca, che è appunto la somma di tutti i
colori, ora s’incendiano in rossi che ardono come fiamme per simboleggiare la vis
energetica della Shakti. In tale personale descensus ad inferos l’artista ripercorre
le vie simboliche, recuperando le essenze dell’inconscio collettivo. Ecco perché
nella sua produzione riaffiorano di volta in volta le epifanie della croce, della
spirale, dell’ascensionalità ignica, del labirinto, dell’intreccio, dell’Ombra insieme
ai mandala del quadrato, del cerchio che talora si fa cielo, tutti aspetti proiettivi dei
propri mantra, talvolta collusi per significare l’inscindibile convivenza di animus e
anima.Il discorso aniconico di Teresa Noto, ancorchè espresso attraverso connubi
di materismo e gestualismo del lessico neo informale, si carica di un prepotente
simbolismo che ben restituisce la continua espansione dell’energia vitale e
immaginale insita in lei.”
02
ottobre 2014
Teresa Noto – Dall’essere duale all’essere cosmico
Dal 02 al 30 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
SALA DEI TEMPLARI
Molfetta, Piazza Municipio, (Bari)
Molfetta, Piazza Municipio, (Bari)
Orario di apertura
10,00- 12,30 / 17,30-21
Vernissage
2 Ottobre 2014, h 18
Editore
PUBLI PAOLINI
Autore