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The Swisscube – Una Szeemann & Bohdan Stehlik / Nicolas Chardon
Artisti, musicisti, coreografi, danzatori, curatori e ricercatori universitari si confronteranno tra di loro e con il pubblico su alcune questioni aperte della contemporaneità. Ogni due settimane un artista interverrà all’interno dello spazio, continuando, modificando o addirittura distruggendo il lavoro del precedente in un continuo relazionarsi, scontrarsi e mescolarsi di segni, concezioni del mondo e tradizioni diverse.
Comunicato stampa
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La vita dovrebbe essere diversa. La vita dovrebbe essere un po’ più viva. M. Houellebecq
***
Oggi, chi voglia afferrare il proprio tempo con il pensiero (anziché perdere tempo in pensieri squisiti o roboanti, comunque innocui), deve soffermarsi a lungo sul rapporto che intercorre tra ciò che è massimamente comune e ciò che è massimamente singolare. P. Virno
***
Cos’è la coscienza critica d’altra parte, se non una predilezione inarrestabile per le alternative. E. Said
***
Non c'è infatti altro inizio dell'’amore del sapere, cioè della ’filo-sofia', se non di stupirsi. Platone
***
La multidisciplinarietà è un inganno che segue l’iperspecializzazione dei saperi. Come il lavoro specializzato è sostituito dalla flessibilità?
***
Ogni cosa è politica se ha bisogno di un pubblico, di una comunità che l' accoglie, di uno spazio pubblico organizzato e di un linguaggio comune nel quale comunicare. S. Lotringer
***
Ma come può una regola insegnarmi che cosa devo fare a questo punto? L. Wittgenstein
***
Avere senso storico significa essere consapevole non solo che il passato è passato, ma che è anche presente. T.S. Eliot
***
L’arte contemporanea ha un impatto sociale visibile? È possibile vedere e verificare gli effetti del lavoro di un artista? L’arte ha un significato politico – oltre a servire come un capro espiatorio per vari populisti? È possibile impegnarsi in una discussione con l’arte – e vale la pena farlo? Soprattutto, perché domande di questo tipo sono viste come un attacco contro l’essenza profonda dell’arte? A. Zmijewski
Dal 7 marzo al 24 aprile artisti, musicisti, coreografi, danzatori, curatori e ricercatori universitari si confronteranno tra di loro e con il pubblico su queste e altre questioni aperte della contemporaneità. Ogni dieci giorni un artista interverrà all'interno dello spazio, continuando, modificando o addirittura distruggendo il lavoro del precedente in un continuo relazionarsi, scontrarsi e mescolarsi di segni, concezioni del mondo e tradizioni diverse. Un lavoro che mette a nudo il procedimento stesso del fare arte, i punti di partenza e di arrivo degli artisti e il cammino percorso. Gli interventi saranno accompagnati da una documentazione fotografica e un racconto scritto, per documentare i processi di creazione e di ricezione. L’iperspecializzazione nelle discipline artistiche ha prodotto anche una specializzazione del pubblico. Nel Swisscube si verificherà il processo di ricezione dell’arte nei vari ambiti in cui il progetto è articolato, cioè tradizionali inaugurazioni di mostre, concerti, performance, conferenze.
*****
Il programma ha inizio venerdì 7 marzo alle ore 22:00 con l’inaugurazione di The Swisscube #1 affidato all’artista Boris Rebetez (*1970, CH) e con il concerto Grand Pianoramax feat. Mike Ladd. “Rogal-M.Path.Iq Vinyl Release Tour” progetto ideato da Leo Tardin, musicista svizzero residente a New York che si avvale della partecipazione del versatile poeta Mike Ladd, uno dei principali punti di riferimento della scena hip-hop mondiale.
Ad inaugurare The Swisscube #2 saranno invece il 13 marzo alle ore 19:00 i due artisti Jacopo Miliani (*1979, IT) e Tobias Madison (*1985, CH).
Il 27 marzo alle ore 19:00 sarà il turno degli artisti Una Szeemann (*1975, CH) & Bohdan Stehlik (*1973, CH) e Nicolas Chardon (*1975, FR).
Alexandra Bachzetsis, danzatrice e coreografa di Zurigo, che da anni lavora sulle metodologie coreografiche di rappresentazione della realtà contemporanea, concentrandosi in particolare sull’analisi e la trasposizione del concetto di femminilità contemporanea nell’atto performativo, trasformerà in spazio teatrale il cubo svizzero il 3 e 4 aprile alle ore 21:00 con la performance di danza dal titolo Gold.
Il batterista e percussionista Pierre Favre, musicista svizzero che da anni lavora ad una propria concezione della musica da percussioni, occuperà il palco del The Swisscube il 9 aprile alle ore 22:00 per un concerto da solista dal titolo Poetry in Motion. Pierre Favre solo
Saranno invece protagonisti della chiusura del ciclo di interventi nel cubo svizzero, i due artisti Domenico Antonio Mancini(*1980 IT) e Valentino Diego (*1978, IT) il giorno 17 aprile alle ore 19:00.
