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Thomas Scalco – La filigrana del vuoto
I lavori di Thomas Scalco (Vicenza, 1987) nascono dall’unione della dimensione incontrollata e caotica della materia con quella precisa e rigorosa della geometria: due universi che entrano in collisione nella stessa opera, sviluppando dinamiche inaspettate.
Comunicato stampa
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I lavori di Thomas Scalco (Vicenza, 1987) nascono dall’unione della dimensione incontrollata e caotica della materia con quella precisa e rigorosa della geometria: due universi che entrano in collisione nella stessa opera, sviluppando dinamiche inaspettate. Il contrasto di opposti scaturito da questo incontro diventa elemento simbolico in grado di approfondire la conoscenza di un ambito ambiguo e sfuggente nel quale si celano i misteri della realtà, e nel quale l’autore tenta di gettare un fascio di luce avventurandosi in territori sconosciuti.
Come in una sorta di luogo sacro, al Circolo Artistico e Culturale di Ortisei, Scalco presenta una serie di lavori recenti appositamente realizzati per lo spazio espositivo e concepiti come un’unica grande installazione, dove le singole opere contribuiscono a creare una dimensione totale. Nelle carte lavorate ad acquerello e collage, come nei dipinti a tecnica mista, il rapporto dialettico tra caos e ordine è il risultato di un accostamento tra sfondi lavorati liberamente e primi piani abitati da figure geometriche dalle forme aguzze e traslucide. Nelle opere più recenti è la carta stessa a farsi forma geometrica, piegandosi secondo angolature spigolose e protendendosi nelle tre dimensioni come una presenza in grado di mettere in contatto l’osservatore con la propria dimensione spirituale.
Muovendosi tra astrazione e figurazione Scalco crea le proprie opere come risposta a un’esigenza conoscitiva personale dove l’intento maggiore non è tanto quello di aggiungere messaggi o informazioni a un mondo già saturo di stimoli, quanto quello, più contemplativo, di creare il vuoto e tracciarne i contorni, in una aspirazione alla liberazione dal mondo concreto.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione progettata da Giovanna Eccher dall'Eco con un testo del curatore Gabriele Salvaterra.
Thomas Scalco, è nato a Vicenza nel 1987. Dopo la maturità artistica, ha conseguito il diploma di primo livello in Arti Visive, indirizzo Pittura, presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2011. Nel 2014 ha conseguito il diploma di specializzazione in Pittura e Arti visive nella stessa Accademia, con una tesi che intrecciava il tema dell’Icona, il pensiero di Pavel Florenskij e la ricerca di Marco Tirelli. Tra i maestri che più hanno influenzato il suo pensiero e il suo approccio all'arte durante gli anni di formazione, spiccano Luca Bendini e Remo Salvadori. Attualmente vive e lavora a Vicenza, integrando l’attività artistica con periodi di insegnamento delle discipline pittoriche e grafiche nei licei artistici della provincia. È rappresentato in Italia dalla galleria Villa Contemporanea di Monza e in Germania dalla galleria Luisa Catucci, con sede a Berlino.
Come in una sorta di luogo sacro, al Circolo Artistico e Culturale di Ortisei, Scalco presenta una serie di lavori recenti appositamente realizzati per lo spazio espositivo e concepiti come un’unica grande installazione, dove le singole opere contribuiscono a creare una dimensione totale. Nelle carte lavorate ad acquerello e collage, come nei dipinti a tecnica mista, il rapporto dialettico tra caos e ordine è il risultato di un accostamento tra sfondi lavorati liberamente e primi piani abitati da figure geometriche dalle forme aguzze e traslucide. Nelle opere più recenti è la carta stessa a farsi forma geometrica, piegandosi secondo angolature spigolose e protendendosi nelle tre dimensioni come una presenza in grado di mettere in contatto l’osservatore con la propria dimensione spirituale.
Muovendosi tra astrazione e figurazione Scalco crea le proprie opere come risposta a un’esigenza conoscitiva personale dove l’intento maggiore non è tanto quello di aggiungere messaggi o informazioni a un mondo già saturo di stimoli, quanto quello, più contemplativo, di creare il vuoto e tracciarne i contorni, in una aspirazione alla liberazione dal mondo concreto.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione progettata da Giovanna Eccher dall'Eco con un testo del curatore Gabriele Salvaterra.
Thomas Scalco, è nato a Vicenza nel 1987. Dopo la maturità artistica, ha conseguito il diploma di primo livello in Arti Visive, indirizzo Pittura, presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2011. Nel 2014 ha conseguito il diploma di specializzazione in Pittura e Arti visive nella stessa Accademia, con una tesi che intrecciava il tema dell’Icona, il pensiero di Pavel Florenskij e la ricerca di Marco Tirelli. Tra i maestri che più hanno influenzato il suo pensiero e il suo approccio all'arte durante gli anni di formazione, spiccano Luca Bendini e Remo Salvadori. Attualmente vive e lavora a Vicenza, integrando l’attività artistica con periodi di insegnamento delle discipline pittoriche e grafiche nei licei artistici della provincia. È rappresentato in Italia dalla galleria Villa Contemporanea di Monza e in Germania dalla galleria Luisa Catucci, con sede a Berlino.
21
settembre 2018
Thomas Scalco – La filigrana del vuoto
Dal 21 settembre al 07 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
KREIS FÜR KUNST UND KULTUR
Ortisei/Urtijëi , piazza Sant'Antonio, 102
Ortisei/Urtijëi , piazza Sant'Antonio, 102
Vernissage
21 Settembre 2018, h 19
Autore
Curatore