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The Ohers 2015: Freedom
Freedom è un progetto a cura di Martina Corbetta i cui interpreti Lucas Beaufort, Elisa Bertaglia e Michela Picchi, trasportati dalla loro più profonda poetica, avvalgono le singole tematiche genitrici e condividono un’esperienza univoca. Pittura, illustrazione e sperimentazione si incontrano e affrontano uno spazio, quello della cella di un carcere, con naturalezza, forza espressiva e, per certi versi, caparbietà per la sicurezza del lavoro corrente
Comunicato stampa
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Freedom è un progetto a cura di Martina Corbetta i cui interpreti Lucas Beaufort, Elisa Bertaglia e Michela Picchi, trasportati dalla loro più profonda poetica, avvalgono le singole tematiche genitrici e condividono un’esperienza univoca. Pittura, illustrazione e sperimentazione si incontrano e affrontano uno spazio, quello della cella di un carcere, con naturalezza, forza espressiva e, per certi versi, caparbietà per la sicurezza del lavoro corrente.
Nella cella, Golden reveries è il nuovo ciclo di dipinti e disegni su carta realizzato ad hoc da Elisa Bertaglia. Varcando la porta, lo sguardo incontra la serie, che si snoda attraverso piccoli pezzi dalla lettura lineare, il cui concetto di reverie, termine francese derivante dalla matrice reve, sogno, è l’interpretazione. [...] L’immagine d’invenzione, fantastica, che sta alla base della reverie, per definizione stessa di Gaston Bachelard (filosofo francese, autore de La poetica della reverie, 1960), si dipana in linguaggio poetico e lirico. In Golden reveries il linguaggio onirico si sviluppa dalle immagini archetipiche delle reveries, essenza del cogito creativo intrisa di memoria e di ricordo. L’archetipo rappresentato è origine di una nuova mitologia, in cui uomini, animali e paesaggio fanno parte in egual misura di un vocabolario essenziale. [...] Nella reverie si spiega una rilettura poetico letteraria delle fasi di questo passaggio e si evocano i rituali necessari non per esorcizzarlo, ma per attraversarlo consapevolmente. Forme di una natura fantastica e inesplorata, silenti figure di aironi e lupi, rovesciamenti di orizzonte, rocce celesti e contrastanti sagome geometriche, fragili apparizioni di piccole nuotatrici, generano nell’osservatore uno smarrimento che si spiega attraverso una narrazione lirica e aperta, ricca di citazioni e di differenti livelli interpretativi, ma esplorata seguendo tracce narrative e formali inedite.
Dalla pittura eterna e velata di Bertaglia all’illustrazione volitiva e determinata di Picchi. [...] In spazi immaginari fluttuano soggetti, scene o scritte che marcano di colpo la memoria. Picchi fa fronte alla vita come un salto nel vuoto, il suo “fare arte” rappresenta perfettamente l’azione. Seguire le passioni, trovare motivazioni e dare tutta l’energia è la ricetta per vivere ciascuno il proprio sogno. I desideri sono chiari, oscuro è il passaggio verso la realizzazione, ma è proprio nel momento della scelta che gli occhi iniziano a vedere. Amante dei viaggi, Picchi trova ispirazione nei suoi spostamenti e così nelle diverse culture, e la costante voglia di spogliare qualcosa di nuovo la rende dinamica e radicale. Attraverso il segno racconta la storia dei suoi dislocamenti. [...] In un’importante intervista, Milton Glaser, designer e illustratore statunitense, celebre per il logo “I love NY” e per il poster di Bob Dylan del ’66, parla della contaminazione e delle influenze che determinate persone possono avere su altre. Chiunque, secondo la terapia della Gestalt, ufficializzata da Fritz Perls, la combinazione di due soggetti può essere tossica oppure salubre e per questo motivo bisognerebbe essere responsabili dei nostri sentimenti senza che gli atri individui dettino le nostre emozioni. [...] Una banana, simbolo pop per eccellenza, forse grazie al grande Andy Warhol; un pennello, che lasciando la sua vernice genera l’universo; donne con volto da tigre o avvolte da serpenti… e poi la sintesi: cerchi nel vuoto in cui alleggerirsi nella propria dimensione. È nello sfondo più compatto che si apre il mondo di Picchi, il nostro.
