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Therese Hilbert – Ardore
Gioielli
Comunicato stampa
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“In me albergano passioni sopite che esplodono ... Sono un vulcano.“
(Eugène Ionesco)
Therese Hilbert (nata a Zurigo nel 1948) appartiene a quella categoria di orafi che ha conferito una propria valenza artistica al gioiello, basandosi su un orientamento d’avanguardia nella formazione e sulla costante e vitale presenza nel dibattito internazionale sul “gioiello d’autore” contemporaneo.
Due istituzioni l’hanno segnata: dal 1964 al 1969 Hilbert ha studiato presso la Hochschule für Gestaltung di Zurigo con Max Fröhlich e successivamente, dopo alcune esperienze in diversi atelier, dal 1972 al 1978 all’Akademie der Bildenden Künste di Monaco con Hermann Jünger. Partita dal patrimonio di una minimizzazione oggettiva e razionale della forma e del materiale che ci viene dalla Svizzera degli anni Sessanta, dominata dall’estetica di Max Bill e del Werkbund a cavallo tra la modernità classica e l’insurrezione ribelle, Hilbert si trasferiva quindi nel clima ispirato da impulsi poetico-pittorici della scena di Monaco, con al centro la personalità carismatica di Hermann Jünger, dove veniva però Hilbert messa a confronto con una percezione di stile che, per lei, rappresentava una sfida e con cui la sua idea di gioiello è sempre entrata in attrito.
Da tutto ciò, Therese Hilbert ha creato stimoli, ma soprattutto ha sviluppato il suo linguaggio formale del tutto personale. Si potrebbe forse dire che esso, penetrante come la punta di un giavellotto, è nato e si è cristallizzato dall’humus straordinariamente ricco dei suoi esordi artistici, acquistando progressivamente una sua originale individualità. E così infatti ci appaiono molti dei suoi lavori: corpi chiari e decisi di argento opacizzato o tinto in antracite con lo zolfo (il materiale preferito da Hilbert), di forma ovale, circolare o conica. Superfici lisce e sensuali si tendono come la pelle attorno a una vita interna che improvvisamente emerge, si gonfia o serpeggia fuori e ci narra dell'energia racchiusa all'interno.
Non è un caso che Hilbert si sia occupata per anni del tema delle “emozioni”, la cui metafora più completa è notoriamente il vulcano, un fenomeno naturale di cui l’artista svizzera è ormai un’appassionata conoscitrice. Ha visto e scalato numerosi vulcani e da questa passione sono scaturite quelle opere: gioielli che coniugano coerentemente la coscienza geometrica e il calcolo astratto della forma con delicate sensibilità cromatiche ed elementi insoliti, talvolta sorprendenti che sbucano dai vasi contenitori quieti e disciplinati, facendosi sempre più spazio. Nei lavori più recenti troviamo sempre più in primo piano il tema dell’ardore. Spille a forma di cilindro vellutate e scintillanti o pendenti dai profili leggermente ondulati rivestiti da superfici laccate rosso fuoco che simboleggiano una consapevolezza, una libertà alla quale Hilbert si è accostata per lungo tempo e ora giunta alla piena maturità, un “ardore” che avvolge anche chi indossa i gioielli che al contempo lo assorbono o lo riflettono.
Dopo gli studi, Therese Hilbert ha esposto le sue opere in musei e gallerie internazionali. I suoi lavori hanno trovato accesso in importanti collezioni, come lo Schmuckmuseum di Pforzheim, il Power House Museum di Sydney, la Knapp Collection di New York, la Collezione della Confederazione Elvetica di Berna, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e altri. Importante esponente dell’avanguardia internazionale, i suoi lavori sono stati inseriti nelle principali pubblicazioni sull’argomento. L’esposizione presso la Galleria Maurer Zilioli di Desenzano del Garda è la sua prima personale in Italia.
(Eugène Ionesco)
Therese Hilbert (nata a Zurigo nel 1948) appartiene a quella categoria di orafi che ha conferito una propria valenza artistica al gioiello, basandosi su un orientamento d’avanguardia nella formazione e sulla costante e vitale presenza nel dibattito internazionale sul “gioiello d’autore” contemporaneo.
Due istituzioni l’hanno segnata: dal 1964 al 1969 Hilbert ha studiato presso la Hochschule für Gestaltung di Zurigo con Max Fröhlich e successivamente, dopo alcune esperienze in diversi atelier, dal 1972 al 1978 all’Akademie der Bildenden Künste di Monaco con Hermann Jünger. Partita dal patrimonio di una minimizzazione oggettiva e razionale della forma e del materiale che ci viene dalla Svizzera degli anni Sessanta, dominata dall’estetica di Max Bill e del Werkbund a cavallo tra la modernità classica e l’insurrezione ribelle, Hilbert si trasferiva quindi nel clima ispirato da impulsi poetico-pittorici della scena di Monaco, con al centro la personalità carismatica di Hermann Jünger, dove veniva però Hilbert messa a confronto con una percezione di stile che, per lei, rappresentava una sfida e con cui la sua idea di gioiello è sempre entrata in attrito.
Da tutto ciò, Therese Hilbert ha creato stimoli, ma soprattutto ha sviluppato il suo linguaggio formale del tutto personale. Si potrebbe forse dire che esso, penetrante come la punta di un giavellotto, è nato e si è cristallizzato dall’humus straordinariamente ricco dei suoi esordi artistici, acquistando progressivamente una sua originale individualità. E così infatti ci appaiono molti dei suoi lavori: corpi chiari e decisi di argento opacizzato o tinto in antracite con lo zolfo (il materiale preferito da Hilbert), di forma ovale, circolare o conica. Superfici lisce e sensuali si tendono come la pelle attorno a una vita interna che improvvisamente emerge, si gonfia o serpeggia fuori e ci narra dell'energia racchiusa all'interno.
Non è un caso che Hilbert si sia occupata per anni del tema delle “emozioni”, la cui metafora più completa è notoriamente il vulcano, un fenomeno naturale di cui l’artista svizzera è ormai un’appassionata conoscitrice. Ha visto e scalato numerosi vulcani e da questa passione sono scaturite quelle opere: gioielli che coniugano coerentemente la coscienza geometrica e il calcolo astratto della forma con delicate sensibilità cromatiche ed elementi insoliti, talvolta sorprendenti che sbucano dai vasi contenitori quieti e disciplinati, facendosi sempre più spazio. Nei lavori più recenti troviamo sempre più in primo piano il tema dell’ardore. Spille a forma di cilindro vellutate e scintillanti o pendenti dai profili leggermente ondulati rivestiti da superfici laccate rosso fuoco che simboleggiano una consapevolezza, una libertà alla quale Hilbert si è accostata per lungo tempo e ora giunta alla piena maturità, un “ardore” che avvolge anche chi indossa i gioielli che al contempo lo assorbono o lo riflettono.
Dopo gli studi, Therese Hilbert ha esposto le sue opere in musei e gallerie internazionali. I suoi lavori hanno trovato accesso in importanti collezioni, come lo Schmuckmuseum di Pforzheim, il Power House Museum di Sydney, la Knapp Collection di New York, la Collezione della Confederazione Elvetica di Berna, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e altri. Importante esponente dell’avanguardia internazionale, i suoi lavori sono stati inseriti nelle principali pubblicazioni sull’argomento. L’esposizione presso la Galleria Maurer Zilioli di Desenzano del Garda è la sua prima personale in Italia.
24
giugno 2007
Therese Hilbert – Ardore
Dal 24 giugno al 05 agosto 2007
design
Location
MAURER ZILIOLI – CONTEMPORARY ARTS
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì alla domenica, dalle 15,30 alle 20
Vernissage
24 Giugno 2007, ore 11
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