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Thomas Bayrle – Produzione Bayrle
Il progetto espositivo concepito dall’artista per Cardi Black Box, giunta alla sua quinta mostra dall’apertura, è una reinterpretazione della grande personale, punto chiave per lo sviluppo della sua carriera, che l’artista presentò nel 1968 a Milano, negli spazi della Galleria Apollinaire.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 30 ottobre al 23 dicembre 2009, Cardi Black Box è lieta di presentare Produzione Bayrle, una mostra poliedrica e spettacolare dell'artista tedesco Thomas Bayrle.
Nato nel 1937 a Berlino, Thomas Bayrle vive e lavora a Francoforte sul Meno.
Figura seminale in Germania assieme ad artisti come Sigmar Polke e Gerhard Richter, Bayrle è considerato il pioniere del movimento Pop tedesco, nonostante il suo approccio all'iconografia del consumismo di massa sia per certi versi ideologicamente diverso. L'artista degli artisti, come è spesso definito visto il suo fondamentale ruolo di insegnante e mentore alla Staedelschule di Francoforte, dal 1960 Bayrle ha realizzato un ricchissimo corpus di lavoro influenzato anche dalle sue sperimentazioni con musica, design, editoria, grafica e attivismo politico.
Il progetto espositivo concepito da Bayrle per Cardi Black Box, giunta alla sua quinta mostra dall’apertura, è una reinterpretazione della grande personale che l’artista presentò proprio a Milano, alla Galleria Apollinaire, nel 1968. Di ritorno, dopo oltre quarant’anni nella città che ospitò agli inizi della sua carriera la mostra chiave per lo sviluppo del suo percorso artistico, Bayrle “fa storia” attraverso la storia presentando una riedizione dell'imponente progetto originale.
Curata da Sarah Cosulich Canarutto, la mostra è un'installazione di dimensioni monumentali che unisce le molteplici riflessioni di Bayrle sul rapporto tra consumo e massa, individualismo e collettività, percezione e rappresentazione.
Un allestimento psichedelico di carte da parati, con i leggendari motivi di matrice Pop dell’artista, ricoprirà interamente gli spazi della galleria. A queste, proprio come nel progetto espositivo originale, saranno sovrapposte delle serigrafie di grande formato della fine degli anni 60, elaborazioni ed esplosioni di oggetti quotidiani divenute icone di massa.
A completare l’allestimento del piano terra e punto focale della mostra, sarà una “produzione” di impermeabili serigrafati con le famose texture Pop di Bayrle. Questa collezione di trench, realizzata dall’artista appositamente per l’occasione, rappresenta una versione, riadattata in chiave contemporanea, della sua “produzione sartoriale” del 1968. I coloratissimi soprabiti verranno venduti in galleria sia in edizione limitata che in un’edizione speciale accessibile a tutti, in futuro acquistabile anche in alcuni punti vendita tradizionalmente dedicati all’abbigliamento. Anche questa nuova serie di impermeabili nasce dalla volontà dell’artista di partecipare con il suo lavoro a una distribuzione più ampia e “democratica” dell’arte e, paradossalmente, di vestire l’individuo con le stesse forme e con le stesse contraddizioni che lo caratterizzano. Sono proprio temi come la ripetizione e la serialità, il rapporto tra elemento singolo e la sua accumulazione, a rappresentare le chiavi del lavoro di Thomas Bayrle, che da giovane aveva lavorato in tipografie e fabbriche tessili vivendo l’esperienza della catena di montaggio e i ritmi ossessivi dell’era post-industriale.
Ad arricchire il progetto espositivo complessivo, al primo piano della galleria verrà presentato un gruppo di opere esposte per la prima volta in Italia - serigrafie, dipinti, collage e composizioni a tecnica mista - che esplorano il percorso artistico di Bayrle dagli anni 60 ad oggi compiendo un’analisi unica della complessità e profondità della sua visione.
La natura di questa mostra multiforme e di portata museale offrirà un’esperienza unica e inaspettata al visitatore, che si troverà avvinto in un unicum in cui l’opera tracima e permea lo spazio insinuandosi nelle pieghe più sorprendenti del quotidiano.
Come di consueto Cardi Black Box e' accompagnata da un cocktail Grey Goose, la luxury vodka rinomata per la sua eccellenza qualitativa e partner della Galleria.
THOMAS BAYRLE – L'ARTISTA
L'artista degli artisti, come è spesso definito, Thomas Bayrle è una figura storica che solo di recente ha ottenuto lo straordinario riconoscimento internazionale che la sua pratica merita. Considerato uno dei pionieri del movimento Pop tedesco, e una figura seminale in Germania insieme ad artisti come Sigmar Polke e Gerhard Richter, il suo corpus di lavoro è stato spesso “oscurato” dal suo ugualmente decisivo contributo come maestro alla famosa Staedelschule di Francoforte. Mentre lavorava come professore e mentore dei suoi studenti, tra i quali molti nomi importanti come Tobias Rehberger, Tomas Saraceno, Thomas Zipp e Sergej Jensen, Bayrle ha sperimentato con musica, design, grafica, editoria e attivismo politico, sviluppando negli anni una pratica artistica ricchissima e molto coerente.
Analizzate più in profondità, le opere di Bayrle vanno ben oltre la Pop Art. Nonostante riconoscibili tratti in comune con l'iconografia del consumismo di massa tipica del movimento, Bayrle ha sempre sovvertito i suoi paradigmi. Si è appropriato della sintassi visiva tipica del Pop, con il suo immaginario ricco di oggetti prodotti in massa, colorati e desiderabili, ma utilizzando le immagini in modo differente, carico di una dimensione spaziale e architettonica, mai avulso dai toni politici e dall’indagine sociale. Bayrle crea un linguaggio visivo che trasforma oggetti quotidiani in icone di massa, mettendo in discussione il modo stesso in cui queste icone vengono create.
PRODUZIONE BAYRLE – IL PROGETTO DA CARDI BLACK BOX
Decidere di replicare la mostra della Milano del 1968 nella 2009 è una scelta che rivela una dichiarazione molto forte e importante. La mostra presso la Galleria Apollinaire non rappresentò soltanto un momento chiave nella carriera di Thomas Bayrle, ma è testimonianza del carattere rivoluzionario e fortemente originale del suo lavoro. Questa esposizione è tanto significativa e attuale oggi quanto fu d'avanguardia nel 1968. E' una prova che un approccio radicale all'arte non invecchia, ma cresce col passare del tempo.
Bayrle decostruisce sia la struttura che il significato di oggetti quotidiani per poi moltiplicarli all'infinito e svelarne i paradossi. La ripetizione, secondo lo stesso processo che definisce l'esistenza dei prodotti di consumo e le conquiste della civiltà, li trasforma in esperimenti. Ed è proprio la ripetizione il centro focale di Produzione Bayrle. Non solo, come si è visto, nelle sue carte da parati psichedeliche, ma anche e soprattutto nella serie di impermeabili serigrafati con i suoi motivi di matrice Pop, che verranno venduti sia in galleria che in circuiti esterni.
L'idea è che i visitatori non possano solamente guardare l’opera ma anche indossarla. Con questo tipo di operazione che, va sottolineato, è stata portata avanti per la prima volta nel 1968, Bayrle non punta a estendere l'opera a un nuovo mezzo, più interattivo, ma a misurare l'iconografia contro il soggetto che l'opera mette in discussione: l'individuo. Secondo Bayrle, la ripetizione stimola il rapporto tra individuo e gruppo, rivelando quindi le contraddizioni della società. Per lui, la massa è risultato della combinazione di parti, cellule, unità che sono componenti ma che ritornano a loro volta ad essere degli “interi”. Sono accoppiate e interconnesse secondo strutture ritmiche, in cui gli elementi singoli godono della stessa importanza del tutto. Se il motivo creato dalla ripetizione è il risultato di un salto tra l'elemento singolo e la sua accumulazione, indossare uno dei capi di Bayrle significa trasformarsi in una metafora fisica del rapporto tra individualità e massa. In questo modo, i visitatori diventano essi stessi “superforme”, termine coniato da Bayrle per esprimere gli oggetti e le cose formati dalla giustapposizione dei propri atomi.
Oltre alla nuova linea d'abbigliamento, le composizioni allucinatorie di Bayrle si svilupperanno nello spazio della galleria in forme differenti: carte da parati che copriranno l'intera superficie della galleria, la scultura monumentale di un abito, e altre declinazioni a tema. I diversi modi in cui la nozione di ripetizione è sviluppata attraverso la galleria mette in discussione l'uomo all'interno della storia, della politica e della sfera sociale, per riportare l'attenzione all'uomo come individuo.