Magic tomek & video of oz con Tomek Kolczynski (*1973, PL/CH), artista in residenza dell’Istituto Svizzero di Roma, e Oguz Özlü concluderanno il programma con un concerto dal titolo “The ear is the true eye” il giorno 23 aprile alle ore 22:00.
The SwissCube prevede, inoltre, una serie di incontri a cadenza settimanale con gli artisti e i ricercatori in residenza all’Istituto Svizzero.
Pleased to meet you…
martedì 10 marzo 2009, ore 18:00
Sébastien Aubry (*1975, .ch Archeologia classica)
Les courses de chars sur les intailles romaines: inscriptions, variantes et diffusion
Boris Rebetez (*1970, .ch, artista)
lunedì 16 marzo 2009, ore 18:00
Sophie Romanens (*1976, .ch, Archeologia paleocristiana)
Le décor d'une chambre funéraire considéré dans son ensemble
Una Szeemann (*1975, .ch / .de/ .uk, artista) & Bohdan Stehlik (*1973, .ch / .cz, artista)
lunedì 23 marzo 2009, ore 18:00
Christoph Riedweg (*1957, .ch, Direttore Istituto Svizzero)
'Clash of civilizations' nella tarda antichità: il Pamphlet dell'imperatore Giuliano contro il Cristianesimo e l'opera di Cirillo di Alessandria contro Giuliano
Salvatore Lacagnina (*1973 .it, Responsabile artistico Istituto Svizzero)
Vuoi sederti o vuoi un trono?
lunedì 6 aprile 2009, ore 18:00
Ariane Varela Braga (*1978, .br / .fr, Storia dell'arte)
Il Grand Tour a portata di mano: Owen Jones e il Crystal Palace di Sydenham
Tomek Kolczynski (*1973,.ch / .pl musicista, compositore)
martedì 14 aprile 2009, ore 18:00
Nicolas D'Andrès (*1977 .ch Filosofia antica)
Socrate neoplatonico
Maria Iorio (*1975 .it. / .ch. artista) & Raphaël Cuomo (*1977 .ch artista)
martedì 21 aprile 2009, ore 18:00
Maria Loreto Núñez (*1978 ..ch / .es Filologia classica)
Choisir une voix pour un récit enchâssé ou un récit pour une voix enchâssée?
Luzia Hürzeler (1976 .ch artista)
lunedì 27 aprile 2009, ore 18:00
Katrin Albrecht (*1976 .ch, Architettura)
Incontro con Mazzoni
Doris Lasch (*1972 .de, artista. Lavora con Ursula Ponn *1965 .de)
The Swisscube #1
Boris Rebetez
Grand Pianoramax feat. Mike Ladd
“Rogal-M.Path.Iq Vinyl Release Tour”
Concerto hip hop
7 marzo 2009 ore 22:00
Sala Elvetica
Boris Rebetez (*1970, CH) ha studiato arte presso la scuola di belle arti di Basilea dal 1991 al 1994. Dal 1995 vive e lavora tra Basilea e Brussel. Dal 2002 insegna disegno artistico al politecnico federale di Zurigo (ETHZ, dipartimento di scienze umane e sociali).
Nei suoi lavori si occupa dello spazio costruito in particolare in ambiente urbano e delle molteplici influenze o conseguenze che risultano dal suo utilizzo quotidiano. Con l'aiuto del disegno, del collage, della scultura o dell'installazione, il suo lavoro tende a decostruire e comprendere la realtà dei fenomeni legati allo spazio e all'immagine nella nostra società moderna. Durante il suo soggiorno a Roma l’artista prevede di orientare le sue ricerche a partire dall’architettura modernista della città.
Grand Pianoramax
Ideato da Léo Tardin, pianista svizzero di classe internazionale trasferitosi a New York, Grand Pianoramax esplora le possibilità offerte dal confronto tra diverse tastiere (minimoog, piano acustico silent, Fender Rhodes) e la batteria in una combinazione ibrida e virtuosa. Il duo si arricchisce delle improvvisazioni vocali e lessicali del leggendario produttore e rapper Mike Ladd.
Nato come progetto live, Grand Pianoramax ha recentemente effettuato una tournée di 10 concerti in USA partendo da performace con il leggendario Maceo Parker in famose sale come quela del Fillmore (San Francisco) e il Roxy (Hollywood). Ha inoltre partecipato al Montreux jazz festival a luglio 2008 e suonato ad Istanbul, Bombay, Berlino, Londra, Edinburgo, Parigi, Lisbona, Milano, Vienna, New York, Washington ecc.
Il primo CD Grand Pianoramax uscito nel 2006, ha ottenuto un ottimo riscontro nella stampa così come il secondo album The biggest Piano in Town, uscito a marzo 2008, che è stato recensito in famose riviste americane come Downbeat e Jazziz.
