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They hate us for our freedom
Il progetto espositivo “They hate us for our freedom” nasce con lʼintento di lanciare modelli necessari a riconsiderare la posizione del potere nei confronti dellʼarte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 19 febbraio alle ore 19:00, il C.S.O.A. – Mercato Occupato inaugura la mostra
“They hate us for our freedom” a cura di Claudia Giordano e Giuseppe Racanelli.
Il progetto espositivo “They hate us for our freedom” nasce con lʼintento di lanciare modelli
necessari a riconsiderare la posizione del potere nei confronti dellʼarte.
Il sistema giuridico riguardo la censura ha posizioni nettamente contradditorie.
La legislazione italiana afferma che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero” ma precisa che sono vietate le pubbliche manifestazioni oscene, ossia tutto ciò
che secondo il comune senso lede il pudore, tuttavia non è considerata oscena l'opera
d'arte. Quindi lʼarte è libera oppure no?
La forzata regolazione dellʼopera dʼarte, per sua stessa natura contraria ad ogni tipo di
imbrigliamento, non può che portare ad evidenti paradossi che dimostrano la sua
irriducibilità a una logica di tipo binario (arte/non arte = non osceno/osceno).
Il Mercato Occupato diventa, quindi, luogo simbolo di unʼArte espressa in totale libertà che
va al di fuori dei circuiti ufficiali.
Sara Basile, Livio Caione, Loredana Cascione, Pierluca Cetera, Claudia Giannulli,
Annalisa Macagnino, Fabio Mazzola, Pierpaolo Miccolis, Paracity Guerrilla Art, Pastike,
Patrizia Piarulli, Claudio Ranieri e Giuseppe Sassanelli, artisti tutti affermati in territorio
pugliese, attraverso ricerche, tecniche e linguaggi differenti, si misurano con la presunta
pubblica moralità, sviscerando il concetto di osceno, prendendosi gioco di ogni censura
“They hate us for our freedom” a cura di Claudia Giordano e Giuseppe Racanelli.
Il progetto espositivo “They hate us for our freedom” nasce con lʼintento di lanciare modelli
necessari a riconsiderare la posizione del potere nei confronti dellʼarte.
Il sistema giuridico riguardo la censura ha posizioni nettamente contradditorie.
La legislazione italiana afferma che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero” ma precisa che sono vietate le pubbliche manifestazioni oscene, ossia tutto ciò
che secondo il comune senso lede il pudore, tuttavia non è considerata oscena l'opera
d'arte. Quindi lʼarte è libera oppure no?
La forzata regolazione dellʼopera dʼarte, per sua stessa natura contraria ad ogni tipo di
imbrigliamento, non può che portare ad evidenti paradossi che dimostrano la sua
irriducibilità a una logica di tipo binario (arte/non arte = non osceno/osceno).
Il Mercato Occupato diventa, quindi, luogo simbolo di unʼArte espressa in totale libertà che
va al di fuori dei circuiti ufficiali.
Sara Basile, Livio Caione, Loredana Cascione, Pierluca Cetera, Claudia Giannulli,
Annalisa Macagnino, Fabio Mazzola, Pierpaolo Miccolis, Paracity Guerrilla Art, Pastike,
Patrizia Piarulli, Claudio Ranieri e Giuseppe Sassanelli, artisti tutti affermati in territorio
pugliese, attraverso ricerche, tecniche e linguaggi differenti, si misurano con la presunta
pubblica moralità, sviscerando il concetto di osceno, prendendosi gioco di ogni censura
19
febbraio 2011
They hate us for our freedom
Dal 19 febbraio al 19 marzo 2011
arte contemporanea
Location
CSOA – MERCATO OCCUPATO
Bari, Via Aurelio Carrante, (Bari)
Bari, Via Aurelio Carrante, (Bari)
Vernissage
19 Febbraio 2011, ore 19
Curatore