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Thomas Gillespie – No Country for Old Men.Totally painting
Per l’esposizione Gillespie ha realizzato 32 oli su tela, alcuni di grandi dimensioni e 20 lavori su carta – nei quali l’artista interviene direttamente su pagine di libri d’epoca – che saranno presentati nella sede storica di via della Scala, mentre 10 quadri su carta, a olio e tecnica mista, saranno esposti nella Project Room di via Benedetta.
Comunicato stampa
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Il 16 maggio 2009 inaugurerà, presso gli spazi della Galleria Poggiali e Forconi di Firenze, No Country for Old Men – Totally painting, prima mostra personale del giovanissimo artista inglese Thomas Gillespie, a cura di Lorenzo Bruni.
L’artista vive e lavora tra Londra e Levadia, nella Grecia centrale, a pochi chilometri da Delfi. Queste due realtà rivivono nella sua pittura, in cui coesistono paesaggi metropolitani e orizzonti sognanti, lo spazio urbano e il sogno arcaico, il presente senza memoria e un presente mitico.
Appositamente per questa esposizione Gillespie ha realizzato 32 oli su tela, alcuni di grandi dimensioni e 20 lavori su carta – nei quali l’artista interviene direttamente su pagine di libri d’epoca – che saranno presentati nella sede storica di via della Scala, mentre 10 quadri su carta, a olio e tecnica mista, saranno esposti nella Project Room di via Benedetta.
Il corpo centrale della mostra è costituito dalla serie di oli su tela che raffigurano distributori di benzina, strutture di servizio tipiche del mondo occidentalizzato, sempre uguali e allo stesso tempo diverse, indipendentemente dal contesto in cui si trovano. Le immagini di Gillespie sono filtrate e rinascono attraverso il colore: le slavature del monocromo rosso, giallo, viola rivestono i soggetti di un’atmosfera che permette all’artista di rianimare spazi asettici e senza memoria. Quelli di Gillespie sono i “non luoghi” della contemporaneità, quelle zone grigie - nella definizione dell’antropologo Marc Augé – di collegamento e di attraversamento tra i diversi spazi urbani. A questi “non luoghi” l’artista dona una nuova capacità di preservare la memoria di chi li utilizza, riconosce loro una sorta di memoria personale, capace di registrare gli eventi.
«La freschezza e, con essa, la fragilità dell’atteggiamento artistico di Gillespie stanno nel cercare di far coesistere la tensione verso un futuro collettivo migliore e l’esperienza del presente», osserva il curatore Lorenzo Bruni. È la stessa tensione che anima la serie dei disegni che l’artista realizza partendo da illustrazioni d’epoca. Sono immagini di una perfetta e auspicabile civiltà occidentale, con mamme dai lunghi abiti che accompagnano al parco bambini biondi e sorridenti, visitatori entusiasti tra i grattacieli della città. L’intervento di Gillespie turba la perfezione di questo scenario idilliaco, innestandovi l’inquietudine per un presente con cui l’uomo non sa confrontarsi, per un futuro collettivo che non sa costruire.
Le grandi tele raffiguranti scorci di paesaggi urbani, con grattacieli che si innalzano verso un cielo opaco, non sono il risultato di una visione apocalittica, ma il tentativo di osservare in maniera oggettiva la spinta fantascientifica che ha attraversato il Novecento. «In questa nostra attuale perdita di memoria generale, necessaria in alcuni casi» dice Lorenzo Bruni, « le atmosfere di Gillespie puntano ad osservare il reale, ricercando e trovando appigli personali che mettano in risalto la possibilità di vivere questa contemporaneità. Questi paesaggi o immagini di un passato recente sono come sospesi e senza tempo, ma si presentano anche come luoghi pronti ad essere nuovamente messi in discussione e con cui è possibile confrontarsi e vivere. Così, la dimensione malinconica per un passato perduto che può rivelare anche i suoi aspetti grotteschi - come nei disegni su stampe di libri o con riferimento ad una visionarietà acida alla David Linch o al mondo fantascientifico - lascia il posto ad un tentativo di rinnovare lo sguardo sulle cose. Il “senza tempo” è la pausa per lui, il respiro con cui ridare nome alle cose del mondo, per dare nuova vita ad entrambi, come nel mito di Edipo».
La mostra sarà corredata da un catalogo con testo critico di Lorenzo Bruni.
Thomas Gillespie è nato a Canterbury, in Inghilterra, nell’aprile del 1986, da padre greco e madre inglese. Nel luglio 2008 si diploma presso la Byam Shaw School of Art Ba (Hons) Fine Art, al celebre Saint Martins di Londra.