IL LAVORO DI THOMAS BAYRLE – DAGLI ANNI '60 A OGGI
Analizzare alcuni dei lavori di Bayrle del passato è utile per una comprensione della complessità del suo approccio e dell'ampia portata della sua iconografia. La società in sé è un tessuto composito, del quale Bayrle non analizza solo il consumismo, ma anche la mercificazione di sfere più intime e personali, come il sesso e la regione.
La serie Feuer im Weizen, del 1970, è infatti un ottimo esempio delle serigrafie esplicite e quasi pubblicitarie che Bayrle produsse in risposta alla liberazione sessuale negli anni Sessanta e Settanta. La scena di un rapporto orale: legioni di gambe femminili con tacchi alti si ripetono in un motivo che forma due gambe aperte con riconoscibili genitali.
Nel video Autobahnkreuz, Motorway Junction (2006), un Cristo crocifisso è costituito da una serie di immagini di un'autostrada trafficata: il video accompagna lo spettatore in un viaggio ipnotico nei paradossi dell'iconografia. Autostrade che diventano metafora della circolazione ad alta velocità di beni e persone, come un'enorme nastro trasportatore.
L'immaginario di Bayrle attinge sia al mondo occidentale che orientale.
L'interesse dell'artista nei confronti della cultura asiatica - in special modo della visione della realtà in modo collettivo - e il ruolo dell'individuo all'interno del sistema comunista cinese sono evidenti in particolare in Mao und die Gymnasiasten (Mao and the gymnasts), del 1964. Un dipinto cinetico in cui centinaia di piccoli ginnasti, disposti dietro a un ritratto del Presidente Mao, fanno esercizi in una parata di massa tipica del regime comunista. A dispetto delle differenze ideologiche, Bayrle evidenzia le similitudini tra le folle della Cina comunista e quelle consumiste delle nazioni capitaliste.
Molto prima che la globalizzazione divenisse una tematica d'attualità, l'artista spezzò tutte le gerarchie di potere in un tentativo di ridefinire il concetto di valore. I suoi mondi confondono lo sguardo e raccontano di possibili ecologie urbane, mappe e paesaggi urbani fatti di monotonia e ordine, nella loro ripetizione all'infinito di unità architettoniche in punti di simmetria. Stadt am Meer (City on the sea), del 1977 e Stadt am Wald (City near the woods), del 1982, sono due esempi dell'urbanistica di Bayrle, satura di produzione di massa. Ci ricordano i moduli delle unità abitative di Le Corbusier: semplicemente un'ulteriore forma di produzione standardizzata, le case possono essere costruite esattamente come viene assemblata un'automobile in catena di montaggio.
Le auto sono incredibilmente iconiche non solo del progresso tecnologico e della conseguente commodificazione dei beni, ma anche del boom economico del dopoguerra. In quest'accezione appaiono spesso nelle opere di Bayrle: Chrysler Star (1970), VW blau ( Volkswagen blu) and VW rot ( Volkswagen rossa) – entrambe del 1969 – sono tutte superforme della velocità sociale, metafora del potere umano di generare e cancellare significato.
L'arte è per Bayrle uno strumento per riordinare la realtà e i suoi significati; la sua opera è il risultato di un tentativo di comprendere il mondo attraverso infiniti esperimenti dall'esito imprevedibile. Oggetti e immagini, allungate e deformate in un continuo sovrapporsi di degenerazioni, commenta con pungente ironia sulla tragedia umana. Un visionario teatro dell'assurdo in cui eccitazione, meraviglia e ottimismo si mescolano a sensazioni di orrore e ossessione.
Informazioni per il pubblico
Cardi Black Box
Corso di Porta Nuova, 38
20121 Milano
Informazioni
Tel. +39 02 45478189
Fax +39 02 45478120
gallery@cardiblackbox.com
www.cardiblackbox.com
Orari di visita
Da Martedì a sabato 10-19
Lunedì chiuso
Ingresso libero
UFFICIO STAMPA
Paola C. Manfredi Comunicazione
Corso Italia 8 – 20122 Milano
Tel. +39 05 45485093
Fax +39 02 45485094
press@paolamanfredi.com
Contatti
Paola C. Manfredi
+39 335 54 55 539
paola.manfredi@paolamanfredi.com
Alice Cammisuli
+39 338 61 59 539
alice.cammisuli@paolamanfredi.com
Thomas Bayrle
BIOGRAFIA
Nato a Berlino, Germania, nel 1937. Vive e lavora a Francoforte
Mostre personali (selezione)
2009
Produzione Bayrle, Cardi Black Box, Milano
Thomas Bayrle, Musée d’Art Moderne et Contemporain, Ginevra
Elastic. Thomas Bayrle, Ann Lislegaard, Raven Row, Londra
Thomas Bayrle. I’ve A Feeling We’re Not in Kansas Anymore, Museu d’Art Contemporani, Barcellona
2008
Thomas Bayrle. Looping, Museum Ludwig, Colonia
Thomas Bayrle, Andreas Slominski, Dependance, Bruxelles
Cats & Cars (with Gerald Domenig), Etablissement d’en face, Bruxelles
Wiener, Arbeiterkammer Wien, Vienna
Stéphane Dafflon, Thomas Bayrle, Air de Paris, Parigi
Thomas Bayrle. A Mustache is a Man’s Best Friend, Galerie Francesca Pia, Zurigo
Thomas Bayrle. Bir enstalasyon duvarkagıtları, otoyollar vs. üzerine / An
Installation of Wallpapers, Motorways etc., Dirimart, Istanbul
2007
Galerie Barbara Weiss, (with Monika Baer), Berlino
Thomas Bayrle, FRAC Limousin, Limoges
Thomas Bayrle, Office for Contemporary Art, Oslo
Thomas Bayrle, Jacke wie Hose, Galerie Johann Widauer, Innsbruck
2006
Thomas Bayrle: 40 Jahre Chinese Rock’n’Roll, Museum für Moderne Kunst, Francoforte
Thomas Bayrle. Happy Days Are Here Again, Gavin Brown’s Enterprise, New York
2005 Thomas Bayrle, Cubitt Gallery, Londra
2004 Thomas Bayrle: Carlos, Oldenburger Kunstverein, Oldenburg
2003
Autostrada, Galerie Barbara Weiss, Berlino
Eiserner Vorhang, Safety Curtain. Un progetto di museo in progress in collaborazione con l'Opera State di Vienna
2002
Thomas Bayrle, Grazer Kunstverein, Graz
Thomas Bayrle, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte
2001
Kartoffelzähler, Johann Widauer, Innsbruck
Thomas Bayrle. Bilder, Zeichnungen, Druckgrafik aus den Jahren 1967 bis 2001, Galerie Meyer - Ellinger, Francoforte
Layout, CCA, Kitakyushu
2000
flying home..., Museum in Progress, Vienna
Philip Johnson, 1999 und Werke von 1967 - 2000, Galerie Barbara Weiss, Berlino
1998
Galerie Meyer-Ellinger, Francoforte
Dolly Animation, Galerie Francesca Pia, Berna
1997
Koriyama City Art Museum, Koriyama
Academy of Art & Design, Pechino
TassenTassen, Museum Moderner Kunst, Francoforte
1996 Thomas Bayrle, Kunsthalle St. Gallen, San Gallo
1995 Galerie Meyer-Ellinger, Francoforte
1994 Film Video Materialien, Portikus, Francoforte
1990 Autobahnkopf, Portikus, Francoforte
1989
Pinsel durchgespielt, Kunstverein Freiburg, Friburgo
Thomas Bayrle 1983 - 88, Seed Hall, Tokyo
1988 Madonna Jaguar, Kunsthalle Innsbruck, Innsbruck
1987 Thomas Bayrle 1967 und 1987, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
1986 GOLF, Auto Museum, Wolfsburg
1984 Capsel, Museum am Ostwall, Dortmund
1983 Druckgrafik 1960 - 83, Städtische Galerie, Wolfsburg
1980 Rasterfahndung, Goethe - Institut, San Francisco
