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Terre Estreme
Le terre estreme non sono terre di passaggio, ma di approdo.
Dalle terre estreme si arriva o si parte, non si passa. Ultimo confine tra terra e mare, estremità di penisole. Difficili da raggiungere, terre lontane dal cuore cittadino, dai centri urbani.
Comunicato stampa
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Terre Estreme
A cura di Paolo Mele e Francesca Marconi
Lavori di : Andreco, Alessandro Carboni, Luca Coclite e Giuseppe De Mattia
Inaugurazione 11 Luglio 2015, ore 19
12 Luglio – 2 Agosto 2015
gio – dom, dalle 18 alle 22 – ingresso libero
Lastation, Via Stazione s.n. (Stazione Gagliano – Leuca, primo piano), Gagliano del Capo (LE)
All’interno della seconda edizione di “Indagine sulle Terre estreme”, Ramdom e GAP sono lieti di presentare la mostra “Terre Estreme”, che inaugurerà l’11 luglio, e vedrà esposti i lavori che gli artisti Andreco, Carboni, Coclite e De Mattia hanno realizzato nei loro periodi di residenza nel tacco d’Italia.
Le terre estreme non sono terre di passaggio, ma di approdo.
Dalle terre estreme si arriva o si parte, non si passa. Ultimo confine tra terra e mare, estremità di penisole. Difficili da raggiungere, terre lontane dal cuore cittadino, dai centri urbani. Una dislocazione geografica che diventa una caratteristica socio-antropologica delle persone che le abitano.
Dove risiede l’estremo? Lì, dove l’ultimo pezzo di terra cade in acqua, dove il mare incontra la terra, una nuova intensa relazione si configura, non solo tra mare e terra, ma anche tra uomo e terra. Le terre estreme sono tra i punti più evocativi dai quali osservare il mondo. La mostra mette insieme lavori di artisti che hanno, dal 2014 ad oggi, preso parte a questo processo di indagine sulle Terre Estreme, promosso da Ramdom e GAP.
Andreco, con Parata per il paesaggio, prende in esame l’ambiente e la geologia del territorio, riflettendo sul significato di confine contrapponendo l’idea di confine naturale, rappresentato dalle rocce che compongono le scogliere che si immergono nel mare, al confine politico rappresentato dalle frontiere del paese dove vengono respinti i soggetti non desiderati. In mostra ci saranno video e bandiere della performance realizzata il 2 giugno 2014 sul litorale di S.M. di Leuca.
Carboni presenta i suoi lavori di mappatura sonora e corporea del territorio. Egli si concentra sull’analisi del territorio intorno a Santa Maria di Leuca e Gagliano del Capo. L’approccio interdisciplinare permette all’artista di esplorare le diverse scale geografiche e descrivere i luoghi, le pratiche, le comunità intorno ad esso. Risultato di questo complesso lavoro di studio sono i video Positioning e i field recording Drops and Folds.
Di Coclite sarà presentato il lavoro Imaginary Holidays e, in collaborazione con De Mattia l’installazione Deriva.
Coclite si concentra sul tema dell’abbandono e del dismesso. “Imaginary holidays” è un’azione temporanea evocatrice delle vacanze temporanee effettuate all’interno di una vecchia colonia abbandonata sul tacco d’Italia, allo stesso tempo risultante del fallimento “contemporaneo” e delle sue utopie sociali.
In Deriva De Mattia e Coclite, costruiscono un’opera che parla di Eroi, una mitologia minimalista e antieroica, come la definisce il gallerista Orio Vergani, per questo profondamente vera. De Mattia recupera abiti ritrovati tra i sassi e gli scogli ai piedi della vecchia colonia del capo di Leuca. Li raccoglie, li lava in mare come per decretarne una nuova vita e poi se ne prende cura rilavandoli e rammendandoli come se dovessero essere rimessi in uso. In un gesto metaforico e romantico si prende cura dello scarto del tempo, di ciò che da qualche parte, di fronte a quella costa, è stato perso, abbandonato, strappato via e lo rende una reliquia dei nostri tempi. Sullo sfondo, il video di Luca Coclite ripercorre l’iconografia dell’elemento naturale “mare” ponendo l’accento sul significato dicotomico fisico e mentale. Quest’ultimi sono i filtri secondo i quali dovranno passare in primis il benessere materiale e spirituale di ogni individuo.
La mostra, in visione sino al 2 agosto sarà allestita nel nuovo spazio dell’associazione Ramdom, che inaugurerà per l’occasione: Lastation, ovvero l’ultima stazione ferroviaria a sud-est d’Italia, sopra i binari della stazione di Gagliano-Leuca. La location offrirà agli artisti e all’associazione ulteriori suggestioni per aprire spazi di riflessione sul tema dell’estremità e del Finisterrae.