E se di fantasticherie e/o altri cosmi vogliamo parlare, incontriamo Lucas Beaufort. Impariamo a conoscerlo. Francese di nascita, Rue James Grant Milne è la via di casa, è la strada e il luogo d’infanzia di un bambino dall’immaginazione accesa. È quell’angolo in cui mostri, frutto dell’irreale fantasia, prendono vita in modo chimerico e illusorio. Spaventato, ma allo stesso tempo affascinato dai film horror, in particolare di Sam Raimi – Samuel Marshall Raimi – famoso per aver diretto La casa e la serie Spider Man, Beaufort si dispone come regista della sua immaginazione. Assillato dalle creature che popolano la sua mente, con sottili linee continue avvera il desiderio, la necessità, di creare i suoi mostri. L’essenza di figure prende corpo oltre l’illusione. Rue James Grant Milne non è solo ispirazione artistica, è la via in cui nasce la sua passione più grande: lo skateboard. [...] Nel 2013 nasce Recover project un progetto che, grazie al successo delle cover tra cui Kingpin, Onboard, Sidewalk, Skateboarder, Skateboarding, The Skateboard Mag, Sugar e Thrasher, racchiude in edizione limitata di 430 copie le più celebri realizzazioni. Love me monster propone la visione completa del percorso artistico di Beaufort, dalle cover Thrasher di Darrell Stanton, ai ritratti a viso coperto di Geoff Rowley (Ph. Davy Van Laere), fino ai disegni su carta. Dalla ballata di Elvis Love me tender alla versione pittorica di Love me monster, Beaufort parla di sé con immagini e segni, ormai ravvisabili, capaci di raccontare e descrive una vera passione.
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Stay gold, tema di The Others 2015, è la possibilità della libera espressione, dell'estrinsecazione attraverso l’arte. Perché se l’arte è la massima manifestazione della libertà è giusto lasciare a ciascun artista l’interpretazione più pura della regola della versificazione in poesia. Filo conduttore sogni, ricordi, viaggi. Gli artisti dimostrano l’attitudine alla disciplina e sono così liberamente esempio dell’autodeterminazione.
info e biglietti
www.martinacorbetta.it
info@martinacorbetta.it
+ 39 339 2005291
orari The Ohers 2015
5 Novembre ore 21.00 – 1.00 | Opening party
6 – 7 Novembre ore 17.00 – 1.00 | The Others show
8 Novembre ore 12.00 – 22.00 | The Others show
Ex Carcere Le Nuove. Via Paolo Borsellino, 3. Torino
Nella cella, Golden reveries è il nuovo ciclo di dipinti e disegni su carta realizzato ad hoc da Elisa Bertaglia. Varcando la porta, lo sguardo incontra la serie, che si snoda attraverso piccoli pezzi dalla lettura lineare, il cui concetto di reverie, termine francese derivante dalla matrice reve, sogno, è l’interpretazione. [...] L’immagine d’invenzione, fantastica, che sta alla base della reverie, per definizione stessa di Gaston Bachelard (filosofo francese, autore de La poetica della reverie, 1960), si dipana in linguaggio poetico e lirico. In Golden reveries il linguaggio onirico si sviluppa dalle immagini archetipiche delle reveries, essenza del cogito creativo intrisa di memoria e di ricordo. L’archetipo rappresentato è origine di una nuova mitologia, in cui uomini, animali e paesaggio fanno parte in egual misura di un vocabolario essenziale. [...] Nella reverie si spiega una rilettura poetico letteraria delle fasi di questo passaggio e si evocano i rituali necessari non per esorcizzarlo, ma per attraversarlo consapevolmente. Forme di una natura fantastica e inesplorata, silenti figure di aironi e lupi, rovesciamenti di orizzonte, rocce celesti e contrastanti sagome geometriche, fragili apparizioni di piccole nuotatrici, generano nell’osservatore uno smarrimento che si spiega attraverso una narrazione lirica e aperta, ricca di citazioni e di differenti livelli interpretativi, ma esplorata seguendo tracce narrative e formali inedite.
