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This is not a toy
La galleria Davico Arte presenta in apertura di stagione, una collettiva “THIS IS NOT A TOY” con protagonisti Stefano Bolcato, Antonella Casazza, Max Ferrigno, Domenico Pellegrino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Davico Arte presenta in apertura di stagione, una collettiva “THIS IS NOT A TOY” con protagonisti Stefano Bolcato, Antonella Casazza, Max Ferrigno, Domenico Pellegrino.
“Il giocattolo è la prima iniziazione all'arte", così scriveva C. Baudelaire ne “La morale del giocattolo” e su questo concetto gli artisti sono stati invitati ad esprimersi.
Uno strano senso di disagio opprime gli adulti di fronte all’arte contemporanea, viceversa, i bambini si avvicinano alle opere senza alcun timore, fantasticando e interagendo con disarmante naturalezza. Per loro l’arte e il gioco coincidono indissolubilmente, influenzandone la psiche e plasmandone il carattere.
L’IO è dentro al gioco e il gioco è dentro a quell’IO freudiano che ci possiede senza lasciarci via di scampo. Un IO da cui i bambini ingenuamente si lasciano trasportare senza remore, e da cui noi adulti fuggiamo inconsciamente, perché il gioco è il luogo dove emerge la nostra totalità.
Facile rimanere bambini, difficile tornarci. La maturità ci reclama, ci circuisce, ci assoggetta, spegnendo la fantasia, che lentamente muore imprigionata in schemi già stabiliti.
E allora come riuscire a salvarci? In che modo poter recidere i fili di questa routine che ci manovra come burattini?
I nostri artisti ci hanno provano così:
• Stefano Bolcato costruisce scene di vita comune, i cui interpreti sono gli omini del Lego; faccine poco espressive, rigidità fanno si che scene di vita reale vengano esorcizzate attraverso la creazione di avatar standardizzati.
• Antonella Casazza usa i giocattoli per esprimere attimi ed emozioni, interpretandoli in teatrini grottesti, surreali, usciti da una favola e, a volte, intrisi di atmosfere vagamente noir.
• I personaggi dei cartoni animati, le merendine e i giochi di una generazione diventano “attori attivi” nelle opere di Max Ferrigno, in un tripudio di colori accesi, intensi e dissonanti. Un linguaggio che sembra destinato ai bambini ma che in realtà è rivolto agli adulti.
• Gli innesti decorativi e iconografici presenti nelle opere di Domenico Pellegrino, rimarcano l’appartenenza al territorio di origine, alla tradizione popolare siciliana. Da questo filo conduttore prendono vita i suoi super eroi, icone pop e folk insieme, salvatori di un presente pieno d’insidie, paladini della lotta del bene contro il male.
Comunque sia, l’importante è non dimenticare di giocare.
Carlotta Canton
“Il giocattolo è la prima iniziazione all'arte", così scriveva C. Baudelaire ne “La morale del giocattolo” e su questo concetto gli artisti sono stati invitati ad esprimersi.
Uno strano senso di disagio opprime gli adulti di fronte all’arte contemporanea, viceversa, i bambini si avvicinano alle opere senza alcun timore, fantasticando e interagendo con disarmante naturalezza. Per loro l’arte e il gioco coincidono indissolubilmente, influenzandone la psiche e plasmandone il carattere.
L’IO è dentro al gioco e il gioco è dentro a quell’IO freudiano che ci possiede senza lasciarci via di scampo. Un IO da cui i bambini ingenuamente si lasciano trasportare senza remore, e da cui noi adulti fuggiamo inconsciamente, perché il gioco è il luogo dove emerge la nostra totalità.
Facile rimanere bambini, difficile tornarci. La maturità ci reclama, ci circuisce, ci assoggetta, spegnendo la fantasia, che lentamente muore imprigionata in schemi già stabiliti.
E allora come riuscire a salvarci? In che modo poter recidere i fili di questa routine che ci manovra come burattini?
I nostri artisti ci hanno provano così:
• Stefano Bolcato costruisce scene di vita comune, i cui interpreti sono gli omini del Lego; faccine poco espressive, rigidità fanno si che scene di vita reale vengano esorcizzate attraverso la creazione di avatar standardizzati.
• Antonella Casazza usa i giocattoli per esprimere attimi ed emozioni, interpretandoli in teatrini grottesti, surreali, usciti da una favola e, a volte, intrisi di atmosfere vagamente noir.
• I personaggi dei cartoni animati, le merendine e i giochi di una generazione diventano “attori attivi” nelle opere di Max Ferrigno, in un tripudio di colori accesi, intensi e dissonanti. Un linguaggio che sembra destinato ai bambini ma che in realtà è rivolto agli adulti.
• Gli innesti decorativi e iconografici presenti nelle opere di Domenico Pellegrino, rimarcano l’appartenenza al territorio di origine, alla tradizione popolare siciliana. Da questo filo conduttore prendono vita i suoi super eroi, icone pop e folk insieme, salvatori di un presente pieno d’insidie, paladini della lotta del bene contro il male.
Comunque sia, l’importante è non dimenticare di giocare.
Carlotta Canton
18
settembre 2014
This is not a toy
Dal 18 settembre al 18 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA DAVICO
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 16-19.30
Vernissage
18 Settembre 2014, ore 18.30
Autore
Curatore