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Testimonianze
L’esposizione riguarda una selezione di opere calcografiche di quattro tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana nonché dell’incisione calcografica.
Comunicato stampa
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Il giorno Sabato 20 Novembre a Formello presso la sala Orsini di Palazzo Chigi si inaugura una mostra dal titolo “Testimonianze”.
L’esposizione riguarda una selezione di opere calcografiche di quattro tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana nonché dell’incisione calcografica. Gli autori sono: Bruno Canova, Bruno Caruso, Carmelo Fodaro, Sigfrido Oliva.
Con questa mostra il Centro per l’Incisione e la Grafica d’Arte del Comune di Formello, diretto da Vinicio Prizia, continua con questa ennesima iniziativa la sua esplorazione tra i maestri dell’arte contemporanea, Il catalogo della mostra é accompagnato per ogni autore da testi di: Guido Giuffrè, Sandra Giannattasio, Enzo siciliano, Alberto Sughi.
GUIDO GIUFFRE’
Penso", gli dico guardando i suoi quadri, "a che cosa avresti fatto vivendo nei Paesi Bassi del Cinque o Seicento". "Di sicuro sarei già morto", risponde quietamente. E non è soltanto una battuta. Canova è l'uomo più schivo ch'io conosca, ritroso e taciturno come la rigogliosa vena narrativa della sua pittura non lascerebbe pensare. Ed umile. Umiltà è termine ricorrente nel suo scarno parlare, e soprattutto struttura del suo spirito e della sua vita: umiltà come rara, rarissima virtù. Bisogna saper leggere nei suoi occhi chiari per cogliere l'indugio pen¬soso che accompagna quella sua risposta; del resto la morte appartiene al suo mondo poeti¬co almeno quanto la vita.
SANDRA GIANNATTASIO
Caruso imprime alla suo opera grafica le inquietudini, le contraddizioni e le molteplici, contorte e fu¬renti irrazionalità che scolorano l'immagine del mondo d'oggi e la impongono attraverso i meandri di una sorta di maniacale e apocalittica (talvolta teleologicamente apocalittica: vedi ad esempio un Pasolini) ossessività, che si impone e ci governa.
Ma in fondo a tutto, lo spirito di Caruso così come è fu¬rentemente moralistico, è « umano » e semplice, forse di una disarmante semplicità. Perciò scrive Argan: « L'impegno mo¬rale da al suo segno una forza rara: non la forza del realismo, che è tutt'altra cosa, ma della verità .
ALBERTO SUGHI" Un ricordo e un incontro "
Dobbiamo rendere onore al lavoro di Carmelo anche per l'esempio di moralità che contiene: ci si deve spogliare di ogni personale vanità se si vogliono cercare le ragioni dell'operare artistico. Non può essere ne' la moda, ne1 la maschera di una posticcia originalità a condurci nei sentieri dove alita l'aura dell'arte. E' invece necessario lo studio attento della tradizione, assieme alla padronanza del mestiere se sì vuole arrivare ad una compiuta espressività. Le piccole incisioni di Carmelo Fodaro ci offrono l'incanto della loro bellezza e assieme sono anche il contributo di un'artista che vuole erigere un muro contro la frana che sta travolgendo l'essenza stessa dell'Arte.
ENZO SICILIANO “Le acqueforti di Oliva*
E' il rapporto fra luce e ombra, come discendendo dalla pittura invece che dal disegno, che si fa robusto e necessario nell'acqua¬forte.
Un dato pittorico, visuale, di una plasticità in cui i rapporti volu¬metrici sono fasciati d'aria, in cui lo spazio pare percorso dal brivido lieve del vento. Ritrovo questo nelle acqueforti di Sigfrido Oliva
L’esposizione riguarda una selezione di opere calcografiche di quattro tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana nonché dell’incisione calcografica. Gli autori sono: Bruno Canova, Bruno Caruso, Carmelo Fodaro, Sigfrido Oliva.
Con questa mostra il Centro per l’Incisione e la Grafica d’Arte del Comune di Formello, diretto da Vinicio Prizia, continua con questa ennesima iniziativa la sua esplorazione tra i maestri dell’arte contemporanea, Il catalogo della mostra é accompagnato per ogni autore da testi di: Guido Giuffrè, Sandra Giannattasio, Enzo siciliano, Alberto Sughi.
GUIDO GIUFFRE’
Penso", gli dico guardando i suoi quadri, "a che cosa avresti fatto vivendo nei Paesi Bassi del Cinque o Seicento". "Di sicuro sarei già morto", risponde quietamente. E non è soltanto una battuta. Canova è l'uomo più schivo ch'io conosca, ritroso e taciturno come la rigogliosa vena narrativa della sua pittura non lascerebbe pensare. Ed umile. Umiltà è termine ricorrente nel suo scarno parlare, e soprattutto struttura del suo spirito e della sua vita: umiltà come rara, rarissima virtù. Bisogna saper leggere nei suoi occhi chiari per cogliere l'indugio pen¬soso che accompagna quella sua risposta; del resto la morte appartiene al suo mondo poeti¬co almeno quanto la vita.
SANDRA GIANNATTASIO
Caruso imprime alla suo opera grafica le inquietudini, le contraddizioni e le molteplici, contorte e fu¬renti irrazionalità che scolorano l'immagine del mondo d'oggi e la impongono attraverso i meandri di una sorta di maniacale e apocalittica (talvolta teleologicamente apocalittica: vedi ad esempio un Pasolini) ossessività, che si impone e ci governa.
Ma in fondo a tutto, lo spirito di Caruso così come è fu¬rentemente moralistico, è « umano » e semplice, forse di una disarmante semplicità. Perciò scrive Argan: « L'impegno mo¬rale da al suo segno una forza rara: non la forza del realismo, che è tutt'altra cosa, ma della verità .
ALBERTO SUGHI" Un ricordo e un incontro "
Dobbiamo rendere onore al lavoro di Carmelo anche per l'esempio di moralità che contiene: ci si deve spogliare di ogni personale vanità se si vogliono cercare le ragioni dell'operare artistico. Non può essere ne' la moda, ne1 la maschera di una posticcia originalità a condurci nei sentieri dove alita l'aura dell'arte. E' invece necessario lo studio attento della tradizione, assieme alla padronanza del mestiere se sì vuole arrivare ad una compiuta espressività. Le piccole incisioni di Carmelo Fodaro ci offrono l'incanto della loro bellezza e assieme sono anche il contributo di un'artista che vuole erigere un muro contro la frana che sta travolgendo l'essenza stessa dell'Arte.
ENZO SICILIANO “Le acqueforti di Oliva*
E' il rapporto fra luce e ombra, come discendendo dalla pittura invece che dal disegno, che si fa robusto e necessario nell'acqua¬forte.
Un dato pittorico, visuale, di una plasticità in cui i rapporti volu¬metrici sono fasciati d'aria, in cui lo spazio pare percorso dal brivido lieve del vento. Ritrovo questo nelle acqueforti di Sigfrido Oliva
20
novembre 2010
Testimonianze
Dal 20 novembre al 05 dicembre 2010
disegno e grafica
Location
MUSEO DELL’AGRO VEIENTANO – PALAZZO CHIGI
Formello, Piazza San Lorenzo, 7, (Roma)
Formello, Piazza San Lorenzo, 7, (Roma)
Orario di apertura
mattina 11,00 – 13,00 pom, 15.30 - 18.30 Lunedì chiuso
Vernissage
20 Novembre 2010, presso la sala Orsini di Palazzo Chigi
Sito web
www.comunediformello.it
Autore