Léo Tardin è nato a Ginevra e vive a New York da quando ha concluso i suoi studi alla New School University nel 2000. Ha suonato con musicisti jazz come Roy Ayers, Frank Morgan, Toots Thielemans, Charles Tolliver, Dave Liebman, Enrico Rava, Maria João e Erik Truffaz. Affascinato dalla sperimentazione tra generi musicali diversi, Tardin ha suonato con gli Orient Expressions a Instanbul, un gruppo che mescola musica anatolica ed elettronica. Nelle sue performance si avvale spesso della collaborazione della cantante portoghese Paula Oliveira, il quale ha registrato due album di musiche tradizionali e musiche dell’epoca rivoluzionaria.
Mike Ladd nato a Boston e residente a New York, prima di dedicarsi alla musica, Mike Ladd ha ottenuto il premio Nuyorican Poets Cafè Slam e ha pubblicato testi nella raccolta In defense of Mumia (1996). Nel 1997 è uscito presso Scratchie il suo primo album dal titolo Easy Listening 4 Armageddon a cui sono seguiti Welcome To The Afterfuture e Vernacular Homicide EP (Ozone Music). In seguito si è occupato del progetto di una trilogia riguardante lo scontro tra le forze del male e del bene, rispettivamente The Infesticons e The Majesticons. Sono usciti, così, per la casa Big Dada l'album Gun Hill Road nel 2000 e Beauty Party nel 2003. Il suo ultimo disco, Father Divine, è uscito su Roir-usa.com ed è stato co-prodotto da Gymkhana.
The Swisscube #2
Jacopo Miliani
Tobias Madison
13 marzo 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Jacopo Miliani (*1979, IT) si è laureato al DAMS di Bologna e al Master in Arti Visive presso il Central Saint Martins College di Londra.
Il suo lavoro a carattere interdisciplinare vede la realizzazione di installazioni, collages, video e performance; la sua ricerca mette in discussione il sistema tradizionale di rappresentazione figurativa, spesso riflettendo sulle connessioni tra magia, cultura di massa e immaginario collettivo. Costante è la sua attenzione verso lo spettatore e i possibili meccanismi di fruizione e interpretazione dell’opera.
Nel 2008 ha presentato un progetto espositivo per lo spazio Brown di Milano; è stato selezionato per Italian Wave ad Artissima di Torino e ha trascorso un periodo di residenza presso Platform Garanti ad Istanbul.
Tobias Madison (*1985, CH) è un artista che vive tra Basilea e Zurigo. Gestisce lo spazio espositivo New Jersey assieme a Daniel Baumann, Emanuel Rossetti e Dan Solbach. All’inizio del 2009 fonda a Zurigo il Museo Ettore Sottsass con Martin Jaeggi e Emanuel Rossetti. Spesso ricopre il ruolo di Tobias Radisson un famoso esperto ladro francese.
“Yes I Can!” offerta di un programma di formazione.
Come parte della sua attenzione alla totale soddisfazione dei clienti, Madison offre uno dei più dinamici programmi di formazione d’ospitalità clienti dell’industria alberghiera denominato "Yes I Can!" Questo programma trasmette il fulcro della filosofia della compagnia per quanto riguarda i servizi per l'ospitalità di eccellenza ai dipendenti dei servizi del front line impiegati nelle operazioni madison in tutto il mondo. Celebrando i suoi 20 anni quest'anno, "Yes I Can!" è diventata una parte centrale della cultura Madison, che, nel modo in cui sono serviti i clienti fa la differenza per il marchio.
Una Szeemann & Bohdan Stehlik
Nicolas Chardon
27 marzo 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Una Szeemann (*1975, CH/DE/UK) & Bohdan Stehlik (*1973, CZ/CH) collaborano dal 2006. Dopo aver studiato alla Haute Ecole d'art di Ginevra dal 1994 al 1999 e alla scuola d'arte drammatica a Milano dal 1994 al 1998, i due artisti hanno lavorato individualmente dalla fine degli anni novanta. Il loro lavoro si manifesta principalmente sotto forma di video-installazioni e fotografie, ma è il progetto che impone la tecnica, così nella loro opera possono anche presentarsi lavori plastici. Il loro video più recente, never even (2008), è interamente realizzato a Roma, città eterna, culla della cultura europea e di un'umanità che non muore, perché sempre ricomincia, da sempre senza sosta.
Nicolas Chardon (*1974 FR) vive e lavora a Parigi. Sue mostre personali sono state organizzate nel 2008 presso Spazio pubblico a Roma, alla Galerie Jean Brolly a Parigi; nel 2007 presso Nosbaum & Reding - Art contemporain, Luxembourg, alla Galerie Van Gelder, Amsterdam; mentre nel 2006 ha presentato “CroissanceDécroissance” presso L’Endroit, Espace d’art contemporain a Le Havre, “Exercices en rouge et noir” alla Gaain Gallery di Seoul e “Steady” alla 2yk Galerie, Kunstfabrik a Berlino. Ha preso parte a numerose mostre collettive in tutta Europa.
Ha collaborato con Karina Bisch a mostre, performance e letture legati al progetto “There is a Love Affair Between the White Cube and the Black Square”.
