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The Uncanny House
Diciotto artisti internazionali raccontano il senso di perturbante all’interno della casa in cui Johann Wolfgang von Goethe visse tra il 1786 e il 1788. Perse le tracce fisiche del suo passaggio, si insinuano oggi spazi vuoti, interstizi, chimere, slittamenti temporali e voci.
Comunicato stampa
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THE UNCANNY HOUSE
Mathis Altmann, Dora Budor, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Lenard Giller, Caspar Heinemann, Mélanie Matranga, Brandon Ndife, Giangiacomo Rossetti, Gregor Schneider, Max Hooper Schneider, Augustas Serapinas, Ser Serpas, Giovanna Silva, Analisa Teachworth, Nico Vascellari, Rachel Whiteread, Marina Xenofontos
Mostra a cura di Andrea Baccin e Ilaria Marotta
Preview per la stampa: 27 marzo, ore 11.00
Inaugurazione: 27 marzo, ore 19.00
28 marzo 2024 – 1° settembre 2024
Museo Casa di Goethe
Roma, via del Corso 18
(piazza del Popolo)
COMUNICATO STAMPA
La mostra The Uncanny House è incentrata sui concetti di perturbante e di casa e presenta nuove prospettive artistiche su questi due fenomeni. Viene esaminato il perturbante come leitmotiv che ispira la fantasia letteraria, le fiabe, le storie dell'orrore e la creazione artistica fin dall'inizio del XIX secolo. Le opere di diciotto artisti internazionali raccontano il senso di unheimlich, cioè di perturbante, all’interno della casa al centro di Roma nella quale Johann Wolfgang von Goethe visse tra il 1786 e il 1788. Perse le tracce fisiche del suo passaggio, si evidenziano oggi spazi vuoti, interstizi, chimere, slittamenti temporali e voci.
Gregor Schneider, con il lavoro Odenkirchener Str. 202: Rheydt, elabora una riflessione sul concetto di rimozione storica nell'antica residenza di Joseph Goebbels; Dora Budor, con delle tracce sui muri presenta un lavoro site-specific appositamente realizzato per la Casa di Goethe, così come Nico Vascellari che fa riferimento a una storia riguardante il luogo che ospita la mostra: la vicenda di Guido Zabban, padre di famiglia ebreo che rimase nascosto nel mezzanino dell’appartamento per sfuggire al rastrellamento della città da parte delle truppe tedesche; Rachel Whiteread, nella sua costante ricerca artistica nei confronti dell’idea di casa, con dei calchi di oggetti, indaga la natura fantasmatica di questo spazio. Ci sono inoltre il carillon dell'infanzia di Max Hooper Schneider, le case di bambola di Mathis Altmann, gli oggetti di Ser Serpas accatastati in soffitta, le finestre abbandonate di Augustas Serapinas, le porte chiuse di Marina Xenofontos, le tende spettrali di Mélanie Matranga, i nidi inaccessibili di Caspar Heinemann, le parrucche viventi di Anna Franceschini, gli oggetti manipolati di Brandon Ndife, le trappole insidiose di Tomaso De Luca, i segni sottili di Giovanna Silva, gli abissi di Analisa Teachworth, le atmosfere cupe di Giangiacomo Rossetti e i fantasmi volubili di Lenard Giller.
“La mostra intende aprire un dialogo non tanto con la figura di Goethe” – scrivono i curatori – “quanto con la casa in cui Goethe abitò oltre due secoli fa. Qui gli artisti invitati sono stati chiamati a interpretare il sentimento del perturbante legato all’ambiente domestico, in alcuni casi con nuove produzioni, in altri con una selezione di opere che indagano i sentimenti contrastati legati all’unheimlich. La casa con la sua apparente domesticità, il suo residuo di nostalgia e il suo ruolo di ultimo e più intimo rifugio di conforto privato, diviene il luogo privilegiato in cui raccontare le ambiguità, i pensieri ossessivi e la dimensione nevrotica della sfera umana.”
Dopo aver esplorato il tema del viaggio nell'arte contemporanea nella mostra Viaggio in Italia XXI nel 2022/23, il Museo Casa di Goethe si concentrerà ora sulla casa e sul luogo in cui Goethe trascorse la maggior parte del tempo durante il suo soggiorno in Italia.
Gregor H. Lersch, direttore del Museo Casa di Goethe spiega: “La casa, come luogo di produzione letteraria e di memoria, probabilmente non ha mai sviluppato una storia così completa per nessun altro scrittore come nel caso di Goethe: la casa natale a Francoforte, la casa-giardino e la casa sul Frauenplan a Weimar e, naturalmente, la Casa di Goethe in via del Corso a Roma sono ambienti che, grazie alla loro autenticità e alla vicinanza alla persona storica, creano una sensazione che i visitatori ripetutamente descrivono come perturbante. Anche molti passaggi delle opere di Goethe, ad esempio nel Faust, mostrano l'interesse di Goethe per il lato oscuro dell'essere umano”.
La mostra è accompagnata da un catalogo in lingua inglese pubblicato da SORRY PRESS®.
Architettura mostra di BB.
Mediapartner CURA.
Mathis Altmann, Dora Budor, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Lenard Giller, Caspar Heinemann, Mélanie Matranga, Brandon Ndife, Giangiacomo Rossetti, Gregor Schneider, Max Hooper Schneider, Augustas Serapinas, Ser Serpas, Giovanna Silva, Analisa Teachworth, Nico Vascellari, Rachel Whiteread, Marina Xenofontos
Mostra a cura di Andrea Baccin e Ilaria Marotta
Preview per la stampa: 27 marzo, ore 11.00
Inaugurazione: 27 marzo, ore 19.00
28 marzo 2024 – 1° settembre 2024
Museo Casa di Goethe
Roma, via del Corso 18
(piazza del Popolo)
COMUNICATO STAMPA
La mostra The Uncanny House è incentrata sui concetti di perturbante e di casa e presenta nuove prospettive artistiche su questi due fenomeni. Viene esaminato il perturbante come leitmotiv che ispira la fantasia letteraria, le fiabe, le storie dell'orrore e la creazione artistica fin dall'inizio del XIX secolo. Le opere di diciotto artisti internazionali raccontano il senso di unheimlich, cioè di perturbante, all’interno della casa al centro di Roma nella quale Johann Wolfgang von Goethe visse tra il 1786 e il 1788. Perse le tracce fisiche del suo passaggio, si evidenziano oggi spazi vuoti, interstizi, chimere, slittamenti temporali e voci.
Gregor Schneider, con il lavoro Odenkirchener Str. 202: Rheydt, elabora una riflessione sul concetto di rimozione storica nell'antica residenza di Joseph Goebbels; Dora Budor, con delle tracce sui muri presenta un lavoro site-specific appositamente realizzato per la Casa di Goethe, così come Nico Vascellari che fa riferimento a una storia riguardante il luogo che ospita la mostra: la vicenda di Guido Zabban, padre di famiglia ebreo che rimase nascosto nel mezzanino dell’appartamento per sfuggire al rastrellamento della città da parte delle truppe tedesche; Rachel Whiteread, nella sua costante ricerca artistica nei confronti dell’idea di casa, con dei calchi di oggetti, indaga la natura fantasmatica di questo spazio. Ci sono inoltre il carillon dell'infanzia di Max Hooper Schneider, le case di bambola di Mathis Altmann, gli oggetti di Ser Serpas accatastati in soffitta, le finestre abbandonate di Augustas Serapinas, le porte chiuse di Marina Xenofontos, le tende spettrali di Mélanie Matranga, i nidi inaccessibili di Caspar Heinemann, le parrucche viventi di Anna Franceschini, gli oggetti manipolati di Brandon Ndife, le trappole insidiose di Tomaso De Luca, i segni sottili di Giovanna Silva, gli abissi di Analisa Teachworth, le atmosfere cupe di Giangiacomo Rossetti e i fantasmi volubili di Lenard Giller.
“La mostra intende aprire un dialogo non tanto con la figura di Goethe” – scrivono i curatori – “quanto con la casa in cui Goethe abitò oltre due secoli fa. Qui gli artisti invitati sono stati chiamati a interpretare il sentimento del perturbante legato all’ambiente domestico, in alcuni casi con nuove produzioni, in altri con una selezione di opere che indagano i sentimenti contrastati legati all’unheimlich. La casa con la sua apparente domesticità, il suo residuo di nostalgia e il suo ruolo di ultimo e più intimo rifugio di conforto privato, diviene il luogo privilegiato in cui raccontare le ambiguità, i pensieri ossessivi e la dimensione nevrotica della sfera umana.”
Dopo aver esplorato il tema del viaggio nell'arte contemporanea nella mostra Viaggio in Italia XXI nel 2022/23, il Museo Casa di Goethe si concentrerà ora sulla casa e sul luogo in cui Goethe trascorse la maggior parte del tempo durante il suo soggiorno in Italia.
Gregor H. Lersch, direttore del Museo Casa di Goethe spiega: “La casa, come luogo di produzione letteraria e di memoria, probabilmente non ha mai sviluppato una storia così completa per nessun altro scrittore come nel caso di Goethe: la casa natale a Francoforte, la casa-giardino e la casa sul Frauenplan a Weimar e, naturalmente, la Casa di Goethe in via del Corso a Roma sono ambienti che, grazie alla loro autenticità e alla vicinanza alla persona storica, creano una sensazione che i visitatori ripetutamente descrivono come perturbante. Anche molti passaggi delle opere di Goethe, ad esempio nel Faust, mostrano l'interesse di Goethe per il lato oscuro dell'essere umano”.
La mostra è accompagnata da un catalogo in lingua inglese pubblicato da SORRY PRESS®.
Architettura mostra di BB.
Mediapartner CURA.
27
marzo 2024
The Uncanny House
Dal 27 marzo al primo settembre 2024
arte contemporanea
Location
CASA DI GOETHE
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Biglietti
Biglietto: intero 6 euro | ridotto 5 euro (disabilità, studenti, giornalisti, militari, over 65, soci ACI, ARCI, BIBLIOCARD, FAI, LAZIO YOUTH CARD, ÖSTERREICH INSTITUT ROMA, ROMAPASS, TOURING CLUB ITALIANO e accompagnatore, visitatori della Keats-Shelley House nei tre giorni precedenti) | Carta famiglia (2 adulti con massimo 3 figli): 17 euro | Gratuito: bambini fino a 10 anni, soci ICOM | Tutte le domeniche alle ore 11.00 e alle ore 16.00 il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata in lingua italiana.
Orario di apertura
martedì – domenica, ore 10.00 – 18.00, ultimo ingresso ore 17.30; lunedì chiuso
Vernissage
27 Marzo 2024, 19.00
Editore
SORRY PRESS
Ufficio stampa
Tanja Lelgemann - Museo Casa di Goethe
Autore
Curatore
Media partner
Sponsor