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The message. Il messaggio. L’era del bordello
La mostra – che dura il tempo di un finesettimana – rispecchia l’idea del “mess/age”, un breve input destinato all’oblio, nel vortice schizoide che ci circonda.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cecilia Granata, Francesco Geronazzo, Maximilano Candia, Giromini, Qvadra e Ultralion sono coetanei e amici, usano tecniche di creazione artistica a modo loro, e attraverso l’arte lanciano messaggi. Messaggi inaspettati e imprevedibili, concentrati fulminanti di forma e sostanza.
La mostra - che dura il tempo di un finesettimana – rispecchia l’idea del “mess/age”, un breve input destinato all’oblio, nel vortice schizoide che ci circonda. Gli artisti, pur usando linguaggi e tecniche diverse, hanno come punto in comune la ricerca di immagini dirette, soluzioni che sveglino lo sguardo. Simboli ricercati, con un’attenzione critica verso il blob iperstimolante di informazioni veicolato quotidianamente dai mass-media, nell’ ardua ricerca di un’alternativa. Assieme a riferimenti contemporanei fatti di silicio resistono ancora emozionanti espressioni di un dichiarato piacere per la pittura, il disegno, la serigrafia e il fumetto. Non vi è nessun ideale utopico nelle loro opere: solo la volontà di lasciare un segno.
Un’espressione istintiva e veloce che li rappresenti e che rappresenti le proprie realtà. Le opere ci parlano di una sofferta ricerca sull’identità e sul significato profondo della condizione umana. Messaggi che rimandano a una diversa realtà, oltre i sensi. Realtà drammatica, con la quale l’uomo è costretto a confrontarsi. Una fragilità che è, nell’arte come nella vita, la componente inevitabile dell’esistere. Una nuova allucinazione collettiva o – forse - la rappresentazione ironica di un sogno dell’essere umano.
La mostra - che dura il tempo di un finesettimana – rispecchia l’idea del “mess/age”, un breve input destinato all’oblio, nel vortice schizoide che ci circonda. Gli artisti, pur usando linguaggi e tecniche diverse, hanno come punto in comune la ricerca di immagini dirette, soluzioni che sveglino lo sguardo. Simboli ricercati, con un’attenzione critica verso il blob iperstimolante di informazioni veicolato quotidianamente dai mass-media, nell’ ardua ricerca di un’alternativa. Assieme a riferimenti contemporanei fatti di silicio resistono ancora emozionanti espressioni di un dichiarato piacere per la pittura, il disegno, la serigrafia e il fumetto. Non vi è nessun ideale utopico nelle loro opere: solo la volontà di lasciare un segno.
Un’espressione istintiva e veloce che li rappresenti e che rappresenti le proprie realtà. Le opere ci parlano di una sofferta ricerca sull’identità e sul significato profondo della condizione umana. Messaggi che rimandano a una diversa realtà, oltre i sensi. Realtà drammatica, con la quale l’uomo è costretto a confrontarsi. Una fragilità che è, nell’arte come nella vita, la componente inevitabile dell’esistere. Una nuova allucinazione collettiva o – forse - la rappresentazione ironica di un sogno dell’essere umano.
30
aprile 2010
The message. Il messaggio. L’era del bordello
Dal 30 aprile al 02 maggio 2010
arte contemporanea
Location
CASA STRASSE
Milano, Viale Coni Zugna, 4, (Milano)
Milano, Viale Coni Zugna, 4, (Milano)
Vernissage
30 Aprile 2010, ore 18.30 // dj set the Octopus (Funk the system)
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