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The weaning of goods, a mechanical affair.
The weaning of goods, a mechanical affair indaga i meccanismi e i tempi che regolano i ritmi all’interno dei terminal portuali.
Comunicato stampa
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The weaning of goods, a mechanical affair indaga i meccanismi e i tempi che regolano i ritmi all’interno dei terminal portuali.
Il film è ambientato nei terminal Multiservice e Container del porto commerciale di Porto Marghera, inserito nell’area industriale veneziana.
L’opera è una sinfonia meccanica che permette di prendere coscienza di questi luoghi dedicati al trasferimento della merce in arrivo dal mare o prossima a lunghe traversate, quando ancora non è disponibile per la vendita al dettaglio.
Sebbene il porto commerciale rappresenti uno snodo importante per il traffico di merci (granaglie, metalli pesanti, generi alimentari, merce di piccola taglia); questi spazi rimangono poco accessibili e conosciuti.
La fotografia del video si sofferma sulle diverse dinamiche che scandiscono le ore in questa catena di montaggio a cielo aperto, con curiosità silente.
Il suono riprende l’intima maestosità del luogo, avvalendosi esclusivamente di sonorità riprese all’interno del sito e successivamente snaturate o portate al massimo del loro potenziale, alternando fragorosi picchi sonori provocati da materiale industriale a lenti movimenti meccanici in un continuo
e repentino scambio e dialogo con lo spettatore.
I limiti del luogo vengono così riprodotti con l’ausilio di frequenze eccessive, appena udibili dall’orecchio umano. Si forma così una composizione sonora estrema, dettata principalmente dal fattore politico e materiale dell’area portuale veneziana, costituita da eventi massimali come da situazioni appena percettibili.
BIO
Daniele Costa, Castelfranco Veneto, 1992
Inizia la pratica artistica nel 2013 dedicandosi prevalentemente al video. Nel 2015 consegue la laurea in primo livello in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo all’Università di Padova. Attualmente iscritto al corso di laurea magistrale in Arti Visive presso l’Università Iuav di Venezia. La sua ricerca si focalizza sulla conoscenza del corpo umano, utilizzando sia un approccio scientifico che una ricerca emotiva dell’individuo. I suoi progetti sono stati presentati in istituzioni e festival quali National Gallery of Art Tirana (AL), House of King Peter I Belgrado (RS), Artevisione Careof e Sky Arte (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa(Venezia).
Simone Rossi, Padova, 1993
Editor di Cactus, magazine semestrale di cultura visuale che coniuga editoriali moda, arte contemporanea e fotografia, con sede a Milano. Ha curato pop up show dell’artista cinese Lu Yang (Milano, 2015) e del duo di fotografi Christto and Andrew (Firenze, 2016). É studente magistrale in Arti Visive presso IUAV, Venezia dove ha collaborato con la redazione della rivista di tradizione classica Engramma. Ha lavorato, inoltre, presso Kaleidoscope Magazine, UnFLOP paper e partecipato a workshop con Johan Grimonprez e Judith Clark.
Nicola Zolin, Thiene, 1992
Ottiene il diploma di primo livello nel 2014 all’ Accademia di Belle Arti di Venezia, successivamente si iscrive al corso di laurea magistrale in Arti Visive all’Università Iuav di Venezia. La sua pratica si concentra sull’utilizzo del suono prevalentemente in ambito performativo, esplorando sonorità estreme e distorte contrapposte a bordoni industriali.
Nel 2016 fonda assieme ad Alberto Cattani l’etichetta di musica sperimentale Rest Now! Recordings, con sede a Venezia. Partecipa inoltre a workshop e sessioni in studio con Teho Teardo, Charlemagne Palestine e Ben Frost.
Il film è ambientato nei terminal Multiservice e Container del porto commerciale di Porto Marghera, inserito nell’area industriale veneziana.
L’opera è una sinfonia meccanica che permette di prendere coscienza di questi luoghi dedicati al trasferimento della merce in arrivo dal mare o prossima a lunghe traversate, quando ancora non è disponibile per la vendita al dettaglio.
Sebbene il porto commerciale rappresenti uno snodo importante per il traffico di merci (granaglie, metalli pesanti, generi alimentari, merce di piccola taglia); questi spazi rimangono poco accessibili e conosciuti.
La fotografia del video si sofferma sulle diverse dinamiche che scandiscono le ore in questa catena di montaggio a cielo aperto, con curiosità silente.
Il suono riprende l’intima maestosità del luogo, avvalendosi esclusivamente di sonorità riprese all’interno del sito e successivamente snaturate o portate al massimo del loro potenziale, alternando fragorosi picchi sonori provocati da materiale industriale a lenti movimenti meccanici in un continuo
e repentino scambio e dialogo con lo spettatore.
I limiti del luogo vengono così riprodotti con l’ausilio di frequenze eccessive, appena udibili dall’orecchio umano. Si forma così una composizione sonora estrema, dettata principalmente dal fattore politico e materiale dell’area portuale veneziana, costituita da eventi massimali come da situazioni appena percettibili.
BIO
Daniele Costa, Castelfranco Veneto, 1992
Inizia la pratica artistica nel 2013 dedicandosi prevalentemente al video. Nel 2015 consegue la laurea in primo livello in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo all’Università di Padova. Attualmente iscritto al corso di laurea magistrale in Arti Visive presso l’Università Iuav di Venezia. La sua ricerca si focalizza sulla conoscenza del corpo umano, utilizzando sia un approccio scientifico che una ricerca emotiva dell’individuo. I suoi progetti sono stati presentati in istituzioni e festival quali National Gallery of Art Tirana (AL), House of King Peter I Belgrado (RS), Artevisione Careof e Sky Arte (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa(Venezia).
Simone Rossi, Padova, 1993
Editor di Cactus, magazine semestrale di cultura visuale che coniuga editoriali moda, arte contemporanea e fotografia, con sede a Milano. Ha curato pop up show dell’artista cinese Lu Yang (Milano, 2015) e del duo di fotografi Christto and Andrew (Firenze, 2016). É studente magistrale in Arti Visive presso IUAV, Venezia dove ha collaborato con la redazione della rivista di tradizione classica Engramma. Ha lavorato, inoltre, presso Kaleidoscope Magazine, UnFLOP paper e partecipato a workshop con Johan Grimonprez e Judith Clark.
Nicola Zolin, Thiene, 1992
Ottiene il diploma di primo livello nel 2014 all’ Accademia di Belle Arti di Venezia, successivamente si iscrive al corso di laurea magistrale in Arti Visive all’Università Iuav di Venezia. La sua pratica si concentra sull’utilizzo del suono prevalentemente in ambito performativo, esplorando sonorità estreme e distorte contrapposte a bordoni industriali.
Nel 2016 fonda assieme ad Alberto Cattani l’etichetta di musica sperimentale Rest Now! Recordings, con sede a Venezia. Partecipa inoltre a workshop e sessioni in studio con Teho Teardo, Charlemagne Palestine e Ben Frost.
09
marzo 2018
The weaning of goods, a mechanical affair.
Dal 09 al 18 marzo 2018
arte contemporanea
Location
CASA CAPRA
Schio, Via Giambellino, 16, (Vicenza)
Schio, Via Giambellino, 16, (Vicenza)
Orario di apertura
martedi:
18.30 - 20.30
sabato e domenica:
dalle 18.30 alle 21
Vernissage
9 Marzo 2018, h 19
Autore
Curatore