Graphic Gathering, Stanford University, Palo Alto
1977 Cities and Accumulations, WAKO, Tokyo
1972
Formation Serielle, La Pochade, Parigi
Kiko Galleries, Houston
1971 Studio S, Roma
1968 Mäntel - Tragbare Grafik, Art Intermedia, Colonia
Produzione Bayrle, Galleria Apollinaire, Milano
1965 Galerie Buchholz, Monaco
1964 Städtisches Museum, Göttingen
1963 DRUCK, Galerie Bergsträsser, Darmstadt
Mostre collettive (Selezione)
2009
53rd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia, Venezia
La Recherche, Liam Gillick, Trisha Donnelly, Leonor Antunes, Thomas Bayrle, Philippe Parreno, Air de Paris, Parigi
Heidi au pays de Martin Kippenberger, FRAC Fonds Régional d’Art Contemporain, Bordeaux
Grandfather Clock, Thomas Bayrle, Will Benedict, Andrei Kochschmieder, Neue Alte Brücke, Fancoforte
Notation. Kalkül und Form in den Künsten. ZKM Karlsruhe
2008
Konstellationen IV. Material, Form, Mensch, Stadt, Städel Museum, Francoforte
What Ever Happened to Sex in Scandinavia, Office for Contemporary Art Norway, Oslo
Biennale of Sydney, Sydney
Experiment Marathon Reykjav’k (Reykjavik Arts Festival 2008), Listasafn
Reykjav’kur Hafnarhoes, Reykjavik, Islanda
StŽphane Dafflon , Thomas Bayrle, Air de Paris, Parigi
God and Goods, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo
Tempo, Tempo! Das Phänomen der Geschwindigkeit im Film, Opelvillen Rüsselsheim
Europop, Kunsthaus Zurich, Zurigo
2007
Tbilisi 4: Everyday is Saturday, Tbilisi, Georgia
The Kitakyushu Biennial ’07, Moji-Ko Kitakyushu, Kitakyushu
Body Politicx, Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam
Small Is Beautiful, Ursula Bickle Stiftung, Kraichtal-Unterrowisheim
Imagery Play, PKM Gallery, Pechino
Das Kapital-Blue Chips und Masterpieces, Museum für Moderne Kunst, Francoforte
What does the jellyfish want?, Museum Ludwig, Colonia
Lyon Biennial, Lione
Whenever It Starts It Is the Right Time, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
Thomas Bayrle, screening of Sunbeam, Superstars, Autobahn-Kopf, Office for Contemporary Art Norway, Oslo
Screening of Sunbeam, Autobahnkopf, Select: A Night with Rosalind Nashashibi,
Tate Modern, Londra
2006
Piktogramme, die Einsamkeit der Zeichen, Kunstmuseum Stuttgart, Stoccarda
Choosing My Religion, Kunstmuseum Thun, Thun
Gwangju Biennale, Gwangju, Korea
The Expanded Eye, Kunsthaus Zürich, Zurichalstadt. beijing case, ZKM, Museum
für Neue Kunst, Karlsruhe
Summer of Love, Art of the Psychedelic Era, Kunsthalle Wien, Vienna
4th Berlin Biennial for Contemporary Art: Of Mice and Men, KW Institute for Contemporary Art, Berlino
Dark Places, Santa Monica Museum of Art, Santa Monica
2005
Guangzhou Triennale, Guangzhou, Cina
Beijing Case, Zero Field Experimental Art Center, Pechino
Summer of Love, Art of the Psychedelic Era, Schirn Kunsthalle, Francoforte sul Meno
Automobilisé, Galerie Ilka Bree, Bordeaux
Zur Vorstellung des Terrors: Die RAF. Ausstellung, Kunst-Werke, Institute for Contemporary Art, Berlino
50 Jahre , Years documenta 1955 - 2005, Kunsthalle Fridericianum, Kassel
2004
Berlin-Moskau, Moskau-Berlin 1950 - 2000, Staatliche Tretjakow-Galerie, Mosca
9. Triennale Kleinplastik Fellbach, Alte Kelter, Fellbach
Pop Cars. Amerika-Europa, Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg
Deutschland sucht, Kölnischer Kunstverein, Kölnischer
Grey Goo, Flaca, Londra
Cupcup and the happy Medium, Dowse-Museum, Wellington, Nuova Zelanda
Utopia Station, Haus der Kunst, Monaco
2003
Bayrle, Greenfort, Zybach, Galerie Francesca Pai, Berna
Nation, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
50. Biennale di Venezia, Venezia
Berlin-Moskau, Moskau-Berlin 1950 - 2000, Martin - Gropius Bau, Berlino
Klosterfelde Invite #8, Klosterfelde, Berlino
2002
Europaweit - Kunst der 60er Jahre, Städtische Galerie, Karlsruhe
2001
Frankfurter Kreuz. Transformationen des Alltäglichen in der zeitgenössischen Kunst, Schirn Kunsthalle, Francoforte
DC: Thomas Bayrle/ Bodys Isek Kingelez, Museum Ludwig, Colonia
2000
Floating Cities. Die europäische Stadt in Bewegung, conference (06 – 22 – 06 – 25 -2000) Guardini Stiftung, Berlino
e.V. in the Haus der Kulturen der Welt, Berlino
out of space, Schnitt Ausstellungsraum zu Gast im Kölnischen Kunstverein, Colonia
1999 Serien, Konzepte in Foto, Video, Museum Ludwig, Colonia
1998
Technoculture FRI ART, Centre Contemporaine, Friburgo
Life Style, Kunsthaus Bregenz, Bregenz
Anticipation, Centre pour l'image Contemporaine, Ginevra
Massornament, Kunsthallen Brandts Klaedefabrik, Odense
... mit Studenten, Shift, Berlino
Die Macht des Alters, Deutsches Historisches Museum, Kronprinzenpalais, Berlino
1997
Urban Space, de Singel, Anversa
KünstlerInnen, Museum in Progress, Kunsthaus Bregenz, Bregenz
1996
Grafik, Galerie Klosterfelde, Berlino
L'Art de Plastique, École des Beaux Arts, Parigi
1995
Elastic Lights, Sidney Gallery, Sidney
Prix Ars Electronica, Linz
1993
Neue Kunst in Hamburg, Kunstverein Hamburg, Amburgo
Ars Electronica, Linz
Compkuenstlerg, Künstlerwerkstatt Lothringer Strasse, Monaco
1989
On Kawara - Wieder und Wieder, Portikus, Francoforte
Ars Electronica, Linz
1985
IBA, Berlino, Milano
Deutsche Graphiker, Gummersons, Stoccolma
1984
von hier aus, Gesellschaft für aktuelle Kunst, Düsseldorf
Orwell, Museum des 20. Jahrhunderts, Vienna
1983 Utopian Visions in Modern Art, Hirshhorn Museum, Washington DC
1977 Documenta 6, Kassel
1975 Der Einzelne und die Masse, Kunsthalle, Recklinghausen
1971
Graphik der Welt, Kunsthalle Nürnberg, Norimberga
Contemporary Graphic, Oxford Gallery, Londra
Kunst und Politik, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
1970
Konzepte einer neuen Kunst, Göttinger Kunstverein, Göttinger
Sammlung Feelisch, Museum am Ostwall, Dortmund
Kunst und Politik, Badischer Kunstverein, Karlsruhe
1969 Industrie und Technik in der deutschen Malerei, Lehmbruck-Museum, Duisburgo
1968
British International Print Biennale, Bradford
Kunst-Stoffe, Art Intermedia, Colonia
1967 Serielle Formationen, Studio Galerie, Universität Frankfurt, Francoforte
1966 EXTRA, Museum Wiesbaden, Wiesbaden
1965 Between poetry and painting, Institute of Contemporary Arts, Londra
1964 Documenta 3, Kassel
1963 Schrift und Bild, Kunsthalle Baden-Baden and Stedelijk Museum, Amsterdam
BIBLIOGRAFIA (selezione)
2009
Silke Hohmann, Die serielle Revolution, in monopol, aprile 2009, p.62-73
Social Fabric, in Frieze 149, 2009, p.148-153
Thomas Bayrle – I’ve a feeling we’re not in Kansas anymore, MACBA, cat.
Making Worlds, Exhibition, La Biennale di Venezia, p. 12-13
2008
Ulrike Lehmann, Thomas Bayrle, nella serie Künstler. Kritisches Lexikon der Gegenwartskunst, Costanza
2008 Biennale of Sydney. Revolutions, Forms That Turn, cat., Fishermans Bend,
Victoria (Australia), p. 232, e 2008 Biennale of Sydney. Revolutions, Forms That Turn.
