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The mirror is abominable
Prende spunto da questa celebre frase di Borges, Roberta Vanali, per il progetto curatoriale “The mirror is abominable” per il quale sono stati coinvolti tredici artisti a riflettere sulla tematica dello specchio, attraverso il mezzo fotografico
Comunicato stampa
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L’universo visibile è illusione, o - più precisamente – sofisma; gli specchi e la paternità sono abominevoli perché lo moltiplicano e lo divulgano.
Prende spunto da questa celebre frase di Borges, Roberta Vanali, per il progetto curatoriale "The mirror is abominable" per il quale sono stati coinvolti tredici artisti a riflettere sulla tematica dello specchio, attraverso il mezzo fotografico. La mostra collettiva sarà inaugurata martedì 31 ottobre, alle ore 19.30, presso le sale della Galleria STUDIO 20 a Cagliari, e potrà essere visitata fino al 20 novembre 2006.
"Luogo non luogo, o spazio altro come lo definirebbe Foucault, dove finzione e realtà s’incontrano e si confondono, lo specchio è un simbolo cardine dell’opera di Borges, presenza quasi ossessiva che incarna l’inevitabile moltiplicazione spettrale della realtà. Lo specchio come doppio - indissolubile unione fra l’oggetto e il suo riflesso - via d’accesso verso l’infinito, viatico di tutto ciò che di latente appartiene alla natura umana e dove tutto si sovrappone e sovverte, rappresenta il medium congeniale a sviscerare gli aspetti più occulti dell’era postmoderna attraverso l’icona della società delle immagini: la fotografia. Metafora per eccellenza di duplicazione della realtà, poiché concede alla natura di simulare se stessa, la fotografia è il mezzo espressivo scelto per offrire un motivo di confronto in quanto l’unico che permetta di rendere visibile l’altro, così come quei mondi paralleli alla realtà. Ovvero al di là dello specchio.
Lo specchio come luogo di trasformazione e d’inganno, dove ambiguità e duplicazione delle apparenze possono rivelare inaspettati e sorprendenti lati dell’esistenza, lasciare emergere la vera identità individuale o collettiva e svelarne un volto fino a quel momento estraneo. Nello specchio c’è un altro che ci spia, direbbe Borges, poiché l’essere che lo abita non riconosce chi ha davanti a sé in un gioco abominevole dove è impossibile distinguere l’immagine reale da quella riflessa, come per Narciso alla fonte. Inquietante alter ego, lo specchio è lo strumento che palesa ciò che sta altrove, al di là dei nostri limiti, fornendo l’occasione di esplorare mondi sconosciuti, di creare una connessione tra una visione reale e quella speculare dell’immagine in una gara di scambio tra verità e finzione. Quale sarà l’immagine più veritiera? Paradossalmente potrebbero esserlo entrambe. Il mondo oltre lo specchio significa concepire altre realtà capovolgendo le attuali. Realtà come labirinti che si moltiplicano nello scorrere inarrestabile del tempo dando vita a una serie infinita di universi, come quelli concepiti dai tredici artisti invitati a rivelare il riflesso della controversa epoca contemporanea grondante di caducità ed inquietudine. Senza una eternità, senza uno specchio delicato e segreto di ciò che accadde nelle anime, la storia universale è tempo perso, e con essa la nostra storia personale - il che ci rende fastidiosamente spettrali
." (Roberta Vanali da presentazione in catalogo)
Artisti partecipanti: Francesco Arena, Davide Bramante, Paolo Carta, Francesca Dotta, Massimo Festi, Barbara La Ragione, Valentina M, Manuel Mura, Franco Podda, Luisa Raffaelli, Tommy Retrò, Piero Roi, Salis & Vitangeli.
# Si ringrazia la Fondazione per l’Arte Bartoli-Felter per la collaborazione che ha permesso la pubblicazione di un catalogo a colori.
Prende spunto da questa celebre frase di Borges, Roberta Vanali, per il progetto curatoriale "The mirror is abominable" per il quale sono stati coinvolti tredici artisti a riflettere sulla tematica dello specchio, attraverso il mezzo fotografico. La mostra collettiva sarà inaugurata martedì 31 ottobre, alle ore 19.30, presso le sale della Galleria STUDIO 20 a Cagliari, e potrà essere visitata fino al 20 novembre 2006.
"Luogo non luogo, o spazio altro come lo definirebbe Foucault, dove finzione e realtà s’incontrano e si confondono, lo specchio è un simbolo cardine dell’opera di Borges, presenza quasi ossessiva che incarna l’inevitabile moltiplicazione spettrale della realtà. Lo specchio come doppio - indissolubile unione fra l’oggetto e il suo riflesso - via d’accesso verso l’infinito, viatico di tutto ciò che di latente appartiene alla natura umana e dove tutto si sovrappone e sovverte, rappresenta il medium congeniale a sviscerare gli aspetti più occulti dell’era postmoderna attraverso l’icona della società delle immagini: la fotografia. Metafora per eccellenza di duplicazione della realtà, poiché concede alla natura di simulare se stessa, la fotografia è il mezzo espressivo scelto per offrire un motivo di confronto in quanto l’unico che permetta di rendere visibile l’altro, così come quei mondi paralleli alla realtà. Ovvero al di là dello specchio.
Lo specchio come luogo di trasformazione e d’inganno, dove ambiguità e duplicazione delle apparenze possono rivelare inaspettati e sorprendenti lati dell’esistenza, lasciare emergere la vera identità individuale o collettiva e svelarne un volto fino a quel momento estraneo. Nello specchio c’è un altro che ci spia, direbbe Borges, poiché l’essere che lo abita non riconosce chi ha davanti a sé in un gioco abominevole dove è impossibile distinguere l’immagine reale da quella riflessa, come per Narciso alla fonte. Inquietante alter ego, lo specchio è lo strumento che palesa ciò che sta altrove, al di là dei nostri limiti, fornendo l’occasione di esplorare mondi sconosciuti, di creare una connessione tra una visione reale e quella speculare dell’immagine in una gara di scambio tra verità e finzione. Quale sarà l’immagine più veritiera? Paradossalmente potrebbero esserlo entrambe. Il mondo oltre lo specchio significa concepire altre realtà capovolgendo le attuali. Realtà come labirinti che si moltiplicano nello scorrere inarrestabile del tempo dando vita a una serie infinita di universi, come quelli concepiti dai tredici artisti invitati a rivelare il riflesso della controversa epoca contemporanea grondante di caducità ed inquietudine. Senza una eternità, senza uno specchio delicato e segreto di ciò che accadde nelle anime, la storia universale è tempo perso, e con essa la nostra storia personale - il che ci rende fastidiosamente spettrali
." (Roberta Vanali da presentazione in catalogo)
Artisti partecipanti: Francesco Arena, Davide Bramante, Paolo Carta, Francesca Dotta, Massimo Festi, Barbara La Ragione, Valentina M, Manuel Mura, Franco Podda, Luisa Raffaelli, Tommy Retrò, Piero Roi, Salis & Vitangeli.
# Si ringrazia la Fondazione per l’Arte Bartoli-Felter per la collaborazione che ha permesso la pubblicazione di un catalogo a colori.
31
ottobre 2006
The mirror is abominable
Dal 31 ottobre al 20 novembre 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
STUDIO 20 ARTE CONTEMPORANEA
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 20, (Cagliari)
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 20, (Cagliari)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 17.30 alle 20.30
Vernissage
31 Ottobre 2006, ore 19
Autore
Curatore