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Terra e Mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe de Nittis a Giovanni Fattori
Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del Centro e del Sud Italia – come Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono – passando dall’Adriatico al Tirreno, dai grandi buoi bianchi della Maremma ai “ciuchi” napoletani, percorrendo boschi di nodosi ulivi e campi di fascine, camminando su spiagge ancora deserte e senza limiti, si delinea la grande pittura di paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle problematiche sociali ed economiche.
Comunicato stampa
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Prima ancora che il turismo moderno scoprisse le masserie e i trulli, artisti come Giuseppe De Nittis, avevano tributato ai campi di grano, agli ulivi, ai cardi selvatici, alle spiagge, ma soprattutto al cielo così mutevole, un omaggio appassionato.
È proprio dalla magia di questo paesaggio che prende le mosse la mostra Terra e mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori curata da Emanuela Angiuli e Tulliola Sparagni e organizzata dalla Pinacoteca "Giuseppe de Nittis" di Barletta in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano.
Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del Centro e del Sud Italia - come Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono - passando dall'Adriatico al Tirreno, dai grandi buoi bianchi della Maremma ai "ciuchi" napoletani, percorrendo boschi di nodosi ulivi e campi di fascine, camminando su spiagge ancora deserte e senza limiti, si delinea la grande pittura di paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle problematiche sociali ed economiche. La battaglia per la libertà artistica, che eleva il paesaggio a genere dominante contro le scene storiche e classiche, si affianca alle lotte per la modernizzazione del paese, come si osserva nelle opere in mostra dove i due grandi pilastri dell'impianto stilistico e tematico sono: la presenza del lavoro (contadini e pescatori) e la grande bellezza della natura che indora ogni elemento, anche il più insignificante (un muro scalcinato, una stradina assolata, un cespuglio di fiori selvatici).
"Che bei tempi! Con tanta libertà, tanta aria libera, tante corse senza fine! E il mare, il gran cielo e i vasti orizzonti!... E da per tutto, un profumo di menta selvatica e di aranceti, che io adoro", così De Nittis sintetizzava quella felicità che il paesaggio natale (pugliese e campano) gli ispirava, spronandolo a una sua continua rielaborazione anche dopo il trasferimento a Parigi e l'accostamento al mondo degli impressionisti.
De Nittis fu tutt'altro che isolato nel descrivere appassionatamente la Puglia. Furono davvero molti i viaggiatori che nella seconda metà dell'Ottocento si spinsero in queste terre, attirati da quello che il più illustre tra loro, lo storico Ferdinand Gregorovius, definì il "magnetismo della storia", racchiuso nelle figure di Federico II di Svevia, di Manfredi, dei Crociati, di Ettore Fieramosca. Tutti loro non mancarono di sottolineare il fascino strano e magnetico della campagna pugliese, dal Tavoliere al Salento. Piatta e fertilissima, priva di laghi e fiumi, scandita da infiniti uliveti, priva apparentemente di quel carattere pittoresco che già aveva reso famosa la campagna romana e quella campana, eppure così affascinante nel suo rigoglio naturale che la faceva assomigliare a un giardino, con il mare nello sfondo a chiudere l'orizzonte.
La mostra non privilegia l'analisi delle varie correnti stilistiche - la "macchia" toscana, il naturalismo napoletano, la scuola siciliana - ma piuttosto mira a cercare una sintesi tra tutte queste esperienze, così come risulta dall'amicizia che lega tra loro molti artisti di provenienze diverse: come De Nittis, ponte tra la cultura artistica napoletana e quella toscana, o Francesco Michetti amico di vari nomi dell'ambiente campano e romano.
La ricerca di verità muove tutti gli artisti in mostra, e il loro scopo, come scrive uno dei più fini protagonisti di quel periodo, Francesco Netti, "era far di una tela una finestra dischiusa sui campi". Da questa finestra, aperta in uno dei tanti agriturismi di queste regioni, possiamo ancora oggi rintracciare la bellezza di paesaggi antichi e moderni al tempo stesso.