Free Guide, Sydney 2008, p. 63
Q & A with Thomas Bayrle, in RES Art World, World Art, Nr. 2, maggio, p. 68-73
God & Goods. Spiritualitá e Confusione di Massa / Spirituality and Mass
Confusion, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo 2008, cat.
Thomas Bayrle. Bir enstalasyon duvarkagıtları, otoyollar vs. üzerine, An
Installation of Wallpapers, Motorways etc., Dirimart, Istanbul, cat.
2007
Karlheinz Schmid, Der Rasterfahnder, in Die Kunstzeitung, dicembre, p. 19
Small Is Beautiful, hrsg. v. Peter Weiermair, Kraichtal 2007, cat.
Kitakyushu Biennial ’07, Kitakyushu, cat.
André Rottmann, Monika Baer, Thomas Bayrle, in Artforum International, novembre 2007, p. 380, 381
Thomas Wagner, Das Individuelle geht nie unter. Masse, Muse und Macht: Dem Künstler Thomas Bayrle zum siebzigsten Geburtstag, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 7 gennaio, p. 44
Jörg Heiser, Chinesischer Rock’n’Roll. Pionier der fröhlich zweifelnden Kunst: Thomas Bayrle wird 70, in Süddeutsche Zeitung, 7 novembre, p. 15
Ina Lockhardt, Der Techno-Weber, in Financial Times Deutschland, 21 settembre, p. 28
Whenever It Starts It Is Right Time - Strategien für eine unstetige Zukunft, in
Frankfurter Kunstverein, Francoforte, cat.
Jens Hinrichsen, Achterbahn. Monika Baer und Thomas Bayrle kombinieren ihre
Arbeiten in der Galerie Barbara Weiss, in Der Tagesspiegel, 7 luglio, p. 25
Thomas Bayrle. La vache qui rit, catalogo in occasione della mostra Thomas Bayrle.
Superimages, FRAC Limousin, Limoges
S. Großwendt, K. Helwig, Zwischen Leiplanken und Plattenbauten - Die Straße erobert die Kunst, in Kunst - Magazin Berlin, luglio/agosto , p. 4,5
Monika Baer, Thomas Bayrle, in monopol, Nr. 6/2007, giugno, p. 116
Christine Mehring, Mass Appeals, in Art Forum, aprile, p. 228-237
Richard Vine: Report from Gwangju, in Art in America, Nr. 1, gennaio, p. 71-75
Das Kapital-Blue Chips und Masterpieces - Künstler ABC, Museum für Moderne Kunst, Francoforte, p. 15, 16, cat.
2006
D. Birnbaum, U. Kittelmann, Thomas Bayrle - 40 Jahre Chinese Rock ’n’ Roll, Iserlohn, Dornbracht Projects, Vol. 2, p. 56-61
Art Market: Boom or Bust?, in Art Tactic, autunno, p.1
Piktogramme - die Einsamkeit der Zeichen, Kunstmuseum Stuttgart, cat.
Totalstadt.beijing case. - High-speed Urbanisierung in China, ed. Gregor Jansen,
Buchhandlung Walther König, Colonia
Fever Variations - Gwangju Biennale 2006, Designhouse Co. Ltd., Korea, cat.
Daniel Birnbaum, Udo Kittelmann, Hans - Ulrich Obrist (Hg.), Thomas Bayrle.
40 Years of Chinese Rock’n’Roll, Museum für Moderne Kunst, Francoforte, ed.
Buchhandlung Walther König, Colonia, cat.
Thomas Wagner, Thomas Bayrle. Von Kühen und Menschen, Maggi und Magie, Freihändig. Wahrnehmungen der Kunst, Ostfildern, p. 27-31
Choosing My Religion, ed. Madeleine Schuppli, Kunstmuseum Thun, Thun, cat.
Summer of Love, Psychedelische Kunst der 60er Jahre, ed. Cristoph Grunenberg
Schirn Kunsthalle Francoforte sul Meno, Kunsthalle Wien, Vienna, Hatje Cantz,
Ostfildern-Ruit, cat.
The Expanded Eye, ed. Bice Curiger, Kunsthaus Zürich, Hatje Cantz, Ostfildern-Ruit, cat.
Maurizio Cattelan, Massimiliano Gioni, Von Mäusen und Menschen, Of Mice and Men, 4. Berlin Biennale für zeitgenössische Kunst, Hatje Cantz, Ostfildern-Ruit, ed. Ali Subotnick, p. 134-135, cat.
Maurizio Cattelan, Massimiliano Gioni, AVon Mäusen und Menschen, Of Mice and Men, Kurzführer zur Ausstellung, 4. Berlin Biennale für zeitgenössische Kunst, Hatje Cantz, Ostfildern-Ruit, ed. Ali Subotnick p. 64-65
Gianni Jetzer, Verein Kunsthalle St. Gallen (Hg.), 20 Jahre Kunsthalle St. Gallen 1985-2005, JRP / Ringier, Zurigo, cat.
Dark Places, Santa Monica Museum of Art, Santa Monica, p. 12
2005
Sars Formation, Basel Art Fair, Galerie Barbara Weiss, Galerie Francesca Pia und Thomas Bayrle, cat.
Vanessa Joan Müller: Deutschland Sucht, Kölnischer Kunstverein, Colonia, cat., p. 32
50 Jahre / years documenta 1955 - 2005, Kunsthalle Fridericianum, Kassel, cat.
Patterns. Muster in Design, in Kunst und Architektur, ed. Petra Schnidt,
Anette Tietenberg, Ralf Wolheim, in Birkenhäuser - Verlag für Architektur, p. 44 - 49
Informal City?, Beijing Case, Zero - Field, Pechino, p. 10-13
2004 Turbulenz. Portikus Projekte. 2001 - 2004, ed. Jochen Volz, p. 84 – 85
2003
Ingeborg Ruthe, Mobilität mit Verstopfung, in Berliner Zeitung, 18 giungno, p. 10
Andreas Schlegel, Der Autobahn-Mäander, in Der Tagesspiegel, 14 giungno, p. 29
Ulrich Müller, Thomas Bayrle. Galerie Barbara Weiss, in Zitty, Nr. 13, p. 86
Rita Preuss, Kopfschmerz auf vier Rädern. Bilder von Thomas Bayrle:
„Autostrada“, in Ticket, Nr. 22, 29 maggio, p. 13
Elke Buhr, Masse und Maggi. Thomas Bayrle im Städel, Francoforte,
in Kunst, Nr. 49, marzo, p. 201 - 203
Berlin-Moskau / Moskau-Berlin 1950 - 2000, Martin-Gropius Bau, ed.Nicolai, Berlin, cat.
Boogie Woogie Wonderland, Akiyoshidai, cat.
International Art Village, Yamaguchi, ed. Candy Factory Projects
Boogie Woogie Wonderland
2002
Außen an dem Tore, in Art. Das Kunstmagazin, Nr. 11, p. 11
Frankfurter Städel, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 21 ottobre, p. 35
Michael Hierholzer, Und endlos lacht die blaue Kuh der Käsefirma. Die Macht der Masse und das ewige Band: Eine Ausstellung des
Städelschulprofessors Thomas Bayrle im Städelmuseum, in Frankfurter
Allgemeine Sonntagszeitung, 2 ottobre, Kultur R 3
...Ich bin riesig und winzig zugleich“. Ein Gespräch mit Städelschullehrer Thomas Bayrle
aus Anlass seiner großen Geburtstags - Ausstellung im Städel, in Frankfurter Rundschau,
18 ottobre, p. 28
I. L.: Ansichtssachen, Die Verwandlung des Brandenburger Tors, in Frankfurter
Allgemeine Zeitung, 9 settembre, p. 34
Daniel Birnbaum, With a spate of recent exhibitions and the showcasing. Kasper König talks with Thomas Bayrle, Planes, Trains, Automobiles, in Artforum International, estate, p. 136 - 141
Thomas Bayerle, in Süddeutsche Zeitung, 25 febbraio, p. 5 (Ill.)
Alfred Nemeczek, Grandioser Neustart mit Pop und Picasso, in Art, Nr. 1
Frank Frangenberg, AC: / DC: Neue Projekträume im Museum Ludwig, in Kunstforum, Bd. 158, p. 322 - 324
Jörg Heiser, Thomas Bayrle. Kunstverein Graz, in Frieze, Nr. 69, p. 113
Helvetica 12pt..., CCA, Kitakyushu, libro d'artista
New York Times Layout, ed. Artelier, Graz (portfolio)
Thomas Wagner, Masse Bild. Von Kühen und Menschen, Maggi und Magie: Thomas Bayrle, Städelsches Kunstinstitut und Revolver, archivio di Aktuelle Kunst, Francoforte 2002, cat.
