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Thinking about the future: at the edge of utopia
Thinking about the future: at the edge of utopia, attraverso una serie di opere video e performance, si interroga sul concetto di utopia nel nostro tempo.
Comunicato stampa
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Thinking about the future: at the edge of utopia è il progetto finale di CAMPO24, corso di studi e pratiche curatoriali promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con il sostegno di Fondazione CRT.
Thinking about the future: at the edge of utopia si sviluppa mettendo in discussione la possibilità di immaginare e abitare futuri alternativi, attraverso una serie di opere video e performance. Questo progetto si interroga sul concetto di utopia nel nostro tempo, cercando di esplorare le tensioni tra il desiderio di evasione e il senso di impotenza che caratterizzano l'odierna condizione sociale e culturale: un tema che è emerso ed è stato collettivizzato dalle curatrici e dai curatori nel percorso condiviso assieme.
L'evento alterna momenti di riflessione individuale e solipsistica a momenti di confronto e discussione collettiva. La mostra è concepita come uno spazio in cui il pubblico può confrontarsi con le opere in modo intimo ma anche partecipativo, favorendo una molteplicità di visioni sul futuro possibile. Lo spazio principale ospita l’installazione di 10 sec. Thinking About the Future (1998-2005) di Nina Fischer e Maroan el Sani, cinque video d’artista che esplorano aspettative, speranze e timori sul futuro.
Il titolo della mostra nasce proprio dal lavoro di Nina Fischer e Maroan El Sani, la cui opera accompagna le proiezioni di altre opere video degli artisti Melanie Bonajo (When the body say Yes, 2022), Jonathas de Andrade (Olho da Rua, 2022), Mapa Teatro (Los Incontados, 2014-2021), Superflex (Working Life, 2013) e Young-jun Tak (Wish You a Lovely Sunday, 2021). Questi lavori, ambientati in contesti di conflitto e violenza, riflettono sul fare comunità e sulla possibilità di generare spazi di micro-resistenza e nuove prospettive utopiche.
Il progetto non si limita alle opere esposte, ma si arricchisce anche di un public programme. All’interno della Fondazione, verranno dedicati spazi a una performance del collettivo Falive e a un talk organizzato in collaborazione con l’associazione Acmos (Aggregazione, Coscientizzazione, MOvimentazione Sociale).
Venerdì 13 dicembre, il talk La fine dell’utopia? Azioni e prospettive per abitare la città attiverà un dialogo tra l’associazione torinese Acmos e Osservatorio Futura, che rifletteranno su come agire per un futuro più partecipativo e inclusivo. Il giorno successivo, sabato 14 dicembre, il collettivo Falive presenta la performance Improvvisazioni somatiche ed elettroacustiche, coinvolgendo performer selezionati tramite open call ed esplorando il concetto di dimensione espressiva personale e collettiva.
Il concetto di utopia sembra oggi messo alla prova. Viviamo in una società in cui la continua ricerca di novità ci rende incapaci di immaginare un futuro realmente nuovo. Le nuove generazioni sembrano aver perso il loro potenziale immaginifico, intrappolate in un presente continuo, in una condizione di crisi permanente che rende difficile visualizzare idee utopiche. È possibile, in questo contesto, continuare a parlare di futuro? È davvero giunta la fine delle utopie?
a cura di
CAMPO24
Eva Adduci, Matheew Carrillo Marentes, Martino De Vincenti, Edoardo Durante, Francesca Franzone, Marta Ferrara, Gabriele Logiudice, Silvia Muffolini e Daniela Viesti
Thinking about the future: at the edge of utopia si sviluppa mettendo in discussione la possibilità di immaginare e abitare futuri alternativi, attraverso una serie di opere video e performance. Questo progetto si interroga sul concetto di utopia nel nostro tempo, cercando di esplorare le tensioni tra il desiderio di evasione e il senso di impotenza che caratterizzano l'odierna condizione sociale e culturale: un tema che è emerso ed è stato collettivizzato dalle curatrici e dai curatori nel percorso condiviso assieme.
L'evento alterna momenti di riflessione individuale e solipsistica a momenti di confronto e discussione collettiva. La mostra è concepita come uno spazio in cui il pubblico può confrontarsi con le opere in modo intimo ma anche partecipativo, favorendo una molteplicità di visioni sul futuro possibile. Lo spazio principale ospita l’installazione di 10 sec. Thinking About the Future (1998-2005) di Nina Fischer e Maroan el Sani, cinque video d’artista che esplorano aspettative, speranze e timori sul futuro.
Il titolo della mostra nasce proprio dal lavoro di Nina Fischer e Maroan El Sani, la cui opera accompagna le proiezioni di altre opere video degli artisti Melanie Bonajo (When the body say Yes, 2022), Jonathas de Andrade (Olho da Rua, 2022), Mapa Teatro (Los Incontados, 2014-2021), Superflex (Working Life, 2013) e Young-jun Tak (Wish You a Lovely Sunday, 2021). Questi lavori, ambientati in contesti di conflitto e violenza, riflettono sul fare comunità e sulla possibilità di generare spazi di micro-resistenza e nuove prospettive utopiche.
Il progetto non si limita alle opere esposte, ma si arricchisce anche di un public programme. All’interno della Fondazione, verranno dedicati spazi a una performance del collettivo Falive e a un talk organizzato in collaborazione con l’associazione Acmos (Aggregazione, Coscientizzazione, MOvimentazione Sociale).
Venerdì 13 dicembre, il talk La fine dell’utopia? Azioni e prospettive per abitare la città attiverà un dialogo tra l’associazione torinese Acmos e Osservatorio Futura, che rifletteranno su come agire per un futuro più partecipativo e inclusivo. Il giorno successivo, sabato 14 dicembre, il collettivo Falive presenta la performance Improvvisazioni somatiche ed elettroacustiche, coinvolgendo performer selezionati tramite open call ed esplorando il concetto di dimensione espressiva personale e collettiva.
Il concetto di utopia sembra oggi messo alla prova. Viviamo in una società in cui la continua ricerca di novità ci rende incapaci di immaginare un futuro realmente nuovo. Le nuove generazioni sembrano aver perso il loro potenziale immaginifico, intrappolate in un presente continuo, in una condizione di crisi permanente che rende difficile visualizzare idee utopiche. È possibile, in questo contesto, continuare a parlare di futuro? È davvero giunta la fine delle utopie?
a cura di
CAMPO24
Eva Adduci, Matheew Carrillo Marentes, Martino De Vincenti, Edoardo Durante, Francesca Franzone, Marta Ferrara, Gabriele Logiudice, Silvia Muffolini e Daniela Viesti
13
dicembre 2024
Thinking about the future: at the edge of utopia
Dal 13 al 15 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Orario di apertura
dalle ore 12 alle ore 19
Autore
Curatore
Progetto grafico
Sponsor
Patrocini