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The Bilotti Chapel
si apre il nuovo museo romano con la tripersonale di Jenny Saville, David Salle e Damien Hirst
Comunicato stampa
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Grazie a un impegnativo restauro condotto dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, l’Aranciera diventa luogo di cultura. Nel Settecento era uno degli edifici più preziosi di Villa Borghese, noto come Casino dei Giuochi d'acqua e teatro di feste e ritrovi mondani. Durante i combattimenti francesi a difesa del papato contro la Repubblica Romana del 1849, subì danneggiamenti e in seguito fu liberamente ricostruito e adattato a custodire gli agrumi, perdendo così tutte le sue preziose decorazioni.
A partire dal 10 maggio ospita la donazione di un imprenditore italo – americano, Carlo Bilotti, collezionista tra i più noti di arte contemporanea, comprendente 22 opere di particolare pregio tra dipinti, sculture e disegni.
L’artista più rappresentato nella donazione Bilotti alla città di Roma è Giorgio de Chirico, presente all’Aranciera di Villa Borghese con opere realizzate dalla metà degli anni Venti agli anni Settanta. Vi sono quindi esposti un dipinto di Gino Severini, un ritratto del collezionista eseguito da Larry Rivers, un grande cardinale in bronzo di Giacomo Manzù e il ritratto di Tina e Lisa Bilotti, moglie e figlia del collezionista, realizzato da Andy Warhol.
Il progetto di Museo prevede la presentazione, al primo piano, della collezione permanente costituita dalle opere donate, mentre la grande sala espositiva al piano terra è destinata ad eventi temporanei di richiamo internazionale. Il prestigio del luogo e delle opere ed un programma ambizioso fanno già pensare all’Aranciera come uno degli spazi espositivi più interessanti d’Europa. L’iniziativa, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali, si inscrive nell’ambito di un progetto di recupero e valorizzazione degli edifici storici della città ed in particolare degli immobili presenti all’interno di Villa Borghese, che diventerà così Parco dei Musei. Ma, soprattutto, il Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, si propone come spazio dinamico e propositivo legato all’arte contemporanea, in un contesto paesaggistico di rara bellezza e di grande rilievo culturale internazionale per la sua vicinanza alla Galleria Borghese, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e alla Casa del Cinema. Il catalogo del Museo, edito da Electa, contiene, tra gli altri, saggi di Alberta Campitelli Maurizio Calvesi, Claudio Strinati, Rossella Vodret.
Contestualmente all’apertura del museo sarà inaugurata la mostra “Damien Hirst, David Salle, Jenny Saville. The Bilotti Chapel.” L’esposizione, curata da Gianni Mercurio, responsabile del settore espositivo del Museo, presenta opere di grande formato espressamente commissionate da Carlo Bilotti ai tre noti artisti contemporanei. L’intento è creare uno spazio espositivo, più mentale che fisico: un ambiente meditativo in senso ampio, un ambiente che, come Bilotti stesso dice, “può metterti di buono o cattivo umore”.
I tre artisti, di fronte a questo progetto, hanno risposto in modo diverso, mantenendo la propria singolarità e autonomia. Damien Hirst, il più conosciuto, spregiudicato e dissacrante tra i giovani artisti britannici contemporanei, affronta in questa occasione il tema dei Quattro Evangelisti con un approccio intellettuale-simbolista (neoconcettuale). Opere di formato monumentale, quindi di forte impatto visivo, realizzate seguendo la sua consueta poetica artistica con materiali diversi: farfalle, pillole, pagine tratte dai vangeli.
David Salle, noto artista americano appartenente alla generazione emersa negli anni ’80, riproduce alcune parti degli affreschi michelangioleschi della cappella Sistina, come la Creazione del Sole e della Luna, il Diluvio, il Giudizio Universale, con una trasposizione in chiave moderna.
Jenny Faville, giovane artista inglese che vive tra Londra e Palermo, ha ideato tre grandi tele, identificando nel tema della malattia quello dell’espiazione, riflessione sulle sofferenze umane, indipendentemente dalla loro natura.