2001
Daniel Birnbaum / Hans Ulrich Obrist, Everything is flat, in nu, Vol. III, Nr.6 / 01, p. 56-61
Barbara Foerster, Aus dem Dornröschenschlaf erwacht, in Mannheimer Morgen, 6 dicembre
Willibald Sauerländer, Die Neuordnung der Welt, in Süddeutsche Zeitung, 16 novembre
Renate Roos, Museum Ludwig unter Strom, in Kölner Stadtanzeiger, 10 novembre
Ursula Bode, Wo das Wünschen helfen soll, in Die Zeit, Nr. 46, 8 novembre
Stefan Koldehoff, Wechselstrom im Heldensaal, in die tageszeitung, 7 novembre
Elke Buhr, Neue und alte Helden, in Frankfurter Rundschau, 3 novembre
Christiane Vielhaber, Parade der Wunschkandidaten, in Handelsblatt, 2 - 3 novembre
Thomas Kliemann, Wunschkonzert für den König von Köln, in Bonner General-Anzeiger, 2 novembre
Thomas Wagner, Möchten Azaleen wiederkäuen?, in FAZ, 2 novembre
Kunst veröffentlichen. Isa GenzKen, Wolfgang Tillmanns, Bodys Isek
Kingelez, Thomas Bayrle, in Stadtrevue, Nr. 11, p. 66 - 100
Thomas Bayrle, Das Städel Ausstellungshaus, ed. Sabine Schulze, cat.
Marius Babias, Von der Superform zum Bildcontainer. Zu den neueren
computer - gestützten Prints von Thomas Bayrle, in Kunstforum, Nr. 155, p. 199 - 201
Marius Babias, Ich war dabei, als...Interviews 1990 - 2000, Revolver,
archivio di Aktuelle Kunst, p. 182 - 191
Brigitte Kölle, Thomas Bayrle, Frankfurter Kreuz. Transformationen des Alltäglichen in der zeitgenössischen Kunst, Francoforte, p.107, cat.
DC, Thomas Bayrle / Body Isek Kingelez, ed. von Marjorie Jongbloed und Kasper
König, Colonia, cat.
Marjorie Jongbloed, Thomas Bayrle, Museum unserer Wünsche, ed. von Kasper
König, Colonia, p. 72 - 73
LAYOUT, Verlag Walther König, Colonia, libro d'artista
1999
Marius Babias, Die Maschine hat mich total high gemacht. Ein Gespräch mit Thomas Bayrle, in Kunstforum, Vol.148, p. 234 – 247
1998 Insert Parkett
1997
Thomas Bayrle Works 1967 - 1995, Pechino, cat.
Eduard Beaucamp: Die Zivilisationsfalle, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 7 novembre, p. 45
1996
GRID, Tohoku University Yamagata, Japan, Kunsthalle St. Gallen, St. Gallo, libro d'artista
1995
Thomas Bayrle. Film, Video, Materialien, Portikus, Francoforrte, libro d'artista
Thomas Bayrle. Grafik 1967-1972 animierte Grafik 1979 - 1994, ed. Verlag Walther König, Colonia
1994 Thomas Bayrle, Museum für Moderne Kunst, Francoforte, cat.
1992 Bayrle Big Book, ed. Verlag der Buchhandlung Walter König, Colonia
1990 Autobahn-Kopf 1988 - 89, Portikus, Francoforte, cat.
1981-1989 Seed Hall + Cities Accumulations and Eros, ed. Simul Press, Tokyo
1989
Thomas Bayrle: Pinsel durchgespielt..., Kunstverein, Friburgo, cat.
Thomas Bayrle 1982 - 88, Seed Hall, Tokyo, cat.
1987 Thomas Bayrle 1967 und 1987, Frankfurter Kunstverein, Francoforte, cat.
1985
Ralf Dahrendorf: Das Grosse ist gross nicht und das kleine nicht klein, in Die
Zeit, Nr. 5, 25 gennaio, p. 52
1984 Capsel. Thomas Bayrle, Museum am Ostwall Dortmund, Dortmund, cat.
1983 Thomas Bayrle: Druckgrafik 1960 – 1983, Städtische Galerie, Wolfsburg, cat.
1982 N.N, Cities, Accumulationes and Eros, Tokyo, in Frankfurter Rundschau, 2 gennaio, feuilleton, p. 2
1981
Thomas Bayrle: Rasterfahndung, ed. Suhrkamp Verlag, Francoforte sul Meno
N.N., Das Kunstwerk, ed. Kohlhammer Verlag, Stoccarda, Nr. 5/ XXXIV
N.N., Kunstforum International, in Kunstforum Colonia, Nr. 4
Thomas Bayrle: Weitere Lebenszeichen aus Amerika, in Frankfurter Rundschau, 21 febbraio, feuilleton
1980 Thomas Bayrle: Lebenszeichen aus San Francisco, in Frankfurter Rundschau, 15 novembre, p. 3, feuilleton
1977 24 Postcards, UNAC, Tokyo
1976 Thomas Bayrle. Zeichnungen, Galerie Herbert Meyer-Ellinger, Francoforte, cat.
1971 My Journey, David Kung, UNIDA, L'Aia, libro d'artista
1970 Feuer im Weizen, ed. Märzverlag, Francoforte, libro d'artista
1969 Egoist 16, ed. Adam Seide, Francoforte
1965 Hosianna, con Horst Jandl, Bad Homburg, libro d'artista
1964 Artmann Brief, con H. C. Artmann, Bad Homburg, lettera d'artista
1963
A, das geht ran, con Bazon Brock, Bad Homburg, libro d'artista
Druck, Galerie Bergsträsser, Darmstadt, libro d'artista
Bloom Zeitung, Galerie Löhr, Francoforte
weiss wie weiss, Bad Homburg, libro d'artista
Hören und Sehen, Stierstadt, libro d'artista
Nato nel 1937 a Berlino, Thomas Bayrle vive e lavora a Francoforte sul Meno.
Figura seminale in Germania assieme ad artisti come Sigmar Polke e Gerhard Richter, Bayrle è considerato il pioniere del movimento Pop tedesco, nonostante il suo approccio all'iconografia del consumismo di massa sia per certi versi ideologicamente diverso. L'artista degli artisti, come è spesso definito visto il suo fondamentale ruolo di insegnante e mentore alla Staedelschule di Francoforte, dal 1960 Bayrle ha realizzato un ricchissimo corpus di lavoro influenzato anche dalle sue sperimentazioni con musica, design, editoria, grafica e attivismo politico.
Il progetto espositivo concepito da Bayrle per Cardi Black Box, giunta alla sua quinta mostra dall’apertura, è una reinterpretazione della grande personale che l’artista presentò proprio a Milano, alla Galleria Apollinaire, nel 1968. Di ritorno, dopo oltre quarant’anni nella città che ospitò agli inizi della sua carriera la mostra chiave per lo sviluppo del suo percorso artistico, Bayrle “fa storia” attraverso la storia presentando una riedizione dell'imponente progetto originale.
Curata da Sarah Cosulich Canarutto, la mostra è un'installazione di dimensioni monumentali che unisce le molteplici riflessioni di Bayrle sul rapporto tra consumo e massa, individualismo e collettività, percezione e rappresentazione.
Un allestimento psichedelico di carte da parati, con i leggendari motivi di matrice Pop dell’artista, ricoprirà interamente gli spazi della galleria. A queste, proprio come nel progetto espositivo originale, saranno sovrapposte delle serigrafie di grande formato della fine degli anni 60, elaborazioni ed esplosioni di oggetti quotidiani divenute icone di massa.
A completare l’allestimento del piano terra e punto focale della mostra, sarà una “produzione” di impermeabili serigrafati con le famose texture Pop di Bayrle. Questa collezione di trench, realizzata dall’artista appositamente per l’occasione, rappresenta una versione, riadattata in chiave contemporanea, della sua “produzione sartoriale” del 1968. I coloratissimi soprabiti verranno venduti in galleria sia in edizione limitata che in un’edizione speciale accessibile a tutti, in futuro acquistabile anche in alcuni punti vendita tradizionalmente dedicati all’abbigliamento. Anche questa nuova serie di impermeabili nasce dalla volontà dell’artista di partecipare con il suo lavoro a una distribuzione più ampia e “democratica” dell’arte e, paradossalmente, di vestire l’individuo con le stesse forme e con le stesse contraddizioni che lo caratterizzano. Sono proprio temi come la ripetizione e la serialità, il rapporto tra elemento singolo e la sua accumulazione, a rappresentare le chiavi del lavoro di Thomas Bayrle, che da giovane aveva lavorato in tipografie e fabbriche tessili vivendo l’esperienza della catena di montaggio e i ritmi ossessivi dell’era post-industriale.