Nel 2008-2009 è stato artista residente a Villa Medici, Roma.
www.nicholaschardon.net
I dipinti di Nicolas Chardon hanno un profumo di déjà-vu. ricordano gli archetipi dei pionieri dell'estrazione geometrica. Per così tanto, Nicolas Chardon rifiuta ogni posizionamento nostalgico. Nessuno senza umorismo, la versione che propone degli eroi di modernità va oltre una semplice riproduzione di quello che è. La strategia che sviluppa è ambivalente. Prende in prestito il rispetto più degno per i suoi padri, è marcato dall'infallibile e la volontà intangibile per inventarsi addirittura lontano da ogni classicismo ed ogni formalismo, un quotidiano, un futuro nel dipingere. In ogni conoscenza di ragione, Chardon propone in atti, una riflessione critica e positiva sugli sviluppi del moderno e pensiero postmoderno.
Revolver, Archiv Für Aktuelle Kunst
Alexandra Bachzetsis
Gold
performance
3 aprile e 4 aprile 2009
ore 21:00
Sala Elvetica
Alexandra Bachzetsis (*1974 CH) indaga da anni i vari campi della cultura popolare – l’hip-hop, il cinema, la moda, lo strip-tease – e li traspone nei suoi lavori coreografici, nel tentativo continuo di analizzare e reimmaginare la femminilità contemporanea. Il suo è un atteggiamento di gioiosa critica nel quale erotismo ed empatia si mescolano allo sguardo scrupolosamente distaccato dell’antropologo. Bachzetsis esplora le zone dell’atto performativo pericolose dal punto di vista psicologico, dove recitazione e parodia si trasformano in reale identificazione. È all’interno dello spazio della performance che, alla fine, si colloca la possibilità di sviluppare tutta la pienezza dell’essere.
Poetry in Motion. Pierre Favre Solo
Jazz
9 aprile 2009
ore 22:00
Sala Elvetica
Pierre Favre (*1937 CH) è uno dei più sensibili e originali percussionisti della scena jazz europea. Nato in Svizzera, a Le Locle, ha iniziato a suonare la batteria da autodidatta all’età di quindici anni e a diciassette era già un professionista. Il suo primo contatto con la musica jazz è con il Bebop, ha in seguito suonato stili più classici quali il New Orleans e il Dixieland. Alla fine degli anni ’60, Pierre Favre ha iniziato un originale lavoro sul carattere melodico delle percussioni, trasformando il suo strumento allo scopo di ampliare le possibilità della batteria moderna. Nelle sue performance da solista, le percussioni riescono a creare un mondo sonoro unico e indipendente, dalle dimensioni orchestrali. Molto legato alla tradizione musicale europea, Favre ha suonato tuttavia anche con musicisti africani, indiani, cinesi, coreani e brasiliani. Ha scritto composizioni per i suoi progetti, per orchestre sinfoniche, per diversi ensemble, per il teatro e la danza.
Domenico Antonio Mancini
Valentino Diego
17 aprile 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Domenico Antonio Mancini (*1980 IT) nasce a Napoli dove vive e lavora. Ottiene il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, successivamente si specializza in Arti visive e discipline dello spettacolo. Mancini sperimenta ibridazioni tra tecniche e mezzi linguistici per costringere lo spettatore a mettere in discussione i significati appurati e a riflettere sui meccanismi linguistici. L’operazione dell’artista non si limita al detournement di un oggetto da un contesto all’altro, ma si applica alla progettazione di tutto un congegno ludico intorno all’opera, che coinvolge all’interno di una disciplina unica, differenti pratiche creative, di altra natura.
Una sua personale è stata ospitata nel 2009 al Madre (Museo delle arti Donna Regina) di Napoli.
Valentino Diego (*1978 IT) dal 1996 vive e lavora a Roma.
La ricerca artistica di Valentino Diego affronta le dinamiche dello spazio pubblico e privato, analizza e reagisce alle convenzioni e alle abitudini attraverso le quali le persone si relazionano allo spazio pubblico e privato.
Tra i suoi progetti più recenti: MOVE ON, Futra – Centre for contemporary art, Praga;
RI CREAZIONE 1:1projects, Roma.
Magic tomek & video of oz
The ear is the true eye
live music (electro)
23 aprile 2009 ore 22:00
Sala Elvetica
Tomek Kolczynski (*1973, PL/CH) si è formato in Svizzera dove ha studiato dal 1997 al 2002 audiodesign presso la Scuola Superiore di Musica di Basilea. In questi anni ha iniziato la sua attività soprattutto di musicista e performer, componendo per installazioni sonore, cortometraggi e altri progetti audiovisivi. Nel corso del suo soggiorno a Roma, Kolczynski ha deciso di dedicarsi nuovamente alla performance dal vivo, lavorando in particolare alla percezione sensoriale della musica elettronica. Lavorando quotidianamente all’improvvisazione con microfoni, strumenti e computer, il suo obiettivo è quello di creare un repertorio di musica da portare sul palcoscenico, sfruttando le potenzialità dell’istant composing, della composizione improvvisata nell’ambito della musica elettronica.
