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Terra Argilla Territorio
Un simposio di modellazione dell’argilla e un convegno sulla cultura delle fornaci in Friuli. Tra storia e contemporaneità il FVG fa il punto sulle possibilità creative della lavorazione dell’argilla.
Comunicato stampa
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In Friuli le fornaci sono archeologia industriale che punteggia il territorio. L’argilla è presenza nel linguaggio, come dicono i toponimi che individuano e caratterizzano i luoghi del FVG; i cognomi ancor oggi tramandano la partecipazione e l’operosità delle genti al processo di estrazione, di lavorazione, di cottura dell’argilla.
In modo articolato sopravvive insomma una “civiltà dell’argilla” che in Friuli lascia testimonianze quantomeno dall’epoca romana e che ha favorito, spesso reso possibile, una storia creativa talora parallela, talora interferente, che nel secolo scorso ha raggiunto esperienze altissime. La lavorazione della terra ha talora visto coincidere i luoghi di fabbricazione e cottura dei coppi e dei modons con la realizzazione di opere destinate alla storia dell’arte.
Ma quale è l’attuale situazione della lavorazione artistica dell’argilla in un territorio che riconosce e tutela attraverso un’apposita legge il valore degli insediamenti produttivi ora in disuso?
L’occasione per uno sguardo sulla contemporaneità della lavorazione ceramica è offerta dal simposio che a Treppo Grande vede il coinvolgimento di sei artisti chiamati a modellare nell’arco di una giornata l’opera da loro precedentemente ideata e progettata. Terra Argilla Territorio, come titola il simposio, affida a Sonia Casari, Lauren Moreira, Evandro Casadio, Guerrino Dirindin, Pablo Augusto Garelli e Carlo Vidoni la possibilità di interpretare il luogo, la sua terra, la sua trasformazione testimoniando la pluralità di direzioni, la molteplicità d’intenti e la libertà creativa che il materiale per sua natura consente. Le fasi di lavorazione, partecipate dal pubblico attraverso il simposio, raccontano una storia fatta di eredità, di conoscenze specifiche e di saperi tramandati in grado di assolvere le esigenze espressive della contemporaneità. Dalla terra, lavorata in impasto crudo da Guerrino Dirindin per interpretare il luogo inteso come pluralità di segni e tracce profonde, assistiamo alla poetica della materia cui si rivolge Lauren Moreira, che esibendo la lavorazione cui l’argilla è sottoposta, intende sottolineare la stringente relazione tra la materia, il gesto e l’idea. I Papaveri di Sonia Casari, realizzati in argilla cruda, rappresentano nell’adesione al mondo naturale la semplicità dello sguardo infantile, che trasforma in poesia, desiderio e sogno ogni evidenza del reale. Carlo Vidoni racconta la leggenda del Golem, personaggio nato dall’azione magica dell’artista plasmatore, che attraverso la parola riesce a dare vita alle sue opere al fine di evocare la Verità indispensabile all’Uomo. Pablo Augusto Garelli progetta la Porta dell’angelo, limite e accesso a un tempo, che nella forma evocativa del volo, riflette sulla bellezza che supera ogni barriera. Evandro Casadio trae spunto dal simbolo antichissimo della spirale per raccontare le energie generatrici della terra, che nella loro dinamica ciclicità rappresentano lo svolgersi delle stagioni, del tempo che passa coinvolgendo la vita e l’esistenza di ciascuno.
Ai sei scultori si unisce OKRA, binomio costituito da Sandro Arcangeli e Alfonso Firmani, per riassumere attraverso un’opera di wall design la visione del territorio quale realtà culturale depositaria di tracce, segni e complessità. Anche OKRA sarà attivo durante la giornata del simposio per realizzare pittoricamente la sua opera murale.
Si chiude quindi l’iniziativa offrendo il proprio contributo a un processo di sensibilizzazione verso la storia del territorio, ma anche ponendosi quale elemento di significativa partecipazione a un progetto d’impianto identitario di più ampio respiro, atto a comprendere l’origine e la direzione culturale della comunità di Treppo Grande.
Il progetto prevede un convegno che si svolgerà il 16 ottobre (h. 20,30) e che chiamerà Claudio Cavalli, Silvia Mornati, Flavio Milandri, Francesca Agostinelli, a indagare sul significato del materiale nella espressività contemporanea.
