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Thomas Corey – ChiaroScuro
La mostra ci presenta tutto il percorso artistico
del maestro, dai pastelli alle ricerche degli ultimi anni: light boxes, tridimensione, nuovi materiali, dove si scopre il dialogo intimo e segreto tra architettura e colore, materia e luce, che caratterizza la ricerca d’ artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Thomas Corey espone a Città della Pieve a Palazzo della Corgna. Un pittore
americano che vive dal 1975 in Italia e che ha fatto sue le luci, il gusto, il mondo
europeo. La mostra dal titolo “ChiaroScuro” ci presenta tutto il percorso artistico
del maestro, dai pastelli alle ricerche degli ultimi anni: light boxes, tridimensione,
nuovi materiali, dove si scopre il dialogo intimo e segreto tra architettura e colore ,
materia e luce, che caratterizza la ricerca d' artista.
Opere leggere e gioiose, in grado di suggerire relazioni tra concetti poetici, letterari e
simbolici, all’interno di un territorio armonioso e consapevole , indice di un’attitudine
costruttiva che conduce la matrice minimalista verso orizzonti sensibili ed evocativi.
Opere che dialogano con la sale affrescate del cinquecentesco Palazzo della Corgna
per offrirsi allo sguardo del visitatore come una parentesi di riflessione, quasi una
forma di dichiarazione poetica legata all’idea di mettere in relazione due momenti
diversi di vita dell’opera, l’ideazione e l’ esposizione.
Thomas Corey nasce a New York nel 1950.
Nel 1975 si trasferisce a Roma, dove quattro anni dopo terrà alla Galleria Futura la sua prima
personale, curata per l'occasione da Maurizio Fagiolo dell'Arco.
Segue la sua partecipazione a importanti rassegne, tra cui "Selection 15" e "New Drawing in
America", tenutesi rispettivamente nel 1981 e nel 1982 presso The Drawing Center a New York,
e "Critica ad Arte" presso Palazzo Lanfranchi a Pisa, curata da Achille Bonito Oliva.
Del 1989 è la personale allestita persso il Centro di Cultura Ausoni a Roma, là dove convergono
nell'arco del decennio gli esponenti di maggior rilievo della nuova generazione di artisti italiani.
Presentato da Marco Vallora alla Galleria Carlo Virgilio di Roma e da Elena Pontiggia alla
galleria Antonia Jannone di Milano nelle personali del 1992 e 1993, è tra gli artisti selezionati da
Marco Goldin per la rassegna "Venti pittori in Italia" inaugurata nel 1994 in Palazzo Sarcinelli e
alla Galleria Comunale di Conegliano Veneto. La Sapienza, museo laboratorio di arte contemporanea
1994 – personale. Galleria dello Scudo, mostre personali 1995 – 1999.
Sillabario n°2 “libertà “ Goffredo Parise 1982 pubblicazione: Indagine sui mutamenti dello stile. Il caso
Thomas Corey.Americano a Roma.2007.
Il Polittico 2003, Galleria Beukers Rotterdam 2003;Gallerie Terrdeus Paris 2003; Studio Vivo
Cremona 2005;Galleria C. Virgilio 2006 Roma.
DICONO DI LUI:
Lo splendore segreto delle cose
Dalle opere a pastello degli anni scorsi ai più recenti cicli pittorici, tutta l’opera di Thomas Corey
è segnata da una rigorosa e costante ricerca di una luce che, partendo dall’osservazione del reale,
si trasfigura assumendo una dimensione misteriosa e quasi metafisica in cui gli oggetti e la natura,
grazie allo sguardo e all’azione dell’artista, rivelano un chiarore misterioso che si effonde nel
mondo.
Nelle sue ultime opere Corey ha lavorato poi su una rimeditazione consapevole, efficace e
personale della storia dell’arte e degli artisti nei quali ritrova alcuni echi del suo sguardo e di
cui utilizza alcune suggestioni per ricomporre un linguaggio rinnovato dove il passato rivive e si
rimodella addirittura grazie all’azione sincronica che lega il presente alla storia diventando lingua
viva e fremente.
In questo modo Bonnard e Matisse, Monet e Guido Reni compongono alcuni e possibili approdi
del viaggio a ritroso compiuto da Corey attraverso la sua idea “classica” e lucente di un’arte
purificata e declinata mediante un alfabeto di intersezioni esistenziali tra la mano, il pennello e
il colore, nel respiro di una pittura che vuole dare forma al mondo con una lieve e severa visione
costruttiva fatta di segni vitali addensati sul palinsesto del supporto per donarci la rivelazione
improvvisa dello splendore segreto delle cose.
LORENZO CANOVA
TOM COREY
E' un momento questo in cui tutti ridiscutono tutto. Sembra che il mondo ceda e crolli di fronte ad
una perdita forte di identità, di sistema, di civiltà. Le distanze attraverso internet sono scomparse,
Skype ci consente di vedere in contemporanea un mondo che è dall' altra parte del globo. Quella
brutta parola che è “globalizzazione” ha frantumato le leggi, fragili, della finanza, e sembra che
sbricioli anche la nostra cultura. Eppure non è così, anzi.