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Oggi, chi voglia afferrare il proprio tempo con il pensiero (anziché perdere tempo in pensieri squisiti o roboanti, comunque innocui), deve soffermarsi a lungo sul rapporto che intercorre tra ciò che è massimamente comune e ciò che è massimamente singolare. P. Virno
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Cos’è la coscienza critica d’altra parte, se non una predilezione inarrestabile per le alternative. E. Said
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Non c'è infatti altro inizio dell'’amore del sapere, cioè della ’filo-sofia', se non di stupirsi. Platone
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La multidisciplinarietà è un inganno che segue l’iperspecializzazione dei saperi. Come il lavoro specializzato è sostituito dalla flessibilità?
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Ogni cosa è politica se ha bisogno di un pubblico, di una comunità che l' accoglie, di uno spazio pubblico organizzato e di un linguaggio comune nel quale comunicare. S. Lotringer
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Ma come può una regola insegnarmi che cosa devo fare a questo punto? L. Wittgenstein
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Avere senso storico significa essere consapevole non solo che il passato è passato, ma che è anche presente. T.S. Eliot
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L’arte contemporanea ha un impatto sociale visibile? È possibile vedere e verificare gli effetti del lavoro di un artista? L’arte ha un significato politico – oltre a servire come un capro espiatorio per vari populisti? È possibile impegnarsi in una discussione con l’arte – e vale la pena farlo? Soprattutto, perché domande di questo tipo sono viste come un attacco contro l’essenza profonda dell’arte? A. Zmijewski
Dal 7 marzo al 24 aprile artisti, musicisti, coreografi, danzatori, curatori e ricercatori universitari si confronteranno tra di loro e con il pubblico su queste e altre questioni aperte della contemporaneità. Ogni dieci giorni un artista interverrà all'interno dello spazio, continuando, modificando o addirittura distruggendo il lavoro del precedente in un continuo relazionarsi, scontrarsi e mescolarsi di segni, concezioni del mondo e tradizioni diverse. Un lavoro che mette a nudo il procedimento stesso del fare arte, i punti di partenza e di arrivo degli artisti e il cammino percorso. Gli interventi saranno accompagnati da una documentazione fotografica e un racconto scritto, per documentare i processi di creazione e di ricezione. L’iperspecializzazione nelle discipline artistiche ha prodotto anche una specializzazione del pubblico. Nel Swisscube si verificherà il processo di ricezione dell’arte nei vari ambiti in cui il progetto è articolato, cioè tradizionali inaugurazioni di mostre, concerti, performance, conferenze.
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Il programma ha inizio venerdì 7 marzo alle ore 22:00 con l’inaugurazione di The Swisscube #1 affidato all’artista Boris Rebetez (*1970, CH) e con il concerto Grand Pianoramax feat. Mike Ladd. “Rogal-M.Path.Iq Vinyl Release Tour” progetto ideato da Leo Tardin, musicista svizzero residente a New York che si avvale della partecipazione del versatile poeta Mike Ladd, uno dei principali punti di riferimento della scena hip-hop mondiale.
Ad inaugurare The Swisscube #2 saranno invece il 13 marzo alle ore 19:00 i due artisti Jacopo Miliani (*1979, IT) e Tobias Madison (*1985, CH).
Il 27 marzo alle ore 19:00 sarà il turno degli artisti Una Szeemann (*1975, CH) & Bohdan Stehlik (*1973, CH) e Nicolas Chardon (*1975, FR).
Alexandra Bachzetsis, danzatrice e coreografa di Zurigo, che da anni lavora sulle metodologie coreografiche di rappresentazione della realtà contemporanea, concentrandosi in particolare sull’analisi e la trasposizione del concetto di femminilità contemporanea nell’atto performativo, trasformerà in spazio teatrale il cubo svizzero il 3 e 4 aprile alle ore 21:00 con la performance di danza dal titolo Gold.
Il batterista e percussionista Pierre Favre, musicista svizzero che da anni lavora ad una propria concezione della musica da percussioni, occuperà il palco del The Swisscube il 9 aprile alle ore 22:00 per un concerto da solista dal titolo Poetry in Motion. Pierre Favre solo
Saranno invece protagonisti della chiusura del ciclo di interventi nel cubo svizzero, i due artisti Domenico Antonio Mancini(*1980 IT) e Valentino Diego (*1978, IT) il giorno 17 aprile alle ore 19:00.
Magic tomek & video of oz con Tomek Kolczynski (*1973, PL/CH), artista in residenza dell’Istituto Svizzero di Roma, e Oguz Özlü concluderanno il programma con un concerto dal titolo “The ear is the true eye” il giorno 23 aprile alle ore 22:00.
The SwissCube prevede, inoltre, una serie di incontri a cadenza settimanale con gli artisti e i ricercatori in residenza all’Istituto Svizzero.