Dalla pittura eterna e velata di Bertaglia all’illustrazione volitiva e determinata di Picchi. [...] In spazi immaginari fluttuano soggetti, scene o scritte che marcano di colpo la memoria. Picchi fa fronte alla vita come un salto nel vuoto, il suo “fare arte” rappresenta perfettamente l’azione. Seguire le passioni, trovare motivazioni e dare tutta l’energia è la ricetta per vivere ciascuno il proprio sogno. I desideri sono chiari, oscuro è il passaggio verso la realizzazione, ma è proprio nel momento della scelta che gli occhi iniziano a vedere. Amante dei viaggi, Picchi trova ispirazione nei suoi spostamenti e così nelle diverse culture, e la costante voglia di spogliare qualcosa di nuovo la rende dinamica e radicale. Attraverso il segno racconta la storia dei suoi dislocamenti. [...] In un’importante intervista, Milton Glaser, designer e illustratore statunitense, celebre per il logo “I love NY” e per il poster di Bob Dylan del ’66, parla della contaminazione e delle influenze che determinate persone possono avere su altre. Chiunque, secondo la terapia della Gestalt, ufficializzata da Fritz Perls, la combinazione di due soggetti può essere tossica oppure salubre e per questo motivo bisognerebbe essere responsabili dei nostri sentimenti senza che gli atri individui dettino le nostre emozioni. [...] Una banana, simbolo pop per eccellenza, forse grazie al grande Andy Warhol; un pennello, che lasciando la sua vernice genera l’universo; donne con volto da tigre o avvolte da serpenti… e poi la sintesi: cerchi nel vuoto in cui alleggerirsi nella propria dimensione. È nello sfondo più compatto che si apre il mondo di Picchi, il nostro.
E se di fantasticherie e/o altri cosmi vogliamo parlare, incontriamo Lucas Beaufort. Impariamo a conoscerlo. Francese di nascita, Rue James Grant Milne è la via di casa, è la strada e il luogo d’infanzia di un bambino dall’immaginazione accesa. È quell’angolo in cui mostri, frutto dell’irreale fantasia, prendono vita in modo chimerico e illusorio. Spaventato, ma allo stesso tempo affascinato dai film horror, in particolare di Sam Raimi – Samuel Marshall Raimi – famoso per aver diretto La casa e la serie Spider Man, Beaufort si dispone come regista della sua immaginazione. Assillato dalle creature che popolano la sua mente, con sottili linee continue avvera il desiderio, la necessità, di creare i suoi mostri. L’essenza di figure prende corpo oltre l’illusione. Rue James Grant Milne non è solo ispirazione artistica, è la via in cui nasce la sua passione più grande: lo skateboard. [...] Nel 2013 nasce Recover project un progetto che, grazie al successo delle cover tra cui Kingpin, Onboard, Sidewalk, Skateboarder, Skateboarding, The Skateboard Mag, Sugar e Thrasher, racchiude in edizione limitata di 430 copie le più celebri realizzazioni. Love me monster propone la visione completa del percorso artistico di Beaufort, dalle cover Thrasher di Darrell Stanton, ai ritratti a viso coperto di Geoff Rowley (Ph. Davy Van Laere), fino ai disegni su carta. Dalla ballata di Elvis Love me tender alla versione pittorica di Love me monster, Beaufort parla di sé con immagini e segni, ormai ravvisabili, capaci di raccontare e descrive una vera passione.
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Stay gold, tema di The Others 2015, è la possibilità della libera espressione, dell'estrinsecazione attraverso l’arte. Perché se l’arte è la massima manifestazione della libertà è giusto lasciare a ciascun artista l’interpretazione più pura della regola della versificazione in poesia. Filo conduttore sogni, ricordi, viaggi. Gli artisti dimostrano l’attitudine alla disciplina e sono così liberamente esempio dell’autodeterminazione.
info e biglietti
www.martinacorbetta.it
info@martinacorbetta.it
+ 39 339 2005291
orari The Ohers 2015
5 Novembre ore 21.00 – 1.00 | Opening party
6 – 7 Novembre ore 17.00 – 1.00 | The Others show
8 Novembre ore 12.00 – 22.00 | The Others show
Ex Carcere Le Nuove. Via Paolo Borsellino, 3. Torino
05
novembre 2015
The Ohers 2015: Freedom
Dal 05 all'otto novembre 2015
arte contemporanea
Location
EX CARCERI LE NUOVE
Torino, Via Paolo Borsellino, 1, (Torino)
Torino, Via Paolo Borsellino, 1, (Torino)
Orario di apertura
5 Novembre ore 21.00 – 1.00 - 6 – 7 Novembre ore 17.00 – 1.00 - 8 Novembre ore 12.00 – 22.00
Vernissage
5 Novembre 2015, ore 21
Sito web
www.martinacorbetta.it
Autore
Curatore