Indagine sulle Terre Estreme è un progetto realizzato all’interno di GAP
A cura di Paolo Mele e Francesca Marconi
Lavori di : Andreco, Alessandro Carboni, Luca Coclite e Giuseppe De Mattia
Inaugurazione 11 Luglio 2015, ore 19
12 Luglio – 2 Agosto 2015
gio – dom, dalle 18 alle 22 – ingresso libero
Lastation, Via Stazione s.n. (Stazione Gagliano – Leuca, primo piano), Gagliano del Capo (LE)
All’interno della seconda edizione di “Indagine sulle Terre estreme”, Ramdom e GAP sono lieti di presentare la mostra “Terre Estreme”, che inaugurerà l’11 luglio, e vedrà esposti i lavori che gli artisti Andreco, Carboni, Coclite e De Mattia hanno realizzato nei loro periodi di residenza nel tacco d’Italia.
Le terre estreme non sono terre di passaggio, ma di approdo.
Dalle terre estreme si arriva o si parte, non si passa. Ultimo confine tra terra e mare, estremità di penisole. Difficili da raggiungere, terre lontane dal cuore cittadino, dai centri urbani. Una dislocazione geografica che diventa una caratteristica socio-antropologica delle persone che le abitano.
Dove risiede l’estremo? Lì, dove l’ultimo pezzo di terra cade in acqua, dove il mare incontra la terra, una nuova intensa relazione si configura, non solo tra mare e terra, ma anche tra uomo e terra. Le terre estreme sono tra i punti più evocativi dai quali osservare il mondo. La mostra mette insieme lavori di artisti che hanno, dal 2014 ad oggi, preso parte a questo processo di indagine sulle Terre Estreme, promosso da Ramdom e GAP.
Andreco, con Parata per il paesaggio, prende in esame l’ambiente e la geologia del territorio, riflettendo sul significato di confine contrapponendo l’idea di confine naturale, rappresentato dalle rocce che compongono le scogliere che si immergono nel mare, al confine politico rappresentato dalle frontiere del paese dove vengono respinti i soggetti non desiderati. In mostra ci saranno video e bandiere della performance realizzata il 2 giugno 2014 sul litorale di S.M. di Leuca.
Carboni presenta i suoi lavori di mappatura sonora e corporea del territorio. Egli si concentra sull’analisi del territorio intorno a Santa Maria di Leuca e Gagliano del Capo. L’approccio interdisciplinare permette all’artista di esplorare le diverse scale geografiche e descrivere i luoghi, le pratiche, le comunità intorno ad esso. Risultato di questo complesso lavoro di studio sono i video Positioning e i field recording Drops and Folds.
Di Coclite sarà presentato il lavoro Imaginary Holidays e, in collaborazione con De Mattia l’installazione Deriva.
Coclite si concentra sul tema dell’abbandono e del dismesso. “Imaginary holidays” è un’azione temporanea evocatrice delle vacanze temporanee effettuate all’interno di una vecchia colonia abbandonata sul tacco d’Italia, allo stesso tempo risultante del fallimento “contemporaneo” e delle sue utopie sociali.
In Deriva De Mattia e Coclite, costruiscono un’opera che parla di Eroi, una mitologia minimalista e antieroica, come la definisce il gallerista Orio Vergani, per questo profondamente vera. De Mattia recupera abiti ritrovati tra i sassi e gli scogli ai piedi della vecchia colonia del capo di Leuca. Li raccoglie, li lava in mare come per decretarne una nuova vita e poi se ne prende cura rilavandoli e rammendandoli come se dovessero essere rimessi in uso. In un gesto metaforico e romantico si prende cura dello scarto del tempo, di ciò che da qualche parte, di fronte a quella costa, è stato perso, abbandonato, strappato via e lo rende una reliquia dei nostri tempi. Sullo sfondo, il video di Luca Coclite ripercorre l’iconografia dell’elemento naturale “mare” ponendo l’accento sul significato dicotomico fisico e mentale. Quest’ultimi sono i filtri secondo i quali dovranno passare in primis il benessere materiale e spirituale di ogni individuo.
La mostra, in visione sino al 2 agosto sarà allestita nel nuovo spazio dell’associazione Ramdom, che inaugurerà per l’occasione: Lastation, ovvero l’ultima stazione ferroviaria a sud-est d’Italia, sopra i binari della stazione di Gagliano-Leuca. La location offrirà agli artisti e all’associazione ulteriori suggestioni per aprire spazi di riflessione sul tema dell’estremità e del Finisterrae.
Indagine sulle Terre Estreme è un progetto realizzato all’interno di GAP
11
luglio 2015
Terre Estreme
Dall'undici luglio al 02 agosto 2015
arte contemporanea
Location
RAMDOM
Gagliano Del Capo, Via San Francesco D'assisi, 15, (Lecce)
Gagliano Del Capo, Via San Francesco D'assisi, 15, (Lecce)
Orario di apertura
Dal Giovedì alla Domenica, 18-22
Vernissage
11 Luglio 2015, 19
Autore
Curatore