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The Gesture. A Visual Library in Progress
The Gesture, pur nascendo da ragioni di lettura estetica e poetica, è una mostra caratterizzata da una forte connotazione etica
Comunicato stampa
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Mai come nell’attualità dei nostri giorni comprendiamo la vastità dei significati del gesto, che può essere espressione d’amore, di solidarietà, partecipazione, ma anche di odio, di intolleranza, di distruzione. L’arte, dagli anni Sessanta a oggi si è confrontata con il mondo reale, e con le sue dimensioni trascendantali, sintetizzando nei gesti e nella loro rappresentazione un complesso sistema di comunicazione. Il gesto, dunque, è la chiave di lettura della realtà, è il vettore attraverso il quale si attuano i confronti, gli scontri e gli scambi più immediati. Il gesto parte da un corpo per rivolgersi a un altro corpo, e di seguito conosce un’estensione a livello antropologico fino al mondo ineffabile del divino, interessando anche aspetti sociali e politici.
The Gesture, pur nascendo da ragioni di lettura estetica e poetica, è una mostra caratterizzata da una forte connotazione etica. La mostra scaturisce dall’esigenza di leggere la cultura del nostro tempo usando un tema unificante come griglia di interpretazione. Il gesto è quanto di più umano ci possa essere. E lo dimostrano le opere che vanno dalla Pietà di Marina Abramovic, che ripropone il più solenne dei drammi umani, all’abbraccio di Paolo Canevari, teso verso una bomba in caduta libera dal cielo azzurro.
Comunicato
ARTISTI PARTECIPANTI:
Marina Abramovic, Vito Acconci, Dennis Adams & Laurent Malone, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Francis Alÿs, Fikret Atay, Manolis Babousis, Joseph Beuys, John Bock, Pavel Braila, Chris Burden, Gao Brothers, Sophie Calle & Gregory Shepard, Paolo Canevari, Carlos Capelan, Letizia Cariello, Nikos Charalambidis,Giuseppe Chiari, Collective Action Group, Michele Dantini, Jeremy Deller, Daniela De Lorenzo, Christina Dimitriadis, VALIE EXPORT, Makis Faros, Lara Favaretto, Makis Faros, Anna Galtarossa, Alexandros Georgiou, Douglas Gordon, Mona Hatoum, Thanasis Hondros & Alaxandra Katsiani, Mike Kelly & Paul McCarthy, Rustam Khalfin & Julia Tikhonova, Yves Klein, Elke Krystufek, Ketty La Rocca, Ma Liuming, Marcello Maloberti, Jenny Marketou, Gordon Matta Clark, Yerbossyn Meldibekov, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Aleksandra Mir, Scott Myles, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Bruce Nauman, Maria Papadimitriou, Leda Papakonstantinou, Lygia Pape, Mike Parr, Nicola Pellegrini & Ottonella Mocellin, João Penalva, Michaelangelo Pistoletto, Pipilotti Rist, Georgia Sagri, Yorgos Sapountzis, Carolee Schneemann, Gerry Shume, Santiago Sierra, Stalker, Georgina Starr, Gerda Steiner and Jörg Lenzlinger, Vibeke Tandberg, Lina Theodorou, Salla Tykkä, Uri Tzaig, Mierle Laderman Ukeles, Piotr Uklanski, Ben Vautier, Cesare Viel, Gillian Wearing, Li Wei, Sislej Xhafa, Vadim Zakharov.
Partecipazione speciale: Situationist international online (www.cddc.vt.edu/sionline/)
‘’Il Gesto’’ è un progetto espositivo in progress aperto e fluido, in cui sono messi a confronto molteplici espressioni fisiche, emozionali, personali, politiche e sociali di artisti attivi dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni. Il progetto espositivo presenta l’esplorazione personale dei tre curatori sul tema del gesto nelle arti visive, secondo le sue diverse modalità come gesto d’amore, gesto impossibile, gesto di resistenza o di trascendenza. Combinati in modo non lineare, i diversi “documenti” vengono presentati in forma di biblioteca visiva, creando un luogo di scambio, di piacere e di scoperta; una sfida ai codici convenzionali della storia delle arti visive.
La mostra ha avuto un primo episodio al Macedonian Museum Of Contemporary Art di Thessaloniki in Grecia dove rimarrà aperta fino al 18 settembre 2005.
Il gesto è il paradigma scelto per una grande esplorazione dell’arte contemporanea e quindi della nostra realtà che attraverso il movimento artistico ha trovato risposte ai propri interrogativi. In questo senso quello del gesto è un tema trasversale ed “elementare” da usarsi per meglio capire l’arte e il mondo - e per questo va considerato come strumento di ricerca culturale: il soggetto e l’oggetto di rappresentazioni ed espressioni artistiche senza limiti di genere, di tecnica o di materiali.
Il gesto protagonista di questo progetto esula dalla storia classica della rappresentazione, esclude tutta quella grammatica di gesti, con tutta la loro retorica e la loro messa in scena, che per secoli si è fissata nella pittura o nella scultura. Né vuol essere una storia di quei gesti che hanno trasformato radicalmente la storia dell’arte, i gesti di Picasso, quelli di Brancusi, i gesti di Pollock o di Fontana tanto per citarne solo alcuni. Dagli anni Sessanta a oggi, le ricerche sperimentali delle avanguardie hanno messo in evidenza nuove condizioni culturali mettendo in crisi le tradizionali categorie di forma e contenuto a favore di una pratica artistica consapevole della natura fluttuante dell’opera. Enfatizzando la body art e l’environment, gli artisti hanno amplificato il ruolo del processo rispetto al prodotto, aprendo i confini della pittura e della scultura al tempo reale, al movimento, al peso, alla forza, alla semplice e radicale espressività della phonè. Ciò che ha avuto inizio negli anni Quaranta come consapevolezza del gesto in pittura si è andato traducendo nella comprensione di come il processo pervade la pratica artistica. Tuttavia, è impossibile costringere le live arts entro i limiti del termine “performance”. Si possono distinguere in manifestazioni fisiche, azioni concettuali, attivismo, happenings, dimostrazioni ed eventi, gesti privati o pubblici, costruttivi o distruttivi. Il “gesto” degli artisti contemporanei è stato in grado di creare una nuova dimensione o percezione dello spazio, del tempo, del potere, una consapevolezza delle relazioni umane e dell’arena geopolitica.
Lo scopo non è quello di una mappatura degli interventi e delle performance realizzati nel corso degli anni, né di considerare le conseguenze politiche e culturali dei loro gesti, bensì di vedere come le interconnessioni tra queste azioni sono parte di un continuo tentativo di cogliere il senso della propria identità privata, così come le relazioni che si intrecciano nella vita di tutti i giorni. Il progetto espositivo colloca l’arte della performance in un contesto più ampio e ne esamina lo sviluppo ponendo domande sulla relazione tra l’arte e l’esperienza vissuta, il posizionamento del corpo in relazione al soggetto, gli aspetti trascendenti della body art e le questioni connesse all’identità personale. Incoraggia l’osservatore a ripensare l’opera della precedente generazione di artisti e le problematiche che il loro lavoro affronta, e che continua a manifestarsi nella produzione degli artisti del presente.
“Il Gesto” è un progetto d’autore che vuole provocare uno “spiazzamento” fisico e mentale, con il quale il pubblico possa trovare nuovi paradigmi del gesto capaci di confondere i confini geografici e culturali. Uno spazio composto di intersezioni enigmatiche riferite alla condizione fisica e sociale della cultura e della memoria globale.
L’esposizione è corredata di un catalogo illustrato con testi di Achille Bonito Oliva, Mariuccia Casadio, Letizia Ragaglia, Pietro Gaglianò, Nikos Papastergiadis, Pier Luigi Tazzi e dei curatori.
_________________________________
Il grande successo di pubblico e l’interesse dimostrato soprattutto dai giovani, studenti e artisti, ci hanno spinto a prolungare la mostra ‘The Gesture, a visual library in progress’ fino al 6 gennaio.
L’esposizione, nella sua articolazione completa, sarà visibile fino al 2 dicembre. Da questa data fino a domenica 8 gennaio rimarrà in funzione l’allestimento della sala centrale, un ibrido tra biblioteca e messa in scena di opere video, con sculture e grandi proiezioni. Una rassegna di opere storiche di artisti consacrati e video di giovani talenti emersi negli anni recenti, una costellazione di biografie e attitudini cosmopolitiche di oggi e di ieri.
Per approfondire e scandagliare maggiormente i contenuti estetici ed etici affrontati da ‘The Gesture’ nei prossimi mesi è in programma una serie di appuntamenti, conversazioni, conferenze, letture e performance. Una mappa di incursioni provenienti da diversi ambiti e diverse discipline che tracciano nuove traiettorie culturali intorno al ‘gesto’, nuove possibilità di lettura, nuove interpretazioni.
La rassegna di incontri si inaugura giovedì 17 novembre con la conferenza tenuta da Sergio Givone e Francisco Jarauta. Di seguito le conferenze (il cui calendario definitivo verrà fornito nei prossimi giorni) vedranno sfilare Cristina Acidini Luchinat; Maria Grazia Messina; Stefano Bollani con Davide Sparti, Lorenzo Pallini e Paolo Russo; Sergio Bertelli; Carlo Falciani con Sandro Lombardi e Cesare Cunaccia, e poi ancora Maria Cassi, Giancarlo Cauteruccio, Sergio Risaliti.
Verranno presentati, inoltre, un’inedita intervista a Giuseppe Chiari e la videoinstallazione ‘Genealogia del gesto’, con i video realizzati nell’ambito del progetto Il Gesto nel Patrimonio Culturale Europeo.
Il 19 novembre, sempre all’interno di Incursioni, è prevista la presentazione di “the last 3' of boxing cravan! announced retirement”, ultima performance di Ivo Bonacorsi. un evento che va letto come un’incursione dentro la poetica così reale della scrittura del disastro. Un pezzo radicale e definitivamente compiuto. Quello che si potrebbe definire l’addio alle armi di un’artista che da sempre ha lavorato sul bordo dell’avanguardia in collusione col sistema dell’arte. Un duro match, praticato fino alla sconfitta per abbandono davanti ad un gruppo di giovani studenti, tutti quanti diligentemente impegnati in un esercizio di disegno dal vero.
Il 15 dicembre un appuntamento da non perdere. In occasione del primo anniversario dell’apertura di Quarter è in programma l’inaugurazione delle mostre di Paolo Masi e Greta Matteucci. Concluderà la serata una incursione musicale all’interno del Jungle Bar di Robert Pettena.
Incursioni è il secondo ciclo di conferenze organizzato da Quarter, dopo il fortunato calendario di incontri ‘La comunicazione impossibile’ che, da febbraio ad aprile 2005, ha ospitato gli interventi di personalità come Padre Christopher Zielinsky, Pier Luigi Tazzi, Sislej Xhafa.
Con questo tipo di programmazione Quarter conferma la vocazione ad essere un vettore di comunicazione aperto su più canali: non solo contenitore di mostre d’arte, ma centro per lo scambio e per il confronto, piattaforma sulla quale si propongono opportunità di approfondimento e ri-lettura della realtà contemporanea anche da prospettive non convenzionali oltre l’orizzonte specifico del linguaggio dell’arte.
tutti gli appuntamenti, salvo diversa indicazione, si terranno alle ore 18.00
ingresso libero
The Gesture, pur nascendo da ragioni di lettura estetica e poetica, è una mostra caratterizzata da una forte connotazione etica. La mostra scaturisce dall’esigenza di leggere la cultura del nostro tempo usando un tema unificante come griglia di interpretazione. Il gesto è quanto di più umano ci possa essere. E lo dimostrano le opere che vanno dalla Pietà di Marina Abramovic, che ripropone il più solenne dei drammi umani, all’abbraccio di Paolo Canevari, teso verso una bomba in caduta libera dal cielo azzurro.
Comunicato
ARTISTI PARTECIPANTI:
Marina Abramovic, Vito Acconci, Dennis Adams & Laurent Malone, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Francis Alÿs, Fikret Atay, Manolis Babousis, Joseph Beuys, John Bock, Pavel Braila, Chris Burden, Gao Brothers, Sophie Calle & Gregory Shepard, Paolo Canevari, Carlos Capelan, Letizia Cariello, Nikos Charalambidis,Giuseppe Chiari, Collective Action Group, Michele Dantini, Jeremy Deller, Daniela De Lorenzo, Christina Dimitriadis, VALIE EXPORT, Makis Faros, Lara Favaretto, Makis Faros, Anna Galtarossa, Alexandros Georgiou, Douglas Gordon, Mona Hatoum, Thanasis Hondros & Alaxandra Katsiani, Mike Kelly & Paul McCarthy, Rustam Khalfin & Julia Tikhonova, Yves Klein, Elke Krystufek, Ketty La Rocca, Ma Liuming, Marcello Maloberti, Jenny Marketou, Gordon Matta Clark, Yerbossyn Meldibekov, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Aleksandra Mir, Scott Myles, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Bruce Nauman, Maria Papadimitriou, Leda Papakonstantinou, Lygia Pape, Mike Parr, Nicola Pellegrini & Ottonella Mocellin, João Penalva, Michaelangelo Pistoletto, Pipilotti Rist, Georgia Sagri, Yorgos Sapountzis, Carolee Schneemann, Gerry Shume, Santiago Sierra, Stalker, Georgina Starr, Gerda Steiner and Jörg Lenzlinger, Vibeke Tandberg, Lina Theodorou, Salla Tykkä, Uri Tzaig, Mierle Laderman Ukeles, Piotr Uklanski, Ben Vautier, Cesare Viel, Gillian Wearing, Li Wei, Sislej Xhafa, Vadim Zakharov.
Partecipazione speciale: Situationist international online (www.cddc.vt.edu/sionline/)
‘’Il Gesto’’ è un progetto espositivo in progress aperto e fluido, in cui sono messi a confronto molteplici espressioni fisiche, emozionali, personali, politiche e sociali di artisti attivi dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni. Il progetto espositivo presenta l’esplorazione personale dei tre curatori sul tema del gesto nelle arti visive, secondo le sue diverse modalità come gesto d’amore, gesto impossibile, gesto di resistenza o di trascendenza. Combinati in modo non lineare, i diversi “documenti” vengono presentati in forma di biblioteca visiva, creando un luogo di scambio, di piacere e di scoperta; una sfida ai codici convenzionali della storia delle arti visive.
La mostra ha avuto un primo episodio al Macedonian Museum Of Contemporary Art di Thessaloniki in Grecia dove rimarrà aperta fino al 18 settembre 2005.
Il gesto è il paradigma scelto per una grande esplorazione dell’arte contemporanea e quindi della nostra realtà che attraverso il movimento artistico ha trovato risposte ai propri interrogativi. In questo senso quello del gesto è un tema trasversale ed “elementare” da usarsi per meglio capire l’arte e il mondo - e per questo va considerato come strumento di ricerca culturale: il soggetto e l’oggetto di rappresentazioni ed espressioni artistiche senza limiti di genere, di tecnica o di materiali.
Il gesto protagonista di questo progetto esula dalla storia classica della rappresentazione, esclude tutta quella grammatica di gesti, con tutta la loro retorica e la loro messa in scena, che per secoli si è fissata nella pittura o nella scultura. Né vuol essere una storia di quei gesti che hanno trasformato radicalmente la storia dell’arte, i gesti di Picasso, quelli di Brancusi, i gesti di Pollock o di Fontana tanto per citarne solo alcuni. Dagli anni Sessanta a oggi, le ricerche sperimentali delle avanguardie hanno messo in evidenza nuove condizioni culturali mettendo in crisi le tradizionali categorie di forma e contenuto a favore di una pratica artistica consapevole della natura fluttuante dell’opera. Enfatizzando la body art e l’environment, gli artisti hanno amplificato il ruolo del processo rispetto al prodotto, aprendo i confini della pittura e della scultura al tempo reale, al movimento, al peso, alla forza, alla semplice e radicale espressività della phonè. Ciò che ha avuto inizio negli anni Quaranta come consapevolezza del gesto in pittura si è andato traducendo nella comprensione di come il processo pervade la pratica artistica. Tuttavia, è impossibile costringere le live arts entro i limiti del termine “performance”. Si possono distinguere in manifestazioni fisiche, azioni concettuali, attivismo, happenings, dimostrazioni ed eventi, gesti privati o pubblici, costruttivi o distruttivi. Il “gesto” degli artisti contemporanei è stato in grado di creare una nuova dimensione o percezione dello spazio, del tempo, del potere, una consapevolezza delle relazioni umane e dell’arena geopolitica.
Lo scopo non è quello di una mappatura degli interventi e delle performance realizzati nel corso degli anni, né di considerare le conseguenze politiche e culturali dei loro gesti, bensì di vedere come le interconnessioni tra queste azioni sono parte di un continuo tentativo di cogliere il senso della propria identità privata, così come le relazioni che si intrecciano nella vita di tutti i giorni. Il progetto espositivo colloca l’arte della performance in un contesto più ampio e ne esamina lo sviluppo ponendo domande sulla relazione tra l’arte e l’esperienza vissuta, il posizionamento del corpo in relazione al soggetto, gli aspetti trascendenti della body art e le questioni connesse all’identità personale. Incoraggia l’osservatore a ripensare l’opera della precedente generazione di artisti e le problematiche che il loro lavoro affronta, e che continua a manifestarsi nella produzione degli artisti del presente.
“Il Gesto” è un progetto d’autore che vuole provocare uno “spiazzamento” fisico e mentale, con il quale il pubblico possa trovare nuovi paradigmi del gesto capaci di confondere i confini geografici e culturali. Uno spazio composto di intersezioni enigmatiche riferite alla condizione fisica e sociale della cultura e della memoria globale.
L’esposizione è corredata di un catalogo illustrato con testi di Achille Bonito Oliva, Mariuccia Casadio, Letizia Ragaglia, Pietro Gaglianò, Nikos Papastergiadis, Pier Luigi Tazzi e dei curatori.
_________________________________
Il grande successo di pubblico e l’interesse dimostrato soprattutto dai giovani, studenti e artisti, ci hanno spinto a prolungare la mostra ‘The Gesture, a visual library in progress’ fino al 6 gennaio.
L’esposizione, nella sua articolazione completa, sarà visibile fino al 2 dicembre. Da questa data fino a domenica 8 gennaio rimarrà in funzione l’allestimento della sala centrale, un ibrido tra biblioteca e messa in scena di opere video, con sculture e grandi proiezioni. Una rassegna di opere storiche di artisti consacrati e video di giovani talenti emersi negli anni recenti, una costellazione di biografie e attitudini cosmopolitiche di oggi e di ieri.
Per approfondire e scandagliare maggiormente i contenuti estetici ed etici affrontati da ‘The Gesture’ nei prossimi mesi è in programma una serie di appuntamenti, conversazioni, conferenze, letture e performance. Una mappa di incursioni provenienti da diversi ambiti e diverse discipline che tracciano nuove traiettorie culturali intorno al ‘gesto’, nuove possibilità di lettura, nuove interpretazioni.
La rassegna di incontri si inaugura giovedì 17 novembre con la conferenza tenuta da Sergio Givone e Francisco Jarauta. Di seguito le conferenze (il cui calendario definitivo verrà fornito nei prossimi giorni) vedranno sfilare Cristina Acidini Luchinat; Maria Grazia Messina; Stefano Bollani con Davide Sparti, Lorenzo Pallini e Paolo Russo; Sergio Bertelli; Carlo Falciani con Sandro Lombardi e Cesare Cunaccia, e poi ancora Maria Cassi, Giancarlo Cauteruccio, Sergio Risaliti.
Verranno presentati, inoltre, un’inedita intervista a Giuseppe Chiari e la videoinstallazione ‘Genealogia del gesto’, con i video realizzati nell’ambito del progetto Il Gesto nel Patrimonio Culturale Europeo.
Il 19 novembre, sempre all’interno di Incursioni, è prevista la presentazione di “the last 3' of boxing cravan! announced retirement”, ultima performance di Ivo Bonacorsi. un evento che va letto come un’incursione dentro la poetica così reale della scrittura del disastro. Un pezzo radicale e definitivamente compiuto. Quello che si potrebbe definire l’addio alle armi di un’artista che da sempre ha lavorato sul bordo dell’avanguardia in collusione col sistema dell’arte. Un duro match, praticato fino alla sconfitta per abbandono davanti ad un gruppo di giovani studenti, tutti quanti diligentemente impegnati in un esercizio di disegno dal vero.
Il 15 dicembre un appuntamento da non perdere. In occasione del primo anniversario dell’apertura di Quarter è in programma l’inaugurazione delle mostre di Paolo Masi e Greta Matteucci. Concluderà la serata una incursione musicale all’interno del Jungle Bar di Robert Pettena.
Incursioni è il secondo ciclo di conferenze organizzato da Quarter, dopo il fortunato calendario di incontri ‘La comunicazione impossibile’ che, da febbraio ad aprile 2005, ha ospitato gli interventi di personalità come Padre Christopher Zielinsky, Pier Luigi Tazzi, Sislej Xhafa.
Con questo tipo di programmazione Quarter conferma la vocazione ad essere un vettore di comunicazione aperto su più canali: non solo contenitore di mostre d’arte, ma centro per lo scambio e per il confronto, piattaforma sulla quale si propongono opportunità di approfondimento e ri-lettura della realtà contemporanea anche da prospettive non convenzionali oltre l’orizzonte specifico del linguaggio dell’arte.
tutti gli appuntamenti, salvo diversa indicazione, si terranno alle ore 18.00
ingresso libero
06
ottobre 2005
The Gesture. A Visual Library in Progress
Dal 06 ottobre 2005 al 06 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
QUARTER – CENTRO PRODUZIONE ARTE
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, 15-20
Vernissage
6 Ottobre 2005, ore 18.30
Sito web
www.gestureineurope.net
Autore
Curatore