È proprio dalla magia di questo paesaggio che prende le mosse la mostra Terra e mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori curata da Emanuela Angiuli e Tulliola Sparagni e organizzata dalla Pinacoteca "Giuseppe de Nittis" di Barletta in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano.
Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del Centro e del Sud Italia - come Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono - passando dall'Adriatico al Tirreno, dai grandi buoi bianchi della Maremma ai "ciuchi" napoletani, percorrendo boschi di nodosi ulivi e campi di fascine, camminando su spiagge ancora deserte e senza limiti, si delinea la grande pittura di paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle problematiche sociali ed economiche. La battaglia per la libertà artistica, che eleva il paesaggio a genere dominante contro le scene storiche e classiche, si affianca alle lotte per la modernizzazione del paese, come si osserva nelle opere in mostra dove i due grandi pilastri dell'impianto stilistico e tematico sono: la presenza del lavoro (contadini e pescatori) e la grande bellezza della natura che indora ogni elemento, anche il più insignificante (un muro scalcinato, una stradina assolata, un cespuglio di fiori selvatici).
"Che bei tempi! Con tanta libertà, tanta aria libera, tante corse senza fine! E il mare, il gran cielo e i vasti orizzonti!... E da per tutto, un profumo di menta selvatica e di aranceti, che io adoro", così De Nittis sintetizzava quella felicità che il paesaggio natale (pugliese e campano) gli ispirava, spronandolo a una sua continua rielaborazione anche dopo il trasferimento a Parigi e l'accostamento al mondo degli impressionisti.
De Nittis fu tutt'altro che isolato nel descrivere appassionatamente la Puglia. Furono davvero molti i viaggiatori che nella seconda metà dell'Ottocento si spinsero in queste terre, attirati da quello che il più illustre tra loro, lo storico Ferdinand Gregorovius, definì il "magnetismo della storia", racchiuso nelle figure di Federico II di Svevia, di Manfredi, dei Crociati, di Ettore Fieramosca. Tutti loro non mancarono di sottolineare il fascino strano e magnetico della campagna pugliese, dal Tavoliere al Salento. Piatta e fertilissima, priva di laghi e fiumi, scandita da infiniti uliveti, priva apparentemente di quel carattere pittoresco che già aveva reso famosa la campagna romana e quella campana, eppure così affascinante nel suo rigoglio naturale che la faceva assomigliare a un giardino, con il mare nello sfondo a chiudere l'orizzonte.
La mostra non privilegia l'analisi delle varie correnti stilistiche - la "macchia" toscana, il naturalismo napoletano, la scuola siciliana - ma piuttosto mira a cercare una sintesi tra tutte queste esperienze, così come risulta dall'amicizia che lega tra loro molti artisti di provenienze diverse: come De Nittis, ponte tra la cultura artistica napoletana e quella toscana, o Francesco Michetti amico di vari nomi dell'ambiente campano e romano.
La ricerca di verità muove tutti gli artisti in mostra, e il loro scopo, come scrive uno dei più fini protagonisti di quel periodo, Francesco Netti, "era far di una tela una finestra dischiusa sui campi". Da questa finestra, aperta in uno dei tanti agriturismi di queste regioni, possiamo ancora oggi rintracciare la bellezza di paesaggi antichi e moderni al tempo stesso.
23
aprile 2009
Terra e Mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe de Nittis a Giovanni Fattori
Dal 23 aprile al 02 agosto 2009
arte moderna
Location
PALAZZO DELLA MARRA – PINACOTECA GIUSEPPE DE NITTIS
Barletta, Via Enrico Cialdini, 74, (Bari)
Barletta, Via Enrico Cialdini, 74, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 20,00
ogni venerdì dalle ore 10,00 alle ore 23,00 lunedì dalle ore 10,00 alle ore 14,00
Vernissage
23 Aprile 2009, ore 18.30 con le Autorità
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore