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The Name, The Nose
Nel 1985 Italo Calvino morì mentre scriveva una raccolta di cinque piccoli racconti intitolati I cinque sensi (1986). Ogni storia era sviluppata intorno a uno dei sensi, e al momento della sua morte , lui aveva concluso solo tre delle cinque storie: Sotto il sole giaguaro, Un re in ascolto, e Il Nome,Il Naso che rispettivamente si riferiscono al gusto, udito e olfatto
Comunicato stampa
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The Name, The Nose
Curated by Raul Zamudio
MuseoLaboratorio
Citta Sant’Angelo, Italy
Opens Sept 8, 2013
In 1985, Italo Calvino died while writing a collection of five short stories to be titled The Five Senses (1986). Each story was to be structured around one of the senses, and upon his death he had only finished three out of the five: Under the Jaguar Sun, A King Listens, and The Name, the Nose, which respectively refer to taste, hearing and smell.
The exhibition, titled The Name, The Nose, conceptually incorporates Calvino’s literary device in its presentation of international artists who work in painting, work-on-paper, sculpture, photography, video, installation and performance. Each artwork will be accompanied by a caption that will not only state title, author, media, dimension and year of manufacture but also include a short description by the artist. Unlike standard museum practice where this information is written on a white background and affixed to the wall next to the artwork, the exhibition blurb will appear on a particular colored background referring to one of the five senses. The artists will not know ahead of time which sense their work will be identified with, thus creating a tension between their description and its categorization.
In contemplating the artwork, its description, and sensorial association the viewer can judge whether these elements synchronize or not, or why there was not a different sense attributed to the artwork rather than the one given. Apart from presenting a mixed-media exhibition of international artists of which many have not shown in Italy, The Name, The Nose, attempts to reconfigure the exhibition format while proposing the viewer’s role to be an active one rather than that of passive spectator.
------------
The Name, The Nose
A cura di Raul Zamudio
Museo Laboratorio
Città Sant’Angelo, Italia
Inaugurazione, 8 Settembre 2013
Nel 1985 Italo Calvino morì mentre scriveva una raccolta di cinque piccoli racconti intitolati I cinque sensi (1986). Ogni storia era sviluppata intorno a uno dei sensi, e al momento della sua morte , lui aveva concluso solo tre delle cinque storie: Sotto il sole giaguaro, Un re in ascolto, e Il Nome,Il Naso che rispettivamente si riferiscono al gusto, udito e olfatto.
L’esibizione, intitolata Il Nome, Il Naso concettualmente inserisce il concetto letterario di Calvino in questa presentazione di artisti internazionali che lavorano nella pittura, opere su carta, scultura, fotografia, video, installazione e performance.
Le opere saranno accompagnate da una didascalia che non sarà costituita solo da titolo, autore, tecnica, dimensione e anno di realizzazione ma include anche una piccola descrizione dell’artista. A differenza degli ordinari musei dove queste informazioni sono scritte su sfondo bianco e affisse al muro accanto all’opera d’arte, la didascalia dell’esibizione sarà abbinata a un particolare sfondo colorato riferito a uno dei 5 sensi. Gli artisti non sapranno prima con quale senso il loro lavoro sarà identificato perciò si crea un legame tra la loro descrizione e questo inquadramento.
Nella contemplazione dell’opera, questa descrizione, e l’associazione sensoriale lo spettatore può giudicare se questi elementi si combinano o no, o il perché non é stato attribuito un differente senso all’opera invece che quello dato. A parte questa presentazione di esibizioni, tecniche miste, artisti internazionali dei quali molti non espongono in Italia, Il Nome, Il Naso prova a riconfigurare il formato espositivo enfatizzando il ruolo dello spettatore con la potenzialità di essere molto più attivo rispetto all’osservatore passivo.
Jaishri Abichandani/India
Chiara Albertoni/Italy
Paola Angelini/Italy
Luca De Angelis/Italy
Bill Berry/Thailand/USA
Alberto Borea/Peru
Stefano Cagol/Italy
Italo Calvino/Italy
Gianluca Capozzi/Italy
Miguel Cardenas/Columbia
Stuart Croft/UK
Alessio Delfino/Italy
Adolfo Doring/Mexico
Thomas Eller/Germany
Matteo Fato/Italy
Andrea Frank/Germany
Juan Carlos Granados/Mexico
Elan Jurado/USA
Despo Magoni/USA/Greece
Ferran Martin/Spain and Priscilla Marrero/USA
Julia San Martin/Chile
Antonello Matarazzo/Italy
Emma McCagg/USA
Kathryn Redell & Sarah Jimenez/USA
Riiko Sakkinen/Finland
Joaquin Segura/Mexico
Edgar Serrano/USA
Svai and Paul Stanikas/Lithuania
Sari Tervaniemi/Finland
Katja Tukiainen/Finland
Ruben Verdu/Spain
Curated by Raul Zamudio
MuseoLaboratorio
Citta Sant’Angelo, Italy
Opens Sept 8, 2013
In 1985, Italo Calvino died while writing a collection of five short stories to be titled The Five Senses (1986). Each story was to be structured around one of the senses, and upon his death he had only finished three out of the five: Under the Jaguar Sun, A King Listens, and The Name, the Nose, which respectively refer to taste, hearing and smell.