Pleased to meet you…
martedì 10 marzo 2009, ore 18:00
Sébastien Aubry (*1975, .ch Archeologia classica)
Les courses de chars sur les intailles romaines: inscriptions, variantes et diffusion
Boris Rebetez (*1970, .ch, artista)
lunedì 16 marzo 2009, ore 18:00
Sophie Romanens (*1976, .ch, Archeologia paleocristiana)
Le décor d'une chambre funéraire considéré dans son ensemble
Una Szeemann (*1975, .ch / .de/ .uk, artista) & Bohdan Stehlik (*1973, .ch / .cz, artista)
lunedì 23 marzo 2009, ore 18:00
Christoph Riedweg (*1957, .ch, Direttore Istituto Svizzero)
'Clash of civilizations' nella tarda antichità: il Pamphlet dell'imperatore Giuliano contro il Cristianesimo e l'opera di Cirillo di Alessandria contro Giuliano
Salvatore Lacagnina (*1973 .it, Responsabile artistico Istituto Svizzero)
Vuoi sederti o vuoi un trono?
lunedì 6 aprile 2009, ore 18:00
Ariane Varela Braga (*1978, .br / .fr, Storia dell'arte)
Il Grand Tour a portata di mano: Owen Jones e il Crystal Palace di Sydenham
Tomek Kolczynski (*1973,.ch / .pl musicista, compositore)
martedì 14 aprile 2009, ore 18:00
Nicolas D'Andrès (*1977 .ch Filosofia antica)
Socrate neoplatonico
Maria Iorio (*1975 .it. / .ch. artista) & Raphaël Cuomo (*1977 .ch artista)
martedì 21 aprile 2009, ore 18:00
Maria Loreto Núñez (*1978 ..ch / .es Filologia classica)
Choisir une voix pour un récit enchâssé ou un récit pour une voix enchâssée?
Luzia Hürzeler (1976 .ch artista)
lunedì 27 aprile 2009, ore 18:00
Katrin Albrecht (*1976 .ch, Architettura)
Incontro con Mazzoni
Doris Lasch (*1972 .de, artista. Lavora con Ursula Ponn *1965 .de)
The Swisscube #1
Boris Rebetez
Grand Pianoramax feat. Mike Ladd
“Rogal-M.Path.Iq Vinyl Release Tour”
Concerto hip hop
7 marzo 2009 ore 22:00
Sala Elvetica
Boris Rebetez (*1970, CH) ha studiato arte presso la scuola di belle arti di Basilea dal 1991 al 1994. Dal 1995 vive e lavora tra Basilea e Brussel. Dal 2002 insegna disegno artistico al politecnico federale di Zurigo (ETHZ, dipartimento di scienze umane e sociali).
Nei suoi lavori si occupa dello spazio costruito in particolare in ambiente urbano e delle molteplici influenze o conseguenze che risultano dal suo utilizzo quotidiano. Con l'aiuto del disegno, del collage, della scultura o dell'installazione, il suo lavoro tende a decostruire e comprendere la realtà dei fenomeni legati allo spazio e all'immagine nella nostra società moderna. Durante il suo soggiorno a Roma l’artista prevede di orientare le sue ricerche a partire dall’architettura modernista della città.
Grand Pianoramax
Ideato da Léo Tardin, pianista svizzero di classe internazionale trasferitosi a New York, Grand Pianoramax esplora le possibilità offerte dal confronto tra diverse tastiere (minimoog, piano acustico silent, Fender Rhodes) e la batteria in una combinazione ibrida e virtuosa. Il duo si arricchisce delle improvvisazioni vocali e lessicali del leggendario produttore e rapper Mike Ladd.
Nato come progetto live, Grand Pianoramax ha recentemente effettuato una tournée di 10 concerti in USA partendo da performace con il leggendario Maceo Parker in famose sale come quela del Fillmore (San Francisco) e il Roxy (Hollywood). Ha inoltre partecipato al Montreux jazz festival a luglio 2008 e suonato ad Istanbul, Bombay, Berlino, Londra, Edinburgo, Parigi, Lisbona, Milano, Vienna, New York, Washington ecc.
Il primo CD Grand Pianoramax uscito nel 2006, ha ottenuto un ottimo riscontro nella stampa così come il secondo album The biggest Piano in Town, uscito a marzo 2008, che è stato recensito in famose riviste americane come Downbeat e Jazziz.
Léo Tardin è nato a Ginevra e vive a New York da quando ha concluso i suoi studi alla New School University nel 2000. Ha suonato con musicisti jazz come Roy Ayers, Frank Morgan, Toots Thielemans, Charles Tolliver, Dave Liebman, Enrico Rava, Maria João e Erik Truffaz. Affascinato dalla sperimentazione tra generi musicali diversi, Tardin ha suonato con gli Orient Expressions a Instanbul, un gruppo che mescola musica anatolica ed elettronica. Nelle sue performance si avvale spesso della collaborazione della cantante portoghese Paula Oliveira, il quale ha registrato due album di musiche tradizionali e musiche dell’epoca rivoluzionaria.