Ad arricchire il progetto espositivo complessivo, al primo piano della galleria verrà presentato un gruppo di opere esposte per la prima volta in Italia - serigrafie, dipinti, collage e composizioni a tecnica mista - che esplorano il percorso artistico di Bayrle dagli anni 60 ad oggi compiendo un’analisi unica della complessità e profondità della sua visione.
La natura di questa mostra multiforme e di portata museale offrirà un’esperienza unica e inaspettata al visitatore, che si troverà avvinto in un unicum in cui l’opera tracima e permea lo spazio insinuandosi nelle pieghe più sorprendenti del quotidiano.
Come di consueto Cardi Black Box e' accompagnata da un cocktail Grey Goose, la luxury vodka rinomata per la sua eccellenza qualitativa e partner della Galleria.
THOMAS BAYRLE – L'ARTISTA
L'artista degli artisti, come è spesso definito, Thomas Bayrle è una figura storica che solo di recente ha ottenuto lo straordinario riconoscimento internazionale che la sua pratica merita. Considerato uno dei pionieri del movimento Pop tedesco, e una figura seminale in Germania insieme ad artisti come Sigmar Polke e Gerhard Richter, il suo corpus di lavoro è stato spesso “oscurato” dal suo ugualmente decisivo contributo come maestro alla famosa Staedelschule di Francoforte. Mentre lavorava come professore e mentore dei suoi studenti, tra i quali molti nomi importanti come Tobias Rehberger, Tomas Saraceno, Thomas Zipp e Sergej Jensen, Bayrle ha sperimentato con musica, design, grafica, editoria e attivismo politico, sviluppando negli anni una pratica artistica ricchissima e molto coerente.
Analizzate più in profondità, le opere di Bayrle vanno ben oltre la Pop Art. Nonostante riconoscibili tratti in comune con l'iconografia del consumismo di massa tipica del movimento, Bayrle ha sempre sovvertito i suoi paradigmi. Si è appropriato della sintassi visiva tipica del Pop, con il suo immaginario ricco di oggetti prodotti in massa, colorati e desiderabili, ma utilizzando le immagini in modo differente, carico di una dimensione spaziale e architettonica, mai avulso dai toni politici e dall’indagine sociale. Bayrle crea un linguaggio visivo che trasforma oggetti quotidiani in icone di massa, mettendo in discussione il modo stesso in cui queste icone vengono create.
PRODUZIONE BAYRLE – IL PROGETTO DA CARDI BLACK BOX
Decidere di replicare la mostra della Milano del 1968 nella 2009 è una scelta che rivela una dichiarazione molto forte e importante. La mostra presso la Galleria Apollinaire non rappresentò soltanto un momento chiave nella carriera di Thomas Bayrle, ma è testimonianza del carattere rivoluzionario e fortemente originale del suo lavoro. Questa esposizione è tanto significativa e attuale oggi quanto fu d'avanguardia nel 1968. E' una prova che un approccio radicale all'arte non invecchia, ma cresce col passare del tempo.
Bayrle decostruisce sia la struttura che il significato di oggetti quotidiani per poi moltiplicarli all'infinito e svelarne i paradossi. La ripetizione, secondo lo stesso processo che definisce l'esistenza dei prodotti di consumo e le conquiste della civiltà, li trasforma in esperimenti. Ed è proprio la ripetizione il centro focale di Produzione Bayrle. Non solo, come si è visto, nelle sue carte da parati psichedeliche, ma anche e soprattutto nella serie di impermeabili serigrafati con i suoi motivi di matrice Pop, che verranno venduti sia in galleria che in circuiti esterni.
L'idea è che i visitatori non possano solamente guardare l’opera ma anche indossarla. Con questo tipo di operazione che, va sottolineato, è stata portata avanti per la prima volta nel 1968, Bayrle non punta a estendere l'opera a un nuovo mezzo, più interattivo, ma a misurare l'iconografia contro il soggetto che l'opera mette in discussione: l'individuo. Secondo Bayrle, la ripetizione stimola il rapporto tra individuo e gruppo, rivelando quindi le contraddizioni della società. Per lui, la massa è risultato della combinazione di parti, cellule, unità che sono componenti ma che ritornano a loro volta ad essere degli “interi”. Sono accoppiate e interconnesse secondo strutture ritmiche, in cui gli elementi singoli godono della stessa importanza del tutto. Se il motivo creato dalla ripetizione è il risultato di un salto tra l'elemento singolo e la sua accumulazione, indossare uno dei capi di Bayrle significa trasformarsi in una metafora fisica del rapporto tra individualità e massa. In questo modo, i visitatori diventano essi stessi “superforme”, termine coniato da Bayrle per esprimere gli oggetti e le cose formati dalla giustapposizione dei propri atomi.
Oltre alla nuova linea d'abbigliamento, le composizioni allucinatorie di Bayrle si svilupperanno nello spazio della galleria in forme differenti: carte da parati che copriranno l'intera superficie della galleria, la scultura monumentale di un abito, e altre declinazioni a tema. I diversi modi in cui la nozione di ripetizione è sviluppata attraverso la galleria mette in discussione l'uomo all'interno della storia, della politica e della sfera sociale, per riportare l'attenzione all'uomo come individuo.
IL LAVORO DI THOMAS BAYRLE – DAGLI ANNI '60 A OGGI
Analizzare alcuni dei lavori di Bayrle del passato è utile per una comprensione della complessità del suo approccio e dell'ampia portata della sua iconografia. La società in sé è un tessuto composito, del quale Bayrle non analizza solo il consumismo, ma anche la mercificazione di sfere più intime e personali, come il sesso e la regione.
La serie Feuer im Weizen, del 1970, è infatti un ottimo esempio delle serigrafie esplicite e quasi pubblicitarie che Bayrle produsse in risposta alla liberazione sessuale negli anni Sessanta e Settanta. La scena di un rapporto orale: legioni di gambe femminili con tacchi alti si ripetono in un motivo che forma due gambe aperte con riconoscibili genitali.
Nel video Autobahnkreuz, Motorway Junction (2006), un Cristo crocifisso è costituito da una serie di immagini di un'autostrada trafficata: il video accompagna lo spettatore in un viaggio ipnotico nei paradossi dell'iconografia. Autostrade che diventano metafora della circolazione ad alta velocità di beni e persone, come un'enorme nastro trasportatore.
L'immaginario di Bayrle attinge sia al mondo occidentale che orientale.
L'interesse dell'artista nei confronti della cultura asiatica - in special modo della visione della realtà in modo collettivo - e il ruolo dell'individuo all'interno del sistema comunista cinese sono evidenti in particolare in Mao und die Gymnasiasten (Mao and the gymnasts), del 1964. Un dipinto cinetico in cui centinaia di piccoli ginnasti, disposti dietro a un ritratto del Presidente Mao, fanno esercizi in una parata di massa tipica del regime comunista. A dispetto delle differenze ideologiche, Bayrle evidenzia le similitudini tra le folle della Cina comunista e quelle consumiste delle nazioni capitaliste.
Molto prima che la globalizzazione divenisse una tematica d'attualità, l'artista spezzò tutte le gerarchie di potere in un tentativo di ridefinire il concetto di valore. I suoi mondi confondono lo sguardo e raccontano di possibili ecologie urbane, mappe e paesaggi urbani fatti di monotonia e ordine, nella loro ripetizione all'infinito di unità architettoniche in punti di simmetria. Stadt am Meer (City on the sea), del 1977 e Stadt am Wald (City near the woods), del 1982, sono due esempi dell'urbanistica di Bayrle, satura di produzione di massa. Ci ricordano i moduli delle unità abitative di Le Corbusier: semplicemente un'ulteriore forma di produzione standardizzata, le case possono essere costruite esattamente come viene assemblata un'automobile in catena di montaggio.