In modo articolato sopravvive insomma una “civiltà dell’argilla” che in Friuli lascia testimonianze quantomeno dall’epoca romana e che ha favorito, spesso reso possibile, una storia creativa talora parallela, talora interferente, che nel secolo scorso ha raggiunto esperienze altissime. La lavorazione della terra ha talora visto coincidere i luoghi di fabbricazione e cottura dei coppi e dei modons con la realizzazione di opere destinate alla storia dell’arte.
Ma quale è l’attuale situazione della lavorazione artistica dell’argilla in un territorio che riconosce e tutela attraverso un’apposita legge il valore degli insediamenti produttivi ora in disuso?
L’occasione per uno sguardo sulla contemporaneità della lavorazione ceramica è offerta dal simposio che a Treppo Grande vede il coinvolgimento di sei artisti chiamati a modellare nell’arco di una giornata l’opera da loro precedentemente ideata e progettata. Terra Argilla Territorio, come titola il simposio, affida a Sonia Casari, Lauren Moreira, Evandro Casadio, Guerrino Dirindin, Pablo Augusto Garelli e Carlo Vidoni la possibilità di interpretare il luogo, la sua terra, la sua trasformazione testimoniando la pluralità di direzioni, la molteplicità d’intenti e la libertà creativa che il materiale per sua natura consente. Le fasi di lavorazione, partecipate dal pubblico attraverso il simposio, raccontano una storia fatta di eredità, di conoscenze specifiche e di saperi tramandati in grado di assolvere le esigenze espressive della contemporaneità. Dalla terra, lavorata in impasto crudo da Guerrino Dirindin per interpretare il luogo inteso come pluralità di segni e tracce profonde, assistiamo alla poetica della materia cui si rivolge Lauren Moreira, che esibendo la lavorazione cui l’argilla è sottoposta, intende sottolineare la stringente relazione tra la materia, il gesto e l’idea. I Papaveri di Sonia Casari, realizzati in argilla cruda, rappresentano nell’adesione al mondo naturale la semplicità dello sguardo infantile, che trasforma in poesia, desiderio e sogno ogni evidenza del reale. Carlo Vidoni racconta la leggenda del Golem, personaggio nato dall’azione magica dell’artista plasmatore, che attraverso la parola riesce a dare vita alle sue opere al fine di evocare la Verità indispensabile all’Uomo. Pablo Augusto Garelli progetta la Porta dell’angelo, limite e accesso a un tempo, che nella forma evocativa del volo, riflette sulla bellezza che supera ogni barriera. Evandro Casadio trae spunto dal simbolo antichissimo della spirale per raccontare le energie generatrici della terra, che nella loro dinamica ciclicità rappresentano lo svolgersi delle stagioni, del tempo che passa coinvolgendo la vita e l’esistenza di ciascuno.
Ai sei scultori si unisce OKRA, binomio costituito da Sandro Arcangeli e Alfonso Firmani, per riassumere attraverso un’opera di wall design la visione del territorio quale realtà culturale depositaria di tracce, segni e complessità. Anche OKRA sarà attivo durante la giornata del simposio per realizzare pittoricamente la sua opera murale.
Si chiude quindi l’iniziativa offrendo il proprio contributo a un processo di sensibilizzazione verso la storia del territorio, ma anche ponendosi quale elemento di significativa partecipazione a un progetto d’impianto identitario di più ampio respiro, atto a comprendere l’origine e la direzione culturale della comunità di Treppo Grande.
Il progetto prevede un convegno che si svolgerà il 16 ottobre (h. 20,30) e che chiamerà Claudio Cavalli, Silvia Mornati, Flavio Milandri, Francesca Agostinelli, a indagare sul significato del materiale nella espressività contemporanea.
16
ottobre 2010
Terra Argilla Territorio
Dal 16 al 17 ottobre 2010
arte contemporanea
incontro - conferenza
serata - evento
incontro - conferenza
serata - evento
Location
MUSEO DELLE FORNACI
Treppo Grande, Via Trento, (Udine)
Treppo Grande, Via Trento, (Udine)
Orario di apertura
17 ottobre ore 10 presentazione opere realizzate in simposio Ore 11 inaugurazione Museo delle fornaci
Vernissage
16 Ottobre 2010, dalle ore 10 alle 18 simposio Ore 21 Convegno sulla Cultura delle fornaci
Autore
Curatore