La cultura è radicata nel territorio d’appartenenza in modo incancellabile, così come in noi
stessi. Per quanto viaggiamo, ci spostiamo, viviamo altrove, avremo per sempre la matrice
culturale della nostra origine, della nostra formazione. E' la nostra ricchezza, la merce di scambio
della nostra creatività.
Tom Corey, è americano, della east coast, un americano di New York. Dal 1975 è un americano a
Roma e non è riuscito a rinunciare (ma perché lo avrebbe dovuto fare?) alla sua matrice culturale
(tant' è vero che ha ancora quel dolce accento americano nel suo perfetto italiano).
Tutto questo è chiaro nella sua arte. Un' arte delicata e forte allo stesso tempo. Piena di citazioni
dell' universo americano e anglosassone. Nel suo lavoro Corey porta, come messaggero
intelligente, quel rapporto con lo spazio che non può essere altro che della sua terra. L' ampiezza,
la vastità della natura, i panorami liberi; dimensioni che solo se sei nato in America, impari a
tener dentro. Non è un caso se con i celebri "irascibili" della scuola di New York le tele si fanno
giganti, Pollock, Kline, Morris, De Kooning… Corey li raccoglie in dettagli contrappuntati da
giochi grafici marcati dalla luce. Le luci di Georgia O' Keeffe e quelle di Eduard Hopper. Ne coglie
anche qualcosa di più. Si ritrova certamente in David Hockney. Ma sempre con una consapevole
propria personalità. I suoi contrasti, il modo di stendere il colore, gli oggetti o ora le sue
astrazioni, fanno brillare e desiderare i suoi lavori, sempre eleganti, leggeri e seri, come compagni
dei nostri panorami anche più intimi.
ANGELO BUCARELLI
Scheda tecnica:
artista:Thomas Corey
titolo: ChiaroScuro
Organizzata da: Maddalena Santeroni
In collaborazione con: Comune di Città della Pieve
ingresso libero
Quando: 29 aprile / 21 luglio
Orari: tutti i giorni (domenica compresa) 9.30-13.00 / 15.30-19.00
www.thomascorey.com
ufficio stampa: Maddalena Santeroni
maddalenasanteroni@hotmail.com
info:3926323491
americano che vive dal 1975 in Italia e che ha fatto sue le luci, il gusto, il mondo
europeo. La mostra dal titolo “ChiaroScuro” ci presenta tutto il percorso artistico
del maestro, dai pastelli alle ricerche degli ultimi anni: light boxes, tridimensione,
nuovi materiali, dove si scopre il dialogo intimo e segreto tra architettura e colore ,
materia e luce, che caratterizza la ricerca d' artista.
Opere leggere e gioiose, in grado di suggerire relazioni tra concetti poetici, letterari e
simbolici, all’interno di un territorio armonioso e consapevole , indice di un’attitudine
costruttiva che conduce la matrice minimalista verso orizzonti sensibili ed evocativi.
Opere che dialogano con la sale affrescate del cinquecentesco Palazzo della Corgna
per offrirsi allo sguardo del visitatore come una parentesi di riflessione, quasi una
forma di dichiarazione poetica legata all’idea di mettere in relazione due momenti
diversi di vita dell’opera, l’ideazione e l’ esposizione.
Thomas Corey nasce a New York nel 1950.
Nel 1975 si trasferisce a Roma, dove quattro anni dopo terrà alla Galleria Futura la sua prima
personale, curata per l'occasione da Maurizio Fagiolo dell'Arco.
Segue la sua partecipazione a importanti rassegne, tra cui "Selection 15" e "New Drawing in
America", tenutesi rispettivamente nel 1981 e nel 1982 presso The Drawing Center a New York,
e "Critica ad Arte" presso Palazzo Lanfranchi a Pisa, curata da Achille Bonito Oliva.
Del 1989 è la personale allestita persso il Centro di Cultura Ausoni a Roma, là dove convergono
nell'arco del decennio gli esponenti di maggior rilievo della nuova generazione di artisti italiani.
Presentato da Marco Vallora alla Galleria Carlo Virgilio di Roma e da Elena Pontiggia alla
galleria Antonia Jannone di Milano nelle personali del 1992 e 1993, è tra gli artisti selezionati da
Marco Goldin per la rassegna "Venti pittori in Italia" inaugurata nel 1994 in Palazzo Sarcinelli e
alla Galleria Comunale di Conegliano Veneto. La Sapienza, museo laboratorio di arte contemporanea
1994 – personale. Galleria dello Scudo, mostre personali 1995 – 1999.
Sillabario n°2 “libertà “ Goffredo Parise 1982 pubblicazione: Indagine sui mutamenti dello stile. Il caso
Thomas Corey.Americano a Roma.2007.
