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Thomas Ruff
L’Artista tedesco presenta in anteprima un nuovo ciclo di opere sul Mercato Ittico di Napoli progettato dall’architetto Luigi Cosenza nel 1929 e lavori tratti dalla serie dei Nudi e degli Astratti.
Comunicato stampa
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La Galleria Lia Rumma inaugura la stagione espositiva con una duplice mostra personale di Thomas Ruff. All’inaugurazione nello spazio di Napoli segue a breve distanza la mostra nella sede milanese. L’Artista tedesco presenta in anteprima un nuovo ciclo di opere sul Mercato Ittico di Napoli progettato dall’architetto Luigi Cosenza nel 1929 e lavori tratti dalla serie dei Nudi e degli Astratti.
Ruff, nato a Zell am Harmersbach nel 1958, è esponente di spicco di quel gruppo di artisti cresciuti all’Accademia di Düsseldorf nel nome di Bernd e Hilla Becher.
Partendo dal presupposto che la fotografia può catturare soltanto la superficie delle cose, “l’autenticità di una realtà prestabilita e manipolata”, Ruff volge tutto il suo interesse alla costruzione dell’immagine, come nelle serie ormai celebri dei Ritratti e delle Costellazioni, alla sua manipolazione durante i processi di stampa, come negli Astratti, o nelle opere più recenti e discusse del ciclo dei Nudi. Distaccandosi dall’insegnamento dei suoi maestri, Ruff preferisce al bianco e nero asciutto e fortemente chiaroscurato, la seduzione del colore, presupposto che cambia radicalmente la tradizione della fotografia documentaria.
Con gli Astratti, Ruff inizia ad interessarsi alla poetica del digitale. Le immagini sono costruite attraverso macchie di colore che trascendono il ruolo tradizionale della fotografia, liberandola dall’aderenza al dato reale.
Nei Nudi l’Artista preleva immagini pornografiche scaricate da siti internet a bassa risoluzione, ingrandite e trasfigurate in fase di stampa in senso pittoricistico, operazione che spesso le priva della loro naturale carica aggressiva.
Per il Mercato Ittico - splendido esempio di architettura razionalista, costruito nell’area orientale di Napoli, a ridosso del porto -
Thomas Ruff presenta delle fotografie di vario formato che riprendono l’esterno dell’edificio, o scorci dell’interno. In alcune opere l’Artista, con l’ausilio del digitale, ibrida l’immagine attuale dell’architettura con immagini d’archivio che documentano la struttura dell’edificio nella sua forma originaria e nel primitivo contesto urbano, in un raffinato gioco di rimandi tra presente e passato.
Con quest’ultimo lavoro, Ruff torna a soffermarsi su un motivo topico della fotografia “oggettiva”: l’Architettura, tema che l’Artista inizia ad affrontare alla fine degli anni ottanta fotografando edifici anonimi della periferia di Düsseldorf, immagini con pochi segni di presenza umana, precisamente dettagliate.
Thomas Ruff ha esposto le sue opere tra l’altro, alla Tate Liverpool (2003), al Contemporary Fine Arts di Berlino (2002), al M.O.M.A. di New York (1999), al Center for Contemporary Art di Malmö in Svezia (1996), al National Museum of Contemporary Art di Seoul (1995) e alla Biennale di Venezia (1995).
Ruff, nato a Zell am Harmersbach nel 1958, è esponente di spicco di quel gruppo di artisti cresciuti all’Accademia di Düsseldorf nel nome di Bernd e Hilla Becher.
Partendo dal presupposto che la fotografia può catturare soltanto la superficie delle cose, “l’autenticità di una realtà prestabilita e manipolata”, Ruff volge tutto il suo interesse alla costruzione dell’immagine, come nelle serie ormai celebri dei Ritratti e delle Costellazioni, alla sua manipolazione durante i processi di stampa, come negli Astratti, o nelle opere più recenti e discusse del ciclo dei Nudi. Distaccandosi dall’insegnamento dei suoi maestri, Ruff preferisce al bianco e nero asciutto e fortemente chiaroscurato, la seduzione del colore, presupposto che cambia radicalmente la tradizione della fotografia documentaria.
Con gli Astratti, Ruff inizia ad interessarsi alla poetica del digitale. Le immagini sono costruite attraverso macchie di colore che trascendono il ruolo tradizionale della fotografia, liberandola dall’aderenza al dato reale.
Nei Nudi l’Artista preleva immagini pornografiche scaricate da siti internet a bassa risoluzione, ingrandite e trasfigurate in fase di stampa in senso pittoricistico, operazione che spesso le priva della loro naturale carica aggressiva.
Per il Mercato Ittico - splendido esempio di architettura razionalista, costruito nell’area orientale di Napoli, a ridosso del porto -
Thomas Ruff presenta delle fotografie di vario formato che riprendono l’esterno dell’edificio, o scorci dell’interno. In alcune opere l’Artista, con l’ausilio del digitale, ibrida l’immagine attuale dell’architettura con immagini d’archivio che documentano la struttura dell’edificio nella sua forma originaria e nel primitivo contesto urbano, in un raffinato gioco di rimandi tra presente e passato.
Con quest’ultimo lavoro, Ruff torna a soffermarsi su un motivo topico della fotografia “oggettiva”: l’Architettura, tema che l’Artista inizia ad affrontare alla fine degli anni ottanta fotografando edifici anonimi della periferia di Düsseldorf, immagini con pochi segni di presenza umana, precisamente dettagliate.
Thomas Ruff ha esposto le sue opere tra l’altro, alla Tate Liverpool (2003), al Contemporary Fine Arts di Berlino (2002), al M.O.M.A. di New York (1999), al Center for Contemporary Art di Malmö in Svezia (1996), al National Museum of Contemporary Art di Seoul (1995) e alla Biennale di Venezia (1995).
28
ottobre 2003
Thomas Ruff
Dal 28 ottobre 2003 al 17 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì, dalle 16.30 alle 19.30
Vernissage
28 Ottobre 2003, ore 19.00
Autore