The exhibition, titled The Name, The Nose, conceptually incorporates Calvino’s literary device in its presentation of international artists who work in painting, work-on-paper, sculpture, photography, video, installation and performance. Each artwork will be accompanied by a caption that will not only state title, author, media, dimension and year of manufacture but also include a short description by the artist. Unlike standard museum practice where this information is written on a white background and affixed to the wall next to the artwork, the exhibition blurb will appear on a particular colored background referring to one of the five senses. The artists will not know ahead of time which sense their work will be identified with, thus creating a tension between their description and its categorization.
In contemplating the artwork, its description, and sensorial association the viewer can judge whether these elements synchronize or not, or why there was not a different sense attributed to the artwork rather than the one given. Apart from presenting a mixed-media exhibition of international artists of which many have not shown in Italy, The Name, The Nose, attempts to reconfigure the exhibition format while proposing the viewer’s role to be an active one rather than that of passive spectator.
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The Name, The Nose
A cura di Raul Zamudio
Museo Laboratorio
Città Sant’Angelo, Italia
Inaugurazione, 8 Settembre 2013
Nel 1985 Italo Calvino morì mentre scriveva una raccolta di cinque piccoli racconti intitolati I cinque sensi (1986). Ogni storia era sviluppata intorno a uno dei sensi, e al momento della sua morte , lui aveva concluso solo tre delle cinque storie: Sotto il sole giaguaro, Un re in ascolto, e Il Nome,Il Naso che rispettivamente si riferiscono al gusto, udito e olfatto.
L’esibizione, intitolata Il Nome, Il Naso concettualmente inserisce il concetto letterario di Calvino in questa presentazione di artisti internazionali che lavorano nella pittura, opere su carta, scultura, fotografia, video, installazione e performance.
Le opere saranno accompagnate da una didascalia che non sarà costituita solo da titolo, autore, tecnica, dimensione e anno di realizzazione ma include anche una piccola descrizione dell’artista. A differenza degli ordinari musei dove queste informazioni sono scritte su sfondo bianco e affisse al muro accanto all’opera d’arte, la didascalia dell’esibizione sarà abbinata a un particolare sfondo colorato riferito a uno dei 5 sensi. Gli artisti non sapranno prima con quale senso il loro lavoro sarà identificato perciò si crea un legame tra la loro descrizione e questo inquadramento.
Nella contemplazione dell’opera, questa descrizione, e l’associazione sensoriale lo spettatore può giudicare se questi elementi si combinano o no, o il perché non é stato attribuito un differente senso all’opera invece che quello dato. A parte questa presentazione di esibizioni, tecniche miste, artisti internazionali dei quali molti non espongono in Italia, Il Nome, Il Naso prova a riconfigurare il formato espositivo enfatizzando il ruolo dello spettatore con la potenzialità di essere molto più attivo rispetto all’osservatore passivo.
Jaishri Abichandani/India
Chiara Albertoni/Italy
Paola Angelini/Italy
Luca De Angelis/Italy
Bill Berry/Thailand/USA
Alberto Borea/Peru
Stefano Cagol/Italy
Italo Calvino/Italy
Gianluca Capozzi/Italy
Miguel Cardenas/Columbia
Stuart Croft/UK
Alessio Delfino/Italy
Adolfo Doring/Mexico
Thomas Eller/Germany
Matteo Fato/Italy
Andrea Frank/Germany
Juan Carlos Granados/Mexico
Elan Jurado/USA
Despo Magoni/USA/Greece
Ferran Martin/Spain and Priscilla Marrero/USA
Julia San Martin/Chile
Antonello Matarazzo/Italy
Emma McCagg/USA
Kathryn Redell & Sarah Jimenez/USA
Riiko Sakkinen/Finland
Joaquin Segura/Mexico
Edgar Serrano/USA
Svai and Paul Stanikas/Lithuania
Sari Tervaniemi/Finland
Katja Tukiainen/Finland
Ruben Verdu/Spain
08
settembre 2013
The Name, The Nose
Dall'otto settembre al 06 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
MUSEOLABORATORIO
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Orario di apertura
tutti I giorni dale 17,30 alle 21,00 – chiuso lunedì e martedì
Vernissage
8 Settembre 2013, ore 19.30
Curatore