L’artista vive e lavora tra Londra e Levadia, nella Grecia centrale, a pochi chilometri da Delfi. Queste due realtà rivivono nella sua pittura, in cui coesistono paesaggi metropolitani e orizzonti sognanti, lo spazio urbano e il sogno arcaico, il presente senza memoria e un presente mitico.
Appositamente per questa esposizione Gillespie ha realizzato 32 oli su tela, alcuni di grandi dimensioni e 20 lavori su carta – nei quali l’artista interviene direttamente su pagine di libri d’epoca – che saranno presentati nella sede storica di via della Scala, mentre 10 quadri su carta, a olio e tecnica mista, saranno esposti nella Project Room di via Benedetta.
Il corpo centrale della mostra è costituito dalla serie di oli su tela che raffigurano distributori di benzina, strutture di servizio tipiche del mondo occidentalizzato, sempre uguali e allo stesso tempo diverse, indipendentemente dal contesto in cui si trovano. Le immagini di Gillespie sono filtrate e rinascono attraverso il colore: le slavature del monocromo rosso, giallo, viola rivestono i soggetti di un’atmosfera che permette all’artista di rianimare spazi asettici e senza memoria. Quelli di Gillespie sono i “non luoghi” della contemporaneità, quelle zone grigie - nella definizione dell’antropologo Marc Augé – di collegamento e di attraversamento tra i diversi spazi urbani. A questi “non luoghi” l’artista dona una nuova capacità di preservare la memoria di chi li utilizza, riconosce loro una sorta di memoria personale, capace di registrare gli eventi.
«La freschezza e, con essa, la fragilità dell’atteggiamento artistico di Gillespie stanno nel cercare di far coesistere la tensione verso un futuro collettivo migliore e l’esperienza del presente», osserva il curatore Lorenzo Bruni. È la stessa tensione che anima la serie dei disegni che l’artista realizza partendo da illustrazioni d’epoca. Sono immagini di una perfetta e auspicabile civiltà occidentale, con mamme dai lunghi abiti che accompagnano al parco bambini biondi e sorridenti, visitatori entusiasti tra i grattacieli della città. L’intervento di Gillespie turba la perfezione di questo scenario idilliaco, innestandovi l’inquietudine per un presente con cui l’uomo non sa confrontarsi, per un futuro collettivo che non sa costruire.
Le grandi tele raffiguranti scorci di paesaggi urbani, con grattacieli che si innalzano verso un cielo opaco, non sono il risultato di una visione apocalittica, ma il tentativo di osservare in maniera oggettiva la spinta fantascientifica che ha attraversato il Novecento. «In questa nostra attuale perdita di memoria generale, necessaria in alcuni casi» dice Lorenzo Bruni, « le atmosfere di Gillespie puntano ad osservare il reale, ricercando e trovando appigli personali che mettano in risalto la possibilità di vivere questa contemporaneità. Questi paesaggi o immagini di un passato recente sono come sospesi e senza tempo, ma si presentano anche come luoghi pronti ad essere nuovamente messi in discussione e con cui è possibile confrontarsi e vivere. Così, la dimensione malinconica per un passato perduto che può rivelare anche i suoi aspetti grotteschi - come nei disegni su stampe di libri o con riferimento ad una visionarietà acida alla David Linch o al mondo fantascientifico - lascia il posto ad un tentativo di rinnovare lo sguardo sulle cose. Il “senza tempo” è la pausa per lui, il respiro con cui ridare nome alle cose del mondo, per dare nuova vita ad entrambi, come nel mito di Edipo».
La mostra sarà corredata da un catalogo con testo critico di Lorenzo Bruni.
Thomas Gillespie è nato a Canterbury, in Inghilterra, nell’aprile del 1986, da padre greco e madre inglese. Nel luglio 2008 si diploma presso la Byam Shaw School of Art Ba (Hons) Fine Art, al celebre Saint Martins di Londra.
16
maggio 2009
Thomas Gillespie – No Country for Old Men.Totally painting
Dal 16 maggio al 21 luglio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA POGGIALI
Firenze, Via Della Scala, 35A, (Firenze)
Firenze, Via Della Scala, 35A, (Firenze)
Orario di apertura
martedì - sabato 10.30-13 / 15.30-19 domenica e lunedì chiuso
Vernissage
16 Maggio 2009, ore 18
Ufficio stampa
DELOS
Autore
Curatore