Mike Ladd nato a Boston e residente a New York, prima di dedicarsi alla musica, Mike Ladd ha ottenuto il premio Nuyorican Poets Cafè Slam e ha pubblicato testi nella raccolta In defense of Mumia (1996). Nel 1997 è uscito presso Scratchie il suo primo album dal titolo Easy Listening 4 Armageddon a cui sono seguiti Welcome To The Afterfuture e Vernacular Homicide EP (Ozone Music). In seguito si è occupato del progetto di una trilogia riguardante lo scontro tra le forze del male e del bene, rispettivamente The Infesticons e The Majesticons. Sono usciti, così, per la casa Big Dada l'album Gun Hill Road nel 2000 e Beauty Party nel 2003. Il suo ultimo disco, Father Divine, è uscito su Roir-usa.com ed è stato co-prodotto da Gymkhana.
The Swisscube #2
Jacopo Miliani
Tobias Madison
13 marzo 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Jacopo Miliani (*1979, IT) si è laureato al DAMS di Bologna e al Master in Arti Visive presso il Central Saint Martins College di Londra.
Il suo lavoro a carattere interdisciplinare vede la realizzazione di installazioni, collages, video e performance; la sua ricerca mette in discussione il sistema tradizionale di rappresentazione figurativa, spesso riflettendo sulle connessioni tra magia, cultura di massa e immaginario collettivo. Costante è la sua attenzione verso lo spettatore e i possibili meccanismi di fruizione e interpretazione dell’opera.
Nel 2008 ha presentato un progetto espositivo per lo spazio Brown di Milano; è stato selezionato per Italian Wave ad Artissima di Torino e ha trascorso un periodo di residenza presso Platform Garanti ad Istanbul.
Tobias Madison (*1985, CH) è un artista che vive tra Basilea e Zurigo. Gestisce lo spazio espositivo New Jersey assieme a Daniel Baumann, Emanuel Rossetti e Dan Solbach. All’inizio del 2009 fonda a Zurigo il Museo Ettore Sottsass con Martin Jaeggi e Emanuel Rossetti. Spesso ricopre il ruolo di Tobias Radisson un famoso esperto ladro francese.
“Yes I Can!” offerta di un programma di formazione.
Come parte della sua attenzione alla totale soddisfazione dei clienti, Madison offre uno dei più dinamici programmi di formazione d’ospitalità clienti dell’industria alberghiera denominato "Yes I Can!" Questo programma trasmette il fulcro della filosofia della compagnia per quanto riguarda i servizi per l'ospitalità di eccellenza ai dipendenti dei servizi del front line impiegati nelle operazioni madison in tutto il mondo. Celebrando i suoi 20 anni quest'anno, "Yes I Can!" è diventata una parte centrale della cultura Madison, che, nel modo in cui sono serviti i clienti fa la differenza per il marchio.
Una Szeemann & Bohdan Stehlik
Nicolas Chardon
27 marzo 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Una Szeemann (*1975, CH/DE/UK) & Bohdan Stehlik (*1973, CZ/CH) collaborano dal 2006. Dopo aver studiato alla Haute Ecole d'art di Ginevra dal 1994 al 1999 e alla scuola d'arte drammatica a Milano dal 1994 al 1998, i due artisti hanno lavorato individualmente dalla fine degli anni novanta. Il loro lavoro si manifesta principalmente sotto forma di video-installazioni e fotografie, ma è il progetto che impone la tecnica, così nella loro opera possono anche presentarsi lavori plastici. Il loro video più recente, never even (2008), è interamente realizzato a Roma, città eterna, culla della cultura europea e di un'umanità che non muore, perché sempre ricomincia, da sempre senza sosta.
Nicolas Chardon (*1974 FR) vive e lavora a Parigi. Sue mostre personali sono state organizzate nel 2008 presso Spazio pubblico a Roma, alla Galerie Jean Brolly a Parigi; nel 2007 presso Nosbaum & Reding - Art contemporain, Luxembourg, alla Galerie Van Gelder, Amsterdam; mentre nel 2006 ha presentato “CroissanceDécroissance” presso L’Endroit, Espace d’art contemporain a Le Havre, “Exercices en rouge et noir” alla Gaain Gallery di Seoul e “Steady” alla 2yk Galerie, Kunstfabrik a Berlino. Ha preso parte a numerose mostre collettive in tutta Europa.
Ha collaborato con Karina Bisch a mostre, performance e letture legati al progetto “There is a Love Affair Between the White Cube and the Black Square”.
Nel 2008-2009 è stato artista residente a Villa Medici, Roma.
www.nicholaschardon.net
I dipinti di Nicolas Chardon hanno un profumo di déjà-vu. ricordano gli archetipi dei pionieri dell'estrazione geometrica. Per così tanto, Nicolas Chardon rifiuta ogni posizionamento nostalgico. Nessuno senza umorismo, la versione che propone degli eroi di modernità va oltre una semplice riproduzione di quello che è. La strategia che sviluppa è ambivalente. Prende in prestito il rispetto più degno per i suoi padri, è marcato dall'infallibile e la volontà intangibile per inventarsi addirittura lontano da ogni classicismo ed ogni formalismo, un quotidiano, un futuro nel dipingere. In ogni conoscenza di ragione, Chardon propone in atti, una riflessione critica e positiva sugli sviluppi del moderno e pensiero postmoderno.
Revolver, Archiv Für Aktuelle Kunst
Alexandra Bachzetsis
Gold
performance
3 aprile e 4 aprile 2009
ore 21:00
Sala Elvetica
Alexandra Bachzetsis (*1974 CH) indaga da anni i vari campi della cultura popolare – l’hip-hop, il cinema, la moda, lo strip-tease – e li traspone nei suoi lavori coreografici, nel tentativo continuo di analizzare e reimmaginare la femminilità contemporanea. Il suo è un atteggiamento di gioiosa critica nel quale erotismo ed empatia si mescolano allo sguardo scrupolosamente distaccato dell’antropologo. Bachzetsis esplora le zone dell’atto performativo pericolose dal punto di vista psicologico, dove recitazione e parodia si trasformano in reale identificazione. È all’interno dello spazio della performance che, alla fine, si colloca la possibilità di sviluppare tutta la pienezza dell’essere.
Poetry in Motion. Pierre Favre Solo
Jazz
9 aprile 2009
ore 22:00
Sala Elvetica
Pierre Favre (*1937 CH) è uno dei più sensibili e originali percussionisti della scena jazz europea. Nato in Svizzera, a Le Locle, ha iniziato a suonare la batteria da autodidatta all’età di quindici anni e a diciassette era già un professionista. Il suo primo contatto con la musica jazz è con il Bebop, ha in seguito suonato stili più classici quali il New Orleans e il Dixieland. Alla fine degli anni ’60, Pierre Favre ha iniziato un originale lavoro sul carattere melodico delle percussioni, trasformando il suo strumento allo scopo di ampliare le possibilità della batteria moderna. Nelle sue performance da solista, le percussioni riescono a creare un mondo sonoro unico e indipendente, dalle dimensioni orchestrali. Molto legato alla tradizione musicale europea, Favre ha suonato tuttavia anche con musicisti africani, indiani, cinesi, coreani e brasiliani. Ha scritto composizioni per i suoi progetti, per orchestre sinfoniche, per diversi ensemble, per il teatro e la danza.
Domenico Antonio Mancini
Valentino Diego
17 aprile 2009 ore 19:00
Sala Elvetica
Domenico Antonio Mancini (*1980 IT) nasce a Napoli dove vive e lavora. Ottiene il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, successivamente si specializza in Arti visive e discipline dello spettacolo. Mancini sperimenta ibridazioni tra tecniche e mezzi linguistici per costringere lo spettatore a mettere in discussione i significati appurati e a riflettere sui meccanismi linguistici. L’operazione dell’artista non si limita al detournement di un oggetto da un contesto all’altro, ma si applica alla progettazione di tutto un congegno ludico intorno all’opera, che coinvolge all’interno di una disciplina unica, differenti pratiche creative, di altra natura.
Una sua personale è stata ospitata nel 2009 al Madre (Museo delle arti Donna Regina) di Napoli.
Valentino Diego (*1978 IT) dal 1996 vive e lavora a Roma.
La ricerca artistica di Valentino Diego affronta le dinamiche dello spazio pubblico e privato, analizza e reagisce alle convenzioni e alle abitudini attraverso le quali le persone si relazionano allo spazio pubblico e privato.
Tra i suoi progetti più recenti: MOVE ON, Futra – Centre for contemporary art, Praga;
RI CREAZIONE 1:1projects, Roma.
Magic tomek & video of oz
The ear is the true eye
live music (electro)
23 aprile 2009 ore 22:00
Sala Elvetica
Tomek Kolczynski (*1973, PL/CH) si è formato in Svizzera dove ha studiato dal 1997 al 2002 audiodesign presso la Scuola Superiore di Musica di Basilea. In questi anni ha iniziato la sua attività soprattutto di musicista e performer, componendo per installazioni sonore, cortometraggi e altri progetti audiovisivi. Nel corso del suo soggiorno a Roma, Kolczynski ha deciso di dedicarsi nuovamente alla performance dal vivo, lavorando in particolare alla percezione sensoriale della musica elettronica. Lavorando quotidianamente all’improvvisazione con microfoni, strumenti e computer, il suo obiettivo è quello di creare un repertorio di musica da portare sul palcoscenico, sfruttando le potenzialità dell’istant composing, della composizione improvvisata nell’ambito della musica elettronica.
27
marzo 2009
The Swisscube – Una Szeemann & Bohdan Stehlik / Nicolas Chardon
27 marzo 2009
incontro - conferenza
serata - evento
serata - evento
Location
ISTITUTO SVIZZERO DI ROMA
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Vernissage
27 Marzo 2009, ore 19
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