Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
The Concrete Show
The Concrete Show nasce dall’osservazione dell’uso che molti artisti fanno di un elemento come il cemento, grezzo, piatto, essenziale; materiale da costruzione principe, mutuato dall’arte contemporanea per le sue qualità di plasticità, adattabilità, duttilità ma anche per il suo forte impatto visivo e al tempo stesso familiare
Comunicato stampa
Segnala l'evento
The Concrete Show nasce dall’osservazione dell’uso che molti artisti fanno di un elemento come il cemento, grezzo, piatto, essenziale; materiale da costruzione principe, mutuato dall’arte contemporanea per le sue qualità di plasticità, adattabilità, duttilità ma anche per il suo forte impatto visivo e al tempo stesso familiare. Al di là dal voler esaurire un così vasto panorama, la mostra propone un percorso visivo nel quale le opere di artisti diversi tra loro per origine e formazione sono accomunate dall’uso di questo materiale, le cui qualità plastiche e di mutevole consistenza della superficie agevolano nel creare ogni volta una tensione e una valenza peculiare.
Dalle tre sculture gemelle di Gabriel Kuri che assembla oggetti e materiali d’uso comune come ombrelli e cemento, ponendo l’accento sulle qualità visive dell’oggetto tuttavia negandone la più evidente funzionalità, a quella di Damiàn Ortega in cui un qualcosa di apparentemente fragile come una stuoia in materiale vegetale, dona la forma e imprime la sua trama sulla superficie di una cospicua quantità di cemento colato al suo interno una volta arrotolata. Viceversa nelle due opere di Sarah Lucas il cemento diventa funzionale alla rappresentazione di oggetti come materializzazione di segni di un universo femminile in competizione con quello maschile, e la rarefazione ed essenzialità formale caratterizzano l’opera di Isa Genzken che esplora le relazioni tra arte, architettura, design ed esperienza collettiva. Fino ad uno dei maestri della scultura italiana come Giuseppe Uncini che ha trovato nel cemento armato la sua cifra stilistica, conferendogli nuova dignità espressiva attraverso una continua sperimentazione sui materiali, assemblati in oggetti che sembrano quasi derivati da sistemi industriali.
Dall’albero di Rob Pruitt piantato in un vaso dove in luogo al terriccio viene colato cemento bloccandone definitivamente la crescita naturale, al gesto quasi familiare come quello di appoggiare i gomiti affacciandosi ad un davanzale fissato per sempre da Lara Favaretto su un piccolo muro in cemento.
E ancora le sperimentazioni di Daniel Sinsel nelle quali l’artista combina virtuosismi tecnici mescolando la più ampia varietà di materiali con il fascino per l’artigianalità, la struttura dall’apparenza solida e al tempo stesso precaria di Oscar Tuazon realizzata con traverse di legno che poggia su un piede di cemento ed infine l’opera di Michael Dean: quasi un monolite arcaico contenente linguaggi e segni nascosti ed indecifrabili, derivati da una rielaborazione di brevi testi scritti che si fondono nelle linee e nei volumi dell’oggetto stesso.
Dalle tre sculture gemelle di Gabriel Kuri che assembla oggetti e materiali d’uso comune come ombrelli e cemento, ponendo l’accento sulle qualità visive dell’oggetto tuttavia negandone la più evidente funzionalità, a quella di Damiàn Ortega in cui un qualcosa di apparentemente fragile come una stuoia in materiale vegetale, dona la forma e imprime la sua trama sulla superficie di una cospicua quantità di cemento colato al suo interno una volta arrotolata. Viceversa nelle due opere di Sarah Lucas il cemento diventa funzionale alla rappresentazione di oggetti come materializzazione di segni di un universo femminile in competizione con quello maschile, e la rarefazione ed essenzialità formale caratterizzano l’opera di Isa Genzken che esplora le relazioni tra arte, architettura, design ed esperienza collettiva. Fino ad uno dei maestri della scultura italiana come Giuseppe Uncini che ha trovato nel cemento armato la sua cifra stilistica, conferendogli nuova dignità espressiva attraverso una continua sperimentazione sui materiali, assemblati in oggetti che sembrano quasi derivati da sistemi industriali.
Dall’albero di Rob Pruitt piantato in un vaso dove in luogo al terriccio viene colato cemento bloccandone definitivamente la crescita naturale, al gesto quasi familiare come quello di appoggiare i gomiti affacciandosi ad un davanzale fissato per sempre da Lara Favaretto su un piccolo muro in cemento.
E ancora le sperimentazioni di Daniel Sinsel nelle quali l’artista combina virtuosismi tecnici mescolando la più ampia varietà di materiali con il fascino per l’artigianalità, la struttura dall’apparenza solida e al tempo stesso precaria di Oscar Tuazon realizzata con traverse di legno che poggia su un piede di cemento ed infine l’opera di Michael Dean: quasi un monolite arcaico contenente linguaggi e segni nascosti ed indecifrabili, derivati da una rielaborazione di brevi testi scritti che si fondono nelle linee e nei volumi dell’oggetto stesso.
06
luglio 2010
The Concrete Show
Dal 06 luglio al 15 settembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCO NOERO – PROJECT SPACE
Torino, Piazza Santa Giulia, 0/F, (Torino)
Torino, Piazza Santa Giulia, 0/F, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:00. La galleria rimarrà chiusa da lunedì 2 agosto a martedì 31 agosto inclusi. Solo su appuntamento
Autore