Le auto sono incredibilmente iconiche non solo del progresso tecnologico e della conseguente commodificazione dei beni, ma anche del boom economico del dopoguerra. In quest'accezione appaiono spesso nelle opere di Bayrle: Chrysler Star (1970), VW blau ( Volkswagen blu) and VW rot ( Volkswagen rossa) – entrambe del 1969 – sono tutte superforme della velocità sociale, metafora del potere umano di generare e cancellare significato.
L'arte è per Bayrle uno strumento per riordinare la realtà e i suoi significati; la sua opera è il risultato di un tentativo di comprendere il mondo attraverso infiniti esperimenti dall'esito imprevedibile. Oggetti e immagini, allungate e deformate in un continuo sovrapporsi di degenerazioni, commenta con pungente ironia sulla tragedia umana. Un visionario teatro dell'assurdo in cui eccitazione, meraviglia e ottimismo si mescolano a sensazioni di orrore e ossessione.
Informazioni per il pubblico
Cardi Black Box
Corso di Porta Nuova, 38
20121 Milano
Informazioni
Tel. +39 02 45478189
Fax +39 02 45478120
gallery@cardiblackbox.com
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Orari di visita
Da Martedì a sabato 10-19
Lunedì chiuso
Ingresso libero
UFFICIO STAMPA
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Corso Italia 8 – 20122 Milano
Tel. +39 05 45485093
Fax +39 02 45485094
press@paolamanfredi.com
Contatti
Paola C. Manfredi
+39 335 54 55 539
paola.manfredi@paolamanfredi.com
Alice Cammisuli
+39 338 61 59 539
alice.cammisuli@paolamanfredi.com
Thomas Bayrle
BIOGRAFIA
Nato a Berlino, Germania, nel 1937. Vive e lavora a Francoforte
Mostre personali (selezione)
2009
Produzione Bayrle, Cardi Black Box, Milano
Thomas Bayrle, Musée d’Art Moderne et Contemporain, Ginevra
Elastic. Thomas Bayrle, Ann Lislegaard, Raven Row, Londra
Thomas Bayrle. I’ve A Feeling We’re Not in Kansas Anymore, Museu d’Art Contemporani, Barcellona
2008
Thomas Bayrle. Looping, Museum Ludwig, Colonia
Thomas Bayrle, Andreas Slominski, Dependance, Bruxelles
Cats & Cars (with Gerald Domenig), Etablissement d’en face, Bruxelles
Wiener, Arbeiterkammer Wien, Vienna
Stéphane Dafflon, Thomas Bayrle, Air de Paris, Parigi
Thomas Bayrle. A Mustache is a Man’s Best Friend, Galerie Francesca Pia, Zurigo
Thomas Bayrle. Bir enstalasyon duvarkagıtları, otoyollar vs. üzerine / An
Installation of Wallpapers, Motorways etc., Dirimart, Istanbul
2007
Galerie Barbara Weiss, (with Monika Baer), Berlino
Thomas Bayrle, FRAC Limousin, Limoges
Thomas Bayrle, Office for Contemporary Art, Oslo
Thomas Bayrle, Jacke wie Hose, Galerie Johann Widauer, Innsbruck
2006
Thomas Bayrle: 40 Jahre Chinese Rock’n’Roll, Museum für Moderne Kunst, Francoforte
Thomas Bayrle. Happy Days Are Here Again, Gavin Brown’s Enterprise, New York
2005 Thomas Bayrle, Cubitt Gallery, Londra
2004 Thomas Bayrle: Carlos, Oldenburger Kunstverein, Oldenburg
2003
Autostrada, Galerie Barbara Weiss, Berlino
Eiserner Vorhang, Safety Curtain. Un progetto di museo in progress in collaborazione con l'Opera State di Vienna
2002
Thomas Bayrle, Grazer Kunstverein, Graz
Thomas Bayrle, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte
2001
Kartoffelzähler, Johann Widauer, Innsbruck
Thomas Bayrle. Bilder, Zeichnungen, Druckgrafik aus den Jahren 1967 bis 2001, Galerie Meyer - Ellinger, Francoforte
Layout, CCA, Kitakyushu
2000
flying home..., Museum in Progress, Vienna
Philip Johnson, 1999 und Werke von 1967 - 2000, Galerie Barbara Weiss, Berlino
1998
Galerie Meyer-Ellinger, Francoforte
Dolly Animation, Galerie Francesca Pia, Berna
1997
Koriyama City Art Museum, Koriyama
Academy of Art & Design, Pechino
TassenTassen, Museum Moderner Kunst, Francoforte
1996 Thomas Bayrle, Kunsthalle St. Gallen, San Gallo
1995 Galerie Meyer-Ellinger, Francoforte
1994 Film Video Materialien, Portikus, Francoforte
1990 Autobahnkopf, Portikus, Francoforte
1989
Pinsel durchgespielt, Kunstverein Freiburg, Friburgo
Thomas Bayrle 1983 - 88, Seed Hall, Tokyo
1988 Madonna Jaguar, Kunsthalle Innsbruck, Innsbruck
1987 Thomas Bayrle 1967 und 1987, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
1986 GOLF, Auto Museum, Wolfsburg
1984 Capsel, Museum am Ostwall, Dortmund
1983 Druckgrafik 1960 - 83, Städtische Galerie, Wolfsburg
1980 Rasterfahndung, Goethe - Institut, San Francisco
Graphic Gathering, Stanford University, Palo Alto
1977 Cities and Accumulations, WAKO, Tokyo
1972
Formation Serielle, La Pochade, Parigi
Kiko Galleries, Houston
1971 Studio S, Roma
1968 Mäntel - Tragbare Grafik, Art Intermedia, Colonia
Produzione Bayrle, Galleria Apollinaire, Milano
1965 Galerie Buchholz, Monaco
1964 Städtisches Museum, Göttingen
1963 DRUCK, Galerie Bergsträsser, Darmstadt
Mostre collettive (Selezione)
2009
53rd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia, Venezia
La Recherche, Liam Gillick, Trisha Donnelly, Leonor Antunes, Thomas Bayrle, Philippe Parreno, Air de Paris, Parigi
Heidi au pays de Martin Kippenberger, FRAC Fonds Régional d’Art Contemporain, Bordeaux
Grandfather Clock, Thomas Bayrle, Will Benedict, Andrei Kochschmieder, Neue Alte Brücke, Fancoforte
Notation. Kalkül und Form in den Künsten. ZKM Karlsruhe
2008
Konstellationen IV. Material, Form, Mensch, Stadt, Städel Museum, Francoforte
What Ever Happened to Sex in Scandinavia, Office for Contemporary Art Norway, Oslo
Biennale of Sydney, Sydney
Experiment Marathon Reykjav’k (Reykjavik Arts Festival 2008), Listasafn
Reykjav’kur Hafnarhoes, Reykjavik, Islanda
StŽphane Dafflon , Thomas Bayrle, Air de Paris, Parigi
God and Goods, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo
Tempo, Tempo! Das Phänomen der Geschwindigkeit im Film, Opelvillen Rüsselsheim
Europop, Kunsthaus Zurich, Zurigo
2007
Tbilisi 4: Everyday is Saturday, Tbilisi, Georgia
The Kitakyushu Biennial ’07, Moji-Ko Kitakyushu, Kitakyushu
Body Politicx, Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam
Small Is Beautiful, Ursula Bickle Stiftung, Kraichtal-Unterrowisheim
Imagery Play, PKM Gallery, Pechino
Das Kapital-Blue Chips und Masterpieces, Museum für Moderne Kunst, Francoforte
What does the jellyfish want?, Museum Ludwig, Colonia
Lyon Biennial, Lione
Whenever It Starts It Is the Right Time, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
Thomas Bayrle, screening of Sunbeam, Superstars, Autobahn-Kopf, Office for Contemporary Art Norway, Oslo
Screening of Sunbeam, Autobahnkopf, Select: A Night with Rosalind Nashashibi,
Tate Modern, Londra
2006
Piktogramme, die Einsamkeit der Zeichen, Kunstmuseum Stuttgart, Stoccarda
Choosing My Religion, Kunstmuseum Thun, Thun
Gwangju Biennale, Gwangju, Korea
The Expanded Eye, Kunsthaus Zürich, Zurichalstadt. beijing case, ZKM, Museum
für Neue Kunst, Karlsruhe
Summer of Love, Art of the Psychedelic Era, Kunsthalle Wien, Vienna
