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Thaddeus Strode – Yellow
seconda personale dell’artista californiano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Giò Marconi è lieta di presentare al pubblico la seconda personale dell’artista californiano Thaddeus STRODE (Santa Monica, CA, USA, 1964).
Nelle recenti opere che saranno presentate al piano terra della galleria apparirà subito evidente che l’arte di Strode negli ultimi anni ha sviluppato un linguaggio del tutto autonomo, nel quale i suoi consueti richiami alle illustrazioni ed ai fumetti americani si sono evoluti verso una dimensione puramente pittorica (dissolve all the tombs, 242 x 277 cm).
Strode preferisce un modo di dipingere veloce e deciso (dream of the quahog, 236 x 274 cm); lavora principalmente con normali vernici casalinghe combinandole con materiali differenti per raggiungere una superficie pittorica molto luminosa. Infine completa l’opera con disegni, spray e collages.
Interagendo con tecniche e materiali tra loro differenti, l’artista crea immagini complesse e stratificate che rendono l’intero processo di lavoro molto evidente.
I suoi quadri sono sempre caratterizzati da un uso “sfacciato” di pittura e tela che conferisce loro una sensazione, talvolta, di “sporco, trasandato”.
Al di là di questo stile puramente pittorico, Thaddeus Strode fa uso nelle sue opere di parole e frasi a cui attribuisce un valore artistico. Lo si deduce dalla sua abitudine di inserire frammenti di testo, elaborati in maniera ornamentale all’interno del quadro - quasi un invito a conversare con il pubblico - (the dinner party (abcd), 213 x 345 cm), o nuvolette dei fumetti che si innalzano dalle immagini come fossero fantasmi.
Grazie a questa combinazione di scrittura ed immagine e il continuo rimando ai fumetti e ai miti quotidiani – le influenze dei film degli anni '70, il richiamo alla cultura pop, i riferimenti al lato oscuro della vita, al mondo odierno e a tutti i mondi possibili - le opere di Strode possono formalmente essere collegate alla pittura tradizionale della West Coast.
Anche se Strode è un pittore che, nel suo essere originale, è comunque in contrasto, per esempio, con Raymond Pettibon o Mike Kelley, e tende ad una soluzione pittorica a cui viene sempre subordinata la chiave d’interpretazione dell’opera.
Sarà inoltre proiettato il nuovo video Yellow diretto da Mark Farina. Si tratta di un trailer (un film che in realtà non esiste) della durata di circa 30 minuti, che rende omaggio ai generi horror e giallo del cinema italiano degli anni '70.
Una narrazione d’atmosfera che grazie al suo stile visivo dà risalto ai quadri che l’artista considera come delle opere cinematografiche.
Nelle recenti opere che saranno presentate al piano terra della galleria apparirà subito evidente che l’arte di Strode negli ultimi anni ha sviluppato un linguaggio del tutto autonomo, nel quale i suoi consueti richiami alle illustrazioni ed ai fumetti americani si sono evoluti verso una dimensione puramente pittorica (dissolve all the tombs, 242 x 277 cm).
Strode preferisce un modo di dipingere veloce e deciso (dream of the quahog, 236 x 274 cm); lavora principalmente con normali vernici casalinghe combinandole con materiali differenti per raggiungere una superficie pittorica molto luminosa. Infine completa l’opera con disegni, spray e collages.
Interagendo con tecniche e materiali tra loro differenti, l’artista crea immagini complesse e stratificate che rendono l’intero processo di lavoro molto evidente.
I suoi quadri sono sempre caratterizzati da un uso “sfacciato” di pittura e tela che conferisce loro una sensazione, talvolta, di “sporco, trasandato”.
Al di là di questo stile puramente pittorico, Thaddeus Strode fa uso nelle sue opere di parole e frasi a cui attribuisce un valore artistico. Lo si deduce dalla sua abitudine di inserire frammenti di testo, elaborati in maniera ornamentale all’interno del quadro - quasi un invito a conversare con il pubblico - (the dinner party (abcd), 213 x 345 cm), o nuvolette dei fumetti che si innalzano dalle immagini come fossero fantasmi.
Grazie a questa combinazione di scrittura ed immagine e il continuo rimando ai fumetti e ai miti quotidiani – le influenze dei film degli anni '70, il richiamo alla cultura pop, i riferimenti al lato oscuro della vita, al mondo odierno e a tutti i mondi possibili - le opere di Strode possono formalmente essere collegate alla pittura tradizionale della West Coast.
Anche se Strode è un pittore che, nel suo essere originale, è comunque in contrasto, per esempio, con Raymond Pettibon o Mike Kelley, e tende ad una soluzione pittorica a cui viene sempre subordinata la chiave d’interpretazione dell’opera.
Sarà inoltre proiettato il nuovo video Yellow diretto da Mark Farina. Si tratta di un trailer (un film che in realtà non esiste) della durata di circa 30 minuti, che rende omaggio ai generi horror e giallo del cinema italiano degli anni '70.
Una narrazione d’atmosfera che grazie al suo stile visivo dà risalto ai quadri che l’artista considera come delle opere cinematografiche.
22
novembre 2005
Thaddeus Strode – Yellow
Dal 22 novembre al 22 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIO’ MARCONI
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Orario di apertura
da martedi a sabato 10,30-12,30 e 15,30-19
Vernissage
22 Novembre 2005, ore 19
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore