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The Great Cuppone & The Divine Jack Big Show. The Artist is Absent
Ispirandosi al Circus Barnum & Bailey e al mondo dei Freaks, Cuppone inscena una metafora dedicata all’arte
contemporanea, un’efficace rivisitazione applicata con ironia, ludicità e provocazione coinvolgente suddivisa in multeplici
progetti ed interventi dell’artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ll Macro Asilo
All'interno del progetto artistico a tempo determinato di Giorgio de Finis, inaugurato il 30 Settembre, viene proposto un
diverso concetto di arte museale dove tutto si relaziona: dall’operato degli artisti invitati, ai workshop, all’esteso
programma di conferenze e dibattiti programmati sino a fine 2019. Un museo “reale” – citando de Finis - ospitale,
residenziale, utilizzabile e produttivo, permeabile, leggero e polifunzionale rende il Macro Asilo un luogo unico d’incontro
artistico contemporaneo nel panorama Romano e non solo.
Il progetto
Nella programmazione dei progetti espositivi relazionali e partecipativi, arriva al Macro Asilo per tutto il mese di
Novembre The Great Cuppone & The Divine Jack Big Show - The Artist is Absent, creato dall’artista Mauro
Cuppone, in collaborazione con il veggente Jack similpastore tedesco dal pelo fulvo focato.
Ispirandosi al Circus Barnum & Bailey e al mondo dei Freaks, Cuppone inscena una metafora dedicata all’arte
contemporanea, un’efficace rivisitazione applicata con ironia, ludicità e provocazione coinvolgente suddivisa in multeplici
progetti ed interventi dell’artista.
L’ambiente diventa un contenitore multidisciplinare partecipativo suddiviso in due parti dalla prima opera Coming soon:
un boccascena teatrale con sipario in velluto rosso, all'interno e all'esterno del quale vanno in scena vari interventi ed
eventi con una programmazione giornaliera dal 3 al 29 novembre. Per quattro settimane si susseguono attività artistico-
voyeuristiche fra il dentro e il fuori di un improbabile circo. Questo rovescio di prospettiva consente al visitatore di
incontrare (determinare) istallazioni e attrazioni sempre all’insegna del paradosso e della provocazione (fino a quella
estrema, appunto, dell’assenza dell’artista): curatori d’arte che mettono in vetrina se stessi, pittori di strada (via Margutta)
dal gesto museificato, bellezze che si cercano attraverso il loro mascheramento, fino a piante che smettono di parlare
(ma prima lo facevano?) e bare prêt-à-porter indossabili come in un camerino di outlet.
2
Nel frattempo, negli ambienti rovesciati di questo Circo dell’Ossimoro, di questo Museo-Fiera, per tutto il tempo
dell’installazione, il visitatore può vedere alcune opere di Cuppone, già in collezione permanente al celebre MAAM
(Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, città meticcia) di Roma come I’m not Peggy Guggenheim e Working Title.
Così non stupisce, anzi fa sorridere il paradosso che la presenza dell’artista siano le mille forme della sua assenza,
permanenti (opere) o impermanenti (eventi); questo paradosso fra ironia e tragedia, che si arroga i tratti sfacciati
dell’ostensione; di quel Circo, insomma, di contraddizioni - plateali ed esibizionistiche, ammettiamolo - che ci fanno
sentire vivi proprio per la loro dis-continuità. Fra le quali, alla fin fine, ci sta anche l’interrogazione del futuro fatta a un
cane o a una gallina. In fondo, sempre meglio chiederlo a un cane che affidarlo agli sciacalli...
Ecco la panoramica degli eventi e installazioni presentati:
(in allegato al comunicato troverete il calendario dettagliato)
Coming soon
A show terminato (o non iniziato), il sipario incentiva l’assenza dello spettatore potenziale con una colonna sonora di
fantasmatici rumori fisiopop fuori scena (ob-sceni). Chi è di scena? (Per écouteurs professionali).
XXX Art Curators
Come nel “red district” di Amsterdam, all’interno di una vetrina a luci rosse, ogni giorno, un curatore d’arte investe
finalmente sulla propria immagine e si espone con coraggio.
Galeristes sans frontières
Concorso a eliminatorie tra galleristi d’arte, di tiro alla fune e rubabandiera: in palio un foulard Hermès.
Strange People
Con questo titolo, un tempo riferito ai Freaks del Circo Barnum & Bailey, sono previsti più eventi:
- Artisti Cubisti: dodici artisti si esibiscono sul cubo in puro stile busker
(per attivarli, prego moneta sul piattino).
- Culturisti Cubisti: culturismo della fisiologia e fisiologia della cultura a confronto
(il cervello è un muscolo?).
- L’Incredibile Uomo Senza Tatuaggi: come decifrare, fra le cuti geroglifiche di una full body tattooed tribe, la
Natur di una pelle glabra malgré soi?
- La Stupefacente Pianta Parlante (attenzione, qualora nel vaso fosse esposto il cartello “Io con te
Oggi non ci parlo!”, si prega di non farne un fatto personale - per vegetoamatori fitorroici).
- Various human races: Il sig. Bianco, Il sig. Negro e la sig.ra Rosso dimostrano sul cubo, mediante
i rispettivi documenti di identità, la loro diversità anagrafica e cromatica (astenersi razzisti e sovranisti).
I Cento Pittori di Via Margutta
The Great Cuppone and The Divine Jack sono orgogliosi di ospitare i Cento Pittori di Via Margutta; guest star,
romanonfarlastupida.
The Great Cuppone & The Powerful Genoveffa
La Grande Genoveffa, gallina oracolo, risponde a ogni domanda su futuro, amore, felicità, successo, mangime (seguire
attentamente le istruzioni).
Death to wear (in the future everybody will be a dead artist for fifteen minutes)
Su ispirazione di Andy Warhol (“in the future everyone will be world-famous for fifteen minutes”), si potrà
provare/indossare una bara personalizzata sul cui coperchio è scritto ad aeternum “un artista morto vale doppio” (è
compresa l’assistenza rivitalizzante di una hostess).
L’arte ti fa bella (in the future everybody will be beautiful for fifteen minutes)
Della serie “bastano cinque minuti”: in un’unica semplice seduta tutti potranno diventare più belli per sempre, con la
semplice applicazione di una maschera facciale che rimuoverà qualsiasi inestetismo esistenziale (o esistenzialismo
inestetico).
3
Mauro Cuppone. Nato a Mantova (1960), è architetto (IUAV), designer (tra i fondatori dell’Università del Progetto
di Reggio Emilia, premiato a Nagaoka Design Competition, Toyooka Design Competition), advertiser (Nutella, Du Pont,
Mogu, Muji, Barilla, Bayer, Benetton; Creative Consultant di Inter Nos Agency e Direttore Creativo di Ultralight
Advertising; quattro volte Art Directors Club Award), filmmaker (New York Film Academy, NY,); visiting professor presso
Ontario College of Art, University of Toronto, Istituto Europeo di Design di Milano, D.A.M.S. di Torino, European School
of Economics. Nel 2008, combinando vent’anni di esperienze creative trasversali tra Arte, Design e Comunicazione,
rinasce come artista visivo. Tra le mostre più recenti: Scope Art Basel, Tina B (Praga), Ostrale (Dresda); in collezione
permanente a Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto, MAAM Roma, DIF Museo Diffuso (Formello) e Cittadellarte -
Fondazione Pistoletto (Biella); suoi lavori sono pubblicati su libri, cataloghi e dalle più importanti riviste del settore. La
sua arte è un pot-pourri di linguaggi (advertising, design e fotografia digitale) centrati attorno al valore estetico e
concettuale della contraddizione: cortocircuiti visivi in cui parole e immagini hanno la consistenza degli oggetti. Usa
spesso la morte come metafora estrema (essere e insieme non essere) di una contemporaneità senza tempo: una
morte vivente eterna.
All'interno del progetto artistico a tempo determinato di Giorgio de Finis, inaugurato il 30 Settembre, viene proposto un
diverso concetto di arte museale dove tutto si relaziona: dall’operato degli artisti invitati, ai workshop, all’esteso
programma di conferenze e dibattiti programmati sino a fine 2019. Un museo “reale” – citando de Finis - ospitale,
residenziale, utilizzabile e produttivo, permeabile, leggero e polifunzionale rende il Macro Asilo un luogo unico d’incontro
artistico contemporaneo nel panorama Romano e non solo.
Il progetto
Nella programmazione dei progetti espositivi relazionali e partecipativi, arriva al Macro Asilo per tutto il mese di
Novembre The Great Cuppone & The Divine Jack Big Show - The Artist is Absent, creato dall’artista Mauro
Cuppone, in collaborazione con il veggente Jack similpastore tedesco dal pelo fulvo focato.
Ispirandosi al Circus Barnum & Bailey e al mondo dei Freaks, Cuppone inscena una metafora dedicata all’arte
contemporanea, un’efficace rivisitazione applicata con ironia, ludicità e provocazione coinvolgente suddivisa in multeplici
progetti ed interventi dell’artista.
L’ambiente diventa un contenitore multidisciplinare partecipativo suddiviso in due parti dalla prima opera Coming soon:
un boccascena teatrale con sipario in velluto rosso, all'interno e all'esterno del quale vanno in scena vari interventi ed
eventi con una programmazione giornaliera dal 3 al 29 novembre. Per quattro settimane si susseguono attività artistico-
voyeuristiche fra il dentro e il fuori di un improbabile circo. Questo rovescio di prospettiva consente al visitatore di
incontrare (determinare) istallazioni e attrazioni sempre all’insegna del paradosso e della provocazione (fino a quella
estrema, appunto, dell’assenza dell’artista): curatori d’arte che mettono in vetrina se stessi, pittori di strada (via Margutta)
dal gesto museificato, bellezze che si cercano attraverso il loro mascheramento, fino a piante che smettono di parlare
(ma prima lo facevano?) e bare prêt-à-porter indossabili come in un camerino di outlet.
2
Nel frattempo, negli ambienti rovesciati di questo Circo dell’Ossimoro, di questo Museo-Fiera, per tutto il tempo
dell’installazione, il visitatore può vedere alcune opere di Cuppone, già in collezione permanente al celebre MAAM
(Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, città meticcia) di Roma come I’m not Peggy Guggenheim e Working Title.
Così non stupisce, anzi fa sorridere il paradosso che la presenza dell’artista siano le mille forme della sua assenza,
permanenti (opere) o impermanenti (eventi); questo paradosso fra ironia e tragedia, che si arroga i tratti sfacciati
dell’ostensione; di quel Circo, insomma, di contraddizioni - plateali ed esibizionistiche, ammettiamolo - che ci fanno
sentire vivi proprio per la loro dis-continuità. Fra le quali, alla fin fine, ci sta anche l’interrogazione del futuro fatta a un
cane o a una gallina. In fondo, sempre meglio chiederlo a un cane che affidarlo agli sciacalli...
Ecco la panoramica degli eventi e installazioni presentati:
(in allegato al comunicato troverete il calendario dettagliato)
Coming soon
A show terminato (o non iniziato), il sipario incentiva l’assenza dello spettatore potenziale con una colonna sonora di
fantasmatici rumori fisiopop fuori scena (ob-sceni). Chi è di scena? (Per écouteurs professionali).
XXX Art Curators
Come nel “red district” di Amsterdam, all’interno di una vetrina a luci rosse, ogni giorno, un curatore d’arte investe
finalmente sulla propria immagine e si espone con coraggio.
Galeristes sans frontières
Concorso a eliminatorie tra galleristi d’arte, di tiro alla fune e rubabandiera: in palio un foulard Hermès.
Strange People
Con questo titolo, un tempo riferito ai Freaks del Circo Barnum & Bailey, sono previsti più eventi:
- Artisti Cubisti: dodici artisti si esibiscono sul cubo in puro stile busker
(per attivarli, prego moneta sul piattino).
- Culturisti Cubisti: culturismo della fisiologia e fisiologia della cultura a confronto
(il cervello è un muscolo?).
- L’Incredibile Uomo Senza Tatuaggi: come decifrare, fra le cuti geroglifiche di una full body tattooed tribe, la
Natur di una pelle glabra malgré soi?
- La Stupefacente Pianta Parlante (attenzione, qualora nel vaso fosse esposto il cartello “Io con te
Oggi non ci parlo!”, si prega di non farne un fatto personale - per vegetoamatori fitorroici).
- Various human races: Il sig. Bianco, Il sig. Negro e la sig.ra Rosso dimostrano sul cubo, mediante
i rispettivi documenti di identità, la loro diversità anagrafica e cromatica (astenersi razzisti e sovranisti).
I Cento Pittori di Via Margutta
The Great Cuppone and The Divine Jack sono orgogliosi di ospitare i Cento Pittori di Via Margutta; guest star,
romanonfarlastupida.
The Great Cuppone & The Powerful Genoveffa
La Grande Genoveffa, gallina oracolo, risponde a ogni domanda su futuro, amore, felicità, successo, mangime (seguire
attentamente le istruzioni).
Death to wear (in the future everybody will be a dead artist for fifteen minutes)
Su ispirazione di Andy Warhol (“in the future everyone will be world-famous for fifteen minutes”), si potrà
provare/indossare una bara personalizzata sul cui coperchio è scritto ad aeternum “un artista morto vale doppio” (è
compresa l’assistenza rivitalizzante di una hostess).
L’arte ti fa bella (in the future everybody will be beautiful for fifteen minutes)
Della serie “bastano cinque minuti”: in un’unica semplice seduta tutti potranno diventare più belli per sempre, con la
semplice applicazione di una maschera facciale che rimuoverà qualsiasi inestetismo esistenziale (o esistenzialismo
inestetico).
3
Mauro Cuppone. Nato a Mantova (1960), è architetto (IUAV), designer (tra i fondatori dell’Università del Progetto
di Reggio Emilia, premiato a Nagaoka Design Competition, Toyooka Design Competition), advertiser (Nutella, Du Pont,
Mogu, Muji, Barilla, Bayer, Benetton; Creative Consultant di Inter Nos Agency e Direttore Creativo di Ultralight
Advertising; quattro volte Art Directors Club Award), filmmaker (New York Film Academy, NY,); visiting professor presso
Ontario College of Art, University of Toronto, Istituto Europeo di Design di Milano, D.A.M.S. di Torino, European School
of Economics. Nel 2008, combinando vent’anni di esperienze creative trasversali tra Arte, Design e Comunicazione,
rinasce come artista visivo. Tra le mostre più recenti: Scope Art Basel, Tina B (Praga), Ostrale (Dresda); in collezione
permanente a Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto, MAAM Roma, DIF Museo Diffuso (Formello) e Cittadellarte -
Fondazione Pistoletto (Biella); suoi lavori sono pubblicati su libri, cataloghi e dalle più importanti riviste del settore. La
sua arte è un pot-pourri di linguaggi (advertising, design e fotografia digitale) centrati attorno al valore estetico e
concettuale della contraddizione: cortocircuiti visivi in cui parole e immagini hanno la consistenza degli oggetti. Usa
spesso la morte come metafora estrema (essere e insieme non essere) di una contemporaneità senza tempo: una
morte vivente eterna.
01
novembre 2018
The Great Cuppone & The Divine Jack Big Show. The Artist is Absent
Dal primo al 30 novembre 2018
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Orario di apertura
Martedi, mercoledi, giovedi, venerdi e domenica 10-20
Sabato 10-22
Lunedi Chiuso
Autore