4th Berlin Biennial for Contemporary Art: Of Mice and Men, KW Institute for Contemporary Art, Berlino
Dark Places, Santa Monica Museum of Art, Santa Monica
2005
Guangzhou Triennale, Guangzhou, Cina
Beijing Case, Zero Field Experimental Art Center, Pechino
Summer of Love, Art of the Psychedelic Era, Schirn Kunsthalle, Francoforte sul Meno
Automobilisé, Galerie Ilka Bree, Bordeaux
Zur Vorstellung des Terrors: Die RAF. Ausstellung, Kunst-Werke, Institute for Contemporary Art, Berlino
50 Jahre , Years documenta 1955 - 2005, Kunsthalle Fridericianum, Kassel
2004
Berlin-Moskau, Moskau-Berlin 1950 - 2000, Staatliche Tretjakow-Galerie, Mosca
9. Triennale Kleinplastik Fellbach, Alte Kelter, Fellbach
Pop Cars. Amerika-Europa, Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg
Deutschland sucht, Kölnischer Kunstverein, Kölnischer
Grey Goo, Flaca, Londra
Cupcup and the happy Medium, Dowse-Museum, Wellington, Nuova Zelanda
Utopia Station, Haus der Kunst, Monaco
2003
Bayrle, Greenfort, Zybach, Galerie Francesca Pai, Berna
Nation, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
50. Biennale di Venezia, Venezia
Berlin-Moskau, Moskau-Berlin 1950 - 2000, Martin - Gropius Bau, Berlino
Klosterfelde Invite #8, Klosterfelde, Berlino
2002
Europaweit - Kunst der 60er Jahre, Städtische Galerie, Karlsruhe
2001
Frankfurter Kreuz. Transformationen des Alltäglichen in der zeitgenössischen Kunst, Schirn Kunsthalle, Francoforte
DC: Thomas Bayrle/ Bodys Isek Kingelez, Museum Ludwig, Colonia
2000
Floating Cities. Die europäische Stadt in Bewegung, conference (06 – 22 – 06 – 25 -2000) Guardini Stiftung, Berlino
e.V. in the Haus der Kulturen der Welt, Berlino
out of space, Schnitt Ausstellungsraum zu Gast im Kölnischen Kunstverein, Colonia
1999 Serien, Konzepte in Foto, Video, Museum Ludwig, Colonia
1998
Technoculture FRI ART, Centre Contemporaine, Friburgo
Life Style, Kunsthaus Bregenz, Bregenz
Anticipation, Centre pour l'image Contemporaine, Ginevra
Massornament, Kunsthallen Brandts Klaedefabrik, Odense
... mit Studenten, Shift, Berlino
Die Macht des Alters, Deutsches Historisches Museum, Kronprinzenpalais, Berlino
1997
Urban Space, de Singel, Anversa
KünstlerInnen, Museum in Progress, Kunsthaus Bregenz, Bregenz
1996
Grafik, Galerie Klosterfelde, Berlino
L'Art de Plastique, École des Beaux Arts, Parigi
1995
Elastic Lights, Sidney Gallery, Sidney
Prix Ars Electronica, Linz
1993
Neue Kunst in Hamburg, Kunstverein Hamburg, Amburgo
Ars Electronica, Linz
Compkuenstlerg, Künstlerwerkstatt Lothringer Strasse, Monaco
1989
On Kawara - Wieder und Wieder, Portikus, Francoforte
Ars Electronica, Linz
1985
IBA, Berlino, Milano
Deutsche Graphiker, Gummersons, Stoccolma
1984
von hier aus, Gesellschaft für aktuelle Kunst, Düsseldorf
Orwell, Museum des 20. Jahrhunderts, Vienna
1983 Utopian Visions in Modern Art, Hirshhorn Museum, Washington DC
1977 Documenta 6, Kassel
1975 Der Einzelne und die Masse, Kunsthalle, Recklinghausen
1971
Graphik der Welt, Kunsthalle Nürnberg, Norimberga
Contemporary Graphic, Oxford Gallery, Londra
Kunst und Politik, Frankfurter Kunstverein, Francoforte
1970
Konzepte einer neuen Kunst, Göttinger Kunstverein, Göttinger
Sammlung Feelisch, Museum am Ostwall, Dortmund
Kunst und Politik, Badischer Kunstverein, Karlsruhe
1969 Industrie und Technik in der deutschen Malerei, Lehmbruck-Museum, Duisburgo
1968
British International Print Biennale, Bradford
Kunst-Stoffe, Art Intermedia, Colonia
1967 Serielle Formationen, Studio Galerie, Universität Frankfurt, Francoforte
1966 EXTRA, Museum Wiesbaden, Wiesbaden
1965 Between poetry and painting, Institute of Contemporary Arts, Londra
1964 Documenta 3, Kassel
1963 Schrift und Bild, Kunsthalle Baden-Baden and Stedelijk Museum, Amsterdam
BIBLIOGRAFIA (selezione)
2009
Silke Hohmann, Die serielle Revolution, in monopol, aprile 2009, p.62-73
Social Fabric, in Frieze 149, 2009, p.148-153
Thomas Bayrle – I’ve a feeling we’re not in Kansas anymore, MACBA, cat.
Making Worlds, Exhibition, La Biennale di Venezia, p. 12-13
2008
Ulrike Lehmann, Thomas Bayrle, nella serie Künstler. Kritisches Lexikon der Gegenwartskunst, Costanza
2008 Biennale of Sydney. Revolutions, Forms That Turn, cat., Fishermans Bend,
Victoria (Australia), p. 232, e 2008 Biennale of Sydney. Revolutions, Forms That Turn.
Free Guide, Sydney 2008, p. 63
Q & A with Thomas Bayrle, in RES Art World, World Art, Nr. 2, maggio, p. 68-73
God & Goods. Spiritualitá e Confusione di Massa / Spirituality and Mass
Confusion, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo 2008, cat.
Thomas Bayrle. Bir enstalasyon duvarkagıtları, otoyollar vs. üzerine, An
Installation of Wallpapers, Motorways etc., Dirimart, Istanbul, cat.
2007
Karlheinz Schmid, Der Rasterfahnder, in Die Kunstzeitung, dicembre, p. 19
Small Is Beautiful, hrsg. v. Peter Weiermair, Kraichtal 2007, cat.
Kitakyushu Biennial ’07, Kitakyushu, cat.
André Rottmann, Monika Baer, Thomas Bayrle, in Artforum International, novembre 2007, p. 380, 381
Thomas Wagner, Das Individuelle geht nie unter. Masse, Muse und Macht: Dem Künstler Thomas Bayrle zum siebzigsten Geburtstag, in Frankfurter Allgemeine Zeitung, 7 gennaio, p. 44
Jörg Heiser, Chinesischer Rock’n’Roll. Pionier der fröhlich zweifelnden Kunst: Thomas Bayrle wird 70, in Süddeutsche Zeitung, 7 novembre, p. 15
Ina Lockhardt, Der Techno-Weber, in Financial Times Deutschland, 21 settembre, p. 28
Whenever It Starts It Is Right Time - Strategien für eine unstetige Zukunft, in
Frankfurter Kunstverein, Francoforte, cat.
Jens Hinrichsen, Achterbahn. Monika Baer und Thomas Bayrle kombinieren ihre
Arbeiten in der Galerie Barbara Weiss, in Der Tagesspiegel, 7 luglio, p. 25
Thomas Bayrle. La vache qui rit, catalogo in occasione della mostra Thomas Bayrle.
Superimages, FRAC Limousin, Limoges
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1977 24 Postcards, UNAC, Tokyo
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1971 My Journey, David Kung, UNIDA, L'Aia, libro d'artista
1970 Feuer im Weizen, ed. Märzverlag, Francoforte, libro d'artista
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1965 Hosianna, con Horst Jandl, Bad Homburg, libro d'artista
1964 Artmann Brief, con H. C. Artmann, Bad Homburg, lettera d'artista
1963
A, das geht ran, con Bazon Brock, Bad Homburg, libro d'artista
Druck, Galerie Bergsträsser, Darmstadt, libro d'artista
Bloom Zeitung, Galerie Löhr, Francoforte
weiss wie weiss, Bad Homburg, libro d'artista
Hören und Sehen, Stierstadt, libro d'artista
29
ottobre 2009
Thomas Bayrle – Produzione Bayrle
Dal 29 ottobre al 23 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
CARDI GALLERY
Milano, Corso Di Porta Nuova, 38, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 38, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-19. Lunedì chiuso
Ufficio stampa
PAOLA MANFREDI
Autore
Curatore