Il Polittico 2003, Galleria Beukers Rotterdam 2003;Gallerie Terrdeus Paris 2003; Studio Vivo
Cremona 2005;Galleria C. Virgilio 2006 Roma.
DICONO DI LUI:
Lo splendore segreto delle cose
Dalle opere a pastello degli anni scorsi ai più recenti cicli pittorici, tutta l’opera di Thomas Corey
è segnata da una rigorosa e costante ricerca di una luce che, partendo dall’osservazione del reale,
si trasfigura assumendo una dimensione misteriosa e quasi metafisica in cui gli oggetti e la natura,
grazie allo sguardo e all’azione dell’artista, rivelano un chiarore misterioso che si effonde nel
mondo.
Nelle sue ultime opere Corey ha lavorato poi su una rimeditazione consapevole, efficace e
personale della storia dell’arte e degli artisti nei quali ritrova alcuni echi del suo sguardo e di
cui utilizza alcune suggestioni per ricomporre un linguaggio rinnovato dove il passato rivive e si
rimodella addirittura grazie all’azione sincronica che lega il presente alla storia diventando lingua
viva e fremente.
In questo modo Bonnard e Matisse, Monet e Guido Reni compongono alcuni e possibili approdi
del viaggio a ritroso compiuto da Corey attraverso la sua idea “classica” e lucente di un’arte
purificata e declinata mediante un alfabeto di intersezioni esistenziali tra la mano, il pennello e
il colore, nel respiro di una pittura che vuole dare forma al mondo con una lieve e severa visione
costruttiva fatta di segni vitali addensati sul palinsesto del supporto per donarci la rivelazione
improvvisa dello splendore segreto delle cose.
LORENZO CANOVA
TOM COREY
E' un momento questo in cui tutti ridiscutono tutto. Sembra che il mondo ceda e crolli di fronte ad
una perdita forte di identità, di sistema, di civiltà. Le distanze attraverso internet sono scomparse,
Skype ci consente di vedere in contemporanea un mondo che è dall' altra parte del globo. Quella
brutta parola che è “globalizzazione” ha frantumato le leggi, fragili, della finanza, e sembra che
sbricioli anche la nostra cultura. Eppure non è così, anzi.
La cultura è radicata nel territorio d’appartenenza in modo incancellabile, così come in noi
stessi. Per quanto viaggiamo, ci spostiamo, viviamo altrove, avremo per sempre la matrice
culturale della nostra origine, della nostra formazione. E' la nostra ricchezza, la merce di scambio
della nostra creatività.
Tom Corey, è americano, della east coast, un americano di New York. Dal 1975 è un americano a
Roma e non è riuscito a rinunciare (ma perché lo avrebbe dovuto fare?) alla sua matrice culturale
(tant' è vero che ha ancora quel dolce accento americano nel suo perfetto italiano).
Tutto questo è chiaro nella sua arte. Un' arte delicata e forte allo stesso tempo. Piena di citazioni
dell' universo americano e anglosassone. Nel suo lavoro Corey porta, come messaggero
intelligente, quel rapporto con lo spazio che non può essere altro che della sua terra. L' ampiezza,
la vastità della natura, i panorami liberi; dimensioni che solo se sei nato in America, impari a
tener dentro. Non è un caso se con i celebri "irascibili" della scuola di New York le tele si fanno
giganti, Pollock, Kline, Morris, De Kooning… Corey li raccoglie in dettagli contrappuntati da
giochi grafici marcati dalla luce. Le luci di Georgia O' Keeffe e quelle di Eduard Hopper. Ne coglie
anche qualcosa di più. Si ritrova certamente in David Hockney. Ma sempre con una consapevole
propria personalità. I suoi contrasti, il modo di stendere il colore, gli oggetti o ora le sue
astrazioni, fanno brillare e desiderare i suoi lavori, sempre eleganti, leggeri e seri, come compagni
dei nostri panorami anche più intimi.
ANGELO BUCARELLI
Scheda tecnica:
artista:Thomas Corey
titolo: ChiaroScuro
Organizzata da: Maddalena Santeroni
In collaborazione con: Comune di Città della Pieve
ingresso libero
Quando: 29 aprile / 21 luglio
Orari: tutti i giorni (domenica compresa) 9.30-13.00 / 15.30-19.00
www.thomascorey.com
ufficio stampa: Maddalena Santeroni
maddalenasanteroni@hotmail.com
info:3926323491
28
aprile 2012
Thomas Corey – ChiaroScuro
Dal 28 aprile al 21 luglio 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA CORGNA
Città Della Pieve, Piazza Antonio Gramsci, (Perugia)
Città Della Pieve, Piazza Antonio Gramsci, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni (domenica compresa) 9.30-13.00 / 15.30-19
Vernissage
28 Aprile 2012, ore 18.30
Sito web
www.thomascorey.com
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