I lavori di Damien Hirst sono stati recentemente esposti a Londra e a Palm Beach, quelli di David Salle e Jenny Saville sono presentati qui per la prima volta. La mostra, realizzata grazie al contributo della Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni, è accompagnata da un catalogo (Electa) in edizione bilingue italiano/inglese, con saggi del curatore Gianni Mercurio e dei critici Demetrio Paparoni e Mark Rosenthal.
A partire dal 10 maggio ospita la donazione di un imprenditore italo – americano, Carlo Bilotti, collezionista tra i più noti di arte contemporanea, comprendente 22 opere di particolare pregio tra dipinti, sculture e disegni.
L’artista più rappresentato nella donazione Bilotti alla città di Roma è Giorgio de Chirico, presente all’Aranciera di Villa Borghese con opere realizzate dalla metà degli anni Venti agli anni Settanta. Vi sono quindi esposti un dipinto di Gino Severini, un ritratto del collezionista eseguito da Larry Rivers, un grande cardinale in bronzo di Giacomo Manzù e il ritratto di Tina e Lisa Bilotti, moglie e figlia del collezionista, realizzato da Andy Warhol.
Il progetto di Museo prevede la presentazione, al primo piano, della collezione permanente costituita dalle opere donate, mentre la grande sala espositiva al piano terra è destinata ad eventi temporanei di richiamo internazionale. Il prestigio del luogo e delle opere ed un programma ambizioso fanno già pensare all’Aranciera come uno degli spazi espositivi più interessanti d’Europa. L’iniziativa, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali, si inscrive nell’ambito di un progetto di recupero e valorizzazione degli edifici storici della città ed in particolare degli immobili presenti all’interno di Villa Borghese, che diventerà così Parco dei Musei. Ma, soprattutto, il Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, si propone come spazio dinamico e propositivo legato all’arte contemporanea, in un contesto paesaggistico di rara bellezza e di grande rilievo culturale internazionale per la sua vicinanza alla Galleria Borghese, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e alla Casa del Cinema. Il catalogo del Museo, edito da Electa, contiene, tra gli altri, saggi di Alberta Campitelli Maurizio Calvesi, Claudio Strinati, Rossella Vodret.
Contestualmente all’apertura del museo sarà inaugurata la mostra “Damien Hirst, David Salle, Jenny Saville. The Bilotti Chapel.” L’esposizione, curata da Gianni Mercurio, responsabile del settore espositivo del Museo, presenta opere di grande formato espressamente commissionate da Carlo Bilotti ai tre noti artisti contemporanei. L’intento è creare uno spazio espositivo, più mentale che fisico: un ambiente meditativo in senso ampio, un ambiente che, come Bilotti stesso dice, “può metterti di buono o cattivo umore”.
I tre artisti, di fronte a questo progetto, hanno risposto in modo diverso, mantenendo la propria singolarità e autonomia. Damien Hirst, il più conosciuto, spregiudicato e dissacrante tra i giovani artisti britannici contemporanei, affronta in questa occasione il tema dei Quattro Evangelisti con un approccio intellettuale-simbolista (neoconcettuale). Opere di formato monumentale, quindi di forte impatto visivo, realizzate seguendo la sua consueta poetica artistica con materiali diversi: farfalle, pillole, pagine tratte dai vangeli.
David Salle, noto artista americano appartenente alla generazione emersa negli anni ’80, riproduce alcune parti degli affreschi michelangioleschi della cappella Sistina, come la Creazione del Sole e della Luna, il Diluvio, il Giudizio Universale, con una trasposizione in chiave moderna.
Jenny Faville, giovane artista inglese che vive tra Londra e Palermo, ha ideato tre grandi tele, identificando nel tema della malattia quello dell’espiazione, riflessione sulle sofferenze umane, indipendentemente dalla loro natura.
I lavori di Damien Hirst sono stati recentemente esposti a Londra e a Palm Beach, quelli di David Salle e Jenny Saville sono presentati qui per la prima volta. La mostra, realizzata grazie al contributo della Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni, è accompagnata da un catalogo (Electa) in edizione bilingue italiano/inglese, con saggi del curatore Gianni Mercurio e dei critici Demetrio Paparoni e Mark Rosenthal.
10
maggio 2006
The Bilotti Chapel
Dal 10 maggio al primo ottobre 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Biglietti
€ 6,00 intero
€ 4,00 ridotto
Orario di apertura
mar_dom 9-19
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore