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The Furniture Shop
Nove artisti contemporanei interpretano gli spazi di un magazzino in cui mobili e suppellettili si ammassano in disordine
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 27 maggio 2006 si apre a Pavia The Furniture Shop.
Nove artisti contemporanei interpretano gli spazi di un magazzino in
cui mobili e suppellettili si ammassano in un disordine che ha poco a
che spartire con l’idea di galleria d’arte a cui siamo abituati.
Il deposito in cui giungono i mobili dei comuni “sgomberi” diventa
pretesto e punto di partenza per riflettere sulla condizione di
precarietà generata dall’accumulo di oggetti accatastati e in generale
sullo stato di transitorietà dell’arte e della vita stessa. Ogni mobile
dislocato da una sua precedente collocazione è destinato a conquistarne
una successiva portandosi dietro però tutta la sua storia. La stessa
trasformazione è quella che soggiace ad ogni scelta di vita e che ci
tiene costantemente in uno stato di passaggio, in attesa e osservazione
dell’avvicendamento degli eventi. L’instabilità è d’altra parte
condizione odierna anche dell’espressione artistica, che, di fronte
all’andamento altalenante del mercato, ha bisogno di trovare nuovi
spazi in cui parlare di sé.
Lorenzo Alagio (I), Julie Cockburn (UK), Deblokada (Bosnia Erzegovina),
Francesco Galbiati (I), Modern Quartet (Serbia), Plumcake (I), Lidia
Sanvito (I), Barbara Stefani (I), Volker Tiemann (D), William West
(UK), sono gli artisti che elaborano, ognuno con un linguaggio proprio
e differente, questa idea di rinnovo costante, inteso anche come
ricambio, viaggio, trasloco e migrazione. Dal video all’oggetto, dalla
carta, al legno, alla vetroresina, la multimedialità caratterizza la
mostra assieme alla dislocazione del contesto artistico. Partendo
dall’idea che ogni luogo ha una sua storia, l’arte esce dal suo
contesto convenzionale per confrontarsi con uno spazio che rivela
potenzialità inattese.
La mostra, ideata da William West e promossa dal Comune di Pavia, è a
cura di Elisa Del Prete e risponde a quella tendenza all’emancipazione
che sta coinvolgendo l’ambito regionale lombardo.
Essa vuole essere infatti la prima di un’auspicabile ricca serie di
iniziative che vedranno Pavia protagonista di eventi d’arte
contemporanea presso sedi anche non deputate usualmente all’arte, in
grado di coinvolgere e stimolare la curiosità e la partecipazione della
popolazione locale.
L’evento sarà documentato da un catalogo Pime e si rinnoverà in
successivi momenti di incontro che vedranno workshop con artisti e
concerti.
Si ringraziano per la collaborazione il GAI e l’associazione O.M.P.
Nove artisti contemporanei interpretano gli spazi di un magazzino in
cui mobili e suppellettili si ammassano in un disordine che ha poco a
che spartire con l’idea di galleria d’arte a cui siamo abituati.
Il deposito in cui giungono i mobili dei comuni “sgomberi” diventa
pretesto e punto di partenza per riflettere sulla condizione di
precarietà generata dall’accumulo di oggetti accatastati e in generale
sullo stato di transitorietà dell’arte e della vita stessa. Ogni mobile
dislocato da una sua precedente collocazione è destinato a conquistarne
una successiva portandosi dietro però tutta la sua storia. La stessa
trasformazione è quella che soggiace ad ogni scelta di vita e che ci
tiene costantemente in uno stato di passaggio, in attesa e osservazione
dell’avvicendamento degli eventi. L’instabilità è d’altra parte
condizione odierna anche dell’espressione artistica, che, di fronte
all’andamento altalenante del mercato, ha bisogno di trovare nuovi
spazi in cui parlare di sé.
Lorenzo Alagio (I), Julie Cockburn (UK), Deblokada (Bosnia Erzegovina),
Francesco Galbiati (I), Modern Quartet (Serbia), Plumcake (I), Lidia
Sanvito (I), Barbara Stefani (I), Volker Tiemann (D), William West
(UK), sono gli artisti che elaborano, ognuno con un linguaggio proprio
e differente, questa idea di rinnovo costante, inteso anche come
ricambio, viaggio, trasloco e migrazione. Dal video all’oggetto, dalla
carta, al legno, alla vetroresina, la multimedialità caratterizza la
mostra assieme alla dislocazione del contesto artistico. Partendo
dall’idea che ogni luogo ha una sua storia, l’arte esce dal suo
contesto convenzionale per confrontarsi con uno spazio che rivela
potenzialità inattese.
La mostra, ideata da William West e promossa dal Comune di Pavia, è a
cura di Elisa Del Prete e risponde a quella tendenza all’emancipazione
che sta coinvolgendo l’ambito regionale lombardo.
Essa vuole essere infatti la prima di un’auspicabile ricca serie di
iniziative che vedranno Pavia protagonista di eventi d’arte
contemporanea presso sedi anche non deputate usualmente all’arte, in
grado di coinvolgere e stimolare la curiosità e la partecipazione della
popolazione locale.
L’evento sarà documentato da un catalogo Pime e si rinnoverà in
successivi momenti di incontro che vedranno workshop con artisti e
concerti.
Si ringraziano per la collaborazione il GAI e l’associazione O.M.P.
27
maggio 2006
The Furniture Shop
Dal 27 maggio al 17 giugno 2006
arte contemporanea
Location
MAGAZZINO
Pavia, Via Stefano Breventano, 9, (Pavia)
Pavia, Via Stefano Breventano, 9, (Pavia)
Orario di apertura
14-18
Vernissage
27 Maggio 2006, ore 18.30
Ufficio stampa
CULTURALIA
Autore
Curatore