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The GAHAN Project – Noumenic landscapes
La natura, come la verità, è progettuale per coesistenza e compenetrazione di cicli vitali, è capacità costruttiva nella convivenza di mondi paralleli, è sempre in grado di trovare una soluzione. Un sapere che spesso nasce dalle proprie cicatrici, esattamente come nel processo creativo, poiché l’arte è terapeutica per processi diversificati, a volte, sorprendenti.
Comunicato stampa
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La natura, come la verità, è progettuale per coesistenza e compenetrazione di cicli vitali, è capacità costruttiva nella convivenza di mondi paralleli, è sempre in grado di trovare una soluzione. Un sapere che spesso nasce dalle proprie cicatrici, esattamente come nel processo creativo, poiché l’arte è terapeutica per processi diversificati, a volte, sorprendenti. L’intento dei curatori è quello di sottolineare come, in arte, il legame tra figurazione e astrazione consista nella relazione esistente fra arte e scienza, così come nel mezzo espressivo utilizzato a rappresentarli, poiché l’arte non vive per se stessa, ma, come la natura, vive del forte legame che ha con la vita, reale e immaginata.
Il titolo della mostra NOUMENIC LANDSCAPES, ovvero, paesaggi dei noumeni, intende porre la domanda sulla tematica: quale paesaggio, chi, dove si trova e in quale modo viene percepito, inteso, goduto, desiderato e amato. Il paesaggio qui e non altrove, poiché il qui è l’altrove.
Tema tanto attuale quanto pregnante, anche in riferimento alla tematica di EXPO 2015, che a livello planetario dovrebbe costituire un rilancio della “nutrizione” come “energia”, anche come risorsa culturale nella consapevolezza dell’operare dell’uomo con la natura.
Il “paesaggio”, infatti, non è solo una ‘percezione fisica’ del reale, ma anche una questione ‘mentale’. In questo si spiega il lavoro del gruppo di artisti coinvolto, The GAHAN Project, in quanto nell’opera del gruppo il noumeno è proprio del processo di costruzione della struttura organica, nella concretizzazione di forme esemplari di bellezza legate a un’idea di leggerezza.
La ricerca espressiva definisce la qualità dell’approccio alla descrizione del paesaggio, inteso come realtà determinata da una qualità del suo essere abitato. Anche nella considerazione del fatto che il rapporto fra arte e scienza, attraverso la tecnica e a partire dalla fotografia, ha allargato le potenzialità espressive utili alla conoscenza, apparentemente divise, per cui, la rottura di armonia già evidenziata da Goethe alla fine del Settecento, viene a costituire una delle componenti essenziali dell’arte dell’Ottocento e del Novecento che elabora un nuovo concetto di naturalità.
Dunque, la complessità della realtà si rappresentata a partire dalla materia, nell’approccio archivistico creativo dell’opera di The GAHAN Project che corrisponde a sequenze di documentazione scientifica, fondato sul processo di costruzione organico della struttura della materia nella sua continua trasformazione, a concretizzazione di forme reali di bellezza a rappresentazione dell’uomo nella natura.
Anna Vergine e Gabriele Fallini
GLI ARTISTI
The GAHAN Project nasce nel 1999 come gruppo eterogeneo che opera in sedi diverse nell’anonimato dei suoi componenti, in collaborazione con i curatori Anna Vergine e Gabriele Fallini.
Operando sulla crescita organica riferita alla vitalità insita nella materia, The GAHAN Project si propone con la concezione di un lavoro legato alla progettualità nel senso più ampio, in cui meraviglia e creatività costituiscono l’essenza stessa del porsi di fronte alla vita, in modo costruttivo. Nella considerazione dell’energia che circola, che non si crea e non si distrugge, ma si trasforma, l’opera di The GAHAN Project vuole essere quasi il fermo immagine di una sorta di archivio di documentazione scientifica creativa in cui le creature rappresentate, se fossero “vive”, muterebbero in breve tempo, esattamente come nel processo di comunicazione fra materia ed energia che vive nello scambio di una certa qualità d’informazione, fondata sulla vitalità come forma di comunicazione.
Attraverso una tecnica su tavole in legno di pioppo o carta da acquerello con interventi a grafite, oro, pressioni a secco di elementi naturali e del lavoro a più mani, che include la titolazione, il gruppo persegue una ricerca espressiva operata fra sogno e organicità della materia, in una narrazione vitale e continua.
Come i fiori, l’opera di The GAHAN Project vive, indipendentemente dall’attenzione che gli si dedica, in una ricerca legata alla leggerezza e alla vitalità del sogno della materia.
I CURATORI
Anna Vergine e Gabriele Fallini, architetti e curatori di eventi artistici e culturali, operano in collaborazione con importanti figure della cultura, della scienza, dell’etica, dello sport e della società, sulle tematiche strettamente legate ai luoghi nella visione della contemporaneità come progettualità, nel complesso dialogo del rapporto fra arte e scienza, natura e cultura, a costruzione dell’uomo.
Il titolo della mostra NOUMENIC LANDSCAPES, ovvero, paesaggi dei noumeni, intende porre la domanda sulla tematica: quale paesaggio, chi, dove si trova e in quale modo viene percepito, inteso, goduto, desiderato e amato. Il paesaggio qui e non altrove, poiché il qui è l’altrove.
Tema tanto attuale quanto pregnante, anche in riferimento alla tematica di EXPO 2015, che a livello planetario dovrebbe costituire un rilancio della “nutrizione” come “energia”, anche come risorsa culturale nella consapevolezza dell’operare dell’uomo con la natura.
Il “paesaggio”, infatti, non è solo una ‘percezione fisica’ del reale, ma anche una questione ‘mentale’. In questo si spiega il lavoro del gruppo di artisti coinvolto, The GAHAN Project, in quanto nell’opera del gruppo il noumeno è proprio del processo di costruzione della struttura organica, nella concretizzazione di forme esemplari di bellezza legate a un’idea di leggerezza.
La ricerca espressiva definisce la qualità dell’approccio alla descrizione del paesaggio, inteso come realtà determinata da una qualità del suo essere abitato. Anche nella considerazione del fatto che il rapporto fra arte e scienza, attraverso la tecnica e a partire dalla fotografia, ha allargato le potenzialità espressive utili alla conoscenza, apparentemente divise, per cui, la rottura di armonia già evidenziata da Goethe alla fine del Settecento, viene a costituire una delle componenti essenziali dell’arte dell’Ottocento e del Novecento che elabora un nuovo concetto di naturalità.
Dunque, la complessità della realtà si rappresentata a partire dalla materia, nell’approccio archivistico creativo dell’opera di The GAHAN Project che corrisponde a sequenze di documentazione scientifica, fondato sul processo di costruzione organico della struttura della materia nella sua continua trasformazione, a concretizzazione di forme reali di bellezza a rappresentazione dell’uomo nella natura.
Anna Vergine e Gabriele Fallini
GLI ARTISTI
The GAHAN Project nasce nel 1999 come gruppo eterogeneo che opera in sedi diverse nell’anonimato dei suoi componenti, in collaborazione con i curatori Anna Vergine e Gabriele Fallini.
Operando sulla crescita organica riferita alla vitalità insita nella materia, The GAHAN Project si propone con la concezione di un lavoro legato alla progettualità nel senso più ampio, in cui meraviglia e creatività costituiscono l’essenza stessa del porsi di fronte alla vita, in modo costruttivo. Nella considerazione dell’energia che circola, che non si crea e non si distrugge, ma si trasforma, l’opera di The GAHAN Project vuole essere quasi il fermo immagine di una sorta di archivio di documentazione scientifica creativa in cui le creature rappresentate, se fossero “vive”, muterebbero in breve tempo, esattamente come nel processo di comunicazione fra materia ed energia che vive nello scambio di una certa qualità d’informazione, fondata sulla vitalità come forma di comunicazione.
Attraverso una tecnica su tavole in legno di pioppo o carta da acquerello con interventi a grafite, oro, pressioni a secco di elementi naturali e del lavoro a più mani, che include la titolazione, il gruppo persegue una ricerca espressiva operata fra sogno e organicità della materia, in una narrazione vitale e continua.
Come i fiori, l’opera di The GAHAN Project vive, indipendentemente dall’attenzione che gli si dedica, in una ricerca legata alla leggerezza e alla vitalità del sogno della materia.
I CURATORI
Anna Vergine e Gabriele Fallini, architetti e curatori di eventi artistici e culturali, operano in collaborazione con importanti figure della cultura, della scienza, dell’etica, dello sport e della società, sulle tematiche strettamente legate ai luoghi nella visione della contemporaneità come progettualità, nel complesso dialogo del rapporto fra arte e scienza, natura e cultura, a costruzione dell’uomo.
01
maggio 2015
The GAHAN Project – Noumenic landscapes
Dal primo al 13 maggio 2015
arte contemporanea
Location
SALA ESPOSITIVA DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO
Carpi, Corso Sandro Cabassi, 4, (Modena)
Carpi, Corso Sandro Cabassi, 4, (Modena)
Orario di apertura
Venerdì 15,00-19,00
Sabato e Domenica: 10,00-13,00 ; 15,00-19,00
Vernissage
1 Maggio 2015, h 18
Autore
Curatore